Luigi Pulci, Morgante, 1483

gran flagello ¶ d'un re pagan, che Carlo imperadore

Noi siàn qui conti, re, duchi a servirti, ¶ e

mal vi guardi il Re dell'alta gloria. ¶ CANTARE

città, parente mio, ¶ un re pagan vi fa drento

qual si fa chiamar re Caradoro. ¶ Ed ha una

saracini; ¶ ed èvvi un re di molta gagliardia, ¶ Manfredonio

di pagani. ¶ E quel re Carador n'ha forse

va nel padiglion col re pagano; ¶ e Manfredon così

è figliuol del gran re Caradoro, ¶ e non adora

crede e Trevigante. - ¶ Il re, sentendol, molto grazïoso ¶ rispose

e bere ¶ accetto. - Il re chiamava un saracino; ¶ disse

crudel ci avvelena. ¶ Il re Corbante, per la sua

tuo pensiero, - ¶ diceva il re - ch'ella è presso

gentil cavalieri. - ¶ Disse Rinaldo: - Re, datti conforto, ¶ ché pianger

e risentito, e 'l re veggendo appetto ¶ e tanta

veder, la figlia ¶ del re Corbante con que' saracini

suo cor arda. ¶ Il re Corbante al popol comandava

deliberaro ¶ tentar se il re volessi battezarsi ¶ col popol

un dì chiamava ¶ il re Corbante, e in tal

tal modo parlava: ¶ Serenissimo re, - fu il suo latino

dirò più oltre, o re Corbante: ¶ perché pur Macometto

manifesta. ¶ E priego il Re della gloria infinita ¶ che

tutto il paese ¶ del re Corbante e' suoi primi

ch'andassi veloce ¶ al re Corbante, e faccigli assapere

n'andò subitamente: ¶ al re Corbante si rappresentava ¶ e

Rinaldo parlava ¶ come il re Carador quel messo manda

te punito e morto, ¶ re Caradoro si battezeràe ¶ come

con questo brando, ¶ o re Corbante: ch'a sì

molte offerte fece al re pagano ¶ che sempre sare

fossi; ¶ né anco il re Corbante fu villano ¶ alla

suo parer villana ¶ al re Corbante avea significato ¶ ch

biltade. ¶ Vedi che il re Corbante già non erra

alle mura, ¶ domandoron del re subitamente ¶ dicendo: - Cavalier siàn

siàn di ventura, ¶ dal re Corbante mandati al presente

in sulla piazza del re capitòe. ¶ E come e

al palazzo al gran re Caradoro. ¶ Rinaldo intanto smontava

è usanza a ogni re pagano. ¶ Fece ordinar di

Poi che cenato fu, re Caradoro ¶ in questo modo

pena; ¶ ed ècci un re famoso, antico e degno

farai ¶ quel che dicesti, re, tu vincerai». ¶ Rinaldo vide

in corte far del re Corbante; ¶ ché se ti

mensa. ¶ Aveva alcuna spia re Manfredonio, ¶ come colui che

era armato ¶ e dal re Caradoro accomiatato; ¶ ed avea

caccia; ¶ e finalmente dal re Caradoro ¶ a lanci e

ritorno, ¶ tu al tuo re ed io nella cittade

ricordato. ¶ Sappi che il re si chiama Caradoro ¶ e

dicea: «Caro signore, ¶ sappi, re Carador, quel ch'è

Non piace al nostro re qua tradimento, ¶ però ch

è grande». ¶ Era quel re pien d'alta gentilezza

che ogni cosa senta. ¶ Re Caradoro, quando Orlando vede

CANTARE SETTIMO ¶ Osanna, o Re del sempiterno regno, ¶ che

Morgante di buon core. ¶ Re Caradoro in zambra era

Gan gli seguitava ancora. ¶ Re Manfredon, che s'era

suole esser giganti». ¶ Ebbe re Manfredon tanta paura ¶ che

abbassa, ché lo conoscea. ¶ Re Manfredonio il cavallo spronava

come Ulivier dal gran re Manfredonio ¶ del colpo della

gigante: ¶ - Tu se' qui, re di naibi o di

io affermo e lodo? - ¶ Re Manfredon, che le parole

egli ebbe lacrimato alquanto, ¶ re Manfredonio alfin s'accomiatava

forte combatté il gigante. ¶ Re Manfredonio e la sua

abbiàn per questo giorno. - ¶ Re Manfredon sua gente dolorosa

ricordò d'un gran re saracino, ¶ lo quale Erminïon

dètte la morte al re Mambrino, ¶ perch'egli avea

corte; ¶ e dètte al re Mambrin pur già la

si rappresenta al gran re saracino. ¶ Erminïone a questo

