Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

Tutto intorno taceva di quel greve silenzio invernale che

a qualcosa lontana, in quel punto nota soltanto a

un bosco. Ma sotto quel dolce fuoco il fiume

lento, quasi immoto in quel punto, non se ne

viva, ardeva ancora in quel punto. ¶ Un'ombra scivolò

il pallido mistero di quel volto, biancheggiante, con apparenza

mano, costrinse, più dolcemente, quel piccolo volto quasi impaurito

s'effondeva attorno a quel capo e quasi lo

che a momenti in quel roseo vapore esso fosse

più rilassato era rimasto quel corpo senza volontà, sul

distaccava lo sguardo da quel gruppo di case. Di

fredda roteava, penetrato da quel lume, per breve spazio

s'indugiarono, interrogandolo, su quel piccolo corpo palpitante e

indice della sinistra; con quel della destra e col

la bionda. E in quel patto supremo cercò le

paludi s'affievoliva: tutto quel transito pareva che non

carretto solitario e, spento quel suono, pareva più alto

sì, col capo. In quel punto pensavo ad altro

Almeno vedrà Bamboccetta. ¶ Pronunziando quel nome il vocione s

passarono e ripassarono in quel chiaro. Appresso i lumi

via col pagliaccio, e quel Rigo, il gobbetto, le

sera delle coltellate a quel Rigo il mio desiderio

così. La mattina dopo quel fatto l'ercole m

non potrò mai dimenticare quel triste corteo silenzioso, sotto

triste corteo silenzioso, sotto quel cielo opalino di Giffuni

impressionante per me, in quel vasto e solenne ricovero

era stato di mezzo quel Rigo, il gobbo, che

chiara e distinta, con quel leggero suo tono declamatorio

Ed eccoti - pensai, spiegando quel foglio e scorrendolo con

dei Macedoni....... ¶ Lentamente, ricacciai quel foglio nella busta e

gettar gli occhi su quel foglio timbrato, percorso da

far biancheggiare, nella oscurità, quel provvido foglio. Barra lo

ne andasse. ¶ E in quel silenzio della cameretta, quasi

di rispondere, freddamente, a quel che egli non aveva

L'abbracciai. Sentii, in quel punto, sciogliersi il mio

volta in volta a quel cane del publico. E

perchè mi scrivesse a quel modo, servendosi di quelle

lui. ¶ II. ¶ Passarono, da quel giorno, sei o sette

di Totò, durante tutto quel tempo, io non avevo

dove potermi congratulare con quel poveretto, dove poterlo riabbracciare

Santa Patrizia, infilai daccapo quel lungo e oscuro corridoio

dentro quella celletta, a quel modo. ¶ V'era una

bionda si chinava su quel cesto e, di volta

nascoste e baciucchiava a quel posto. ¶ La suora di

assopita. Contemplò a lungo quel volto ancor pallido, segnato

gli occhi e sorrise. ¶ - Quel povero braccio! - disse la

svegliò, di soprassalto. Ora quel giovanotto le stava quasi

saltare il muricciuolo. Guardava quel corpo, senza comprendere. ¶ Tornò

lo interrogarono avidamente: tra quel vapor succulento le nari

delle matematiche, nelle quali quel nuovo direttore era spaventosamente

legno. La via, su quel transito, s'era fatta

parve che tanto da quel lento carro come da

funebre si sprigionasse in quel punto una medesima espressione

paterna, della vita di quel luogo severo e nobile

socchiuse gli occhi, con quel suo solito vezzo di

non comprende se non quel che ritrova in se

incunaboli. ¶ Sorrideva, candidamente. In quel punto mi sentii quasi

mi sembrava mascherato da quel faccione rosso e pletorico

con chi mi sostituiscono quel disgraziato. Aspetti. Legga pure

rimpetto. Lo vede? A quel tavolo a sinistra della

suonò le quindici. Vibrò quel suono nel silenzio, con

faccia l'inserviente, in quel punto. Apriva le braccia

le lagrime agli occhi. ¶ - Quel povero signore! Che disgrazia

s'indugiò a contemplare quel corpo immoto, chiazzato nella

e il cane in quel punto vi si dissetava

non farsene vincere? O quel vecchio cuore indurito non

s'era espressa in quel momento da parte degli

accaduto, era rimasto deserto quel lungo e vasto corridoio

del pavimento, componenti a quel posto una stinta e

delegato - io mando via quel signore oggi stesso. Non

III. ¶ Fu proprio in quel tempo che il bisogno

appariva e spariva in quel fumo. Rimpetto a lei

lì fui preso da quel minuto d'irresolutezza che

fontanina nella vaschetta e quel remore copriva le voci

è cocciuta... ¶ Pensavo a quel fosso, nella poltrona. ¶ - E

avuto la risposta da quel giovane e s'è

preghiere nella penombra di quel tempietto freddo e malinconico

interna parete della chiesetta quel riverbero giallastro che il

se da gran tempo quel luogo fosse rimasto abbandonato

vicolo s'arrestò in quel punto il romore de

E s'udiva in quel silenzio un balbettio cadenzato

ed ella, piegata su quel sudicio fagotto, seguitava a

vestaglia, e appariva da quel lato, fino al polpaccio

cercarono di spiare tra quel soggolo e quella cornetta

e si voltava a quel romore. ¶ Improvvisamente la campanella

gli archi che da quel lato gli facevano ricorrere

Gesuiti ci raccomandavano a quel bravo Eterno Padre, ti

come la suora, in quel punto, le aveva profferto

ardente che lo investiva quel groppo di membra s