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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Savinio, Tutta la vita, 1945

concordanze di «quella»

nautoretestoannoconcordanza
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mondiale, a capo di quella forma d’arte che
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di affermarsi, almeno in quella forma concreta e suadente
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e fumosa di canapa. Quella città aveva questa sola
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e fu deluso che quella donna, di cui egli
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ba-a!...». Ma in quella voce Lodovico non riconobbe
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fluttuava nella perplessità, in quella desolata incomprensione che lo
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sicuro come se allontanandosi quella voce si fosse allontanato
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destinato a scendere in quella stazione. Ma quella stazione
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in quella stazione. Ma quella stazione era veramente Fabara
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fuori del finestrino. Ma quella stazione senza arrivi né
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senza arrivi né partenze, quella stazione senza addii né
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senza addii né ritrovamenti, quella stazione era muta anche
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speranza. E Lodovico guardò quella ragazza, come se costei
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cercare; come se in quella città ci fosse una
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ogni suo còmpito in quella stazione senza traffici né
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ufficio a colloquio con quella sua creatura mostruosa, mentre
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Lodovico, rinnova in lui quella inquietudine che sempre lo
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per mettere in comunicazione quella invisibile città col resto
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fermò a domandare a quella vecchia se sapeva indicargli
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occasione mancata, «io in quella casa per quanto imbiancata
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a far credere a quella donna che lui, più
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di lui poteva sorreggere quella donna, confortarla, «risarcirla» dopo
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se stessa. Ma amava «quella» verità. Perché «quella» verità
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amava «quella» verità. Perché «quella» verità avrebbe distrutto la
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bella immagine di Enrico, quella immagine che lei si
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vedere, alla luce di quella verità sapientemente dosata e
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gli usufrutti, ossia tutta quella somma di felicità e
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poté farsi di lei quella immagine precisa che si
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gran stupidità delle convenzioni! Quella penombra era imposta dalla
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poltrona di fronte a quella sulla quale ella stessa
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rasentava filo filo in quella narrazione, la minaccia di
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per riderne e chiamarti “quella scema”, e se progettava
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scipitezza». L’idea di quella creatura senza sale lo
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lutto. L’idea di quella verginità vizza e stantia
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pianto. C’era tuttavia quella leggera claudicazione. Che importa
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incolmabile buco aperto da quella parola. E ora?... ¶ Il
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dentro la testa di quella dea, di quella Giustizia
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di quella dea, di quella Giustizia, che essa non
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soffocante. Ha visto riformarsi quella gabbia di buio, quella
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quella gabbia di buio, quella prigione di oscurità nella
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quale lo aveva rinchiuso quella parola. Liberarsi, liberarsi... Si
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significante di due vie, quella congiunzione di due opposte
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il mondo addirittura, in quella piccola parte almeno di
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tuttavia è proprio in quella tenera età che il
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quando pure la sentisse, quella donna era madre e
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Tolomeo e non in quella su via Copernico; il
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hanno ridotto di poi quella terra, quel cielo, quel
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e l’oggetto di quella minaccia non si avverava
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scelto all’infuori di quella dell’imbalsamatore. Imparò i
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sentimento: per amore di quella vita che si sottrae
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di poterlo fissare in quella sua perfezione di salute
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operate dal signor Didaco: quella di F. T. Morrison
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Didaco negli Stati Uniti; quella di miss Arabella Teck
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Didaco, fautore indiretto di quella miracolosa resurrezione, egli ricevé
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una somma tripla di quella pattuita per l’imbalsamazione
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i loro corpi avevano quella pallida fosforescenza che hanno
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Che cosa sentì a quella vista l’animo del
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fu rotto. E da quella festa che doveva essere
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Per istintiva reazione a quella sgradita sorpresa, la signorina
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di filo bianco in quella enorme e bisteccosa della
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sotto il peso di quella montagna non trovò nemmeno
