Egisto Roggero, Komokokis, 1902

grave e profondo, inspirato quasi, degli orizzonti sconosciuti ch

impressioni, osservazioni, con una quasi direi rabbiosa furia di

rabbiosa furia di parole, quasi temesse di non arrivar

orizzonte digradando lievemente sino quasi ai nostri piedi, o

e sbuffante, che per quasi ventiquattro ore ci aveva

Noi scendevamo, al paese quasi tutti i giorni per

e alterati eran ormai quasi del tutto scancellati e

nero baratro che pareva quasi attrarci con le sue

del pozzo perfettamente liscie, quasi levigate, che correvano sotto

Rinchiusi gli occhi istintivamente, quasi per non uscire dal

caduti.... sprofondati.... inabissati.... per quasi mezz’ora buona?... ¶ Mi

le mani sul volto, quasi per scacciarne le nebbie

siamo caduti.... sprofondati.... per quasi mezz’ora, t’ho

scivolamento ha durato moltissimo – quasi mezz’ora, ho potuto

vi resteremo. ¶ — A dirtela, quasi mi dispiacerebbe.... ¶ — Che cosa

dolcissima quaggiù... che dico? quasi calda! non ti sembra

bisogno di sonno, direi quasi.... ¶ — Effetto della mia predica

grande, infinito fulgore che quasi ne accecava. ¶ E anche

e noi lo conosciamo quasi tutto. – Quasi tutto, ho

lo conosciamo quasi tutto. – Quasi tutto, ho detto: non

Tutti procedevan composti, scivolando quasi fra gli arbusti e

andatura, lieve ed evanescente quasi, che parea sfiorare appena

di suoni già noti, quasi perduti nella nebbia di

ne ho un pochino quasi il diritto.... inoltre poichè

infiniti misteri della Natura, quasi della potenza di Dio

ad antiche tradizioni, barlumi quasi delle misteriose verità a

Ma è una guida quasi tutta spirituale. Poichè voi

che Dio avea voluto quasi salvaguardare dalla rovina dell

di luce ch’era, quasi direi, l’essenza d

gioia strana e secreta, quasi – si fe’ padrone della

Verrò, non temere, – soggiunsi, quasi pur iscusarmi, mio malgrado

acque luminose, che venivan quasi a sfiorarle i piedini

Ebbene?... – insistetti? ¶ — Mi fa quasi paura, ecco, – finì ella

tutti in catena, divenuti quasi un solo, immenso corpo

forme d’una delicatezza quasi evanescente abbandonarsi dolcissimamente sul

battere le mie tempie, quasi non mi trovassi più

e al mio fianco, quasi di corsa, seguì il

agile e svelta, che quasi parea sentir nell’aspra

in ripidissima ascesa, scavata quasi nella viva roccia. E

Intorno a noi eran quasi ormai le tenebre. ¶ Ad

essa ci apparve dritta, quasi a picco. ¶ Ci fermammo

arrampicarci. ¶ — Come le capre? ¶ — Quasi.... Non sei tu un

io mi teneva, direi quasi, incastrato sul ruvido masso

indiavolata salita! ¶ E fu quasi a malincuore che Edoardo

capovolta, del diametro di quasi tre metri e anche

fu agevole trarla fin quasi sulla riva del torrente

sentii affondare liberamente sin quasi alle spalle. ¶ — L’acqua

strano fenomeno che bisogna quasi chiamare prodigio, la forza

svegliati, amore; coraggio: siam quasi giunti. ¶ — Siam giunti? dove

fiocamente la fanciulla. ¶ — Sì, quasi giunti.... ancora poco e