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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La strage degli innocenti, 1632

concordanze di «qual»

nautoretestoannoconcordanza
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però come e con qual arte, ¶ l’alto natal
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Ohimè,» muggiando «ohimè» dicea «qual veggio ¶ d’insoliti portenti
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vaglia la froda. ¶ Ma qual forza tem’io? Già
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stelle avran paura. ¶ Son qual fui, fia che può
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re crudel sostiene. ¶ E qual già con facelle empie
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Non vuole a lui qual proprio uscì di Lete
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accorto tu dormi, e qual nocchiero ¶ che per l
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su, perché ti stia? qual ti ritarda ¶ o viltate
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e meraviglia prima, ¶ lo qual del re pacifico e
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la rabbia: ¶ «Principi, e qual novello alto spavento ¶ turba
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circostanti un fremito confuso, ¶ qual fa talor il mar
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impriggionato e chiuso, ¶ o qual se carche d’odorate
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a’ danni tuoi, deh qual difesa avresti? ¶ o come
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tiri, ¶ sì ch’ella qual fatidica e presaga ¶ china
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d’ira e vendetta ¶ qual fosti un tempo, essecutor
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ire onde sfavilli, ¶ ma qual angelo è puro a
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a te davante? ¶ o qual colonna in ciel che
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de gli umani errori. ¶ Qual dritto vuol che resti
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morte o natal, sempre qual era. ¶ E mentre si
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ei non è, che qual ei sia ¶ narrar può
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ha d’argento, e qual pavon fregiate ¶ d’occhi
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e l’altra desta. ¶ Qual di se stesso e
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e dileguati in nubi. ¶ Qual suol ne la stagion
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occhi le fiede, ¶ o qual d’augei notturni infame
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languir, le stride alzaro. ¶ Qual fuggia tra le mamme
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tra le mamme e qual nel grembo, ¶ chi col
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far del nodo? ¶ O qual era a veder fuggir
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crudel bacio per piaga. ¶ Qual giovenca talor se da
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piangendo aita ¶ soldato empio qual aspe, aspro qual orso
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empio qual aspe, aspro qual orso, ¶ per privar lei
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fra suo cor discorre ¶ qual de’ dui figli e
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dui figli e di qual colpo ei fieda. ¶ Che
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l’inchiodo». ¶ Quel meschinel, qual timidetta damma ¶ la qual
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qual timidetta damma ¶ la qual ricovri a le sue
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canna, ¶ miser, né sa qual repentino assalto ¶ a morte
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i fraterni cadaveri sepolto. ¶ Qual fu Niobe a veder
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risi Amor traea, ¶ ahi qual selvaggio, ahi qual tartaro
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ahi qual selvaggio, ahi qual tartaro mostro ¶ ha sparso
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voglia il re gioisce; ¶ qual serpe che dal sol
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re ne viene, ¶ e qual fucina che del dianzi
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semplicità gli accoppia, ¶ e qual Giano novello in duo
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gìa superba e ricca? ¶ Qual dal tenero busto il
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busto il capo scioglie, ¶ qual da l’omero molle
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balia v’avessi, ¶ o qual nido v’accoglie e
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materna fede. ¶ Figli, deh qual fortuna o pur qual
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qual fortuna o pur qual loco ¶ vi possiede, infelici
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cor materno ammorza. ¶ Tu, qual madre magnanima et ardita
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porte, ¶ non sapendo per qual prender l’uscita ¶ sul
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ben, la vita mia?». ¶ Qual da poi che perduta
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sembianza estinta, imagine trafitta? ¶ qual sì gran colpa ho
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n quest’unico tuo, qual ria Megera, ¶ ti mosse
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ti mosse a incrudelir qual rabbia immane? ¶ Sfogasti pur
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quale in prima e qual dapoi ¶ pianger degg’io
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Forsennato mio senno, e qual ciò volse ¶ o tuo
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stirpe esser sostegno. ¶ Or qual vendetta e qual, figlio
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Or qual vendetta e qual, figlio infelice, ¶ figlio infelice
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di punture acute? ¶ ahi qual petto, ahi qual cor
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ahi qual petto, ahi qual cor fu duro al
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duro al pianto, ¶ ahi qual mano, ahi qual ferro
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ahi qual mano, ahi qual ferro ardì cotanto? ¶ E
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il sommo Padre. ¶ E qual gloria maggior, forze infernali