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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «quasi»

nautoretestoannoconcordanza
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1998
in crocchio ammutolivano e quasi chinavano le teste. ¶ Il
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al massimo e rendere quasi impossibile l’interruzione della
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sue teste erano diventate quasi viola. ¶ Le guardavo, seduto
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nuova costruzione, che era quasi completamente nascosta dalla vecchia
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più vicino, la fronte quasi infilata tra le sbarre
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la ritraeva all’improvviso, quasi temesse di cadere rovesciandosi
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piano, d’inverno gelavano quasi di colpo, sembravano piccoli
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intensità cresceva di nuovo, quasi fosse saltata via la
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movimento della macchinetta che quasi non fiatava. L’altro
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pavimento con grande intensità, quasi vi vedesse riflesso il
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prefetto e torcendola fin quasi a farla sanguinare. ¶ Avevo
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senza ringhiera. Ma, arrivati quasi in cima, vidi distintamente
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non ne era rimasta quasi più, solo qualche piccola
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acceleravano e s’interrompevano quasi di colpo, per alcuni
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la testa insaccata e quasi invisibile dietro la sua
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facendolo, più che ondeggiare, quasi schizzare alternativamente da una
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gli avambracci con difficoltà, quasi imprigionato dai lembi pesanti
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girò con una torsione quasi completa su se stesso
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a scendere più decisamente, quasi a picco. Strinsi gli
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perfettamente uguali, pareva spegnersi quasi del tutto ma subito
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i capelli che sfioravano quasi il pavimento, due o
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di marmo, arrivavano fin quasi al refettorio. Mi giravo
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guarda... ce l’ho quasi sempre sui piedi! Bisogna
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vetri delle finestre sembrano quasi estinguersi. ¶ Continuavo ad ascoltare
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a passarmi vicino frettolosamente, quasi fuggendo. Appariva preoccupato, assente
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banco, impallidiva. Si gettava quasi a capofitto sul libro
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tre volte nella mano, quasi per valutare se si
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alta, con aria distratta, quasi spazientita. ¶ Passò un grandissimo
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gli occhi molto abbassati, quasi chiusi. ¶ Mi si avvicinò
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le spalle, sussultava gettandosi quasi con la faccia nel
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per guardarlo, facendo morire quasi di colpo la risata
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da me con aria quasi amareggiata. Si gettava nella
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faceva largo a gomitate, quasi volesse con questo esercizio
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nuove impalcature erano apparse quasi di colpo, in bilico
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resto della palla e, quasi invisibile, volava per conto
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alla valigia. La nascondeva quasi del tutto con la
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nella sala studio, apriva quasi con furia il suo
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violenza, il priore doveva quasi aggrapparsi al suo braccio
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formato da quattro anelli quasi neri, ciascuno sormontato da
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abbeveratoi non c’era quasi più nessuno. Tornai senza
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forati senza fare rumore, quasi per uniformarsi al generale
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avuta, con un soffio quasi impercettibile fatto vibrare tra
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lo spazzolinatore immobile e quasi assente di fronte alla
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uno stato di concentrazione quasi intollerabile, e un secondo
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quella che non dà quasi luce. La sfioravo rapidamente
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il Kyrie. Non avevo quasi dormito la notte precedente
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manubrio, sembrava allontanarsi fin quasi a scomparire. Piccole pietre
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svegliò all’improvviso. ¶ «Siamo quasi a Ducale!» sentii che
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il muro di cinta quasi invisibile sotto i rampicanti
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dove si poteva vedere quasi tutto il parco, l
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muro di cinta merlato, quasi invisibile sotto il peso
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rappresentava una cancellata ormai quasi completamente scolorita, sullo sfondo
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custode. La piccionaia era quasi tutta vuota, solo qualche
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Il custode stava attraversando quasi esitante la ghiaia piena
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Nervo. Un po’ spostato, quasi di fronte alla legnaia
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di cinta, si confondevano quasi con i rampicanti. A
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d’un tratto Bortolana, quasi invasato al centro del
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bifora. Ormai erano scesi quasi tutti, Lenìn s’informava
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da una cicca ormai quasi inesistente, che riusciva ancora
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e con gli occhi quasi chiusi, come su un
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Terra aveva compiuto già quasi mezzo giro intorno al
