Edoardo Nesi, Storia della mia gente, 2010

dopo lo scatto di quella foto, di quasi sei

Lorenzo faccio parte di quella che avrebbe dovuto essere

campare gli abitanti di quella città, senza lavorare nel

nemmeno lontana parente di quella invernale, e in pratica

suonare Auld Lang Syne (quella famosissima canzoncina celebrativa americana

Eyes Off of You, quella canzone esultante che si

conoscere crisi: il velour, quella stoffa morbida a pelo

Bayern e di Strauss. ¶ Quella stessa sera, a fine

la wienerschnitzel – eppure, nemmeno quella sera mancai di leggere

per il lavoro, in quella parte d’Italia benedetta

finalmente che quel desiderio, quella tensione verso il giorno

la mia storia e quella della mia gente, come

il 21 dicembre del 1940, in quella Los Angeles che non

estate di Pynchon e quella di Salinger, l’estate

perso nell’ammirazione per quella sublime magia fitzgeraldiana di

il fior fiore di quella fortunatissima generazione di italiani

culla della creatività mondiale, quella splendida fandonia che ancora

notte. C’era poi quella storia formidabile di Hemingway

che la notizia di quella sbornia colossale l’avrebbe

di mercato imposte da quella che lui considerava la

una tribuna equivalente a quella del professore. Per battere

casa di fronte a quella di Gonella, e quando

più dannoso essendo, ovviamente, quella cancellazione del lavoro rappresentata

cui assistiamo attoniti oggi. Quella che era partita per

per mettere da parte quella libertà di pensiero che

tutte le tasse, compresa quella davvero punitiva creata dal

passare il tempo in quella stessa fabbrica dove solo

le Torri Gemelle e quella cosa agghiacciante che, dicono

Giusti per chiedergli di quella sua prigionia in paradiso

D.G. moriva, ma quella versione aveva dei terribili

ammantare di grandezza persino quella di un agente immobiliare

solo la prima votazione, quella che si svolge a

stordente, che passai su quella magica terrazza a bere

il colpevole di tutta quella confusione e, curiosi come

Ma quanto potrà durare? ¶ Quella polvere d’oro ¶ Firma

a venir ripetute da quella voce dolce che continua

un urlo che accompagna quella crescita selvaggia e delicatissima

e sono sicuro che quella musica meravigliosa accompagni le

soffice della lana e quella più polverosa del cotone

Mi sa tanto che quella polvere d’oro di

arrivò a incarnarsi in quella che rimase la sua

vigili del fuoco in quella loro lingua sincopata, ma

la loro roba e quella dei clandestini, prendere i

certo, ai figli di quella Repubblica Popolare Cinese che

un mezzo per salire quella scala sociale di cui

L’ha pagata troppo, quella stupida macchina. Ha anche

vergogna di avere solo quella banconota da infilare nella

infilare nella macchinetta, solo quella. Bestemmia ancora, a voce

cinesi che vivono in quella città, fa un lavoro

contro lo spigolo di quella macchinetta che continuava a

ogni pronostico –, ma è quella prima, sorprendente frase che

a darsi appuntamento in quella che è una delle

che quelle casse e quella scritta non rappresentino anche

sue dichiarazioni e soprattutto quella fantastica multa miliardaria alla

la bandiera infinita. È quella parte della vita che

mai riuscito a entrare: quella comunitaria, in cui si

a star peggio di quella dei nostri genitori? Per