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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

concordanze di «quella»

nautoretestoannoconcordanza
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avrebbe conceduto di prorogare. Quella tromba, che lacerava il
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più blando àttimo di quella ristoratrice frescura, come ad
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per minga pagà anka quella, di vòlt....». Con la
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Il cinico montaggio di quella trappola supera ancor oggi
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affetti» ne’ confronti di quella impagabile clientela. Il labemolle
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e dura, questa, quanto quella era invece affettuosa e
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sia pervenuta notizia. Fu quella appunto la volta che
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galla, più rognosa di quella dei debiti interalleati e
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cantone, al pianterreno, di quella vetusta bicocca. E cioè
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mancanza di spiccioli», a quella tragica «penuria di circolante
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Fontenay ex-Teresa Cabarrus: quella spagnola dagli stupendi occhi
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i tappeti della Giuseppa: quella sua dolcezza un po
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notizia. Il ragazzo Valeri, quella notte, sarebbe passato di
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da anni. E invece quella sera, proprio quella sera
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invece quella sera, proprio quella sera, la sera più
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a un tal punto, quella creatura, a furia di
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Giovanna! Giovanna! Romualdo! E quella specie di tromba d
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povere bestie, all’udir quella voce ammaliatrice, dopo l
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seminato il fondo di quella trappola d’alcuni irresistibili
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dalla gravidanza, al risognare quella chinemàtica annunciazione, un presagio
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e i cocci di quella fulgurazione così inopinata non
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piccolo; ma non parendogli, quella verga, abbastanza insigne per
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al pollaio: che giudicava, quella, banalità indegna del cantore
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affittare la portineria, «almànk quella!», ch’era già per
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legge di Ricardo;16 tutta quella inapparente ma estremamente eccitata
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da sei giorni, in quella circostanza, (più il primo
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di potersi esimere da quella rogna d’una barba
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possibile immaginarlo: ma di quella paura della moglie pareva
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arrivava a sdegnarsi con quella virulenza che il caso
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confidenze...: e quindi anche quella reiterata denegazione, della carità
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d’urbanesimo, e da quella raziocinante piattitudine che ne
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è l’aria buona quella che comanda. No, no
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la ventosa oscena di quella bocca! viscere immondo che
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capire qualche cosa. ¶ A quella stagione di crostacei e
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buon dottore, nel figurarsi quella pazza avarizia, mescolata di
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cliente gli ritornò, dopo quella dell’avo, in una
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cui placide ore, con quella nebbiolina color Santambrogio fuori
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e sonettifera. ¶ Poi, però, quella buona intenzione d’apertura
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un due settimane a quella parte. E invano escogita
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sull’effuso mugghiare di quella turba in tobòga senza
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intende: cioè senza che quella imponentissima fra tutte le
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di seguitar a percepire quella mela, finalmente immobile nel
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un simile giudizio. ¶ E quella era la vita. ¶ Fumavano
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di carta d’oro; quella te la picchiettavano leggermente
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fino a denudare in quella pettinetta miracolosa la Urmutter
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Appennini alle Ande. Con quella sigaretta tra medio e
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ciarliere ed ingenue: come quella del garzone di parrucchiere
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CONCERTO» DI CENTOVENTI PROFESSORI ¶ Quella sera, di sabato, il
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le sommosse vicende di quella giornataccia. Dei crampi allo
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quarti d’ora di quella fatica ci aveva lasciato
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on narigiatt.... che a quella maniera lì, allora, son
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fuori: e proprio in quella, tràcchete, va a funzionare
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stravacàa,5 l’è stàa quella carogna d’un autista
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pallore della sua collera, quella mano protesa, quell’indice
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sia rovesciato un acquazzone. Quella ammonizione murale: «domenica! alle
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il demone ricettore di quella prosa, bellica e pneumatica
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appartenevano, è vero, a quella tribù. Poverino! Egli faceva
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era il suo forte. Quella domenica, poi, ricordava troppo
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unica poltroncina libera, dopo quella ch’egli avrebbe aggiudicato
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volsero ad ammirar tutti quella così giovane zia. ¶ Intanto
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e proibitissima sigaretta. Ma quella domenica ognuno doveva valer
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annacquato. Ma no, no! quella gente affocava i suoi
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disservendo l’Officio con quella rapidità, con quella concinnità
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con quella rapidità, con quella concinnità sbrigativa che l
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placata anche prima di quella dell’innesto. Al discender
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Milano in allotta. ¶ 23 «Chiamata»: quella trazione, cioè stiramento e
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calamita del sottoterra. In quella mazurka stanca si richiudeva
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altalenava giù e su quella testa orecchiuta e anche
