Ignazio Silone, Severina, 1981

puramente casuale. ¶ Capitolo 1 ¶ In quel tempo il direttore spirituale

curava neppure di ritirare quel po’ di corrispondenza che

mansioni parrocchiali. ¶ Nessuno attribuiva quel comportamento alla sua età

giudicato opportuno imporle precisamente quel compito. Suor Severina invece

a testa china, e quel suo atteggiamento poteva attribuirsi

indietro. ¶ «Visitai la chiesa, quel cosidetto museo» egli si

la conversazione. Ma in quel punto entrò nella stanza

Madre, a consigliarmi in quel senso, non lo ricorda

fuori» interruppe il giudice «quel che accadeva nell’interno

è alcuna certezza. Sarà quel che sarà, noi non

sa mai.» ¶ Ma in quel momento uno squillo prolungato

conosceva l’esistenza di quel passaggio che collegava l

per allontanare da noi quel pericolo». ¶ «Le rare volte

con la suora per quel miracolo. Fortunatamente ella era

una sedia. Sopraggiunse in quel momento una donna anziana

dal silenzio. ¶ «Dove prendesti quel coraggio?» chiese Teodolinda. «A

cercando ancora di sorridere «quel vostro ritegno era superfluo

non importa» rispose Severina. «Quel che mi addolora di

una lunga crisi. Se quel terribile episodio non fosse

costato la vita di quel ragazzo, lo potrei considerare

madre fosse morta: a quel punto ero arrivato. Eppure

per un anno in quel collegio di suore francesi

tempo si trova su quel muro la riproduzione del

sono rimasti?» ¶ Ma in quel momento la conversazione fu

gli era impossibile rimanere quel che più desiderava, cioè

Dio, ragazzi, scappiamo, altrimenti quel disgraziato preside vorrà la

annuiva. «Beati loro» disse. «Quel lavoro l’avremmo saputo

forse toccato con mano quel che fino ad allora

è l’ambulanza?» ¶ In quel momento si sentì la

ossequiare”, come avrebbe detto quel signore. Ma forse non

visite. Ma proprio in quel momento, indossato accuratamente l