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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «quando»

nautoretestoannoconcordanza
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tocca e dilettandosi oltremodo (quando gli altri impacci più
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più che umano. ¶ Et quando ella avesse figurato tra
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anche all'eroica infallibilmente, quando ella avrà sodisfatto alle
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sono i vostri, eziandio quando si lasciano cadere in
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orecchio. ¶ Che sarà poi, quando la loda esce di
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lodatori indegni allora commendano quando vituperano et allora avviliscono
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vituperano et allora avviliscono quando essaltano, percioché ne' lodati
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medesimo tempo a sostentare, quando occorra il bisogno, quel
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onore o disonore. Et quando costoro mormorassero di me
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alcune buone femine che, quando talvolta vengono a garrire
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meglio di loro che quando si vuol mordere si
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rapinando i concetti altrui. ¶ Quando si riprende un vizio
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tutti gl'intelletti acuti, quando entrano nella specolazione d
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parte delle bellezze principali, quando tra molte cose ordinarie
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di rubare. ¶ In tradurre (quando però non sia secondo
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ch'irrita Turno; Rinaldo quando parte da Armida, d
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da Armida, d'Enea quando lascia Didone; Armida che
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perfettamente le cose vedute, quando l'opportunità il richiede
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facilmente improntargli le materie quando le cerca. ¶ Gl'intelletti
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scropoletto; né dobbiamo noi, quando altri ciò faccia, alterarci
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de' fanciulli innocenti. ¶ Ma quando io era in procinto
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deserto, dove si racconta quando fu tentato da Satana
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estasi di San Francesco quando egli ebbe gli stimmati
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canoro marito appresa avea; ¶ quando la vide e n
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man del giovinetto audace, ¶ quando (oh caso infelice) ¶ sollevando
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rischiara et erge; ¶ poi quando è giunta al colmo
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erede. ¶ Ben so che quando per malvagia stella ¶ spiegò
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o tarda, o presta, ¶ quando Morte a' mortali il
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forse il ritorno. ¶ Ma quando d'aspettarla invan s
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E ti mirò sdegnosa ¶ quando meco vicina eri al
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del bel fiume Castalio. ¶ Quando, oimè, non so come
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cessava il mio Tigrino, ¶ quando per onta e scherno
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fosche, antri et orrori; ¶ quando la casta e cacciatrice
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lume intorno, ¶ qual suol quando la luna ¶ lo suo
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nel mar tranquillo, ¶ o quando il sol saetta ¶ con
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de' suoi cristalli? ¶ Ma quando mai ¶ lasciate l'onde
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dela donzella estrana, ¶ ma quando in atto poscia egli
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promesse? ¶ I giuramenti questi, ¶ quando la fé mi desti
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a tanta fretta? ¶ Ma quando ancor volessi, ¶ oimè, quinci
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uccidermi non vale. ¶ Crudel, quando uccidesti ¶ del flessuoso albergo
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Lassa, lassa, che parlo? ¶ Quando pur questa mano ¶ l
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ti soviene ¶ di Teseo, quando Bacco hai già marito
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rugiade, erbette e fiori. ¶ Quando al fresco discesa ¶ del
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dove s'intese, o quando, ¶ che nuotator cornuto ¶ golfo
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bella donna, et ella ¶ quando non vide alfin che
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e subbissar le stelle. ¶ Quando il Padre sovrano ¶ ala
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opra del mio figlio, ¶ quando più desperato ¶ languivi per
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facean per l'onde; ¶ quando uscì passeggiando ala frescura
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del color del mare ¶ quando tranquillo appare. ¶ Ceruleo è
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dir si possa degna? ¶ Quando l'insegna a' danni
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il fallo mio, ¶ perché quando vid'io cosa sì
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dirà Cocito di Plutone ¶ quando in bella prigione trionfante
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distendea su l'omero, ¶ quando alfin stanca e sbigottita
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orme perfette il suolo, ¶ quando la viva stampa ¶ dele
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respirare a l'aura, ¶ quando fur ben avezzi ¶ a
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da' fisici più saggi, ¶ quando già moribondo ¶ di sanità
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si traean da capo. ¶ Quando l'un vi veniva
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prendean guardia o cura; ¶ quando Tisbe la prima ¶ sorse
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la donzella sen giva, ¶ quando udì non lontana ¶ con
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oppresso ¶ da soverchi tormenti, ¶ quando in maggior eccesso ¶ abondano
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ch'allora non avesti, ¶ quando dela tua rabbia ¶ cibo
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luna, invida luna, ¶ perché quando vedesti ¶ venir l'orribil
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Ben mio, deh perché quando ¶ uccider ti volesti, ¶ me
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mia, credi pure ¶ che quando da te lunge una
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ritrovator sublime, ¶ compose già, quando in sui primi ardori
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ch'altri descrive. ¶ Né, quando ho il vero avante
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ninfe? ¶ Ninfa del ciel, quando il tuo bel sembiante
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più in questa assai, ¶ quando l'erbette e i
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che sa di vieto. ¶ Quando Dafne essortava ¶ Silvia ad
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invenzion le predicava. ¶ Poi, quando a Silvio Linco ¶ pur
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un sì saggio pensier, quando fui bella? ¶ Invan fui
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mi riprende, ¶ dirò che, quando errori anco sien questi
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a questo sole; ¶ rimira, quando s'apre ¶ del purpureo
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matura, ¶ o maturo ciriegio ¶ quando rosseggian più là ne
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come, e dove, e quando ¶ sì van desio nel
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chiami empia e crudel, quando non t'amo? ¶ Sii
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me stesso sei. ¶ Selvaggia ¶ Quando da me gradito ¶ fusse
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né anche il sole quando sorge di levante, sdegna
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del mio ingegno, et quando io o parlo o
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e temperato il raggio; ¶ quando Ergasto il pastor, le
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e 'l frutto. ¶ XIII ¶ Quando la rabbia del'estiva
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il mondo alluma, ¶ e quando per la gelida campagna
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si difende dal sol quando il saetta, ¶ sederne in
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grido ¶ ritorna ala magion quando le piace; ¶ mi siede
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contien l'effigie vera, ¶ quando, con sen vermiglio e
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la vecchiarella Aglaia. ¶ LXXVII ¶ Quando, teco sedendo in su
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come è il vostro, quando si lascia cadere in
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honora il nido, ¶ e quando Borea par, che frema
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l'ombra, al Sol, quando d'amor s'infiamma