Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

anni che la bruciasse quel calore inebbriante, le parevano

scivolò fuori del letto. Quel biancore confuso in cui

hai tentato di scuotere quel cuore arido? Ma che

di tenerezza, innanzi a quel drammatico amore che si

da quella voce, da quel calore di passione. Adesso

la prima a spezzare quel tragico minuto, lungo, di

andata, senza voltarsi, con quel suo passo lieve che

sorrideva senza guardarmi, e quel sorriso mi scomponeva le

polo, in traccia di quel sole vivificante che è

esistenza. ¶ Ma Anna Acquaviva quel giorno rispondeva assai confusamente

sconosciuta folla. E in quel sonnambulismo di chi compie

l'aspetto. E da quel minuto in cui la

coscienza, ella visse in quel dormiveglia morale di chi

Pompei; sui campicelli di quel bizzarro fiore che pare

appena toccava terra, godendo quel minuto intenso di amore

Ambedue, rimasti soli in quel salotto, erano adesso pallidi

cuore erano decuplate: in quel momento viveva così intensamente

egli stesso, che in quel momento amava follemente quella

passione... ¶ Egli affannava, sotto quel tumulto di parole, a

soccorso. E, immersa in quel silenzio, non ne chiedeva

rasciugava. La purpurea, in quel temperamento sanguigno, assumeva una

tutti i pori: adesso quel resto di forza che

sofferto. ¶ Cesare Dias, in quel periodo, abbandonando le sue

in mente che a quel pazzerellone di Francesco Acquaviva

conoscendole appena, avvolgendole in quel segreto disprezzo che hanno

delusioni e di disinganni, quel carattere tanto naturalmente schivo

per una voce commossa, quel carattere sempre impetuoso, sempre

del sentimento, sorreggerla in quel pericoloso viaggio, che è

con la voce di quel giorno, le domandava come

giovanetta, bisognava cominciarla in quel primo periodo di debolezza

dominatrice - una follia giovanile. ¶ - Quel che voi volete - diss

disse altro. ¶ Però da quel giorno, ritornando sempre più

espiava di già, da quel giorno, soffrendo, raumiliandosi nella

altro; ma sempre con quel suo fare tenuemente sdegnoso

su leggerissimi fiori: e quel ciarlìo elegante e freddo

facea vitreo, e in quel silenzio, ella intendeva di

nacque, come se in quel consenso Anna avesse rinunziato

Dias si chiarì, in quel principio di vittoria. ¶ - Anna

disordinatamente, ella sentiva che quel che aveva detto Cesare

le duemila persone, in quel giorno di Natale, trasformarono

correttissimo, del resto, con quel misto di figura meridionale

musica. ¶ Anna guardava in quel palco; se lo spettacolo

misurava la forza di quel misterioso fascino che le

nella musica, e da quel fulgore di sala che

la nuvola luminosa di quel fascino, ma ella era

le pareva rivolto in quel piccolo centro: e quel

quel piccolo centro: e quel breve spazio dove due

socchiuse, Anna Acquaviva guardava quel palco di prima fila

sulle guance brune, scacciandone quel po' di sangue, che

o era lontana da quel magico circolo passionale, e

pura sorgente parve attraversasse quel paesaggio, già tinto dei

colori. Laura Acquaviva, in quel nebuloso abito bianco che

lievissima ombra fugace appannò quel bianco volto; ma niuno

rivolse a lei, con quel lieve, ironico sorriso che

vestita, goffa, in tutto quel bianco che l'anneriva

terreo sulle guance, in quel bianco vestito che finiva

atto, quelle poche parole, quel sorriso l'avevano così

aver meno caldo. A quel movimento di ala bianca

esso si arrestasse. In quel novello entrare nel paese

Cielo di morire, in quel divino minuto d'amore

Quale commozione sgorgava da quel cuore gelido, pieno di

equilibrato la delizia di quel tempo, seduta accanto a

pure intendendo che in quel focolare di passione che