fu suo imbasciadore, ¶ un re pagan che non gli

sì che al suo re non ne faccia richiamo

egli aveva mandato ¶ al re pagano, un certo vestir

finalmente cadde dell'arcione. ¶ Re Mattafolle, quando in terra

presentò i prigioni al re pagano. ¶ Erminïon fe' lor

nostri battezati ¶ che col re Carador dimora fanno, ¶ e

tempo lietamente stati ¶ col re pagano, e pur volean

assai: ¶ la tua benedizion, re Caradoro, ¶ dunque ci dona

mio parer, pur vana. ¶ Re Carador con gran magnificenzia

Ulivieri ¶ colla figliuola del re Caradoro, ¶ ch'era rimaso

di lui, quando nascessi, ¶ re Caradoro uccider nol facessi

capitan di nostre schiere. - ¶ Re Caradoro avea tanto disio

dieci schiere, ¶ e dal re Caradoro licenziati ¶ e date

figliuola d'un gran re pagano, ¶ e molta gente

suo partire: ¶ come il re Erminïon Montalban serra ¶ e

non fussi che 'l re Erminïone ¶ sentito avea come

villano, ¶ che di' tu, re di farfalle o di

come reo nimico ¶ il re Mambrin con mille tradimenti

servarti, ¶ come pur giusto re ch'io sono ancora

lo Iddio ch'adora ¶ re Carlo Magno e tutto

quando e' partì da re Carlone ¶ esser dovea per

gli pone, ¶ quantunque il re pagan ciò non volia

Rondello: ¶ maravigliossi il gran re saracino ¶ dell'atto fiero

con molta affezïone ¶ il re, che tutto parea già

Così fu battezzato il re pagano; ¶ e battezossi il

io te lo dico, re, per tuo conforto, ¶ che

il caso rio, ¶ dicendo: «Re di Persia, tu non

Spagna, un giorno ¶ il re Marsilio e certe sue

chi il guadagna. - ¶ Il re Marsilio si fe' maraviglia

buon principio un tanto re; ¶ ma qualcun altro ancor

cortesia ¶ per nessun modo, re, confonder voglio. ¶ Ma s

consolazione, ¶ un messaggiero al re Marsilio venne ¶ e gettasegli

Io il vidi, o re Marsilio, rizzar dianzi ¶ ed

uscirà la pazzia. - ¶ Il re Marsilio consentì allora, ¶ quantunque

signor si chiama il re Vergante, ¶ più crudele uom

una sua figlia ¶ il re Vergante ha tolta a

s'io dessi al re Vergante tante pene ¶ ch

Padre del cielo e Re dell'universo, ¶ sanza il

verso il palazzo; ¶ al re montava il baron valoroso

doloroso ¶ delle donzelle. Il re superbo e pazzo ¶ vide

fe' richiamo ¶ del vostro re, qui m'ha fatto

molto gaudio avea del re Vergante. ¶ Or chi vedessi

beccafico vero, ¶ insino al re delle siepe piccino, ¶ la

che, s' tu se' re da questa banda, ¶ quand

Armossi tutto innanzi al re pagano, ¶ e Chiarïella l

e 'l tuo Copardo re sia coronato. - ¶ E fe

con assai martoro. ¶ Al re Costanzo l'avevon rubata

gran città, che 'l re Falcone ¶ signoreggiava, ed all

pe' capegli. ¶ Era del re Falcon costui nipote ¶ e

Fur le novelle al re Falcon portate; ¶ vennene all

fatto torto. - ¶ Orlando al re parlò discretamente: ¶ - Sappi ch

notte vada. - ¶ Rispose il re Falcon: - Troppo ne godo

s'egli era un re discreto e saggio! ¶ Rispose

ci accorderai. - ¶ Rispose il re Falcon: - Ben volentieri! - ¶ e

lo scudieri. ¶ E 'l re Falcone a tutti fece

e fiero ¶ diceva al re: - Distruggati Macone ¶ e Giupiter

tributo. - ¶ Turbossi tutto il re Falcone e disse: ¶ - O

quella imbasciata. ¶ Rispose il re Falcon: - Tu lo saprai

mbasciata sua replìca; ¶ il re Falcone abbraccia la figliuola

corazza, ¶ e disse al re Falcone: - E' sarà buono

due parole: ¶ ch'a re Falcon mai più chiegga

fede pegno ¶ ch'al re Falcon mai più, come

al suo regno. ¶ Il re Falcon contento rimanea, ¶ e

che mai tributo al re più chiederai. ¶ E per

dì ne venne al re Falcone ¶ come uom bestial

E 'l messo al re dinanzi se n'andòe

