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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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avvolgevano come un sudario, quel rintocco le dava l
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Roma bruciava di sole, quel giorno, e le cupole
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accarezzò con lo sguardo quel volto liscio e dorato
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denti candidi e forti, quel corpo magro che chiudeva
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Aveva dodici anni, a quel tempo, e c’era
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che tu abbia scelto quel letto.» «Perché?» «Perché è
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sgusciata da Richard anche quel pomeriggio, mentre lui sedeva
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al cinematografo: e in quel momento li aveva sorpresi
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che ancora vivrai: ecco quel che avrebbe dovuto dire
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dire a Francesco, ecco quel che gli avrebbe detto
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una sofisticata macchietta che quel giorno aveva i capelli
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tutti che aveva sposato quel cinquantenne ricco a miliardi
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Pazienza: saprò servirmi di quel faccino e di quel
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quel faccino e di quel cervello. Ora risponda.» ¶ Stavolta
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aiuto, e Gomez scambiò quel gesto per timidezza: «Su
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a Giovanna: consapevole che quel sostegno fosse un po
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l’attrice. Ha scritto quel film sui borsaneristi in
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di chiamare, di gridare quel nome. Dalla gola non
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era una bambina, a quel tempo. Discorsi. Chiunque sapeva
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finale. C’era solo quel Balin senza nulla. Si
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anche così? Avrebbe chiamato quel Balin il cui primo
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un ex voto. In quel momento stava portando una
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risposero. ¶ «O.K. Fate quel che vi pare. Ci
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gettò sulla pista, in quel sussultare di inguini, volti
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sotto la testa, come quel giorno: e a lei
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per le gambe, come quel giorno, sulla tempia sinistra
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forte una vena, come quel giorno, e tutto ricominciava
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cui s’era interrotto quel giorno. Gli si accostò
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di colpa. Sentiva soltanto quel dolore là in fondo
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è schifoso». Ma in quel fazzoletto di rena tutto
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Aveva diciott’anni, a quel tempo, e papà era
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e non immaginava nemmeno quel che sarebbe successo quando
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oro c’era solo quel morto: che era un
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si incomincia a sentir quel che sente una donna
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fesso. Però togliti da quel telefono, per carità! Mi
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lui le accomoda volentieri quel ricciolo. Conclusione? Potrebbero passare
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Conclusione? Potrebbero passare piacevolmente quel tempo andando l’uno
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che adori. E per quel brivido, quanto spreco di
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pentito di avergli mandato quel telegramma, Richard sembrava tutt
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a parlare, a parlare. Quel giorno invece il tunnel
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festeggiare il ritorno. Sai, quel musical nuovo: Giamaica. La
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una lettera, figliolo: solo quel telegramma. Sai quanto simili
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Non lo dico per quel fagiolino di Dick, s
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dopo il teatro? In quel solito posto di mezze
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l’abito bianco?» ¶ «Piglia quel che ti pare.» ¶ «Martine
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di Gela, protetto da quel rimbalzare di frasi, Richard
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di amarlo. Ad aumentare quel rischio, accadevano cose suggestionanti
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in mente a vedere quel musical. Ti è piaciuto
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momento di coraggio e quel coraggio non sarebbe tornato
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pieno di gente, dove quel divertirsi ciarliero, affettuoso, incompleto
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lui. I giorni, in quel periodo, diventavano spazi tra
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richiamò, la cameriera disse quel che c’era da
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piaciuto, pensò, trovarsi in quel momento a Parigi, star
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che temevi: ho ritrovato quel morto. A volte i
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si rifiutava di raccontare quel che era successo con
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per i cani, in quel magazzino. Martine ci girava
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secondo, sempre persa in quel sogno, poi era sbiancata
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ora innanzi accadrà. E quel mascalzone di Bill non
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ti deciderai a piantare quel Richard?» ¶ «Non ho nessuna
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l’America: anche in quel senso non avresti potuto
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una cuffietta bianca. Da quel bianco che doveva significare
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viali a spirale, con quel vento che entrava dal
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che entrava dal finestrino, quel caldo che veniva di
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viali a spirale, con quel vento che entrava dal
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che entrava dal finestrino, quel caldo che veniva di
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lo aveva compresso a quel modo perché in America
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una infinita pietà. E quel sacchettino di carta, con
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fuori stagione, valeva in quel momento tutti i pugni