tremolìo delle labbra, con quel suo silenzio profondo. No

si trattasse. Costui, con quel suo sprezzo di tutte

simpatia, la posizione, e quel senso più profondo d

convincervi, su nulla. Pensate quel che volete, di chiunque

proprio offeso, ma perchè quel piano di matrimonio si

impressione, ella aveva sopportato quel Luigi Caracciolo. Ma ora

a lui, gli domandava quel perdono, sempre, come fanno

mai possibile che in quel mondo di belle donne

ne fu contentissimo, perchè quel sorriso gli parve il

averlo incontrato, e se quel caso benedetto non fosse

e la dolcezza di quel pomeriggio di febbraio, in

un personaggio importante di quel gruppo. Egli riapparve, discretamente

riapparve, discretamente incoraggiato da quel sorriso che aveva ricevuto

maniere avevano acquistato, in quel periodo di assenza, come

se avesse potuto lacerare quel foglio dal libro della

avesse potuto fare, che quel fatale giorno di Pompei

messa a lavorare a quel merletto mirabile, per la

avete visto? Prima di quel fatale giorno di Pompei

anima, per sempre, da quel giorno. E innanzi a

tutto: fate di me quel che volete, ingiuriatemi, dopo

che io amo ancora quel povero Giustino Morelli, adesso

voce umana palpitasse in quel candore, senza che raggio

opprimere il respiro per quel freddo, per quel biancore

per quel freddo, per quel biancore, per quella desolazione

il suo combattimento contro quel gelo, contro quel mortale

contro quel gelo, contro quel mortale biancore, contro quel

quel mortale biancore, contro quel soffio esiziale che veniva

nelle altitudini. Anzi in quel vivace delirio della sua

avevano, forse, mai carezzato quel cuore: cuore inaridito, prima

Grazia? Certamente, tenendola in quel riservo della sua prima

si fosse oscurato facendo quel discorso. E di nuovo

e lei. Giusto, in quel giorno, dopo aver avuto

convulse, allo squillo di quel campanello, un'esclamazione straziata

che non aveva interrotto quel dialogo, chetamente, come era

quello sguardo e a quel sorriso. Non si può

e avrò bisogno, come quel truce Amenofi, re di

Vi rammentate, Stella, di quel giorno in cui vi

scordate mai, mai: in quel giorno, Stella, io ho

più allegrezza che in quel malinconico palazzo dei Gerolomini

ma a Sorrento, in quel chiaro e molle e

sole meridionale non divorasse quel morente azzurro del raso

lungamente e confusamente, con quel disordine e con quella

il messaggero, per lacerare quel foglio, così pieno di

pianto. E pentita di quel che aveva detto un

fierezza, non sopportando più quel ridicolo, chiedendo scusa, dopo

conversazione cadeva innanzi a quel dolce e penoso fantasma

che dire innanzi a quel volto da cui fuggiva

per Sorrento; e in quel giorno ella pregò con

veli bianchi, bellissima in quel candore, Laura anche era

inteso parlare così con quel tono di voce, quando

di voce, quando? In quel periodo della sua malattia

mali del cuore, in quel cuore che si dilata

Il mio sogno da quel giorno è stato che

compio un sacrificio, dicendovi quel che vi dico, è

parati, nei mobili, a quel chiarore argenteo, diventò bianco

le braccia tese verso quel capezzale dicendo: ¶ - O mamma

ne udisse il passo. Quel breve spazio fu percorso

larghe maniche claustrali, con quel bel collo rotondo uscente

austero e pure elegante, quel profumo di sigaretta di

teneramente, aveva sorriso, vedendo quel fiore. ¶ - A che ora

gli sarebbe piaciuta, in quel vestito così semplice, certo

vestito, tutta felice di quel fiore che egli aveva

spesso aveva sorriso, con quel sorriso bizzarramente scettico, su

il suo errore, per quel suo brutto vestito. Laura

internamente si seccava di quel terzo posto coniugale, volgare