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viso non si distingueva quasi dietro la veletta incandescente
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scorto altre auto parcheggiate quasi di fronte ai vetri
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le braccia levate e quasi senza più respirare per
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sedevo su una macina quasi interamente affondata nel terreno
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di proporzioni microscopiche ruotava quasi incollata alla volta del
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mostrare di ferirsi. Era quasi impossibile vederli perché il
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zampetta era stata spezzata quasi del tutto, ma un
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mano le pareti, diveniva quasi fosforescente nella totale oscurità
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stesse tenendo gli occhi quasi chiusi, dopo avere passato
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ossicino non si vedeva quasi più. Mi passavo ogni
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in serie ripetute e quasi sempre uguali. Fissai la
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di vetro. ¶ Non riuscivo quasi più a respirare. I
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mie scarpe, camminavo senza quasi fiatare verso la porta
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gli occhi stretti e quasi chiusi per difendersi dalla
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era così chiaro che quasi si confondeva con la
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piano della villa era quasi deserto in quel momento
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sul materasso voluminoso eppure quasi inconsistente, e anche la
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invece dalla parte opposta, quasi seduta sul lettone e
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finestre della villa. ¶ Entrai quasi correndo nella serra, occupata
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e i bicchieri, allineati quasi a perdita d’occhio
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testine ben pettinate sfiorare quasi la ghiaia del cortile
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tendoni erano stati chiusi quasi interamente per il sole
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a vetri colorati, rendeva quasi irriconoscibili i cibi che
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le sue ciglia celesti quasi chiuse, e mi assaliva
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lavare, con gli occhi quasi chiusi forse per mascherare
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la ghiaia riverberava, rendeva quasi invisibile il cortile, e
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correvo attraverso le stanze quasi vuote, e poi giù
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figure dall’unico contorno quasi cancellato, perché venivano voci
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spostata in avanti e quasi alla stessa altezza della
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vasca delle rane, dovevo quasi avvitarmi su me stesso
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il filo dell’orlo, quasi oltre. Il Nervo riusciva
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che non si sentiva quasi nulla. Il padre priore
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stavo sopra a fatica, quasi sdraiato sulla schiena. La
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proiettile da guerra che quasi mi sfiorava, se qualcuna
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muro di cinta fin quasi alla ghiacciaia. Attendevo di
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scoperto sotto la cupola quasi priva del tutto delle
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Rasentava il muro sin quasi a sfiorarlo con le
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La sua testa appariva quasi fosforescente nel buio della
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una parte, e poi quasi direttamente sopra il muro
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oltrepassavo tutto inclinato e quasi rovesciato su me stesso
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colore e non avevano quasi più le foglie. ¶ Lenìn
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pareva di scorgere una quasi invisibile ragnatela. Minuscoli taglietti
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non c’era più quasi nessun piolo. Ne riuscivo
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spazio. Non si muoveva quasi più, non guardava neanche
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Le sue ruote affondavano quasi nella ghiaia tutta fracassata
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enorme ventre. C’erano quasi tutti gli ospiti, i
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non parlava più. Stava quasi immobile e con entrambe
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ora di pranzo e quasi tutto il pomeriggio, e
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immobile in un punto quasi opposto della tavolata, si
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poltroncina era sollevata e quasi rovesciata nell’aria, vedevo
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che non ne sentivo quasi il peso, la sua
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tanica di benzina spostandosi quasi di corsa sopra la
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Un istante dopo ero quasi certo di essere riuscito
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che non si sentiva quasi il tonfo dei calci
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i finestroni, uno spigolo quasi stampato della vecchia costruzione
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camerata. ¶ Avevo gli occhi quasi chiusi, temevo di non
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perché aveva i capelli quasi completamente rasati e anche
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guardarlo con gli occhi quasi chiusi, mentre gli altri
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gli occhi abbassati e quasi chiusi. Ma distinguevo ancora
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e non si vedeva quasi niente. Veniva anche un
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nel letto, non respiravo quasi più perché sentivo che
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apriva. ¶ Non aveva fatto quasi alcun rumore, lo capivo
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Non riuscivo a vederli quasi più. ¶ Sentii che stavo
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Riconoscevo qua e là, quasi interamente dissolti dall’acqua
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collina non si vedeva quasi più. “Come farà a
