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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «quella»

nautoretestoannoconcordanza
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anche più breve di quella che resta a me
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del ritratto, così che quella sera esso mi sembrava
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di suo figlio ferroviere. ¶ Quella sera, solo nella mia
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Monsignor Manassei chiuse per quella mattina la biblioteca ai
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scienza; ricopiato nitidamente su quella carta di gran formato
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che il ricordo di quella mattina m’ha adesso
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noi. C’era in quella fede qualcosa della fiducia
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alla meccanica: intendo a quella meccanica pratica e spicciola
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miei tempi era stata quella dei francobolli usati o
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parte di dentro e quella sulla piazza fosse per
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famiglia alle sorti di quella corona. Non una parola
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anni fa quando nominarono quella bestia di Donnetti. Si
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opera di Nestore in quella faccenda: ¶ — Nei giorni antecedenti
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ferroviere, tu dovevi con quella faccia lì sbadigliare di
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e dello scampanìo per quella prima tangibile vittoria, – e
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mi suggerì Nestore con quella sottile conoscenza degli uomini
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la guardia regia. ¶ In quella entrò, seguìta da mia
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legittima metà. E per quella faticata obbedienza il nostro
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tentato di chiedergli se quella frase doveva intendersi anche
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n’ero accorto, ma quella m’aveva risposto agra
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di sentire che anche quella era malata e senza
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di latte. Approfittò di quella fortuna e restò, salvo
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per quarantotto ore in quella tinozza facendovi rinnovare il
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una pelle tenera come quella d’una ragazza. Gliel
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di cognac? ¶ — Che vuoi, quella povera donna soffre tanto
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un peccato lasciar cuocere quella frittata al sole; e
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faccia più balorda di quella delle galline impastojate perchè
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nata e vissuta in quella casa, se lo ricordasse
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bagni. Ha veduto, e quella non s’è tenuta
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di fianco al duomo. Quella sorella non aveva menato
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ferro era scosso da quella follia: ¶ — La rivoluzione! La
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Il dottore non parla. – Quella mi guardava dubbiosa, cercando
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mani tese verso tutta quella, come si suol dire
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rideva, in tomba. E quella bionda con una gran
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la risata del deputato quella sera in casa mia
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avesse ben meditato su quella qualità di socialista che
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dovevano averla spinta a quella lodevole scelta. ¶ Primo; la
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un mulatto. Ma in quella pelle abbronzata, gli splendevano
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Anche domani se vuole. – Quella non sapeva se mostrare
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cupola, il catafalco e quella povera donna. Dolore sincero
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dovevano essere arcicontenti, con quella corona, di dare la
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aveva travolto nella tragedia. Quella mattina lei aveva supplicato
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piedi. Nel cortile di quella casa egli aveva trovato
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vidi, gli feci raccontare quella sua avventura miracolosa. Era
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perchè sono sicuro che quella diceria contro Elena era
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m’aveva dunque fatto quella confidenza anche perchè non
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in questa o in quella porta, chiedeva spiegazioni per
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logorassero. Io osavo paragonare quella sua mania ed illusione
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chiuso l’universo in quella cassaforte delle loro schede
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mia responsabilità professionale: massima, quella dei rischi mortali che
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veste di Cencina, proprio quella veste color di pallida
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orgoglio: in breve, di quella momentanea felicità nell’infelicità
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dello Stato, paragonabile a quella di certe mogli mondane
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civili e militari a quella bellezza municipale, doveva essersi
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cordialità di rapporti tra quella repubblica e il regno
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fuori, un poco asprigno; quella pelle lucida sdrucciola compatta
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accaldata dal pieno sole; quella polpa bianca quanto il
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l’acre della foglia; quella forma del frutto spaccato
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parte ebbe Nestore in quella cospirazione? Egli viaggiava sulla
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rispetto dell’autorità a quella formalità, come si dice
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pacifica passeggiata perchè in quella dolina, fortino, bosco o
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s’era tranquillamente incamerata quella stanza. Per altre clienti
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tutti i mobili di quella stanza e alcuni dei
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dar da mangiare a quella creatura, se non moriva
