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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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consultar le strighe di quel loco, ¶ se mi saprebbon
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in Gotia dentro a quel mar stretto; ¶ et ivi
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fu padre di Rugiero; ¶ quel di Bordella, il gran
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nullo sentiero. ¶ 53. ¶ Niun sentiero quel balzano tene, ¶ balzano d
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vòle e mille svòle ¶ quel che consiglia Amor, quel
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quel che consiglia Amor, quel che ragione, ¶ facendo come
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non v'era, ¶ salta quel paladino in cima al
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vide mai se non quel giorno. ¶ 19. ¶ Un baston di
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a la giostra con quel gran vantaggio. ¶ 21. ¶ Tal atto
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e le lombarde ¶ intendan quel ch'io parlo; e
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sede su la paglia ¶ quel baron forte e cavallier
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né anco Rainer per quel tirar con forza ¶ puòte
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sua voce assai sonora ¶ quel musico gentil chiamò mercede
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ch'eran caduti in quel torniamento, ¶ quando vide 'l
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Verso il pallazzo vola quel barone, ¶ e con Rugier
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ira ¶ la donna dir quel che non sa che
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sia ben o male ¶ quel che 'n giostra intervien
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anch'io giostrai su quel vil animale ¶ per non
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e poi darassi vanto ¶ quel che si vanta sempre
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germano esser cagione ¶ di quel tal scherzo d'asini
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anco i pugni di quel puzzo tolse, ¶ e cosí
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la odori e trovi quel che no ¶ trovar volevi
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ne la sua Comedia. ¶ 17. ¶ Quel Dante, sai?, lo qual
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son distesi ¶ e di quel scorno ride ciascaduno; ¶ sol
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boccon la rozza di quel strame ¶ e 'nsieme mastigando
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corre ugual a Salomone: ¶ quel batte un Savoin, quest
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hai) di te! ¶ Pur quel proverbio al saggio sol
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ungere; ¶ amor sol è quel tòsco inevitabile ¶ cui morbo
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tedio! - ¶ 46. ¶ Stette Rampallo in quel parlar sí fiso ¶ che
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Però lo non aver quel si desia, ¶ e l
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non il splendore, non quel savio petto. ¶ Se tu
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che tienesi talora ¶ veder quel che non vede, e
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morto e vivo. ¶ 63. ¶ Imponesi quel dono al bel cimero
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quanta facea Milone su quel testo ¶ de le confuse
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giaccio ¶ pottrebesi spezzare con quel stecco, ¶ contra 'l senso
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volgesi a loro, e quel suo medicamine ¶ di Falsiron
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d'un braccio inutile. ¶ Quel pugno avria spezzato un
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un ostinato, quanto ¶ era quel di Milon, ch'in
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gran macello. ¶ QUARTO CAPITOLO ¶ 1. ¶ Quel stridulo cantar ch'una
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loro, e questo a quel compiacque; ¶ Rampallo se n
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cauti sguardi e 'n quel sembiante opposto. ¶ Sponga di
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prender il meglio o quel che meglio pare; ¶ e
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que' volti, anzi Luciferi, ¶ quel conspetto di donne losinghevole
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Digressione ¶ 27. ¶ Quivi ben convenia quel sí nomato ¶ cornetto padoano
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n suo germano ¶ e quel trombon venuto di Bassano
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sin eoo; ¶ tal fia quel figlio, qual mantenne Troia
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alcun mi chiame, ¶ quando quel sasso for del buco
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voler per mezzo di quel cardinale ¶ impetrar Beatrice da
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giostri ¶ - disse Milon - e quel che sei non mostri
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non mostri. - ¶ 24. ¶ Ginamo a quel parlar si volse indrieto
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alor potea stimar in quel schermire; ¶ onde, non l
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bòtte, ¶ che Chiaramonte e quel sí fiero duce, ¶ che
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quali v'è Terigi, quel bon fante, ¶ che 'l
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passa, ¶ e drieto a quel per un sentier si
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levasi in alto, e quel saltando giunge, ¶ e benché
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e per fissure di quel muro, ¶ tanto che giunse
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gran lenzolo piglia ¶ e quel divide in fascie lunghe
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saltò fora. ¶ 58. ¶ Et in quel punto istesso, quanti pani
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non aver spavento! - ¶ Ma quel poltrone, d'ogni ben
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fosso d'acque avalla. ¶ 62. ¶ Quel sciagurato in guisa di
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non fu lenta, ¶ maledicendo quel villan alpestro; ¶ Milon va
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drieto pel sentiero. ¶ 64. ¶ Tutto quel giorno e la notte
