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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Gli animali parlanti, 1802

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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1802
celebre favolista frigio. E quel Locman, fra gli Arabi
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1802
Che convenir potesse a quel bestiame, ¶ Prendendo i culti
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1802
sicuramente il suo, ¶ E quel ch'è tuo sicuramente
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1802
collocati, ¶ Scorgendo in tutto quel ch'ei pensa e
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1802
Perciò fisso era in quel gran concistoro ¶ Di stabilir
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1802
scioccheria. ¶ Chi distratto a quel dir le attente orecchia
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1802
necessario. ¶ Senza di ciò quel bipede animale, ¶ Pieno di
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1802
veri e giusti ¶ Di quel Cane audacissimo i discorsi
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1802
avrian potuto, ¶ Nè di quel petulante avrian temuto. ¶ Ma
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1802
con onta e smacco ¶ Quel pretendente ignoranton vigliacco. ¶ Il
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1802
qualunque altrui disegno; ¶ E quel consesso, al suo parer
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1802
dovesse a peso? ¶ In quel pensoso e taciturno aspetto
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1802
ritira e la ripiega. ¶ Quel colossal volume un gran
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1802
stolidezza ¶ Disse che in quel bestione ei discopriva, ¶ Ed
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1802
non vi badi e, quel ch'è peggio, ¶ L
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1802
per suo fatal disastro ¶ Quel bestione inflessibile cadea, ¶ Come
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1802
indi derise ¶ Sproporzionata a quel corpaccio enorme. ¶ Concludendo, il
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1802
indignazion produsse in tutto ¶ Quel rispettabilissimo Consiglio, ¶ L'atto
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1802
delitto. ¶ La generalità di quel congresso, ¶ Irritata a ragion
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1802
e pomposi ¶ Poscia esaltò quel nobile animale ¶ Sugli animai
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1802
plural divenga. ¶ Giacchè disse quel fier fra tanti e
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1802
piena fe' fanne Virgilio. ¶ Quel portentoso scintillante fregio ¶ Emblema
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1802
più scommetterei che se ¶ Quel bestial collegio avesse eletto
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1802
primi ¶ E appena san quel che sapea quel Cane
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1802
san quel che sapea quel Cane; ¶ Ma se riescon
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1802
decoro, ¶ E fu a quel posto alfin promosso il
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1802
a certe regole ridotto ¶ Quel mestiero scimiatico sublime, ¶ E
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1802
Onde dal Can per quel geloso posto ¶ Fu soggetto
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1802
già vi dicea, da quel benigno ¶ Pensiero Lionin fu
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1802
Ei non commette con quel suo nasaccio, ¶ E non
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1802
opposto accadea spesso ¶ Di quel che il re poc
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1802
esercitando anche oggi ¶ Di quel re de' quadrupedi alle
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1802
sguardi pubblici procura. ¶ Di quel sagace Can non deggio
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1802
pezzi esser dovea composto ¶ Quel pubblico deposito di codici
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1802
può sì letterario ¶ Quanto quel d'un real Bibliotecario
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1802
Ma la ragion di quel ch'io dico veda
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1802
ministro ¶ Voller anche formar quel giorno istesso; ¶ Che di
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1802
anglicamente oggi diciam Jokè. ¶ Quel fu il primo lavor
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1802
le settimane; ¶ E da quel re quei che da
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1802
Cerimoniere in pratica ¶ Mise quel dì la liturgia scimiatica
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1802
A insulto tal da quel ribelle fatto ¶ Ad una
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1802
e incita a vendicar quel torto. ¶ Quei sol risponde
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1802
Bello è veder con quel gran corno in fronte
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1802
perciò la Camozza in quel frattempo ¶ L'aria sottil
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1802
siam noi, ¶ È appunto quel che a noi natura
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1802
fosco velo, ¶ Forier di quel gran dì splendea 'l