e la figliuola del re gli è dintorno, ¶ dicendo

usoron già rapire ¶ al re Costanzo, e stavan nel

cade. ¶ La figliuola del re, che vide questo, ¶ fra

Io son nipote del re Carlo, ¶ Orlando di Mellon

ti lasceròe, ¶ ch'al re Falcon non dia più

licenziare ¶ del tributo quel re liberamente, ¶ e fece il

presto levare. ¶ Orlando al re Falcon subitamente ¶ nella città

contrade ¶ dove stia il re della Bellamarina; ¶ tanto che

la città ¶ e 'l re con tutti i suoi

con gran furore ¶ al re Costanzo, come la sua

l'ha condotta. ¶ Il re Costanzo così disse allotta

la gran letizia ¶ al re Costanzo, per mostrargli amore

Soldan mandato avea ¶ al re Costanzo, e scritto che

che comparisse, ¶ sùbito il re la lettera leggea, ¶ e

Orlando, ¶ si volse al re Costanzo sbigottito, ¶ e disse

ti domando. - ¶ Rispose il re: - Tu non arai servito

la damigella. ¶ E 'l re Costanzo anco v'andò

intera e buona, ¶ il re Costanzo insieme con Orlando

nostri; - ¶ ch'era col re Costanzo un gran barone

sarebbe da menarvi il re Costanzo, ¶ ché so che

in piacere. - ¶ Ispinellone il re Costanzo chiama; ¶ nella città

pon le chiavi al re Costanzo in mano. ¶ Alla

parlar non potea. ¶ Il re Costanzo disse: - Or m

e Spinellone e 'l re con lor piangevano. ¶ Poi

e Spinellone e 'l re Costanzo è intorno, ¶ con

voi, così perdono. ¶ Il re Costanzo ha tanti cavalieri

presi, ¶ acciò che il re Costanzo e Spinellone ¶ ritornin

mi fo nimico al re Costanzo, ¶ per al presente

si potrà mostrare ¶ al re Costanzo ch'e' m

accordaro a questo. ¶ Al re Costanzo va tosto una

ordina il Soldano. ¶ Il re Costanzo a Orlando il

a gran furore. ¶ Il re Costanzo al conte vien

mozza. - ¶ Orlando e 'l re Costanzo hanno veduto, ¶ e

Spinellone iratamente ¶ che 'l re Costanzo non vuol per

allor si mosse il re presto ed Orlando. ¶ Orlando

le piante; ¶ e 'l re Costanzo è nella zuffa

i' son tradito ¶ dal re Costanzo, com'io dubitai

che dovén giustiziarsi; ¶ il re Costanzo non vuol che

Il mio signor Costanzo re non vuole, ¶ e siàn

vostro ¶ al padiglion del re Costanzo nostro. - ¶ E tutti

gigante forte ¶ uccise il re Costanzo in su l

dimoro, ¶ rappresentolla al gran re Caradoro. ¶ E pochi giorni

benedetto il nome del Re nostro ¶ da ora a

era aspettato. ¶ E 'l re Costanzo ha fatto similmente

paladin di Francia del re Carlo: ¶ e' lo 'nvitò

giorno l'armata crescea: ¶ re di Murrocco con sua

nella battaglia il gran re di Murrocco: ¶ questo fu

Liombruno, ¶ nipote di Marsilio re di Spagna; ¶ e dice

come al buffone al re pagano. ¶ Dilïante ebbe infine

altro mio disegno: ¶ il re Costanzo morì a Bambillona

e so che 'l re Costanzo v'era amico

al padre. ¶ E 'l re Costanzo ne venne per

ci liberò dal gran re Galigante ¶ che in campo

tuo ben ti simiglia: ¶ re Galigante, per la sua

in Ispagna, ¶ e il re Marsilio lo tenne in

e molto amava il re Marsilio questo, ¶ come altra

era in Francia imbasciatore ¶ re Bianciardino, e trattava la

trattava la pace ¶ tra re Marsilio e Carlo imperatore

gran popol saracino ¶ il re Marsilio e per terra

Era pur savio il re Marsilïone, ¶ e molto a

ferri, ¶ e come il re Marsilio spera invano, ¶ e

peccatore, ¶ e scrisse al re Marsilio in questo modo

e' crede che il re Bianciardino ¶ nel suo partir

Bambillona. ¶ Ma perché il re Marsilio intanto intese ¶ come

il ben venuto. ¶ Del re Marsilio l'offerte e

e so che il re Marsilio alle mie imprese

mano; ¶ ma voglio al re Marsilio esser fratello, ¶ ché

ostinato? ¶ Tu pensi il re Marsilio fare amico: ¶ la