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in un fiato a quella ribalda gimcana. Era adesso
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cavalleresco della serica gente: quella che se l’era
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che lo facevano oggetto quella carrozza dietro al culo
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cui gli s’intricava quella pappa di tapioca di
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gli finiva d’ingarbugliare quella fettuccia di veduta libera
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banale germogliare degli ippocastani, quella lor furia muratiana e
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strada giusta, e non quella che si perde via
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interpolato anche quell’obbligo: quella diligenza, un po’ incaponita
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giudiziosissimi monosillabi del senatore – quella tale diceria che serpeggiò
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Maria Filiberta!... precisamente!... No,... quella è la campionessa di
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in dogma: e per quella capacità iperbatica e permeatrice
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giovedì l’altro.... per quella scena che han visto
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scappati di mano.... a quella stupida d’una Dirce
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dei rapanelli: la Maria (quella del rubinetto), credendo proprio
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vecchio sangue lombardo, a quella veduta, era «insorto» con
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Ma domando io!», urlò quella volta il nobiluomo cioccolatiere
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stavano invece consacrando in quella luce la vitale significazione
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pettine, avesse ricondotti a quella ondulativa disciplina: adunatili in
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alberi: «son io, sì! Quella che avete veduta e
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da tutto l’essere, quella pace quasi preventivata dal
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regalata.... così.... a tutta quella tribù di zie,... di
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mesi nella bile.... Da quella brutta tartaruga, poi,... che
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di fare:... se esiste,... quella brutta strega dovrebbe proprio
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ripete l’origine «da quella brigata di disperati vagabondi
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di animalesca appendice: di quella così esibita e magnificata
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setosa, un po’ come quella adulta del gelso, ma
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frenesia improvvisa aveva colto quella donna, per solito così
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farla crepare di rabbia.... quella stregaccia!... E ce l
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ragazzi, laggiù, ipnotizzati da quella carabina. ¶ «E questi due
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dei cristalli», però, «che quella, magari, l’è minga
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o tempo, era venuta quella fronte? Da quale servitù
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il suo sguardo, e quella mano, quel braccio ch
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succedeva nulla di nuovo, quella brutta bestia riprese la
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sopra la repulsione di quella pazienza color pece, superava
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per la imminente larva, quella balia provvidenziale. ¶ Accorsero dei
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lisciò i baffi, anche quella volta, se li appuntì
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alla.... sì, insomma, a quella polpetta. ¶ Un’altra volta
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un «affiatamento» inimitabili animavano quella benemerita Compagnia della Misericordia
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Ma dove metterla, tutta quella roba?». ¶ Il trasloco tragico
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le più preziose naturalmente, quella dei Geotrùpidi fra l
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sdegno della mamma contro «quella vipera», che non rammentavano
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Con una donna come quella, che ti spia giorno
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piena di rughe.... come quella che è passata poco
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ossequenti al decreto: di quella imbizzita divinità. ¶ Elsa credette
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del suo giovane corpo: quella pianta così gagliarda, quel
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sete, quel pathos e quella gonna inseguiti da uno
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Il tragico estinguersi di quella vita era a momenti
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vasi di bottega: con quella sua lestezza, con una
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all’ultimo centesimo, con quella sua precisione franca e
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volto leggermente proteso e quella dolcezza e quel languore
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quel torno, e da quella sorta di fotografo-garibaldino
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la limonata: con dentro quella interminabile festuca del cucchiarino
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sommessamente l’amato. ¶ In quella stagione d’amore la
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renden!...». ¶ Aveva spifferato tutta quella requisitoria di cà mia
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d’una mitragliatrice, in quella parlata vertiginosa e crepitante
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in bocca, gli pareva quella d’un altro, che
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cos’ era per lui quella creatura inviperita, quel corpo
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carnale, una vividezza recondita, quella che è eterna alla
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è eterna alla donna, quella che soleva svelarsi all
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a vederla seduta in quella mormorazione, – tra la levatrice
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candelotto di Pasqua?... E quella dell’architetto?... Non era
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lume, nella rapidità di quella icastica popolaresca. Ma era
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s’intenerì: vagabonda, – con quella borsetta chiusa, stretta a
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come il pudore di quella «debolezza»; non voleva «dar
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campo, e reparto, di quella dei Carugati di via
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giustizia sociale) era anzi quella che il soprappiù di
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Luigi Luzzatti poco dopo quella di Lodi (1865: prima in
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carta millimetrata giallorosa, di quella usata dagli ingegneri e
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delle persone presenti. ¶ 37 «Margniffa»: quella signora che si desidera