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1802
e canti ¶ Preparatorj a quel festivo giorno; ¶ E già
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1802
zampa ¶ Per etichetta in quel gran dì non debbe
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1802
poderoso formidabil corno, ¶ Onde quel guardacorpo arma la fronte
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1802
etichetta alla sua Corte ¶ Quel re del tempo e
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1802
dicea: Mi spiace ¶ Per quel povero diavolo; ma impari
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1802
onesta indole conservi. ¶ Forse quel ch'ei contrasse uso
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1802
che il re venia ¶ Quel dotto a visitar stabilimento
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1802
pregiarsi assai, ¶ Perciò di quel ministro e di quel
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1802
quel ministro e di quel sire ¶ Le meritate lodi
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1802
decider tra lor su quel gran punto; ¶ E si
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1802
e allor così parlò quel saggio: ¶ La Corte dal
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1802
facean confusion stupenda. ¶ Di quel frastuon maravigliato il re
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1802
ora non giunga, ¶ Che quel dì più del solito
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1802
puoi: ¶ Tutti ti leccheran quel che tu vuoi. ¶ Videsi
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1802
altezza vertical della Giraffa. ¶ Quel re distinguer volle anche
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1802
campagna attorno. ¶ Così finì quel memorabil giorno. ¶ CANTO SETTIMO
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1802
ma lo credè virtù, ¶ Quel pria sì fiero, intollerante
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1802
far da più di quel ch'egli è. ¶ Lasciò
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1802
io non m'impegno ¶ Quel tanto a dir che
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1802
sempre il peggio è quel che viene appresso. ¶ Benchè
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1802
stati o muover guerra, ¶ Quel produr di ragion chiamar
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1802
creder si dovria di quel villano ¶ Che ove piantò
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1802
terra diè il ciel quel bestiolino ¶ Per regolar dei
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1802
fu di mestiere, ¶ Che quel real deposito riceva, ¶ E
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1802
atto al governo, ¶ Di quel che formi un fantoccin
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1802
i primi ottarono a quel posto ¶ Baroni del selvatico
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1802
talento politico e profondo. ¶ Quel suo fine, per altro
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1802
esposto? ¶ Or siccome in quel secolo brutale ¶ V'era
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1802
di pianta. ¶ E per quel tanto che per fama
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1802
progressi rapidi e felici, ¶ Quel far tutto sì ben
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1802
gli altri, ¶ Non ingoi quel bestiol; perchè sappiamo ¶ Che
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1802
che accader dovrà da quel che accadde; ¶ Sempre del
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1802
scherno e per dispregio, ¶ Quel rispettabil corpo letterato ¶ L
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1802
la bocca ai maldicenti, ¶ Quel bestiuolo instruir nella politica
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1802
la dottrina strana ¶ Di quel furbo animal, questa la
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1802
Anzi, a dir vero, quel real fanciullo ¶ La Volpe
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1802
amò: soffrilla forse, ¶ Per quel caratter scimunito e nullo
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1802
tratto ¶ Sì ingrato verso quel ministro antico. ¶ La Volpe
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1802
forier che presentosse, ¶ Da quel suo cupo meditar lo
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1802
l'ingratitudine rinfaccia. ¶ Da quel tratto insultante il cor
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1802
avea, ma poi... ¶ Ma quel che avvenne poi voi
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1802
Il destin dipendea di quel reame, ¶ E di tutto
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1802
Volpe assunta al ministero ¶ Quel fu d'autorità l
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1802
dispotica speraro ¶ Esercitar su quel feroce gregge. ¶ Allor le
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1802
il Cane; e di quel gruppo invece, ¶ La Lionessa
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1802
tu dicea sei tu quel Can, poc'anzi ¶ Circondato
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1802
cariche e gli onori; ¶ Quel Can cui gli animai
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1802
d'ignorar confesso ¶ Se quel sospetto che di lui
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1802
