Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

venni su con le ragazze, ci rubavamo la polenta

nostra capra come le ragazze. ¶ L’altr’anno, quando

guerra, – diceva. – Magari alle ragazze prudevano ancora le gambe

capra e con le ragazze su quell’erba, avere

casa mi aspettassero le ragazze e la capra e

là dietro con le ragazze e sentivamo di notte

cresce. Ci saranno le ragazze… Vuoi mettere quel che

delle donne sveglie? Delle ragazze come Irene e Silvia

erano le facce delle ragazze, c’erano i negozi

dalle rughe, buoi guardinghi, ragazze a fiorami, tetti a

tetto, il terrazzo delle ragazze, la vetrata, e l

all’osteria, e alle ragazze di allungarsi i vestiti

Nicoletto, – dissi. – E le ragazze? Quando ci penso, mi

sí giovanotti, sí sí ragazze… pensate a crescere… cosí

a Cossano, aggiustò le ragazze e Padrino – e io

Sapevo e piangevo. Le ragazze erano in casa e

giovanotti facevano ridere le ragazze. Nuto s’era portata

alla bocca discorrendo di ragazze. La cosa che non

com’erano adesso le ragazze. – Che ragazze, – mi disse

adesso le ragazze. – Che ragazze, – mi disse quel tale

cosa volevano dalle nostre ragazze, e se credevano davvero

diceva il massaro, – due ragazze cosí. ¶ Io stavo zitto

a nessuno. E di ragazze di campagna non ce

a sentir cantare le ragazze. E poi tra noi

Poi aiutò le due ragazze a scendere; stavano infreddolite

terrazzo, e salutava le ragazze e si parlavano cosí

raccontava quel pugno. ¶ Le ragazze sospiravano appoggiate alla ringhiera

aveva detto: – State attente, ragazze. Ci sono dei vecchi

agli altri, a certe ragazze di Canelli piú giovani

è una casa, delle ragazze, dei vecchi, una bambina

grano all’ammasso, le ragazze fumano – eppure la vita

pallone, dell’osteria, alle ragazze che facevamo ballare. Di

per imparare. Dicevano di ragazze che avevano dei tutori

tutti dicevano che le ragazze della Mora erano state

piedi. Era pieno di ragazze, di donne vecchie che

su. I signori, le ragazze ben vestite, i bambini

colori dei vestiti, le ragazze. Anche gli uomini e

salame e formaggio. Di ragazze non ne venivano in

dietro la chiesa, delle ragazze cantavano. Uno si offrí