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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «qualcosa»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
subito i panni di qualcosa di amichevole e di
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e di uomini, era qualcosa che la mortificava. Con
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come in contatto con qualcosa d’altro. Gli eventi
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che si portassero via qualcosa di me, sicché riprendeva
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ritornato in possesso di qualcosa di strettamente personale, che
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con l’impressione che qualcosa non quadrasse, come un
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ringiovanita per qualche magheria. Qualcosa lo spingeva verso la
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diventava un dolore remoto, qualcosa di impreciso, di vago
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natura, e avesse acquistato qualcosa della mia terrestrità. ¶ Venne
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in cucina a prendere qualcosa, a preparare un tè
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era accaduto in passato. Qualcosa di infinitamente più forte
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sorte fosse già accaduto qualcosa del genere, ed esso
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come volesse ascoltare meglio qualcosa. Il padre e la
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notte specialmente, sentivo che qualcosa entrava in tensione dentro
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avremmo avuto uno scopo, qualcosa di preciso cui rivolgere
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migliore, ma dell’altro, qualcosa di sottile, che io
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e la voce aveva qualcosa di lamentoso e di
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villaggio vicino.» ¶ Era già qualcosa. Non avevamo inseguito un
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tutta la loro vita. Qualcosa continuava a risospingere dentro
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la soddisfazione di fare qualcosa, che fu più forte
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intanto cercavo di capire qualcosa della grande stufa di
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ne avevo, subito interveniva qualcosa per cui essi mi
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suo viso v’era qualcosa di avido e di
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pareva una stravaganza con qualcosa di colpevole e di
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la conclusione dei lavori qualcosa di incantato dovesse dissolversi
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risanata. Sentivo in Falalej qualcosa di risonante e di
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da venti secoli… ¶ Aspettavo qualcosa. Non soltanto di cominciare
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Sentivo che nella stagione qualcosa si andava modificando, e
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forme rabbiose e rovesciate, qualcosa che era nel fondo
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tramonti sereni, e avevano qualcosa di fresco e di
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c’era nel fondo qualcosa di intimo e di
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un castoro, era sempre qualcosa che generava un filo
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era il recupero di qualcosa di noto, di amichevole
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familiare. L’indomani, domenica, qualcosa di irresistibile ci chiamava
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era un suono straniero, qualcosa che ci ribadisse l
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per continuare a conoscere qualcosa di noi stessi. ¶ Di
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la messa, adesso era qualcosa di limitato al nostro
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una volta mi raccontò qualcosa che mi permise di
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V’era in Bastiano qualcosa di consumato, di vizzo
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del nostro lavoro. Realizzavamo qualcosa, lavorando. Che importava se
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stanchezza fisica, che era qualcosa di naturale e di
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il viso, Ajdym aveva qualcosa delle bambole. Aveva forme
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e assonnati, Ajdym aveva qualcosa della donna appena destata
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motivo ragionevole per sperare qualcosa, lei continuava a farlo
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di me, annodandosi, diventando qualcosa di complesso e di
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fortuna. Ma essa era qualcosa di fragile, di minacciato
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paura di dover toccare qualcosa o di stringere quelle
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nazionale. Ero convinto che qualcosa di armonioso e di
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attraversato dalla sensazione che qualcosa di strano e di
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e lo fecero sembrare qualcosa di sospeso nel vuoto
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Miscia c’era sempre qualcosa da dire. Era sempre
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viso il desiderio di qualcosa che non poteva recuperare
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sbandati, disorientati, privi di qualcosa. ¶ Ma il lavoro nella
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istinto della caccia era qualcosa che dormiva nel suo
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per chiamarlo, per dirgli qualcosa, quando Anataj mi mise
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impassibile. Marco gli offrì qualcosa delle nostre provviste, e
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crollato, e ora avessimo qualcosa in comune con il
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Dava l’idea che qualcosa fosse crollato e rovinato
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o si precipitava verso qualcosa, faceva venire in mente
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familiare, e gli ricordava qualcosa che si sforzava di
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disse Silvestro. ¶ «Almeno avremo qualcosa da raccontare, al nostro
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necessità incalzante di avere qualcosa attorno al quale i
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primitiva e zingaresca, perché qualcosa della nomade ancora sopravviveva
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fui sorpreso dalla tristezza. Qualcosa mi mancava. Ero nell
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sul punto di raccontarci qualcosa, ma noi glielo vietammo
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per reagire, parlare, fare qualcosa. Sulla tribù discese anche
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di una legge, era qualcosa di sbiadito e di
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che anch’esso aveva qualcosa di memorabile. ¶ Quando stavo
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gonfiava e in esso qualcosa si sgelava, si rimetteva
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ed i compagni era qualcosa d’incomprensibile, come la
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incubo di pali. Era qualcosa di scoraggiante perché pareva
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una fatalità senza alternative. Qualcosa di grigio e di
