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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Catena Fiorello, Picciridda, 2006

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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zero in famiglia. ¶ Da quel momento, fui costretta a
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al mare a Leto. Quel blu cobalto che obbligava
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avuto un figlio da quel primo marito. Comunque, io
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più nein che ja. ¶ Quel pomeriggio riuscii a dire
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beneficiata anche io da quel miracolo desiderabile? ¶ Ti vogghiu
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si era radunato in quel posto per lo stesso
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altri uomini. Ma a quel punto, chi decideva se
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dopo la sua partenza quel privilegio era passato per
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di apprendistato casalingo in quel piccolo regno con i
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pulizie serali. Ma in quel momento mi accorsi che
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lacrime versate nella vita. Quel verde miracoloso che la
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sua proverbiale diffidenza, in quel periodo magico, seppur difficile
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saputo che farsene. In quel caso, un tradimento sarebbe
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Melìa. La nonna, in quel caso, prendeva subito le
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con la memoria a quel tragitto, suppongo che fosse
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è appartenuta in pieno. Quel suono riconoscibile tra mille
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sempre e solo per quel motivo. Non ce n
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allora tutti a gustarsi quel frutto. Il gelso era
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quanto fosse indispensabile proprio quel tipo di voglia. Come
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troppo freddo, e perché quel Paese era proprio triste
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a sua madre. A quel punto era stata proprio
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e toglimi dalla testa quel criminale.» ¶ Criminale, forse non
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non ho ragione?» ¶ A quel punto rimanevano tutte zitte
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genitori ad andare via. Quel giorno non lo avrei
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i miei! ¶ Negli anni, quel nostro terrazzo si era
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mia madre. A lei quel pane piaceva così tanto
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mi chiese, per rompere quel silenzio innaturale. ¶ «Ho fatto
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rabbia sentirla parlare in quel modo. Potevo capire che
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mescolato all’odore di quel lazzaretto improntato in quattro
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voluto godere di tutto quel ben di Dio, ma
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dato importanza, ma da quel momento sarebbe diventata una
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la volontà del Signore. ¶ Quel giorno in cui stava
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fare una visita. Con quel caldo era inconcepibile, ma
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può accadere. ¶ Colpa di quel figlio che era partito
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fosse rimasto dentro dopo quel triste clic. ¶ Forse avrei
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tra reazioni opposte. In quel caso, la nostalgia dolorosa
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strali al cielo per quel destino maledetto. Ce l
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senso delle sue frasi. Quel misterioso personaggio, secondo lei
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una specie di allucinazione. Quel suo modo di osservare
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ovviamente si lamentava di quel ritardo senza giustificazione, ma
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mio fratello, partiti su quel treno nemico senza di
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perché sapevano che in quel modo si guadagnavano la
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soddisfazione al figlio di quel porco. ¶ Anche i figli
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frequentava la terza media. Quel giorno alla fermata del
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scorrettezza.» ¶ Essere percossa in quel modo rientrava tra i
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le chiedevo conto di quel borbottare da sola, mi
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festeggiare anche con me quel giorno importante, e per
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avevo proprio dimenticato che quel quadrato a rombi bianchi
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il senso di tutto quel sognare; qualcosa di tangibile
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ghiotta. Tra l’altro, quel furgoncino l’avevo già
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Sì, sì, e sì, quel vecchio furgoncino mi ricordava
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di qualcuno. Piegato a quel modo, sembrava un animale
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alzò la testa. ¶ In quel frangente fatale, ebbi modo
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accettato di ridicolizzarsi in quel modo? ¶ Per lei cominciai
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un sentimento che dura quel tanto che serve, e
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morto. E lì, in quel luogo illuminato solo da
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arrivavano dal fondo di quel mare di sabbia. Sussurri
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solo le scarpe. ¶ Quando quel giorno tornai a casa
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ancora. ¶ Da sola, in quel silenzio sinistro, nuotavo impaurita
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contorni della realtà, in quel turbinio di eventi drammatici