sconvolge; ¶ E chi per quel spande la vita e
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1802
il core. ¶ Mal per quel minister, per quel governo
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1802
per quel minister, per quel governo ¶ Che, da tema
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1802
quanto vasta ¶ Fosse di quel grotton l'estensione, ¶ A
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1802
solo i modi ¶ Di quel poter che il ciel
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1802
un botto ¶ Ora a quel consigliero ed ora a
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1802
il gesto. ¶ Cotal prendea quel principin sollazzo, ¶ Con scandalo
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1802
d'un autore, ¶ Che quel d'ogni governo era
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1802
E questo appunto è quel che fe' la Volpe
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1802
E disse a lei: Quel che diss'io ridico
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1802
avverrebbe? ¶ La Volpe allor: quel che si vuol ne
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1802
è necessaria: ¶ Questo è quel che ragion di stato
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1802
stessa ¶ Infino al liminar quel Reverendo; ¶ E rispettosamente, e
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1802
quindici dì cangiar solea ¶ Quel numeroso club il presidente
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1802
E appunto il Can quel giorno presedea; ¶ Ritirar fe
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1802
e assai probabilmente ¶ Di quel fallace, insidioso invito ¶ L
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1802
concertato grido, ¶ E a quel noto segnal volano snelle
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1802
oggetti asconde, e a quel bujor s'accorda ¶ Fragor
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1802
alla reale oste nemica ¶ Quel che ottenuto avea primo
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1802
il piacer crudele ¶ Di quel fiero spettacolo godea ¶ La
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1802
perde. ¶ L'Asino a quel pregar le sue preghiere
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1802
aurora ¶ Intimar, che dormia quel prence ancora. ¶ Dunque dell
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1802
Era la verità con quel candore ¶ Che conviensi a
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1802
Non però mica a quel parere inclina; ¶ Che leggerezza
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1802
detto altre volte, e quel che ho detto ¶ Io
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1802
e brame. ¶ E inver quel limitarsi ad un sol
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1802
torniamo a parlar di quel boschetto, ¶ Di cui poc
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1802
più cupo; ¶ E in quel buior chi numerar mai
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1802
E la temerità di quel buffone ¶ Punir con cinquant
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1802
allora recato ambascia; ¶ Che quel lento bestion, non intrigante
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1802
grandissimo uccellaccio, ¶ Antenato di quel che pasto feo ¶ Del
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1802
tempi, si raccoglie ¶ Che quel secondo re degli animali
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1802
Diverso er'ei, da quel che apparve allora ¶ Che
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1802
fu eletto! ¶ Quanto da quel Lion diverso ancora ¶ Cui
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1802
lor diè ¶ Per cattivarsi quel terribil re. ¶ Che cal
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1802
alleato; ¶ Perciò dovette a quel tremendo sire ¶ I loricati
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1802
feroce ¶ Tosto obbedisce a quel comando atroce. ¶ A teste
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1802
una nuova offiziale. ¶ In quel tumulto animalesco, in quella
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1802
passion predominante ¶ Di tutto quel minuscolo bestiame, ¶ Era di
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1802
dianzi ¶ Varie orde di quel popolo minuto ¶ A entrare
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1802
ad inimici fanno. ¶ A quel parlar tosto elevar s
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1802
ai detti; ¶ E fu quel general borbogliamento ¶ L'espression
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1802
alcun oggetto, ¶ Se non quel ch'esser tal verrà
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1802
suo pensiero, infin da quel momento ¶ Che collegarsi seco
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1802
conversar col Pappagallo, ¶ Udendo quel volatile linguaggio, ¶ In Corte
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1802
al festino; ¶ Conciosiacchè solea quel giovin sire ¶ Dodici ore
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1802
da quell'epoca famosa ¶ Quel general le regie grazie
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1802
che i maldicenti ¶ Su quel suo parto ambiguo e
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1802
si fea motteggiamento ¶ Su quel suo parassitico talento. ¶ Ei
