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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «quella»

nautoretestoannoconcordanza
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di pioggia, e su quella bocca Teodoro sussurrò ti
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che lo guarda; invece quella stanza è proprio la
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bene! Come la vide quella sera in cui conobbe
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all’immagine di Maria quella più fioca di Anna
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libro ripetersi: Moreau... studiava quella sua maledetta faccia da
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aver sbagliato nel dire quella menzogna. Non avrei dovuto
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Teodoro si ricorda di quella lontana sera in cui
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Maria è lì, dietro quella porta, e si veste
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in quel letto, in quella stanza, deve correre ai
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e la vittima di quella assurda situazione protestavano in
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era bella! E con quella sua stupida bellezza sapeva
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della Bastiglia, Moreau con quella maledetta faccia da bambino
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cognizioni di socialista a quella realtà. La ragazza chiedeva
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dottrina autoritaria, ch’è quella propriamente del partito comunista
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tu hai avuto sempre quella testa sbalestrata da bambino
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color cenere. Moreau odiava quella sua maledetta faccia da
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nessuna pietà per lei. Quella lettera che egli non
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stanza, pensando che continuare quella vita è impossibile. Ha
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non ne può più. Quella vita da sfruttatore, diciamola
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ribellarsi alla sfortuna, a quella sfortuna maledetta... Dovrebbe capirlo
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e la liberazione da quella schiavitù che lo ha
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vado a fare in quella baracca? Che avvenire ho
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ora soltanto si spiega quella nessuna meraviglia per il
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di Teodoro è seguita quella di Anna per Roma
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impossibile continuare a vivere quella vita di lotte e
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forza di resistere in quella situazione assurda. Alle strettezze
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avrebbe continuato a menare quella vita libera e disordinata
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da quelle preoccupazioni, da quella vita fatta di rimpianti
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tu hai casa!» interrompe quella soffiandosi il naso. ¶ «Da
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impaurito. «Ma fateci dormire! Quella maledetta lì, con quel
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lo sguardo audace di quella donna. Avrebbe preferito piuttosto
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popolazione operaia indigena e quella nomade fu accolta nei
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lavoro si meravigliavano di quella materia grigia e marrone
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conto a cosa servisse quella roba, di cui in
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presto s’accorsero che quella materia grigia e marrone
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per far capire a quella gente che la loro
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cui va a letto, quella in cui s’alza
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incasella la sua famiglia, quella di Teodoro; ripercorre la
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una vita più comoda; quella vita a cui ha
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Elisa rimane sconcertata a quella brusca sveglia: si guarda
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nuovo il suo viso: quella faccia d’un colorito
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e bambino: Moreau odiava quella sua maledetta faccia di
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e cerca di cancellare quella immagine con un’altra
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sommerge il paese. ¶ Ma quella notte fu insonne per
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carne si associa a quella del burrone; chi precipitasse
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è saltata alla mente quella idea? Bisogna liberarsi, pensare
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bottiglie: la più grande, quella che sta in cima
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io mi metterò su quella della ferrovia, dove posso
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fa sottovoce il chimico. «Quella è donna, si mette
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difendersi come può, per quella maledetta bottiglia vinta ai
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dice con freddezza che quella signora che abitava con
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tutti e due era quella di unirsi. Ma per
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e per l’altro quella vita assieme fu una
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ha provato nel masticarsi quella frase. ¶ «È morto il
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Teodoro, e, rammentandosi di quella sua maledetta faccia da
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riprende Teodoro e sente quella sua maledetta faccia da
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Teodoro, da operaia, fra quella gente complimentosa e inzuccherata
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fare con tanta facilità quella gente! Forse è per
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più lontano possibile da quella gente quasi per non
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la spiaggia che, da quella parte, invece, appariva più
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te ne pare?» ¶ Ma quella vita non fu certo
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Marco, alla vista di quella copia di richieste, si
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la realtà è purtroppo quella, non un’altra, quella
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quella, non un’altra, quella, non la sua finzione
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lui di fronte a quella realtà è veramente un
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anno che non ricorda quella sua maledetta faccia di
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fare i rivoluzionari... Ebbene, quella rivoluzione lì, amici cari
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gli rimane di tutta quella roba imparata a memoria
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che vada bene per quella serratura. ¶ Corre Marco, ma
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lui lo apre perché quella è la stanza di
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fare gli ossessi contro quella carcerazione volontaria. Il mancato
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la via opposta a quella che solitamente viene percorsa
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Anche Marco resta tra quella gente fino a sera
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tutta l’ambiguità di quella sua posizione contraddittoria che
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luce è poca, poiché quella della strada rimane nascosta
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e magari rimanervi, passarvi quella notte e altre notti
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da bambino. Moreau malediva quella sua faccia da bambino