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come il mio attore quella notte, con un bel
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sulla misteriosa arguzia di quella doppia p strizzava gli
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il minimo accenno a quella notte e a quello
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in lunghi silenzii; e quella saggezza che s’intonava
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s’intonava tanto bene, quella mattina, alla serena veduta
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chiusi al centro di quella ferrea lucida rete dei
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buona, gli ha strappata quella medaglia rubata chi sa
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cominciare a ringraziarlo per quella prova di reverenza e
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sola è, in politica, quella che importa, mi divertivo
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che per sapere che quella canterina di sua moglie
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e Marx. A me quella visione di Lenin tutto
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lista delle vivande, “ma quella vera, non quella per
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ma quella vera, non quella per gl’imbecilli, insomma
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E m’aggiunsero che quella era la sua amica
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li sbalzava. Canaglie. ¶ Ma quella sua prontezza a precipitarsi
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d’un colpo secco quella mano audace: ¶ — Siamo in
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sussurrò: ¶ — Che donna! ¶ In quella dall’abside lontano scoppiò
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insieme al caffè, dopo quella colazione, desiderai d’assaporare
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e alle ansie di quella famigliola, quando m’udii
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Ma con la guerra quella chiesina se la prese
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dunque si muoveva in quella bella stanza comoda e
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discorrere col guardaportone. In quella apparve un omaccione e
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lo avevo appena da quella distanza ravvisato, quando lo
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Si metta là a quella scrivania. Formuli lei stesso
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e come se da quella novità gli fosse balenata
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ecc., che facilmente capii quella lettura essere solo un
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sulla terra inondata, dentro quella scatola di ferro ben
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avrebbero potuto raggiungermi. In quella beata pace mi colse
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che potevano confortarmi in quella mia riconquistata placidità. Furono
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e sfacciati di lui. Quella era soltanto la sua
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Cavaliere – mi disse sottovoce quella sera, dopo avermi fatto
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quando avevo evocato in quella penombra il fantasma del
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professione anche più utile: quella del sensale di balie
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al suo fianco. ¶ Ora quella mattina io ero appena
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d’averlo per niente. ¶ Quella letizia di Nestore era
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burla, dato che di quella stagione e con quel
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di far rifiorire in quella vizza anima di meccanico
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si dimetta súbito, – mormorava quella facendomi luce. Era un
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scala. E quando con quella voce calda e soffocata
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gli evviva rimbombavano in quella angusta straduccia, facevano tremare
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TEORIA D’IPPOCRATE. ¶ Ma quella notte era dal destino
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All’improvviso giunse anche quella notizia: i comunisti avevano
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fatto si è che quella sera, tornandomene solo a
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i tanti ricordi di quella gran giornata, dal fantoccio
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e lo svolsi, mentre quella, le mani sul volto
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chi sono? ¶ — Tuoi, tuoi, – quella gemeva. ¶ — Miei? ¶ — Tuoi, miei
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E i ritratti di quella bella e cara signora
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avviavo a tornare tra quella calca in città, passai
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era orgoglioso di sventagliare quella divinità, un po’ ne
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d’una veduta come quella della mia Poreta, godendomi
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conforto anche sarebbe in quella pianura e su quei
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sicura, e Nestore prendendo quella strada non s’era
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non fa credito? Tutta quella brava gente crede ancóra
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anche il matrimonio con quella nobiluccia spiantata era stato
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trionfo della vera medicina. ¶ — Quella con cui si muore
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Nestore il quale a quella compera non avrebbe rinunciato
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in cuor suo riandava quella scena e si diceva
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io ero entrato in quella stanza, proprio a quell
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piano ad agire secondo quella scelta davanti al pubblico
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partenza è la finzione. ¶ Quella mattina, ad esempio, Cencina
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poltrona, e chiamava progresso quella comodità, e chiamava fede
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chiamava fede nell’avvenire quella speranza che la comodità
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la comodità continuasse, e quella soddisfazione di sè stessa
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il Parlamento poteva restituirle quella fede; cioè gli avvocati
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quei fascisti, tanto che quella li lasciò fare, un
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vesti! – le ordinano. E quella obbedisce. Il gioco dura
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ci sia, e che quella bella spudorata di Marietta