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York. E quando assumi quel tono da colonnello mi
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molto più dure di quel che tu creda. Ho
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è niente da perdonare: quel che è successo era
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a Richard quando assumeva quel tono misterioso. Così avevano
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del resto, provava sempre quel tuffo: mai placato dall
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fa! Come osi impormi quel rosso atroce?» ¶ «Vado alle
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ci sarebbe stato sole, quel giorno: ormai la stagione
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chi veniva laggiù con quel tempo? Sbadigliando Richard rispose
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Richard rispose che senza quel tempo non sarebbe venuto
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le forme. Solo che quel buio era bianco. Nel
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essa credeva. Intorno a quel gorgo, i gabbiani volavano
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via.» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ «Mi butto, Giò
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butto?» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ «Bill sostiene che
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coraggio.» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ «Gli potresti raccontare
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disgrazia.» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ «E poi potresti
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film!» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ Quel rumore terribile
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hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ Quel rumore terribile. Richard gridava
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non udiva: vedeva soltanto quel muto agitar delle labbra
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Fu allora che udì quel rintronare di voci nel
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giocavo. Perché correvi a quel modo?» ¶ «Imbecille! Per un
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non credo che farò quel reportage.» ¶ «Perché?» ¶ «Così.» ¶ «Richard
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non lo incontrasse ancora, quel Bill. E pochi giorni
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incontrò. ¶ XI ¶ Faceva freddo, quel giorno: il freddo che
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Quanto a me, so quel che fare. Quando il
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all’estasi.» ¶ «Richard, guarda quel bosco! Fermiamoci.» ¶ Fermarono l
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età aveva Dick a quel tempo?» ¶ «Venti. E lei
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perché ha detto a quel modo? A me l
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non combinasse malestri. In quel momento, nemmeno lui immaginava
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forti da lasciar cadere quel chicco di rena, micidiale
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occhio di Dio. Forse quel giorno è lontano, molto
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l’ululare delle sirene, quel lamento straziante che annuncia
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mai conosciuto era stato quel prigioniero portato dal babbo
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cercava un conforto a quel dubbio improvviso, ancor più
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scoppiare la bomba? Ecco quel che mi ha detto
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la faccenda fosse a quel punto. Ma come, Giò
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Scesi dal letto, con quel pigiama rosso, e lui
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non vi rinuncio: per quel che mi riguarda, ho
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Giovanna, che fino a quel momento aveva ascoltato commossa
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Martine?» ¶ «Al diavolo! Fai quel che ti pare!» gridò
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arrivare in ritardo.» ¶ «E quel piede? Chi è stato
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guardava quelle guance affilate, quel naso imperioso, quelle labbra
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strepitosamente dipinte di rosso, quel volto dove tutto era
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gli artigli, sorrisero. Da quel momento ogni pietà era
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tre. Ancora una volta, quel telefono zitto con quei
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a riempire: e in quel vuoto tutto le appariva
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morti, quelle cupole bianche, quel Pentagono truce! Washington mi
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altri, come avrebbe giudicato quel tentativo di corruzione a
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impresa destinata a fallire. Quel lontano giorno di Pasqua
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darmi l’indirizzo di quel deficiente.» ¶ «Non lo fare
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rendere ciechi? E Martine, quel bagaglio di follia, perché
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procurasse gli occhi pesti, quel sonno? E con chi
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inghiottito da un pezzo quel sonnifero che voi gli
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importa assai meno di quel che tu creda. Ogni
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mia vita io fo quel che voglio.» ¶ «Troppo giusto
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in questo negozio, sfogliare quel libro, leggere quella poesia
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dalla bocca gli usciva quel sibilo buffo. ¶ «Richard!» ¶ Richard
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commossa. Era bello, a quel tempo. Era bello tutto
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Era bello tutto, a quel tempo, anche aspettare un
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Aveva dodici anni, a quel tempo, non conosceva ancora
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troppo sconvolta. Quanto a quel… drammaturgo, ti turba il
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del resto dovevan stupirla quel giorno. Ad esempio non
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qua. Non ha importanza quel che è stato, Giovanna
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me devi prima capire quel paese: così grande, così
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può scontentarla. Martine, in quel periodo…» ¶ Squillò ancora il
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odor di tabacco, come quel pomeriggio da Bill. Giovanna
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e Bill per lei, quel triplice amore a catena
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non lo amavo nemmeno, quel Richard. Mi piaceva, ecco