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su se stessa, rimaneva quasi ferma per un po
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per l’aria e quasi sfigurato. ¶ Mi sembrava che
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andavano a fermarsi fin quasi contro la vecchia costruzione
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testa. Rimanevo alla fine quasi sempre da solo di
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mi pareva di soffiare quasi più, eppure la pallina
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Si poteva anche smettere quasi del tutto di soffiare
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passare del tempo, erano quasi neri quando li ritirava
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brulicante, sparire nell’oscurità quasi totale dell’arnia, dove
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sparpagliate sulle colline, svoltava quasi incastrata in grandi blocchi
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fari non si distinguevano quasi a quell’ora della
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appena molto in alto, quasi contro il tetto, la
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dietro una fitta grata quasi all’altezza del soffitto
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dei tratti più lunghi quasi vuoti. Qualcun altro si
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molto più piccolo e quasi indecente senza i paramenti
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dorato con le braccia quasi immobilizzate dal piviale, durante
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i fili si allungavano quasi invisibili nell’aria, e
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si riusciva a distinguere quasi la sua voce. ¶ «Signore
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che non si distingueva quasi il sole. Tutt’intorno
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il Gatto, passandomi accanto quasi di corsa. ¶ Mi girai
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stavano tutti raccolti e quasi appallottolati su se stessi
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porte che si aprivano quasi a ridosso del muretto
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col volto vicinissimo e quasi incollato alla fessura, per
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saprei dire, è girata quasi di schiena, non si
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pesante che non riuscivo quasi a sollevare del tutto
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improvvisi cambi di direzione, quasi fosse viva, si buttava
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della valle, non distinguevo quasi più la testolina immobile
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essere diventata più scura, quasi nera. Il padre priore
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respirare!» sentii che stava quasi gridando. «Spalanca la bocca
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da giorni, a chiazze quasi completamente bianche qua e
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raccoglierli. Qualcun altro rientrava quasi di corsa, con gli
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Il padre priore andò quasi correndo ad abbracciarlo. ¶ Si
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Si erano ormai confessati quasi tutti. Eravamo di nuovo
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posto, stesse già venendo quasi di corsa verso di
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impolverato. ¶ Erano ormai arrivati quasi in cima. ¶ “Come posso
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nello sforzo che era quasi impossibile distinguerle. Le dita
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testa un po’ arrovesciata, quasi incollata al cuscino. Mi
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le mani di continuo, quasi corrergli dietro perché ora
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la sua nuca era quasi di fronte alla mia
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quello che faceva, stava quasi buttato sui gomiti, le
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e le fiammelle parevano quasi scomparire. Sulla chierica del
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Gatto stava aggrappato e quasi puntellato al mobile, si
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in lunghe scalette, passavano quasi all’interno delle cascine
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soffici gradini, scendendo senza quasi fiatare. Qualche cane abbaiava
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oltrepassavo. ¶ Ero già arrivato quasi dall’altra parte della
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zainetto. Non c’era quasi nessuno a quell’ora
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strada. Adesso non respiravo quasi più, sentivo appena i
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sue vetrate dalle figure quasi completamente annullate dalla polvere
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d’un tratto. “È quasi sera...” ¶ Il padre celestino
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come botti. Era arrivato quasi in cima, stava scomparendo
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bianca di polvere e quasi cancellata. ¶ «Mettiti al mantice
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puntino che si spostava quasi invisibile molto al di
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bloccava per un istante quasi contro il vetro, come
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acuminato, nel cielo passavano quasi invisibili i segni degli
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di marmo tutta sfuocata, quasi cancellata. ¶ «Sei certo di
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luce si era allungato quasi di scatto sull’asfalto
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L’uomo calvo sorrise quasi con tenerezza nella notte
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che guidava. ¶ «Ci siamo quasi.» ¶ La punta della sigaretta
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aprire. ¶ Aveva i capelli quasi completamente rasati e ossigenati
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sospesa, innaturale. ¶ «Adesso conosci quasi per intero la rete
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che la vibrazione sonora quasi cancellava. ¶ 3 ¶ “Dove sono finito
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donna intenti ad accoppiarsi quasi completamente vestiti, su una
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ancora più scuro e quasi nero, come di cioccolata
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sua guancia gli spuntoni quasi violetti della barba, mentre
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sollevata la saracinesca!» ¶ Eravamo quasi fermi, adesso, il volante
