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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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1545
taci il dir di quel buon dotto Veglio, ¶ che
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che dimostri altrui, e quel sentiero ¶ ch'al Tempio
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orezza, ¶ e lieto a quel concento allor m'invio
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volgea, ¶ piú m'assembrava quel bel volto vago. ¶ E
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concistoro. ¶ 21. ¶ Ma sol veggiendo quel aspetto vago, ¶ u' per
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che la fama a quel e 'l nome toglia
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ché, s'hai perduto quel, questi ti resta ¶ col
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Gange il lito, ¶ con quel dove Ercol le colonne
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non le cale ¶ di quel valor antico che madonna
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l cor invitto ¶ di quel che re di reggi
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e di rapine. ¶ 101. ¶ E quel che capo guiderá costoro
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dannate: ¶ e pur sará quel sacro concistoro ¶ ridutto al
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manca quasi in tutto quel valore, ¶ per cui si
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di velen quest'e quel petto, ¶ e guasta sí
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cacciar soffre questi e quel di fòre? ¶ E quanto
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umano, ¶ o vibrar contra quel l'ardente telo ¶ con
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figlia, ¶ il passo verso quel tutto liggiero, ¶ a mortal
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resa, ¶ che vola a quel Signor in cui mi
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e pose, fòr che quel, tutto in oblio. ¶ 75. ¶ Evvi
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etate. ¶ 82. ¶ Or vive cardinal quel signorile ¶ Ercole saggio de
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preste! ¶ 99. ¶ Vi fu tra quel nemico di Dio stuolo
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vermiglie in latte sparte, ¶ quel bel rossor, ch'al
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guai ¶ spesso pietosa a quel si volge e inclina
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volge e sol di quel li cale, ¶ ché sí
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e sí ripien di quel amor divino, ¶ che seco
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stanno uniti, ¶ ebri di quel cieleste e dolce vino
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ogni or la segna ¶ quel bell'ingegno cui mai
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ver ami e a quel ti mostri amica. ¶ A
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le ne pare ¶ di quel ch'udito ella ha
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pensieri le spiraro, ¶ con quel disio che sol disira
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morte aíta? ¶ Quando sará quel dí ch'a lei
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ben si vede che quel sí raro dono ¶ dal
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armato siede Amore, ¶ vedrebbe quel divino e altiero viso
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del paradiso; ¶ ché con quel vago ed immortal zafiro
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e l'autunno da quel mai non si mosse
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nel bel giardin di quel d'Arpino ¶ condutta, colse
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con l'arme di quel di Stagira ¶ troncano 'l
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ben l'accese; ¶ però quel vivo ingegno al mondo
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cieleste s'assimiglia: ¶ e quel che spesso in voi
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ha dato, ¶ (tant'a quel piacque farvi singulare), ¶ che
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potrá non ben purgato ¶ quel canto dove il nome
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studio e cura. ¶ 11. ¶ E quel ch'io parlo tutto
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l'alma il saper quel ben perfetto ¶ che fa
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acuto artiglio, ¶ soave prenda quel bel corpo snello, ¶ e
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Grazie unite fôro ¶ con quel gioir che l'uomo
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È la maggior di quel baron consorte, ¶ che con
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l corpo vale. ¶ 51. ¶ Onde quel d'Austria imperator romano
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Ma prima con Lion, quel buon pastore ¶ che mentre
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Avignone, ¶ u' fu da quel ben visto e accarecciato
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Italia questi è pur quel solo ¶ che tutti i
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Queste, sirocchie son di quel Rangone ¶ di cui può
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trovo che s'affronte ¶ quel che di fòr convien
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vedi che non sei quel che prima eri? ¶ Tu
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si pasce e di quel gode. ¶ 20. ¶ Il petto giovenil
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e il meglio, ¶ a quel s'appiglia, a quel
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quel s'appiglia, a quel sol presta fede. ¶ E