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1802
lasciar che ciascun di quel convito ¶ Mangiasse a proporzion
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1802
forte. ¶ Sdegnoso moto a quel parlar si scorse ¶ Tra
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1802
e il Cane. ¶ In quel de' due partiti aspro
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1802
se atroce o stolto, ¶ Quel che a sparger riman
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1802
E inver fin da quel dì che trasformaro ¶ I
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1802
Barbon, nè si confonde: ¶ Quel disonor della canina schiatta
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1802
desia; ¶ Onde convenner, mediante quel messo, ¶ Di ritrovarsi assieme
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1802
Ma è ben crudel quel che da voi si
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1802
lo pianta lì. ¶ E quel congresso in guisa tal
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1802
E il Can barbon: Quel ch'io dovea fec
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1802
pria di giunger a quel sacro loco ¶ Galoppar denno
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1802
un gran Corvo in quel forame ¶ Da mille e
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1802
a sollevar venisse ¶ In quel deliquio suo; perciò nomato
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1802
In somma tante su quel Corvo e tante ¶ Religiose
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1802
per l'America. ¶ Or quel diverso interpretar che fero
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1802
venerati vaticinj rende. ¶ Da quel Corvo, cred'io, l
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1802
poi crepò. ¶ Veneravasi ancor quel Barbagianni, ¶ A cui dal
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1802
ancor, nè in tutto quel contorno ¶ Carpir d'albero
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1802
Allocchi. ¶ Poichè da ciaschedun quel circondario ¶ Riputat'era inviolabil
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1802
folta ampia foresta, ¶ E quel gracchiare alternamente e in
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1802
che nomato fu ¶ Da quel funereo canto il Gran
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1802
suo dovere. ¶ Era di quel sacerdotal collegio ¶ L'Allocco
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1802
a ciascun nota ¶ Per quel che noi diciam spirito
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1802
orecchie appesi. ¶ Coloro con quel pio pellegrinaggio ¶ Del Gran
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1802
d'Ammone ¶ Parlava o quel di Delfo, o quel
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1802
quel di Delfo, o quel di Delo, ¶ O quello
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1802
o di Dodone, ¶ O quel di Giove Libico, o
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1802
stile enfatico ¶ Di tutto quel profetico garbuglio, ¶ Ravvisar non
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1802
strano mescuglio, ¶ E ritrova quel gergo astruso, opaco, ¶ Di
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1802
l'universal eccidio, ¶ Per quel ch'ella eccitò fatal
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1802
Volpe andarvi dopo. ¶ E quel gran corifeo de' cortigiani
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1802
feroce ¶ Sorriso applaude a quel consiglio atroce. ¶ Ah madama
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1802
in petto asconde. ¶ A quel suo bofonchiar fa ognun
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1802
ognun comenti, ¶ E in quel silenzio alto mister suppone
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1802
pace; ¶ Ma che sempre quel perfido partito ¶ Stat'era
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1802
alla legge, ¶ E a quel fren che ciascun pel
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1802
lasciarne un vivo. ¶ Propizio quel sinedrio allor si mostra
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1802
colpe, ¶ Sola cagion di quel fatal dissidio ¶ E del
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1802
ministro infame, ¶ E di quel popol sanguinario e fiero
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1802
appoco appoco ¶ Familiar con quel feroce giuoco. ¶ Dalle gazzette
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1802
un pochino instrutto ¶ In quel mestier crudele e sanguinario
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1802
libreria condutto, ¶ Ove da quel real Bibliotecario ¶ In succinto
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1802
Che comparisse in libreria quel sire: ¶ Nè il re
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1802
l'offerta, ed accettò quel posto, ¶ Tutto esultante per
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1802
fu. ¶ Ma in verità quel militar consiglio, ¶ Che la
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1802
real rappresentanza ¶ Più di quel fosse in fatti ed
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1802
e la Reggente; ¶ Acciò quel che si fa, tutto
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1802
ordin supremi, ¶ E a quel consiglio ognor subordinato ¶ Esser
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1802