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mio sfogo. ¶ Rita, in quel frangente, mi apparve sotto
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ora mi puniva in quel modo bizzarro? Per quanto
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il corridoio infinito di quel pezzo di mondo al
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una signora. Fino a quel giorno era stata mia
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mese. Ma ora, in quel negozio con le pareti
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che avevano intravisto in quel referendum qualche broglio di
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limpidezza delle votazioni anche quel santo uomo del signor
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le sue novene. ¶ Dopo quel bel discorso ricco di
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Spesso ricompariva in me quel vuoto assurdo, uno spazio
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ho sofferto parecchio». ¶ Di quel suo ricovero io avevo
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fare male fino a quel punto?» mi domandavo perplessa
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dato il voltastomaco in quel momento, anche una torta
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testa? E di tutto quel discorso a me rimase
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di sposarsi. Almeno in quel caso si sorrideva e
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sbrigare i lavoretti casalinghi. ¶ Quel giorno della settimana riservato
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chi faceva scorrettezze di quel tipo, per cui, non
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che nome dare a quel nostro palpitante rapporto. ¶ Forse
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faceva il verso. A quel punto cominciavamo a ridere
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trovarla. Certo, desiderava darmi quel bacio, ma poi magari
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piaceva nemmeno a me quel tipo, e dopo l
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al bar in piazza. ¶ Quel giorno non ero andata
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io mi ero conquistato quel Tu a suon di
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mantenuto il segreto, tutto quel pandemonio non sarebbe accaduto
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sotto ai baffi di quel pan di Spagna castano
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è in Sicilia. In quel negozio i dolci costano
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ne accorgesse. E a quel punto, non sentivo più
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piano per terra, pregando quel Dio menefreghista di fare
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Pietro? Dov’erano in quel momento? E cosa stavano
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alle due e mezza, quel maledetto apparecchio si svegliò
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pur nella sua rinuncia, quel pacchetto non lo avevo
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l’urlo innocente di quel dolore non l’avevo
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poteva essere altrimenti, con quel disgraziato che ti eri
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allo stesso modo. ¶ Da quel pomeriggio al binario, vivevo
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ai suoi dispiaceri. ¶ Per quel compleanno avrei voluto farle
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Io scelsi un chinotto. Quel gusto amaro, e tuttavia
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madre, e continuando di quel passo sarei diventata un
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vera e propria avventura: quel macchinone si fermava per
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Era sabato, e in quel paese, puntuale, si svolgeva
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riprendere il filo di quel discorso lasciato in sospeso
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casa dicendomi che da quel momento non voleva più
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mia, ora capisci perché quel giorno, per colpa di
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frutti.» ¶ Al termine di quel lunghissimo discorso, mi resi
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quando ancora lavoravo in quel negozio di ingrati, e
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organizzare a mia insaputa quel viaggio in Germania con
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La zia Franca in quel circo variegato mi stringeva
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lasciata libera proprio in quel momento da due donne
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Rita. La nonna comprese quel bisogno, e senza fare
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era stanca di tutto quel grigio. ¶ Sua madre continuava
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effetto pensarla dipendente da quel farmaco. Sua madre, invece
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per la troppa emozione. ¶ Quel pomeriggio a me accadde
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una rabbia violenta. A quel sentimento non fui capace
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Leto. Il candore di quel legno contrastava con la
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altrui, e pregavo affinché quel trillo familiare ci sorprendesse
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ancora le solite frasi. Quel giorno però il mio
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immaginare che avrei rivisto quel vestito dentro a un
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anima, ma io proprio quel giorno mi lasciai andare
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voluto fermare il treno quel giorno alla stazione. Re
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poteva fare poco, perché quel porco aveva una forza
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sfuggire alle grinfie di quel brutto aguzzino. ¶ Emigrare. Ecco
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Milano, Torino e Genova, quel fenomeno sembrava oramai lanciato
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sul lungomare, argomentando di quel boom nel Nord Italia
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perenne sulle spalle. Aida quel giorno indossava un abito
