Enrico Panzacchi, Donne e poeti, 1902

entusiasmasse; anche perchè, in quel tempo, nei bolognesi s

semplice e schietta e quel buon sapore di Trecento

i Lung'Arni a quel modo, o che doveva

Ho ricordato che, in quel tempo, la poesia e

durezze e asprezze in quel tempo gli rimproveravano. ¶ * ¶ * * ¶ I

brevità della pròtasi; e quel subito irrompere del tragico

Deh come tutto sorridea quel dolce ¶ Mattin d'aprile

onniveggente, pio, ¶ Che oltre quel monte giacciono, lei forse

Giosuè Carducci e di quel suo sentimento profondo e

d'Alessandria; e in quel mezzo arrivò l'ode

voglio notare. Una è quel «palpido lucido» dell'astro

della luna: l'altra quel «mendicando la morte» della

ode appare lunga. Nuoce quel subito intervento dell'io

il Lasca scaraventò contro quel povero Girolamo Ruscelli autore

del dispetto; e finalmente quel povero cervello è svegliato

libro è specialmente in quel trasparire così limpido del

del vostro animo, in quel confidente abbandono d'ogni

vostro cuore di donna, quel grido che voi mandate

buon tempo antico... Oh quel buon tempo antico, che

vivere per davvero in quel mondo esotico e fantastico

e sorda fino a quel giorno ad ogni proposta

È insomma scomparso affatto quel caldo e vivace temperamento

corpo inanimato; e in quel grido ci sembra di

e più bizzarra in quel lungo periodo nostro che

che abbia dato a quel tempo una produzione come

le ire antiche su quel povero vecchio capo, che

di voler rispondere a quel povero Mazzini; ma poi

addentro, forse troveremmo in quel suo sangue misto la

forse ci spiegheremmo ancora quel non so che di

intellettuali e morali ribellioni; quel grande amore all'Italia

alle sue tradizioni e quel desiderio, in tutto, di

la sua malvagia corte quel Duca d'Atene che

Ma quanta umanità in quel piccolo libro e che

avremmo avuto il poema. ¶ * ¶ * * ¶ Quel senso poetico che fa

predicatore e fiacco ragionatore quel buon padre Aubry! Leggete

doloroso ideale femminino animante quel paesaggio meraviglioso. ¶ * ¶ * * ¶ Il suo

ha ragione d'intonare quel mestissimo canto posto innanzi

direbbe il Leopardi, «con quel suo cuore d'una

tu stata mai in quel paese!» ¶ La fanciulla a

significazione psicologica che ha quel canto in bocca a

Eppure, di là da quel fondo oscuro, di tanto

il cielo straniero. In quel fantasma di caldo e

vicino ¶ Il tepor di quel cuore; egli respira ¶ Il

di maniera. ¶ Però vedete quel che accade. Dei romanzi

Quando nel 1827, o in quel torno, si divulgò la

memoria è pianto. ¶ Caggia quel dì dai secoli, ¶ Quel

quel dì dai secoli, ¶ Quel dì che Italia al

di Silvio Pellico in quel primo periodo della sua

Breme l'«inspirato» di quel cenacolo, è pieno di

senso, il triste vero. Quel Silvio, che la gioventù

tutta la letteratura italiana, quel contatto e quella fusione

degli imitatori che in quel tempo pullulavano e hanno

la lettera prosegue: «E quel saluto così omericamente maestoso

re dei forti! ¶ Dimmi, quel saluto non ti alza

hanno spesso appena appena quel tanto che basta perchè

Lanciotto (novità arditissima a quel tempo) non è il

nello spirito del prigioniero quel suo nutrimento letterario, già

sacra valle, e visitai quel loco ¶ Ove le gorgoglianti

compiva il periodo di quel suo dissolvimento letterario, scriveva

la salute, mi manca quel pungolo d'ambizione e