la primiera ¶ Cagione è quel Consiglio, ed indi emana
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1802
era in sostanza ¶ Di quel sovran Consiglio anima e
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1802
lontan discopre. ¶ Era questi quel tal Lupo Cerviero ¶ Che
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1802
inesausta ¶ Real bontà piovean quel dì le grazie, ¶ Siccome
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1802
favor l'opinione, ¶ Fa quel che vuoi, che sempre
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1802
dal Castor fu espressamente ¶ Quel casin pel nuovo ospite
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1802
vedo. ¶ Finchè stette colà, quel forestiere, ¶ Assiduo ogni mattin
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1802
difese. ¶ All'ombra di quel vasto baldacchino, ¶ In militar
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1802
ai capitan maggiori; ¶ E quel che noi facciam coi
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1802
fean quegli animali. ¶ Dietro quel primo stuolo il Liopardo
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1802
dai bianchi peli, ¶ Non quel che in terra or
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1802
or nell'onda, ¶ Ma quel che di Siberia erra
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1802
scroscio di risa. ¶ A quel lazzo infantil, di prence
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1802
E dall'onta salvar quel regio folle. ¶ Il consiglio
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1802
Orang-Utang; nè da quel tempo in poi ¶ D
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1802
la maggior fiducia, ¶ Che quel feroce esercito conduce; ¶ D
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1802
dell'età basse, ¶ Da quel Cane ingegnoso origin trasse
209
1802
parer del Cavallo a quel consesso ¶ Parve di ragion
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1802
miei son figli ¶ Di quel valor che in noi
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1802
A lei piacea, di quel Consiglio a nome. ¶ Giusta
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1802
concordi, ¶ Ma solean con quel primo entusiasmo ¶ Ai difetti
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1802
voce, ¶ Narrar potrei di quel combattimento ¶ La rabbia ostinatissima
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1802
si ripiega, ed in quel mentre ¶ S'appressa il
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1802
Tentaron dall'esporsi a quel periglio, ¶ Ma possibil non
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1802
bestiaccia. ¶ Stupido allor di quel bestione informe ¶ L'immensa
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1802
a tor di là quel folle. ¶ La promessa vendetta
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1802
trastullo, un giuocolino, ¶ Di quel gran vol, di quel
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1802
quel gran vol, di quel gran tonfo a fronte
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1802
cozzo del Bufalo in quel mentre ¶ Gli sprofonda tre
221
1802
tre costole nel ventre. ¶ Quel bestion contro la turba
222
1802
preveduto ¶ Che, se ancor quel duello iva alla lunga
223
1802
La Pantera salvar da quel periglio ¶ Volle, come alleato
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1802
penne ¶ Opponendo a color, quel memorando ¶ Fiero conflitto a
225
1802
e si corca. ¶ Maraviglie quel dì fece la Tigre
226
1802
fra l'ombre facea quel rimasuglio ¶ Dell'armata battuta
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1802
altro soggiungea, ¶ Che opera quel velen su questo gusto
228
1802
costo ¶ Avean comprata in quel fatal conflitto; ¶ Troppe di
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1802
che fra lor rimasto ¶ Quel corpicino, ad esecrabil mensa
230
1802
regina a nome, ¶ A quel gran bestion dodici some
231
1802
altri trascorso ¶ Temi in quel suo preliminar discorso: ¶ Questi
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1802
che narra d'Ettor quel gran Cantore, ¶ Che dall
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1802
di Mercurio; ¶ Questi indusser quel prence a una viltà
234
1802
più grande ancora ¶ Di quel che le rendean le
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1802
tali avea spremute ¶ In quel suo cervellin, che le
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1802
un Gazzerotto ¶ Che in quel tempo poeta era di
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1802
Contro si slancia a quel fantasma tetro ¶ Che immobile
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1802
la guarda; ¶ E a quel guardo colei trabalza indietro
239
1802
Colà la Volpe in quel momento venne, ¶ E vedendola
240
1802
ebben fa tu, ¶ Fa quel che credi, e non
241
1802
ministro; ¶ Poi congedollo, e quel partì; e di nuovo
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1802
pretension libero esponga. ¶ A quel solenne, general congresso ¶ Ogni
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1802
poichè chi entrò ¶ In quel d'antichità buio profondo
244
1802
Ognor l'apologia di quel ch'io dico. ¶ Del
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1802
il quadrupede amfibio Ippopotamo; ¶ Quel re coll'Idra all
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1802