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o si sveglie, a quel contento stassi, ¶ come Madonna
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risse, ¶ e cerca tutto quel che l'alma aggioia
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e mostra, ¶ com'ei quel viso imperla e com
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ogni or andrai. ¶ 65. ¶ Ma quel che meglio t'era
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amico si conosce, ¶ e quel chiamar si può lieto
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è simulato: ¶ che passato quel punto e dubbio estremo
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questi tôr e a quel donar favore, ¶ e cangia
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simil opra: ¶ né piú quel detto che quest'altro
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ritrosa a questi, a quel si mostra pia, ¶ fugge
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che parrá ch'a quel tutta si dia, ¶ e
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volge il sol, ver quel si gira, ¶ e rimirarlo
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sua man lo cole quel divino ¶ vate con cui
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1545
Per ch'or con quel d'Arpin contende e
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1545
un chiaro giorno, ¶ udivan quel parlar cosí soave, ¶ candido
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1545
lingua alquanto. ¶ CANTO VI ¶ 1. ¶ Quel sí gran regno che
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s'avesse, ¶ se non quel fredd'orror che l
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1545
sète? ¶ Se contra morte quel mi porge aíta, ¶ perché
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ardor cocente ¶ menor di quel che m'arde mai
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1545
mezzo il cor avea quel viso, ¶ che fa ch
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1545
altrui contesa ria, ¶ perché quel caldo di begli occhi
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che sta dinanzi a quel quieto e umano: ¶ se
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o muta luogo, ¶ e quel a lui si volga
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1545
giunto sia. ¶ Ma lascia quel pensier che 'n petto
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1545
Amor di fòra, ¶ ché quel che lodi e tanto
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1545
l'esser disciolto da quel nodo allora, ¶ e piú
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1545
non s'acquetò di quel Marino insano, ¶ ché, s
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1545
te si convenia, ¶ ma quel duca Sforzesco che ti
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volgesti a Marte, ¶ seguendo quel Gonzaga che tra l
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1545
ne tolse, ¶ ed a quel di Stagira mi rivolse
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1545
seguire, ¶ e quanto contra quel al mondo fasse ¶ vedi
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1545
il mio costume, ¶ ché quel morí, che con gli
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1545
Orfeo, cosí dir suole ¶ quel Trimegisto primo fra i
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1545
i' t'ho, e quel seconda, ¶ ch'Amor innanzi
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1545
col lor parere; ¶ ma quel ch'i move amar
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1545
e tutt'ardendo in quel d'Amor s'accese
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1545
rivolse. ¶ 123. ¶ Vogliono adunque che quel primo ardore ¶ che que
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1545
d'ogni lavoro; ¶ ma quel ch'accese de le
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1545
mai non piacque a quel piú cosa vile. ¶ 136. ¶ Or
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la mente dietro a quel si smaga, ¶ ch'a
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1545
si trasforma, ¶ ed in quel cangia la nativa forma
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1545
timor s'addoglia, ¶ che quel piacer chiamar si può
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non vuol se non quel sol che piace ¶ a
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non so che per quel si fuse. ¶ E com
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il lor gioir, e quel sincero ¶ suon del parlar
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ha posto ¶ ed in quel ferma il suo lascivo
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se vi spiega Amor quel sacro impiastro ¶ onde fa
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parer ma nulla vale. ¶ 44. ¶ Quel vago fior che giovenezza
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bellezza ha tolta. ¶ Cosí quel corpo lieve morbo snerba
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mansüeto e destro. ¶ A quel convien che l'angelo
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si dilata, ¶ come in quel che lo dá, in
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il suo concetto, ¶ quasi quel lume par che paghi
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uno o l'altro, quel morale ¶ senso c'ho
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era, ¶ scieglie tra' cani quel c'ha per migliore
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il tutto tira ¶ con quel favor ch'infonde e
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tira fa perfetto: ¶ indi quel re del ciel che
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mortali. ¶ De la beltá quel bel che sí bel
