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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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trasloco nella capitale francese. ¶ Quel pomeriggio c’era Emmanuel
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mai riuscito a sfogare. Quel giorno, per la prima
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Papà rimase in silenzio quel giorno e gli altri
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sarebbe stata capovolta. Dio quel giorno si sarebbe fatto
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se lo avessi saputo quel giorno avrei capito perché
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papà. ¶ – Allora è vero quel che dicono sull’insolenza
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vous e aver ignorato quel libro di Camus. ¶ La
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deludenti. Mi dannavo per quel razzismo estetico, decisi di
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di uscire. ¶ Fu in quel momento che papà disse
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spie russe. Così in quel Café avevo conosciuto qualcuno
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bene per giovedì? ¶ Da quel giorno, per un paio
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stato? ¶ La baciai dopo quel punto interrogativo. Prima a
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C’era qualcosa in quel giorno che non ho
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c’era Lunette. ¶ Di quel pomeriggio ho memorie confuse
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volta, mentre discutevamo di quel furbacchione di Henry Miller
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ogni volta lo stesso: quel film aveva la capacità
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rivelò che a Deauville, quel giorno al mare, aveva
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mani per ogni mammella. Quel seno avrebbe scalfito la
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qualsiasi proposito erotico. Rispettai quel battesimo senza profanarlo. ¶ L
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dopo la lettura di quel libro, unita alla galera
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della mia richiesta indecente quel pomeriggio a casa sua
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al mio battesimo universitario. Quel giorno, in piena notte
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a farmi desistere, insistetti. Quel giorno, prima della tragedia
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sono?, la fissai in quel sorriso che già conoscevo
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Monsieur Marsell. Fu in quel momento, mentre appoggiavo i
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Maugham e disse che quel romanzo spiegava cosa significa
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libro era aperto in quel punto quando la donna
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con precisione un’anomalia: quel giorno la casa era
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potuto affidare le mie. Quel giorno lo feci nella
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altri, da Philippe, da quel viscido del suo professore
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di calmarmi e a quel punto sussurrai Zitta negra
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delicato e ambiguo, brutale: quel corpo mi conteneva. Conteneva
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cosa fosse successo in quel bagno. Mi doveva i
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portato a casa sua, quel giorno Parigi mi sembrò
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storia di un viaggio. Quel viaggio. ¶ Ieri in bibliò
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L’istinto di conservazione, quel miserabile barlume che sradica
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soldi, volevo solo accarezzarla. Quel collo era di un
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tutti in subbuglio e quel giorno saltammo la pausa
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porte chiuse a chiave. Quel giorno una delle due
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letti, rassicuranti. E io quel giorno non lo confidai
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ex futuro sposo. In quel mese di distacco il
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gli raccontai che sì, quel suo modo di mettere
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e continuammo a chiacchierare, quel pomeriggio cercavamo di spiegarci
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corpo. Frida Martini era quel corpo. Mi lavai la
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astio preistorico, veniva da quel senso di borghesia smorfiosa
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ignorare e che divampò quel pomeriggio in studio. ¶ Eravamo
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Prima di sedermi a quel tavolino con lei, tenendola
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più tranquilla. Ti ricordi quel ristorantino sui Navigli dove
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arrivava alle caviglie. ¶ Ricordo quel pranzo, al bar Crocetta
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si fossero riversati in quel tentativo timido. Abbassai la
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Sua madre aveva scelto quel nome perché conteneva il
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riuscivo a staccarmi da quel fisico di donna martoriato
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natalizia. ¶ M. ¶ Invece per quel Natale pattuii con mamma
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che mi piace. Da quel momento Madame Marsell cominciò
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di me stesso cominciò quel Natale, sotto il segno
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una memoria confusa di quel giorno. I parenti che
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inquieto verso Brera. ¶ In quel gennaio Giorgio aggiunse tre
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un corpo malizioso. In quel neo c’era la
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epifania del suo antidoto. Quel giorno mangiammo caramelle gommose
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uomini da lei. Dietro quel volto irresistibile, dietro quelle
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quelle tette maestose, dietro quel cervello si intravedeva un
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aveva sentito. ¶ – Tu as quel âge? ¶ Quando dissi che
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averla mi tormentava da quel giorno in amaca a
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camera, – Mi dispiace per quel giorno – ripeté, e anche
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aggiungeva la collera per quel nome che non aveva
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e il finale di quel lunedì: ¶ Tra i rumori
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disperdere le tracce di quel lunedì che io e
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e disse che conosceva quel romanzo, la neve del
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galli tra loro. ¶ Cominciò quel giorno l’appuntamento fisso
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extra il giovedì e quel giorno componemmo una storia
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vuota. Si sarebbe sposata quel dicembre, il giorno della
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della testa, il tatto. Quel giorno, prima di alzare
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con lui, almeno per quel periodo. ¶ Mi feci riaccompagnare
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certezza di pretenderla. E quel sentore esplose mentre la
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falle bene. ¶ Iniziò così quel settembre che digerì la
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l’acqua di colpo. Quel pomeriggio, quando iniziammo ad
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sul cuscino e bisbigliò – Quel traditore di Manù. ¶ La
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l’osteria e Giorgio, quel brutto ceffo di Leoni
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di spiegarle cos’era quel Café, il mio midollo
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accentuato in altri territori. Quel giorno pensai che tutto
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parrucca meno vistosa di quel pomeriggio, un filo di
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se avesse saputo che quel qualcosa in più era
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ostinata che veniva da quel bagno al mare a
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la più corteggiata di quel giorno, dovetti aiutarla a
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me e di lei. Quel pomeriggio gli avevo spiegato
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gioiosa di Frida Kahlo. ¶ Quel tardo pomeriggio, nello studio
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È la pazienza. Conservo quel foglio dentro Il buio
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da subito, assolvendola per quel pompino adultero. O che
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diceva di riconoscersi in quel moto di ribellione. Adesso
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po’ in imbarazzo per quel gesto da bambina. ¶ Emmanuel