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e lolio ¶ poscia espedisce quel vecchietto libero. ¶ Milon si
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e si consola ¶ vedendo quel tant'uomo fatto coco
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tavola su 'l lito. ¶ 72. ¶ Quel vecchiarello, a gentilezza dedito
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simil sue ricchezze predito, ¶ quel suo vin muffolente e
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n'ha, ch'altrui quel poco imparte; ¶ tal molto
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fercule. ¶ Questi avarazzi fanno quel suo imperio ¶ col sparagnare
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alcun riparo, ¶ se piglia quel d'altrui contra ragione
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a la novella di quel scarso prete, ¶ dimandagli se
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dimandagli se porto in quel confine ¶ vi era; ché
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dimmora. - ¶ 4. ¶ Disse Milon: - Se quel non è luntano, ¶ voglia
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piccolo ¶ sotto governo di quel vecchio pratico, ¶ che mai
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come 'l volgo appella ¶ Quel grave legno, spinto, l
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con altra gente in quel naviglio: ¶ chi guata il
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lo qual in lei quel tristo far estima; ¶ onde
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ch'è di saper quel che sapendo poscia ¶ ne
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sangue. ¶ 23. ¶ Già si rinova quel furor vetusto ¶ che 'l
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gioir troppo luntan di quel favore, ¶ posto ch'abbi
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al mondo vole; ¶ nasca quel forte Orlando, alto coraggio
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diede, poscia ch'entese quel fracasso ¶ dal fier Milone
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ché Raimondo detto ¶ era quel duca o conte calavrese
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Milon in mezzo di quel ceto ¶ e vi comincia
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è 'na ronca; ¶ ma quel rubaldo in un battello
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il fier Raimondo ¶ di quel schiffetto, alor che l
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di Milone o di quel mago Atlante, ¶ ch'alor
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che 'n impaccio ¶ di quel fellone, non sa come
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raddoppiando e' colpi virilmente. ¶ Quel misero ferirla volse anch
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conservare. ¶ 40. ¶ Or sola in quel vasello va sbalzando ¶ la
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altro, spero. ¶ Tu sai quel ch'èmmi sano over
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era tedesca, ¶ perché in quel tempo la teologia ¶ era
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possío star in piede! - ¶ 50. ¶ Quel vecchio alor di somma
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che si sia, ¶ in quel principio chiederla non volse
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trarsi omai dissotto a quel nefando ¶ re Desiderio e
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ma l'appellòr Milano. ¶ 55. ¶ Quel gran Milan, ch'a
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io credo ancor in quel di Dottrinale. ¶ SETTIMO CAPITOLO
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paventosa ¶ del parto, su quel strato di ginestra, ¶ sentir
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degna. - ¶ Cosí parlando, di quel latte vassi ¶ nutrendo a
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suo matin e sera, ¶ quel sovra tutti bono pegoraro
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e ben fu raro ¶ quel ch'addocchiato fusse e
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madre omai slattato, ¶ a quel pastor piú del suo
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tutto nero; ¶ et in quel tempo ancora il suo
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sul mostazzo. ¶ 39. ¶ Alor Orlando quel dongello prese ¶ e sotto
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uscio a questo e quel vicino, ¶ ch'anco ne
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Iesú Cristo! - disse suspirando ¶ quel frate alor, e via
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quando ¶ lo vide con quel carco ponderoso, ¶ prima si
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loco: ¶ - È questo - disse - quel c'ha tante sanze
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che, sciolto, già in quel loco non si tenne
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libre per denaio. ¶ 6. ¶ Ma quel poltrone manco assai valea
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cose di mistura ¶ in quel suo gran tascone fea
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Christi devorare. ¶ Dammi, poltron, quel pesce, ch'io 'l
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letame, ¶ mangiar sol tu quel ch'ad un popol
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o lecer con ragione ¶ quel si ricerca al manto
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ha celato; ¶ prende Orlandin quel breviario e scampa, ¶ ch
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ora ora. ¶ Tosto che quel priore qui s'appelli
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corse al monastero. ¶ 23. ¶ Tranno quel mostro orrendo for di
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boccal dal vino e quel dal pisso, ¶ ché quando
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tanto far che suo quel d'altri sia, ¶ senza
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far un scorno a quel Rainero; ¶ e condurò le
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perché v'inganate ¶ pensando quel ch'è coco esser
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la matafisica del quale ¶ quel primum verbum Dei starebbe
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d'Aristotil vogliono provare ¶ quel che con Paolo deveno
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saggio. ¶ E cosí Amon quel caso lor sponea, ¶ come
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toglia, ¶ ove si narra quel troian incendio. ¶ Ho di