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posto il core. ¶ 80. ¶ Di quel che tant'illustra Ariopago
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dal buon proviene, ¶ di quel si pasce e termina
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le scole, ¶ util a quel ch'amar con ragion
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comincia la bellezza ¶ di quel che solamente è bel
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1545
devria levarsi a contemplar quel bello ¶ dal qual in
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un sol Cupído è quel che l'arco tira
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di generare ¶ sembianza di quel bel, ch'a gli
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ma se ragion contempra quel furore ¶ sí che de
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Quando da me partí quel santo Veglio, ¶ che mi
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fruiva il bel di quel bel viso, ¶ ch'arra
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amante sempre more? ¶ Da quel si parte l'alma
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1545
vita possa aver da quel lontano. ¶ In corpo non
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ad ira tratte contra quel le stelle, ¶ Giove pregaron
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ancor l'ingegno mio. ¶ Quel che lor stessi in
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ruba il cor e quel riceve, ¶ il suo perché
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suo perché dapoi a quel non dona? ¶ Né sol
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qual vuol Amor che quel da te si provi
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l'amante e a quel si dona ¶ ch'a
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e vuol ch'a quel splendor ogni or s
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1545
scala al ciel, a quel imperio mondo ¶ ove mai
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giocondo ¶ un'ombra è quel piacer che 'n terra
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è il principio di quel ver gioire, ¶ che né
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si trova, ¶ tutto in quel dolce contemplar si prova
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le pene ¶ a chi quel ben amasse ella faria
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mostro n'ha di quel divino stato ¶ l'indicibil
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beato regno, ¶ se di quel sí n'appaga un
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il vigor che 'n quel gran corpo annida, ¶ a
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la spece, ¶ Amor è quel che cerca insieme unire
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qualch'ombroso ¶ velo copriva quel divin mistero, ¶ acciò gl
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puro, ¶ non deve tutto quel che la colora ¶ interpretar
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costrutte. ¶ 110. ¶ Per ordine di quel che 'l vero cela
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ha messo. ¶ 111. ¶ Però di quel figmento ch'or t
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tutto si dará, che quel chiar lume ¶ non nato
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conduce, ¶ e fortemente a quel splendor s'accende: ¶ chi
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udire ¶ ch'Amor è quel che l'uomo fa
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trasse, ¶ si temprarebbe con quel modo e norma ¶ che
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d'Amor volgar, di quel crudele, ¶ ch'amaro tosco
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a goder e fruir quel viver sacro ¶ di ch
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fermando nel tuo cor quel buon disire, ¶ c'hai
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i migliori. ¶ Non tutto quel ch'al gusto piace
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ben saprai qual sia ¶ quel che la mente nostra
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ristoro. ¶ E questo è quel cortese e caro dono
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perché s'Amor è quel che dá la vita
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giá disse ¶ con Gieroteo quel santo che ne scrisse
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alto Re del ciel, quel gran Fattore ¶ d'Amor
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l'accende Amor con quel disire, ¶ che spera l
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natura aborre ¶ quest'e quel cibo o dove piú
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altro si prezzi, ¶ a quel s'attenda e questo
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palla mova. ¶ 51. ¶ Si guardi quel dal freddo e schivi
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lega dolcemente; ¶ onde resulta quel soave suono, ¶ che 'l
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generar, giá mai ¶ a quel non nocerebbe pur un
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1545
calor a lei cavare ¶ quel freddo natural che porta
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celi al lupo perché quel disami? ¶ Del lupo la
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aborre, ¶ ma ben di quel gli sconci vizii schiva
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poeti avrebbe mai cantato? ¶ 86. ¶ Quel giovanetto leva innanzi il
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le voglie fisse. ¶ Vedi quel vecchio che giá mai
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verranno, ¶ ch'Amor è quel che l'opra fa
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ama. ¶ Questi ci prome quel cieleste pane ¶ che leva