dicendo a Carlo: - Il re Marsilio sa ¶ ch'Orlando

Scarïotto. ¶ E scrisse al re Marsilio che veniva ¶ imbasciatore

presto, ¶ si volle al re Marsilio inginocchiare; ¶ se non

rimontati, ¶ si trasse il re Marsilio una sua vesta

Era il palagio del re Bianciardino ¶ presso alla corte

corte di Marsilïone: ¶ il re con tutto il popol

Posti a sedere il re Marsilio e Gano, ¶ quivi

rivolse il viso al re Marsilïone, ¶ poi cominciò la

vessillo e degno ¶ del re Marsilio in grande stato

al bel palazzo del re Bianciardino. ¶ Marsilio fece un

Marsilione e Gano, ¶ il re si volse con allegra

dico, ¶ per fare al re Marsilio compagnia, ¶ che paressi

L'altra mattina il re Marsilïone ¶ mandò per tutti

la lingua. - ¶ Riprese il re Marsilio il nigromante, ¶ e

onesto. ¶ E disse: «Il re Marsilione ti manda ¶ un

soprasselli, ¶ v'aggiunse il re Marsilio un dromedario ¶ il

presto, ove bisogna ¶ il re Marsilio e 'l trebuto

traditor questo intendea, ¶ dal re Marsilio pigliava licenzia, ¶ e

d'Agolante e del re Almonte, ¶ e che con

a Siragozza col gran re pagano. - ¶ Disse Astaròt: - A

di Falserone o del re Bianciardino? - ¶ Disse Astaròt: - E

di' che facci al re Marsilio onore, ¶ ché così

imperatore. - ¶ In questo il re Marsilio ne venìa ¶ con

fra gli altri un re di fama e gagliardia

la sua fierezza; ¶ il re Malprimo e Malducco di

Ma nella schiera del re Bianciardino ¶ dugentomila cavalier vi

disse. ¶ Ed èvvi un re, chiamato Chiarïello, ¶ di Portogallo

di Portogallo, e il re Margheritonne, ¶ Balsamin, Fieramonte e

Balsamin, Fieramonte e il re Fiorello ¶ e Buiaforte e

Buiaforte e il gran re Sirïonne ¶ e tanti altri

l'Arcaliffa e 'l re Grandonio, ¶ che portava un

s'afforzassi. ¶ Aveva il re Marsilio già mandato ¶ molti

e che volessi il re Marsilio amico ¶ e lasciar

malvagi, ¶ e seppe al re Marsilio rïuscire, ¶ per altra

mangiate avete ¶ apparecchiava il re Marsilïone; ¶ e giunti in

scuopron le falange ¶ del re Marsilio e de' pagan

dissi, è comparito ¶ del re Marsilio già la prima

della schiera de' pagani ¶ re Mazzarigi, un uom molto

saldo alle mosse. ¶ Il re Malprimo, come e' vide

la ragna, ¶ ché il re Marsilio, per veder più

Chiarïello ¶ di Portogallo, un re famoso e forte, ¶ Fieramonte

di Balzia e il re Fiorello, ¶ e Balsamin, che

v'era e il re Margheritonne, ¶ e Mattafirro, un

Balugante ¶ in compagnia del re Marsilïone, ¶ e Zambuger, che

lancia alla visiera al re Fiorello, ¶ e prese appunto

scorrendo, ¶ e riscontrossi con re Balsamino; ¶ e finalmente, l

Chiarïello ¶ in questo tempo, re di Portogallo, ¶ e Fieramonte

a parlar cominciato ¶ del re Marsilio e di stare

filza. ¶ Poi disse al re Marsilio: - Il tempo è

In questo tempo il re Margheritonne ¶ con la sua

sempiterna egregia lalde ¶ del re Marsilio e sue gente

oggi cose ¶ che il re Marsilio si fuggì sconfitto

crudele e fella! ¶ O re Marsilio, tu m'hai

ma non credetti un re di tanta fama, ¶ di

s'accostòe alle porte. ¶ Re Bianciardin, che la novella

salda. - ¶ Ora ecco il re Marsilio innanzi a Carlo

Blanda dicea, meschinella: ¶ «O re, che vuoi tu far

sotto l'insegne del re Desiderio, ¶ uomini inculti, feroci

il perché il magno re v'andò in persona

poi che il nostro re gli ebbe puniti, ¶ in

tutto l'universo e re di Roma, ¶ ed aggiunse

in Francia, il nostro re degli altri regi. ¶ E

sua gregge! ¶ O tanto re, quanto ei ben guida

cristianissimo» e «Carlo» e «re di Roma». ¶ L'anno

vari casi: ¶ insino al re di Persia è fatto

già mai versi? ¶ Pro re, paüca dixi al mio