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l’auto. La colpivano, quasi, con dei calci. ¶ Mi
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Succede...» ¶ Avevamo la testa quasi premuta contro il tettuccio
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più, la vedevo gonfiarsi quasi cristallizzata nella piazza. La
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si avvicinavano piano e quasi irresistibilmente, man mano che
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lo contemplava con amore quasi infantile, non si capiva
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l’uomo aveva smesso quasi di colpo di parlare
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primo manifesto, che scricchiolava quasi fosforescente nella notte. Lo
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goccia di colla scendermi quasi gelata lungo il filo
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Dovevo guidare col volto quasi gettato contro il parabrezza
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cieco teneva il volto quasi incollato al parabrezza, i
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con la testa. Scorgevo, quasi al centro del gruppo
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con gli occhi abbassati, quasi chiusi. Nessun suono si
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scarpe da ginnastica mulinare quasi fosforescenti, a guardarle dal
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tal punto da farmi quasi addormentare. ¶ Adesso tutti i
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che stava ferma e quasi annullata dalla barriera di
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tutt’intorno la testa, quasi di scatto, per guardare
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Eppure la porta è quasi tutta coperta da quel
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Il suo volto era quasi schiacciato contro il vetro
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un istante dopo, usciva quasi di corsa dal locale
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di Sonnolenza stava intonando quasi in sordina una canzone
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Anche il cane chiudeva quasi completamente gli occhi, si
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Ripartivo. ¶ La luce rendeva quasi invisibili le strade all
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Poi la luce rinasceva quasi di colpo, un’altra
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un altro, perché Ofiuco quasi sfuggiva ai limiti del
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altro scuotendo la testa quasi incollata al finestrino. L
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istante e scompariva. ¶ «Siamo quasi arrivati!» provai a esclamare
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il locale era ormai quasi tutto deserto, ma c
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Guidavo con la faccia quasi attaccata al parabrezza, per
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di tempo. ¶ Rallentai fin quasi a fermarmi, spostandomi verso
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strade larghe e deserte, quasi senza case. ¶ «Lo vede
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una di quelle vie quasi prive di case, si
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la vestaglia. ¶ Eravamo ormai quasi davanti alla porta aperta
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lasciate!» ¶ Mi lasciai cadere quasi di peso sulla sedia
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muro, mi abbracciava fin quasi a spezzarmi. Anche durante
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momento! Adesso arrivo!» gridò quasi la ragazza girando la
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occhi, mi lasciai cadere quasi di peso sul sedile
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cuccagna aveva già perso quasi tutto l’unto, era
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si veniva ad accucciare quasi di fronte al baldacchino
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stesse facendo le boccacce, quasi fosse di fronte a
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che non si poteva quasi più respirare. Il cane
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avvicinato e mi isolava quasi dal resto della folla
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ruota del volante. ¶ «Siamo quasi arrivati!» gorgogliò l’uomo
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tanto, che faceva irruzione quasi correndo nella stanza. Veniva
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in doppia fila. Entrai quasi correndo nel portone. ¶ «Ah
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del tutto nuova, inimmaginabile quasi, si può dire... Non
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qualche passo nel corridoio, quasi senza vedere, e intanto
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un altro muro già quasi completamente abbattuto, lì vicino
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macchinina che era rimasta quasi senza muso. Potevo vedere
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sole mentre mi allontanavo quasi correndo dalla zona. ¶ “Mi
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arrugginito, non si riusciva quasi a distinguere il pulsante
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E adesso è già quasi ora di cena...” mi
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vetro che qualcuno accende quasi senza pensare, facendo irruzione
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gonfi di materiale e quasi sul punto di scoppiare
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sentivo piccoli oggetti sbriciolarsi quasi senza rumore sotto le
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incise con furia e quasi stracciate dalla biro. “Deve
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fornello. Ero in piedi quasi contro la vetrata, si
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si riuscivano a vedere quasi più. Gli spigoli della
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apparivano tutt’intorno smangiati, quasi cancellati. ¶ Feci slittare la
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rossa, non si distingueva quasi il colore delle sue
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che li ritirava!» chiesi quasi gridando. ¶ L’uomo fece
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di colpo in avanti, quasi non lo vedevo tanto
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la sua larga faccia quasi incollata al parabrezza. ¶ Arretrai
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lungo la scala. ¶ «Siamo quasi arrivati!» gli gridavo, e
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passante si spostava sfiorandomi quasi la testa, mentre proseguivo