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e, sendo buoni, a quel saran sembrati ¶ com'al
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1545
senza tema in cielo. ¶ Quel ti bisogna amar con
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fa tal la luna: ¶ quel segno inalza l'uom
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segno inalza l'uom, quel lo divelle ¶ da le
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sorte d'erbe. ¶ 100. ¶ Sa quel che può saper umano
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sovvrana altezza: ¶ Amor è quel che sol lá su
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1545
né lode mai di quel si finirebbe. ¶ Porgete a
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e santa caritate ¶ è quel che l'alme fa
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u' d'Amor bruscia quel divino fuoco, ¶ il vizio
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l'arboscello ¶ e tutto quel martír per noi sol
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quando rese ¶ l'alma quel sacro e immaculato agnello
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Ecco ch'Amor è quel che ci governa, ¶ e
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e vi s'interna, ¶ quel cor da ben oprar
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Santo ardentemente, ¶ communicando a quel quanto ben hanno, ¶ né
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1545
cor si mova, ¶ a quel volgendo l'alma ed
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1545
in tutto rivoltarte ¶ a quel cieleste Amor sacro ed
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1545
tanto che tu trovi ¶ quel ben ch'ogni or
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1545
e vale. ¶ Medico indarno quel dottor s'appella, ¶ se
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1545
sente avere ¶ lá su quel sommo ben, com'è
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e dritto sia, ¶ di quel il gran Motor s
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1545
amor di Cristo a quel soccorre, ¶ lo nutre, l
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1545
s'inalma; ¶ tal che quel ben del ciel seguendo
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questi ardori. ¶ Fa che quel sant'Amor a lei
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un vivo esempio ¶ di quel lá su cieleste e
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1545
tiri: ¶ se tanto lodi quel svegliato ingegno, ¶ chi l
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per gli occhi tuoi quel raggio trova ¶ la via
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corpo ancora ¶ con scemarli quel sangue guasto e infetto
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1545
Amor lascivo, ¶ e di quel fassi poi nemico e
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che 'n tutto da quel svarie. ¶ Ché s'uno
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1545
che non son di quel ch'andiam cercando. ¶ Fuggir
201
1545
esser non mi parea quel che prima era, ¶ perciò
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né puoi veder in quel commoto stuolo ¶ qual sia
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1545
mi vidi assai da quel lontano, ¶ e vidi a
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1545
va gielando e beve, ¶ quel freddo sí tremante, duro
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riceve, ¶ a par di quel ch'allor mi strinse
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1545
ed acro, ¶ e di quel lume al cor un
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1545
viva. ¶ 11. ¶ Lasso! che sí quel suon passommi al core
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1545
sapea ¶ ciò che 'n quel luoco far i' mi
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1545
star lá dentro in quel pudico regno. ¶ 28. ¶ È troppo
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vuol piú far di quel che suole, ¶ spesso trabocca
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1545
tien fòre, ¶ tanto in quel punto prende di conforto
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1545
e col favor di quel cieleste invito, ¶ arriva salvo
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1545
appare. ¶ 40. ¶ Al folgorar di quel divin splendore, ¶ che fin
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1545
Fuggí la donna a quel sí gran romore, ¶ e
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1545
Indo al sol traffitto, ¶ quel di Scizia co l
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1545
v'è parlar con quel d'Egitto, ¶ era ivi
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1545
Egli dopo mi diede quel verace ¶ corpo di Cristo
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1545
l'ospizio casto, e quel sospira, ¶ se d'ogni
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vedevi poi levarla da quel basso ¶ da gli alati
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1545
fïate il dí, sovra quel monte ¶ che quasi tocca
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1545
ch'egli di donna quel piacer prendesse ¶ che piglia
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1545
né l'impero ¶ di quel da lei fu mai
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1545
dir umile ¶ spiegar di quel sullime e altiero stile
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1545
il senso, ¶ e cavarne quel suco che si puote
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1545
sacre note: ¶ e pur quel poco ch'io ne
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di duol l'asperga: ¶ quel cor costante sempre saldo