Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

delle cui prodezze in questi ultimi conflitti del Monferrato

costellazione o sciagura di questi tempi. ¶ So bene ch

Egli è vero che questi giorni addietro fu ristampato

viene ratificato da voi. ¶ Questi sì che son personaggi

finché si stanchino, et questi abbaiare alla luna tanto

altresì per uno di questi tre capi: o a

fatica. ¶ Ma che diranno questi tali s'io farò

se così è, perché questi malignetti, avante che detrarre

sofferti i latrati di questi mastini e i zuffolamenti

manchino. ¶ Dovrebbono però contentarsi questi, non dirò Zoili et

dodici profani, et son questi: Arione, Leandro, Endimione, Zefiro

arse ¶ il pastor Aristeo. Questi, già fermo ¶ di mitigar

l'anime reggi; ¶ per questi luoghi d'ogni luce

rami ad acciecar venite ¶ questi miei lumi flebili. ¶ O

feroci ¶ uscite, e divoratemi –. ¶ Questi et altri discorsi ¶ con

di quelli, Eolo di questi ¶ molte e molt'ore

Diana i membri ignudi? ¶ Questi del bosco innamorati figli

dolenti ¶ con angoscia mortal questi lamenti: ¶ "O Tiresia felice

con parlar sommesso, ¶ mormora questi accenti infra se stesso

parlando al sordo mar, questi lamenti. ¶ – Misera, e chi

carcere confuso. ¶ Tu tra questi deserti, ¶ ond'uscir mai

oh tradigion perversa! ¶ Son questi gl'imenei, ¶ queste son

le promesse? ¶ I giuramenti questi, ¶ quando la fé mi

assordano la selva; ¶ e questi vibra il pampino frondoso

legno il volo, ¶ in questi accenti il suo stupor

speri? ¶ Chi fia per questi campi ¶ la tua guida

destin rigido e forte, ¶ questi molli sentieri ¶ il ciel

queste lacere chiome ¶ e questi ultimi miei ¶ angosciosi sospiri

al mio grave periglio? ¶ Questi et altri lamenti ¶ gittava

lor Marte et Apollo. ¶ Questi Delo, et Amicla, e

data ¶ la frondosa famiglia. ¶ Questi, quantunque possa ¶ mentir qual

ch'assai sovente ¶ per questi ameni poggi, ¶ dove solingo

essito aspetta. ¶ Mentre in questi sollazzi ¶ s'essercita ciascuna

d'oro ai venti ¶ questi vani lamenti: ¶ – Deh perché

prese a lusingar con questi accenti: ¶ – Ferma il passo

queste mie lane ruvide, ¶ questi peli che pungono ¶ per

Idillii ¶ altro maestro agguagliami, ¶ questi boschi tel dicano, ¶ ch

fanciul cieco, e nudo. ¶ Questi usava con essi, ¶ coetaneo

del suo terreno sole; ¶ questi in turbini, e piogge

sguardi con sguardi, ¶ che questi d'amor sono ¶ i

le crescenti scorze ¶ di questi tronchi alpestri, ¶ che la

moderni pastori ¶ apprese in questi boschi ¶ la novità del

delizie esprime. ¶ Ma tra questi ancor passo ¶ l'Amoroso

a mortal pena? ¶ Lilla ¶ Questi miei occhi negri ¶ negri

non son io di questi boschi ¶ mostro orrendo e

antri, queste valli e questi monti, ¶ quest'acque e

monti, ¶ quest'acque e questi fonti ¶ si distillano amando

augelli, ¶ gl'insensati arboscelli, ¶ questi venti spiranti, ¶ questi fiumi

arboscelli, ¶ questi venti spiranti, ¶ questi fiumi sonanti, ¶ questi macigni

spiranti, ¶ questi fiumi sonanti, ¶ questi macigni e questi sassi

sonanti, ¶ questi macigni e questi sassi alpestri ¶ i tuoi

capraio o bifolco han questi campi, ¶ che di tai

di pianto; ¶ là dove questi miei, ch'or sì

vana follia tardi pentita. ¶ Questi discorsi miei, questi miei

pentita. ¶ Questi discorsi miei, questi miei detti ¶ son pur

compongon gli augelli ¶ per questi rami intorno, ¶ che m

quando errori anco sien questi, ¶ con le Dive celesti

argento più puro ¶ di questi puri e limpidi ruscelli

chiome un filo. ¶ Se questi fiori intorno e queste

fusser capre et agnelli, ¶ questi faggi e quest'elci

per me non torrei questi né quelli ¶ più che

dimmi, ¶ che titoli son questi? ¶ Hai tu forse obliato

per chiar'opre illustri? ¶ Questi saranno oggetti ¶ a' tuoi

altrui ¶ virtù senza beltà, questi s'appella ¶ amico, e

l'amara pioggia di questi dolenti occhi miei. ¶ Eccovi

ragione il dire, che questi Sospiri sieno figliuoli della

sole; et che in questi versi abbiate voi quella

Sannol quest'antri, e questi boschi il sanno: ¶ a

boschi il sanno: ¶ a questi boschi et a quest

esprimendo: «A par di questi augelli ¶ spiegaro audaci i

volo, ¶ né men di questi augelli ai lacci tesi

senno è vivo specchio. ¶ Questi, poiché d'alloro il

poderi. ¶ LII ¶ Non son questi i tesori, e non

alfin l'ebbe Aristeo. ¶ Questi intatta serbolla, infin ch

d'incendij eguali à questi, ¶ ardon forse nel Ciel

Ciel ruote lucenti: ¶ e questi fumi, che fan notte

amor la Violetta langue. ¶ 44 ¶ Questi tronchi, che vedi, ò

tronchi, che vedi, ò questi tralci ¶ senton d'amor

lei i Dei marini, ¶ questi una Foca, e quegli