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giornale che aveva coperto quella spaventosa faccia giacque esànime
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si avvide che in quella scatola essa era chiusa
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il corpo, e dentro quella gabbia d’oro la
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treno che corre, è quella medesima atmosfera d’oro
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cordame. ¶ Dal fondo di quella scuderia pianistica, arrivò con
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che per effetto di quella pressione si presentò, disse
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non scoppiavano mai, per quella medesima imbellicosità fra sesso
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condizione di nubile a quella di maritata, la madre
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nero, aveva tirato su quella voce dal fondo delle
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aria il tetto. ¶ A quella voce doveva seguire una
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forse l’influsso di quella ostentata rievocazione che ora
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né al commendatore Sapo quella di sentirsi chiamare «papà
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a cercare onde venisse quella voce, è perché capì
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è perché capì che quella voce gli veniva «dall
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Più stanco di quanto quella età comporta. Trentadue anni
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tra le braccia stanche quella specie di salume roseo
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gioia, le sembrò in quella camera buia di aver
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abbagliata essa stessa da quella splendida luce; poi rimproverò
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mamma in fondo a quella sua vita senza più
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avevo passato la serata: quella stupida serata. ¶ Tornai a
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di notte; e dopo quella serata passata in una
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così tarda solo per quella inerzia, per quella specie
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per quella inerzia, per quella specie di stato ipnotico
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la pietra onde usciva quella voce nello sforzo si
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forse non era nemmeno quella gran colpa, ti par
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la stupidità propria e quella degli altri inquilini. Voi
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innumerevoli altre facce. ¶ E quella faccia, quelle facce ghignano
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cominciano a germogliare su quella lingua mostruosa. ¶ Ho sopportato
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il mio occhio fissa quella macchia nera sulla scarpata
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ogni volta stupisce di quella manovra e chiede spiegazioni
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trovò in suo marito quella sicurezza, quella confidenza che
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suo marito quella sicurezza, quella confidenza che aveva avuto
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del meriggio domina anche quella parte più interna della
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di scarafaggi. Stava dunque quella mano per picchiarlo? Era
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sulla faccia di Luigino quella percossa dolorosa e cocente
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uccidersi, sia per troncare quella vita da schiavo, sia
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sul pavimento. È stato quella carogna di Fonte. Mentre
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cadere; e cadde; e quella faccia, quella faccia, quella
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cadde; e quella faccia, quella faccia, quella faccia... ¶ Luigino
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quella faccia, quella faccia, quella faccia... ¶ Luigino sta ritto
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di sua madre sarà quella faccia gonfia, quegli occhi
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Luigino di aver riudito quella solita frase che sua
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Egli si portava appresso quella vecchia poltrona come il
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con due dita, baciava quella manina bianca e stanca
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manina bianca e stanca, quella manina molle e disarticolata
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continuare a trascinarsi dietro quella vecchia carcassa inservibile e
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È da credere che quella trasformazione fosse stata segretamente
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fino ai quindici anni: quella più grave di suo
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perché, rammentava a Dazio quella madre misteriosa eppur amata
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Dazio riconobbe sua madre: quella madre amata tuttavia che
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suo cervello. Frutto di quella luce è la scoperta
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morte. Altro frutto di quella luce è la scoperta
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Lodovico». Terzo frutto di quella luce è la scoperta
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notturne e vestita di quella sordida vestaglia a ramaggi
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si era seduto, perché quella sedia solitaria e castissima
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come per liberarsi di quella mole umana e dire
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tutte le corna che quella donna tutta pepe ha
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un maiale e con quella sua faccia da poppante
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della povera signora Teresa; quella poltrona che diversamente dagli
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le facoltà mentali di quella povera donna. ¶ Così il
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non volevo mandar giù quella polveraccia amara; avete detto
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ho capito che anche quella promessa era come tante
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Andrò di là da quella montagna... Passerò là dove
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la Vigia?... E dietro quella montagna c’è una