Egisto Roggero, L'eredità del genio, 1898

Avea mancato a lui, quella sera. Troppo calore avea

amore, alla passione.... ¶ Egli quella sera, nel gruppo de

Sarebbe egli sempre riuscito?.... ¶ Quella sera, suo malgrado ei

invece rapidamente l'altra, quella dalla grande scrittura alla

alcune altre compagne, a quella uguale, attendevan la profumata

fissi gli occhi su quella fascia luminosa. Cosa gli

teneva là, così, tra quella neve, in quel momento

da compiere? Era in quella luce il sogno di

della sua patria? ¶ In quella luce era la Fede

tele senza passione. ¶ Era quella, pel figliuolo, la triste

essere interiore. ¶ Veniva forse quella irrequietezza angosciosa dalla madre

egli non sarebbe andato, quella sera in casa di

que' giorni. Era lei, quella che tanto avea amato

alto: e la rividi, quella piccola ombra porporina, ch

sempre lo stesso e quella ch'io ora avea

che me. ¶ * ¶ * * ¶ E fu, quella sera - appena morta - che

che io avea veduto quella fanciulla mi avea gridato

e per l'uomo: quella crudele de l'intelligenza

l'intelligenza sfinita e quella inesorabile de' mezzi materiali

l'ultimo crollo a quella barcollante rovina di uomo

testa sorgeva sfolgorante da quella serica nebbia di neve