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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

concordanze di «quella»

nautoretestoannoconcordanza
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un’ipotesi remota quanto quella di mettersi in viaggio
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vissuto. Non volevo vivere quella che non era una
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nella valle accanto a quella in cui ero cresciuto
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ormai in rovina, tranne quella rimessa a nuovo che
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era una casa reale, quella dell’infanzia, piena di
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anima ma io in quella ho lasciato un bel
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del Novecento arrivò anche quella del vecchio albergo: venduto
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tutto. Restavo immerso in quella coltre bianca finché si
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bianca dominava dall’alto quella girata all’incontrario, quella
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quella girata all’incontrario, quella con la stalla grande
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aveva il numero due, quella girata all’incontrario il
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all’incontrario il tre, quella intonacata di bianco il
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cielo si schiarì e quella distesa bianca diventò abbagliante
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l’estate: fare che quella porzione di superficie terrestre
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a monte deformata in quella grossa pancia che prelude
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alto, nel gelo di quella conca in ombra, mi
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adulta e un aquilotto. Quella a cui stavo assistendo
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vino guardandola bruciare. ¶ In quella notte strana me ne
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da una compagnia simile, quella della natura, e scoprire
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vita più dura di quella invernale, eppure c’era
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arrivassero i proprietari: da quella parte all’inizio di
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abbracciava per il collo: quella era Morgana, la sua
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mi rimisi a sedere. ¶ Quella sera scoprii che, prima
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vedevo dai gesti di quella donna quanto fosse stato
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la nostra privata Himalaya. ¶ Quella volta doveva esser stata
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aveva aggiunto parole a quella donazione misteriosa. Poi era
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dalla stessa montagna. Era quella montagna, il Monte Rosa
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vita, pensai. Chissà se quella era la sua ultima
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sorgeva al suo posto. Quella della mia infanzia non
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rispondergli. ¶ Scesi senza correre, quella mattina, insofferente verso il
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fu niente da fare: quella era l’estate della
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prima, ma sapevo che quella sensazione sarebbe svanita camminando
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nera, ma oltre a quella c’era un bianco
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lontana, il sapore di quella carne, che è il
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Aprivo gli occhi in quella luce improvvisa, il sacco
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l’unico ospite di quella notte e in effetti
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mi andava di condividere quella vita. Io non chiedevo
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così la lunghezza di quella bandiera fu la clessidra
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e quando finiva anche quella era ora di andare
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e l’inizio di quella dello sci, in qualche
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rotto. Mi sdraiai su quella stessa pietra usando lo
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altra risalita simile a quella che avevo appena compiuto
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mi sarebbe piaciuto fare quella fine anch’io. ¶ Poi
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Provavo sentimenti simili per quella casa. Il teschio di
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dispiaceva restituirlo al prato. ¶ Quella sera davanti al fuoco
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innamorarmi della narrativa americana, quella della frontiera e della
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a bassa quota, proprio quella che passava accanto alla
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vita, ed era stata quella a riportarlo a casa
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diceva che, delle stagioni, quella che gli piaceva meno
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tanto era affamato. Finita quella, prese possesso del cantuccio
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e non sapevo se quella che gli leggevo in
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odori delle prede: da quella volta la scena si
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anni fa, proprio a quella riga, nel punto esatto
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io. Arrivava la neve, quella vera questa volta. Così
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inverno, anche se nemmeno quella l’avrebbe mai chiamata