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pulsare incontrollabilmente, non riuscivo quasi a distinguere il manubrio
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pedale dell’accensione cedere quasi del tutto sotto la
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tutto puntato, schizzava fuori quasi completamente dalla guaina. Il
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il motore si spegneva quasi di colpo, ma ne
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di sangue annerito fosse quasi scomparsa dal cuscino. Spegnevo
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se non si vedeva quasi più niente nella stanza
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stanza. “I soldi sono quasi finiti, sono quasi a
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sono quasi finiti, sono quasi a secco...” constatavo frugandoci
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vento me lo strappava quasi di mano, lo faceva
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una zona della provincia quasi opposta. «Ma qui è
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sempre così fresco e quasi profumato... e il ferro
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e non sapevo decidermi quasi a risalire. Mi guardavo
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la moto. Attraversavo senza quasi vederlo l’intero appartamento
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sollevato sulla sella ormai quasi tutta staccata dal resto
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colpo, non si scorgeva quasi la mano che manovrava
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braccia...” ¶ Non si vedevano quasi i piatti e le
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chiavetta, il motore cominciò quasi all’istante a sussultare
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bordo esterno del sedile, quasi appiattito contro la portiera
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sollevare le ginocchia fino quasi al volto. ¶ «No, non
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esclamavo a voce alta, quasi gridando. ¶ Lo vedevo impallidire
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donna intenti ad accoppiarsi quasi completamente vestiti in cucina
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venissi a Bindra!» dissi quasi gridando. ¶ «Sarà successo dopo
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i calzini fradici, sottili, quasi trasparenti. ¶ «Non mi ricordo
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in quella stanza che quasi non vedevo. ¶ «Una notte
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momento dal locale!» gridò quasi la donna. «Si è
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toccare!» mi diceva tirandomi quasi per un braccio. ¶ Facevo
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spesa, restava via per quasi tutto il giorno. Mi
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sulla poltroncina. ¶ «Ma è quasi sera!» mi accorgevo guardando
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occhiali mi si appannavano quasi di colpo quando entravo
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domandava. ¶ La stanza era quasi buia del tutto, si
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a tal punto che quasi scompariva. ¶ «Stai trascurando gli
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Non ti si vede quasi più!» aveva il coraggio
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a una villa turrita, quasi sepolta dietro una piccola
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a villa Morozov!” sospirò quasi l’uomo, mentre correvano
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da Benno!” disse gettandosi quasi lungo il corridoio. Lo
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di casa, gliel’aveva quasi strappata di bocca allargando
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spalla, bisognava avvicinare e quasi attaccare le teste per
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dallo spioncino, mentre entrava quasi ridendo nella sala, e
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la sua testa pensosa quasi attaccata alla mia testa
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Veniva via crepitando, doveva quasi strapparlo dai capelli appena
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indietro, andavano a deflagrare quasi contro il soffitto. “Puoi
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le gengive infantili deflagrare quasi contro la volta. “Ecco
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lo tormenti più!» gridò quasi la donna, facendo irruzione
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incendiato, a Krasnojarsk!” gridò quasi Benno girandosi con la
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che parlava senza muovere quasi la bocca, sul cuscino
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La sigaretta gli bruciava quasi di colpo tra le
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aprire la finestra?» gridavo quasi alla donna quando ritornava
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tutti sforbiciati scendere fin quasi per terra, sventolare. ¶ «Proviamo
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quella testa stecchita spostarsi quasi contro il soffitto, sbattere
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la sagoma della macchinina quasi interamente ricoperta di neve
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le piazze erano deserte, quasi arate. ¶ Rallentai piano piano
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qui! Filiamo via!» risposi quasi gridando. ¶ Stava con gli
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gettandomi in una stradina quasi annullata dalla neve. ¶ Il
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tutti gli altri?» chiesi quasi gridando, alle sue spalle
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con la testa girata, quasi rovesciata. ¶ “Che sia proprio
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spioveva una schiuma abbagliata, quasi cancellata. ¶ «Che posto è
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vetro dalle luci abbassate, quasi buia. ¶ «E adesso cosa
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Provai a rallentare, passai quasi slittando sotto una piccola
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Il cofano la copriva quasi del tutto, sconfinava. ¶ «Ma
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cedeva di colpo, andava quasi a toccare il pavimento
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c’è da avere quasi paura a metterci vicino
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senza fare rumore, fin quasi a toccare una delle
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bisbigliare. ¶ Non si riusciva quasi a vedere dove posare