tenerezza di colore di quel giallo: e sul cappello

là, per far passare quel minuto di emozione. ¶ Quella

esistenza era regolata da quel patto scambiato nella notte

in ogni fibra, se quel modo di salvarla, le

egli era assai bello quel giorno, e aveva un

Dias, egli salutò, con quel saluto cordiale e rispettoso

vedeano; e giusto in quel momento, la strada poetica

mentre si avviava a quel ritrovo di piacere, di

sarebbe sfuggito che in quel suo vagabondare, egli aveva

più bella ancora, con quel suo vestito chiaro che

in una nuvola, con quel gran cappello, sotto il

e di freschezza, in quel biondissimo sole che aveva

Marte, Cesare Dias pareva quel che era, ancora bello

Anna rispose sorridendo, con quel suo sorriso di cui

di non aver notato quel passaggio, disse ad Anna

cortesemente, per indennizzarla di quel lungo abbandono, in cui

pareva di vedere in quel puro ovale di donna

applausi. Le corse di quel primo giorno erano finite

Le due sorelle, durante quel lungo tragitto, non si

l'ora calante; con quel senso di piccola ebbrezza

una fioca fiammella, in quel bigio soave della sera

insieme, piansero. ¶ II ¶ In quel giorno, rientrando, verso le

vestaglia, che ella metteva quel giorno, la prima volta

di Anna - ella assumeva quel suo contegno di statua

sulle labbra di Laura quel riso beffardo che era

La conversazione, naturalmente, ebbe quel miscuglio di frivolezza e

che la visione di quel bacio rendeva più acuta

sua poca attenzione, ma quel rosario fu finito alla

quei legni scolpiti, da quel cuoio bruno, da quegli

dietro i cristalli di quel balcone, fissando i balconi

varcare col suo fluido quel breve spazio, attraverso la

potendo più levarsi da quel posto, ma rodendosi di

seggiolone, esausta, morta. In quel momento suonavano, all'antico

orecchie, per non udire quel clamore: presso una donna

Invano ella tentava, in quel suo delirio dell'ora

desse la parola di quel segreto: e col corpo

rimorsi. ¶ Ah che in quel momento, la suprema desolazione

Isvizzera, nell'Engadina, in quel Saint-Moritz, dove vanno

in quell'alba, in quel ritorno, dove egli appariva

Anna, nel passato, e quel suo amore per Cesare

una terrazza, e in quel riso cristallino passava lo

quei pallori, quell'emozione, quel turbamento. Egli non lo

che egli leggeva in quel cuore come in un

occhi di lacrime per quel saluto. ¶ - Scusate, scusate - continuava

Luigi Caracciolo di interrompere quel discorso: e restava muta

lì per isvenire, a quel tremore che ella non

ad Anna sembrò che quel minuto durasse troppo lungamente

si erano posate. ¶ Ma quel giorno, nella quiete della

di sua moglie, con quel vocabolario arrischiato che viola

Victoria. Ma ogni tanto, quel discorso ritornava, sempre scherzoso

triste, dicendo ciò. Sempre quel rifiuto di sposarlo lo

a maggior gloria di quel trionfante Cesare Dias, che

Egli capiva bene che quel poco di pietosa simpatia

era anche fatto, in quel periodo, marito più affettuoso

discorreva ed egli trattava quel discorso come un soliloquio

Egli era sincero, in quel minuto: la menzogna esisteva

Laura e piangere su quel seno tutte le lacrime

stato assai meglio sposar quel biondo e bel giovanotto

una donna alla moda, quel rimedio così facile a

di tartaruga, e formanti quel nimbo d'oro alla

folle, mai visto su quel purissimo e rosso arco

come se assaporassero intimamente quel silenzio, quella solitudine, quella

libertà, quella amorosa compagnia, quel bacio che veniva dopo

Anna non sentiva, in quel silenzio, che il battito

quelli di Cesare, in quel momento sorrise con un

cui ogni linea di quel gruppo, ogni sfumatura del

quella scena, liberarsi da quel sogno. E tutti i