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nessuno aveva voluto vedere quel loro Paradiso tanto millantato
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ora di salire su quel treno, che adesso, al
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me bastava sapere che quel posto avesse il mare
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dire la mamma con quel «tra qualche anno»? Quanto
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potesse essere una donna. Quel morto sui binari era
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farlo distrarre. Il cane quel giorno era stato male
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perché detestava mischiarsi a quel bailamme, e perché reputava
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Già me lo vedevo quel povero vedovo messinese che
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ritornata a casa, ritrovando quel silenzio che tanto mi
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Picciridda per sempre. ¶ In quel breve tragitto che separava
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che ci fa con quel coso in bocca alle
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Mi resi conto in quel momento che il mio
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la mia peculiarità. In quel caso decisi di dirgli
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fatto salire l’adrenalina. Quel suono vivace era il
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era un uragano in quel cielo –, poi «Apri le
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sonoro sullo sfondo di quel triste film. ¶ Insistette a
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spinta, e poi ancora, quel sacco disgustoso non voleva
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Guardai ancora una volta quel divano vecchio come lui
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non contare nulla in quel contesto… In un reparto
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migliaia di chilometri da quel verme, avrebbe allentato la
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in grado di affrontare quel vecchio maledetto. ¶ Ma poi
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un puntino irraggiungibile per quel lurido vecchio che mi
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a lungo a guardare quel maestoso complesso. Lunghi e
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ero immaginato proprio in quel modo: un’immensa distesa
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astenersi dal farlo. Ma quel giorno, al binario, aveva
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maniera impossibile, per sicurezza. Quel «non si può mai
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dogma. ¶ Tirando fuori tutto quel ben di Dio dalle
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la verità. E a quel punto per me sarebbe
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vedere quanto fosse bello quel posto e, visto che
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Poi all’improvviso, in quel lettino della casa di
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terribile: la voce di quel vecchio che mi chiamava
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l’avremmo edificata. E quel giorno sembrava scritto nella
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acqua. In pochi minuti, quel pezzo di cotone bianco
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di avvicinarmi a lui. Quel pensiero maledetto era la
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e la nonna e quel gorgoglio vomitevole. Non li
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carrozzeria di un’auto. Quel vecchio maledetto era capace
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lo sapevo. Fino a quel momento, tuttavia, ero sicura
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me la descrizione di quel delitto, ma una lacrima
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se era capitato a quel vecchio infame, un motivo
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anche due ¶ Quando in quel lontano settembre del ’62, mi
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di ritrattare, partimmo da quel binario. Sempre lo stesso
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un abbraccio cercato, voluto. ¶ Quel sorriso complice, mentre mi
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di più fu oltrepassare quel binario morto sul quale
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davanti all’altare (e quel velo era stato strappato
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l’affetto per Rita, quel nostro banco a metà
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fatica gli costò tutto quel silenzio ben architettato? «Perché
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il mio corpo su quel divano che sprofondava sfiorando
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pavimento. E vissi nuovamente quel triste giorno al cimitero
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per riprendere fiato. Ripercorrendo quel travaglio, da ragazza consapevole
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mi raccontò mia madre quel giorno, aveva già colpito
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poi rifiutare senza pietà quel figlio che insieme avevano
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tra la nonna e quel vecchio viscido? ¶ In verità
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più che lecito. A quel tempo si era mormorato
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lui, e ahimè, a quel punto, era troppo tardi
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ricordata ancora. ¶ E dopo quel chiarimento per noi iniziò
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tra le mie paure. Quel pezzo di strada fatto
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è stato di tutto quel sudore spalmato sulle braccia
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mangiando fuori dalle fabbriche quel fagotto di poco conto
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in prima persona di quel viaggio che non conosce
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mio pollaio. Per sempre. Quel per sempre che tanto
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capita più spesso di quel che si pensi, e
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rimedio al male che quel vecchio mi aveva inferto