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dove andare...» ¶ Si fermò quasi all’angolo dello stanzone
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quando ritornava, mi passava quasi sul volto, sui capelli
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finestrella, prima di entrare quasi in punta di piedi
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in una larga poltrona quasi senza molle, vicino a
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diventati per un istante quasi tutti bianchi. ¶ «Posso darti
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Chi ti manda?» chiesi quasi gridando. ¶ Si tormentava le
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al mio fianco, spingendo quasi nell’auto una forma
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dissi con la testa quasi attaccata al parabrezza. ¶ Si
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a rigirarmi. ¶ “Ma è quasi una culla!” ¶ Sentivo quella
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a restare seduti senza quasi toccare la ruota del
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gambine?” mi chiedevo svegliandomi quasi fuori dal letto. Tentavo
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ora di pranzo!» disse quasi arrossendo. ¶ Sollevò il polso
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Cosa aveva pensato?» ¶ Uscivo quasi in punta di piedi
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macchina dei piumanti scivolava quasi senza rumore sulla stradina
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perfettamente rotonda, colorata. ¶ «Siamo quasi alla fine...» sentii bisbigliare
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schizzare di nuovo, andava quasi a sfiorare la volta
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inseguirla, e si spostava quasi correndo verso l’uscita
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ad agganciare la mela quasi a metà dello scalone
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la sua bocca andava quasi a toccare il parabrezza
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che scattava nelle strade quasi deserte, da lontano. Si
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la maniglia piano piano, quasi rannicchiati, si sente sempre
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cominciai a salire piano, quasi in punta di piedi
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fatte che non hanno quasi neanche la forza di
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sfrenati, e si gettano quasi di corsa e per
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vento che mi spostava quasi nell’aria mentre avevo
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Scorgevo un vecchio cane quasi del tutto calvo che
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bocca, da lontano. Attraversavo quasi correndo lo stradone, raggiungevo
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giro. “È passato già quasi un mese” mi dicevo
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cornetta staccata penzolava fin quasi a toccare il pavimento
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cabina e mi allontanavo quasi di corsa nella via
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in una zona diversa, quasi sconosciuta. “Ci sarà un
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spalle, non si percepiva quasi più niente quando avevo
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Devo essermi gettato fuori quasi di corsa...” mi dicevo
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dire con la bocca quasi contro i miei occhi
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per la sua insistenza, quasi un po’ oltraggiato...» diceva
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dettare...» ¶ Gli uffici erano quasi tutti deserti, ancora accesi
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strinse gli occhi fin quasi a saldarli mentre si
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catenaccio, lo fanno ormai quasi senza neanche volerlo, senza
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nel cortile. ¶ «È già quasi tutto composto!» mi annunciava
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con le labbra gonfiate, quasi arate. «Si fanno fotografare
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di sbieco sul marciapiede, quasi rimbalzare. ¶ Girava di colpo
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osservava da molto vicino, quasi attaccato alla mia testa
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intenta a slacciarsi e quasi a slabbrarsi il colletto
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diritte, senza pensare, senza quasi guardare, per le strade
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e le luci erano quasi tutte spente nei corridoi
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volto. ¶ «Chi comincia?» rise, quasi contro la fiamma. ¶ La
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accorgevo improvvisamente. “Arrivano fin quasi in fondo alle torri
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su il brodo senza quasi aprire le labbra, con
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disturbarti! Ormai non mangio quasi più niente, specialmente la
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quelle altre luci bagnate, quasi immaginate, sulle strade più
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sembrava abbandonata da tempo, quasi diroccata...” ¶ Mi arrestai sulla
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collo. Tiene le palpebre quasi completamente abbassate per mascherare
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zuppiera. ¶ Tornò a sedersi quasi di fronte al mio
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ancora gli occhi abbassati, quasi cancellati. ¶ Mi alzai dalla
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sudate, non si riescono quasi neanche a vedere mentre
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danzare, non si distingue quasi il suo volto mentre
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delle sue dita sgarzate, quasi cancellate... È stata già
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veste le si scolla quasi interamente di dosso, la
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con gli occhi abbassati, quasi cancellati. Non si vedono
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cancellati. Non si vedono quasi le loro teste, mentre
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terzo sì ¶ Avevano spento quasi tutte le luci nella
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deserto, non c’è quasi più niente su quell
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parlava con le labbra quasi contro le labbra. ¶ Poi
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la sua voce stava quasi gridando. «Ci tengo troppo