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Costruire nel mio spirito qualcosa di solido e di
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Imperatore. Era come se qualcosa sbagliasse indirizzo, e subisse
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nostra età tutti hanno qualcosa. Non siamo più dei
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era finita. Possibile che qualcosa gli capitasse proprio gli
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e nessuno gli diceva qualcosa, come non fosse mai
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perché eravamo legati da qualcosa di profondo e forse
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a metà del lavoro, qualcosa gli sarebbe mancato, e
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dissi. ¶ «E neanche contare qualcosa?» ¶ «Nemmeno quello.» ¶ «E cosa
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di sapere che conta qualcosa. Se io morissi ora
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in un terreno paludoso, qualcosa di misterioso aveva appiccato
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arrivata la prima locomotiva. Qualcosa irruppe dentro di me
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parte fosse, sentii che qualcosa aveva oscurato anche la
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non finiva così. Però qualcosa franava senza sosta dentro
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piedi, adesso pareva diventato qualcosa di inutile e di
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Eppure mi restava ancora qualcosa. Neanche nella desolazione fischiante
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che il mondo nascondesse qualcosa di attraente dietro l
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filo di nostalgia per qualcosa che non conoscevo, perché
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Mi fu chiaro che qualcosa si era andato spegnendo
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pareva essersi mutata in qualcosa di più tranquillo. Durante
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egli avesse creduto che qualcosa potesse mutare nella sua
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lui sapeva se cercasse qualcosa di un passato distrutto
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cosa lontana e irrecuperabile. Qualcosa di stanco e di
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Poi, repentinamente, sembrò che qualcosa avesse risvegliato i suoi
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sui quattordici anni, ma qualcosa ci trovava di sicuro
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in lei vi fosse qualcosa di selvatico e di
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contenevano più. Aveva preso qualcosa di sgraziato e di
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al villaggio, per ricevere qualcosa da mangiare dalle mani
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Credi che servirà a qualcosa? Mai più. Resterà sempre
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ne accorgerà. Ma è qualcosa di più potente di
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a parlare, sentivamo che qualcosa di comune correva tra
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significato alla nostra vita. Qualcosa circolava tra noi. Ognuno
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lunga del mondo. Era qualcosa di talmente vasto che
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fatica sarebbero servite a qualcosa. Un giorno anche la
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lavorare e puntare verso qualcosa, cui sempre tendiamo e
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sempre la tensione verso qualcosa, o meglio la vita
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in Siberia io coglievo qualcosa di misteriosamente caro e
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dato l’avvio a qualcosa di più libero e
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e più ricco; che qualcosa aggredisse e cominciasse a
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volte fioriva in lui qualcosa che il ragazzo, in
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vecchio finiva per dire qualcosa, ma sottovoce, di malavoglia
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era così. Voleva ancora qualcosa da Falalej. ¶ Con occhi
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consenso al vecchio, però qualcosa non lo persuadeva. ¶ Un
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nessuna proposta.» ¶ Dentro Falalej qualcosa si ribellava, s’impuntava
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Ajdym, almeno sul principio, qualcosa cambiò. Per lei fummo
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un’incrinatura e che qualcosa in lei era cambiato
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inesistenti. Adesso faceva ancora qualcosa di simile, solo che
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che quel “dopo” contenesse qualcosa di diverso e di
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esigenza oscura di far qualcosa per avvicinarsi ad esso
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esse, pareva intuire anche qualcosa di malinconico. A me
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così mi sentii dentro qualcosa di strano, perché per
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portata di mano, diventava qualcosa di problematico, come un
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anch’io pensare a qualcosa del genere, perché il
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cercava di farmi ingoiare qualcosa, o sentivo un sussurrio
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stanza, leggero, avvolto in qualcosa che rendeva soffici gli
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orecchie e nella gola. Qualcosa di misterioso me lo
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secchezza. ¶ Mi stava succedendo qualcosa, senza dubbio, ma non
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sapevo cosa, né perché, qualcosa che andava avanti a
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scampanio diffuso, percepito dentro qualcosa. ¶ Adesso sentivo come mai
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posto, e capii che qualcosa che per un poco
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di dolcezza diffusa, con qualcosa di solenne. La febbre
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mia malattia, sottraevo loro qualcosa. Ma non c’era
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vasto da circondarmi tutto. Qualcosa che andava preparandosi da
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s’intrecciavano a formare qualcosa di unico e di
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mi aveva edificato dentro qualcosa che era andato appartenendomi
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certezza anche questo, che qualcosa andava raccogliendo e ammainando
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Accendemmo la stufa, mangiammo qualcosa che Arrigo era andato
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viste… ¶ Ci parve che qualcosa di fondamentale mancasse, sul
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umiliati e scoraggiati da qualcosa di ignoto, e tornava
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ombre cinesi. C’era qualcosa di mortificato e di
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avanzi e la cenere. Qualcosa precipitava e si dissolveva
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che in loro rispuntasse qualcosa della solennità barbarica di
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in Siberia aveva avuto qualcosa di buono perché era