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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Filippo, 1783

concordanze di «re»

nautoretestoannoconcordanza
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1783
Io profferire innanzi al re il tuo nome? ¶ Carlo
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sei. ¶ L´ira del re mertiamo; io, se ti
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sa il vero il re: non giusto sdegno ¶ contro
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che non credi, il re sa il ver; lo
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serba ¶ odio il suo re? ¶ Perez ¶ Ma, tu non
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a dispetto d´ogni re, il serbarla. ¶ Ben mi
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segreto petto ¶ del tuo re spesso anco i voler
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al diffidar tampoco ¶ del re tu il dei: solo
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nome, o quel di re, tu stimi. ¶ Isabella ¶ Del
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men, che al proprio re, rubelli, ¶ fan dell´una
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stessa il pensa; ¶ di re tradito, e d´infelice
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ne sei; né il re temer, né il padre
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dubitar di quanto il re ti afferma ¶ puoi tu
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agli altri ¶ serba di re la maestà severa. ¶ Che
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di tradimento infame, ¶ a re, che merti esser tradito
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Oh trista ¶ sorte dei re! del proprio cor gli
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in maestà di offeso re mostrarmi. ¶ Isabella ¶ Ben tel
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di padre e di re: ma, perché almeno, ¶ da
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padre non ami, il re non temi? ¶ Carlo ¶ Signor
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spira... ¶ Ma del tuo re mal penetrar puoi l
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vuoi? ¶ Gomez ¶ Aspetto il re: qui viene egli a
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Che ne domandi, o re? Tradir Filippo, ¶ tradir noi
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può sorger forse, o re, che udito il vero
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ascolta il padre; il re qui v´ode. ¶ Gomez
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fallace figlio ¶ di un re, il cui senno, il
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tuoi ¶ ci sono, o re; ma necessaria, e sacra
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dello ispano impero. ¶ Del re, del padre insidiar la
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O della terra ¶ tu re, pel labbro mio ciò
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a te dice ¶ il Re dei re, pien di
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dice ¶ il Re dei re, pien di terrore, ascolta
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nomar figlio del mio re non l´oso; ¶ il
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l´orrido inferno. — Al Re sovrano innalza, ¶ Filippo, il
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finta audacia. — Odimi, o re; vedrai ¶ qual sia il
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che in difesa dei re sempre ¶ (anco odiandoli) a
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di cui né il re, né il cielo, ¶ arbitri
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Filippo ¶ Ed al tuo re. ¶ Leonardo ¶ Tu sei di
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indegni son di un re i pretesti; — ¶ ma le
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arte, ¶ che, dal tuo re colto in sì orribil
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che tra suddito e re, tra figlio e padre
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Carlo ¶ Risposta sola ¶ di re tiranno è questa. Ecco
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troppo; io teco il re pur anco ¶ stimava. ¶ Isabella
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altro manca, che del re l´assenso. ¶ Isabella ¶ E
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Gomez ¶ Tel tacque il re? ¶ Isabella ¶ Mel tacque, sì
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ti possa? ¶ Gomez ¶ Il re tradisco, ¶ s´io nulla
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io nulla dico; il re. — Ma, qual ti punge
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Gomez ¶ Amor, che il re ti porta. Ei lieto
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ardisci? ¶ Gomez ¶ Del mio re ti ardisco ¶ dire i
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conosci ¶ sì poco il re! ¶ Isabella ¶ Ma, in chi
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il consiglio che il re, perché condanna ¶ un innocente
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opporrebbe a un tal re? Lo accusa ei stesso
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te stesso. ¶ Sospetto al re non sei; puoi, di
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e odioso sarebbe. Al re simìle ¶ crede egli me
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non si aspetta dal re. Vedi,... ten priego; ¶ andiamo
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che l´assenso del re. ¶ Carlo ¶ S´altro non
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ti disse ¶ dell´empio re l´empissimo ministro, ¶ ei
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in me il tuo re, non il tuo amante
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di amor la forza, ¶ re, ti direi, che tu