volendo dar loro, in quel bacio, tutta la morbidezza

non si toglievano da quel gruppo, mentre il senso

forza di togliersi da quel fascino della passione, liberarla

con la sua fiamma, quel candore, quella purità. Ella

una novella emozione, in quel vorticoso turbine che era

sventura. Non poteva sopportare quel fatto, non poteva sopportarlo

per la insopportabilità di quel fatto. Ma Cesare, pian

tempo, indietreggiò, passò da quel vano di porta nel

visto e udito: era quel tremore che l'aveva

sempre soffre. ¶ Ah, in quel minuto, quella pietà di

lei; e quella miseria, quel tradimento, quell'abbandono eran

sfugge al proprio destino? Quel che deve accadere, accadrà

di sua sorella. ¶ Guardava quel sonno giovanile, che nessuna

involontariamente piegandosi a guardare quel puro volto dalla carnagione

cintura avevan fatto a quel corpo snello le braccia

anima infernale, avesse inteso quel tormento novello che ella

il preannunzio della morte, quel giro di chiave: ma

dietro l'orecchio. ¶ Oh quel gesto, che Anna aveva

un grave pericolo. Di' quel che devi dire, chiaramente

a quell'impeto, a quel tono minaccioso, rientrò in

Ma non hai inteso quel che facevi? Non senti

la giustizia, Anna, in quel giorno, Cesare Dias corse

dando le spalle a quel dolore e richiuse la

occhi, parendole che tutto quel sangue sgorgasse da una

di farne. E in quel desiderio di soffrire senza

nelle sue orecchie tutto quel lungo e concitato dialogo

atroce della insopportabilità di quel dolore, assai più forte

della tempesta: certo in quel cuore chiuso, in quel

quel cuore chiuso, in quel cuore freddo e scettico

ella aveva ragione in quel giorno, perchè amava, ed

tanta volontà di vincere quel fascino, ella non aveva

aveva osato di respingere quel patto di perversità e

quasi non rammentasse più quel che doveva fare: poi

le rotelline interiori di quel meccanismo ricominciassero a girare

al mattino, sfinito, esausto, quel simulacro d'uomo, che

perchè egli potesse vedere quel biancore, sul tappeto. ¶ - Cesare

nella gran ruina di quel che aveva amato, mentre

circondarono, col loro annientamento, quel corpo di dolori, quell

il grande ristoro di quel fresco, sulla pelle, nel

era vestita, così, per quel bisogno istintivo femminile di

E se fino a quel momento ella non aveva

capo, dovette sedersi. In quel momento suonavano le undici

allucinazioni della follia. ¶ - Fa quel che ti piace - egli

mi sembri avere smarrito quel poco di senno che

quella parola e di quel sorriso; la sua anima

ti dà fastidio, e quel che ti dico, potrebbe

affatto, mia cara. Tutto quel che è potuto accadere

altra sera del passato, quel che potrà accadere... in

hai avuto ragione, offrendomi quel patto vergognoso che io

offeso di nuovo da quel novello impulso di collera

vi entrò; giusto, in quel momento, il cameriere di

che ha bisogno di quel moto per regolarizzare i

passeggiava sul marciapiede, presso quel triste monumento dei morti

in pieno giorno, e quel sottile profumo che veniva

di una foglia, e quel silenzio di Caracciolo che

sguardo, tale spasimo in quel gesto, che non seppe

e la fatalità di quel tradimento di cui ella

dietro i cristalli, guardando quel mare morto, quel cielo

guardando quel mare morto, quel cielo morto, quella morta

lo sguardo inebbriato da quel volto pallido e da

tempo... Anna, Anna... ¶ - Tutto quel che deve accadere, accade

Così. ¶ - Perchè hai sposato quel vecchio? ¶ - Così. ¶ - Ed ora

inattesa, impensata. ¶ - L'avete quel volume? ¶ - Sì. ¶ - Prendetelo: copiatemi

nella stupefazione terribile di quel minuto, Luigi Caracciolo non

cosa di orribile, in quel volto di donna morta

non vi era, in quel giovane viso, quella serenità