sia bello e buono. ¶ Quel feroce animal, da fame
247
1802
monti Caf li spinse. ¶ Quel pontefice amfibio in generale
248
1802
Dalle antiregie bestie a quel congresso ¶ Ambasciador fu nominato
249
1802
comun riputat'era ¶ Di quel Porco indian transversalmente ¶ In
250
1802
ragion forte. ¶ Ma di quel Can politico le mire
251
1802
il Can: Esperienza, a quel ch'io veggio, ¶ Non
252
1802
e fame. ¶ Fa sol quel che dich'io, nè
253
1802
se a nostri ¶ Tempi quel Can politico tornasse! ¶ Pur
254
1802
canto, ¶ E non curar quel ch'ei si dica
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1802
la lor figura in quel consesso. ¶ Ed esiger volendo
256
1802
Corbo, ¶ Comunicato avrebbe a quel congresso ¶ Di sue dottrine
257
1802
il potere ¶ Cominciò da quel punto a decadere. ¶ Qualunque
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1802
men orgoglio avean di quel che alloggi ¶ Nel tronfio
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1802
fissar non osa. ¶ A quel corteggio formidabil tetro, ¶ Che
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1802
bello era il veder quel patriarca ¶ Seder di tante
261
1802
del minister li tira. ¶ Quel volpigno però tratto oratorio
262
1802
e ingiusto ognor fu quel governo ¶ Ch'ebbe ignoranza
263
1802
E fu con urli quel discorso stolto, ¶ E con
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1802
allor stan cheti. ¶ Ma quel cerimonial vo' meglio esporvi
265
1802
nell'assemblea cessò. ¶ A quel romor erasi scosso il
266
1802
Frenar non può di quel poter l'abuso? ¶ Non
267
1802
mondo. ¶ Alto silenzio a quel parlar succede, ¶ Poichè per
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1802
lutto. ¶ Alla Volpe, a quel dir, dell'ira il
269
1802
il voto mio con quel conviene ¶ Del Can; che
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1802
non elettivo. ¶ E che quel venerabile consesso ¶ Non avendo
271
1802
età di sesso ¶ A quel solenne, irrevocabil atto, ¶ Perciò
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1802
siederan sul trono. ¶ Da quel suo favellar chiaro appariva
273
1802
dritto qualunque eredità, ¶ Che quel ch'ebbe in origine
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1802
ei ne sente; ¶ Ma quel burbero e fiero animalaccio
275
1802
in gran risa, ¶ Ma quel repubblicano ambasciadore ¶ Udendo favellare
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1802
il poter dispotico soccombe, ¶ Quel funesto riposo è sol
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1802
non dalla legge. ¶ A quel che tenne il precessor
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tiranni onora. ¶ Dissi, e quel che diss'io, solo
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apparisse ¶ La mozion di quel rappresentante, ¶ Più d'un
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Coccodrillo e dell'Ippopotamo. ¶ Quel picciolo bestiame avea ragione
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bujo m'arresta; e, quel ch'è peggio, ¶ Tutte
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si dee giudicar da quel ch'io scrivo ¶ E
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dai discorsi fatti in quel congresso, ¶ E' par che
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partito vi fosse in quel consesso, ¶ E che dei
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la politica, ¶ Di cui quel savio ambasciador Cavallo ¶ Udiste
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miglior per li viventi: ¶ Quel, dirà, dov'ei vive
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dipresso ¶ Della moralità di quel congresso. ¶ E che la
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Mirasi in mezzo a quel lugubre orrore ¶ Il mar
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E sorse allor su quel subisso antico, ¶ Come fanal
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pre-adamitico assicura ¶ Che quel bruciato computo parlava ¶ D
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successa, ¶ E che in quel general sconvolgimento ¶ Cangiò natura
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Lo che produsse poi quel che produsse. ¶ Nè mi
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qui favellerò del Simorganca ¶ Quel parlator maraviglioso uccello, ¶ Che
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Ficcatevelo ben nella memoria ¶ Quel che apologo è in
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E appieno fu da quel gran prete istrutto ¶ Di
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il Bramin; e con quel dire ¶ Nel curioso viaggiatore
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famoso nome! ¶ Onde di quel Bramin lanciossi al collo
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vendicator mi estingua. ¶ A quel sacerdotal slancio di zelo
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sì fatte ¶ Guise di quel Bramin la resistenza ¶ Con
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vacca ed in uccel: quel loro Dio ¶ In vacca
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di persona; e in quel paese ¶ Suo casato anche
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danaro gli dier per quel viaggio. ¶ Bartolommeo seguir ne
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Malta d'inviar per quel naviglio ¶ Il tubo in
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era un discendente ¶ Di quel mio famosissimo Gianfico, ¶ Di