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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Boccaccio, Decameron, 1353?

concordanze di «re»

nautoretestoannoconcordanza
1
1353
Carlo Senzaterra, fratello del re di Francia, da papa
2
1353
le lettere favorevoli del re, partitosi messer Musciatto, n
3
1353
molte vittorie sopra li re saracini e cristiani gli
4
1353
il folle amore del re di Francia. ¶ La novella
5
1353
ragionandosi nella corte del re Filippo il bornio, il
6
1353
maniera nell'animo del re di Francia entrarono, che
7
1353
che uno così fatto re, non essendovi il marito
8
1353
reale. ¶ Venne adunque il re il giorno detto e
9
1353
dovere un sì fatto re ricevere, s'appartiene, venuta
10
1353
ora del desinare, il re e la marchesana a
11
1353
onorati. ¶ Quivi essendo il re successivamente di molti messi
12
1353
l'altro, cominciò il re alquanto a maravigliarsi conoscendo
13
1353
E come che il re conoscesse il luogo, là
14
1353
sua intenzion dimostrare, al re domandante baldanzosamente verso lui
15
1353
qui come altrove." ¶ Il re, udite queste parole, raccolse
16
1353
della marchesana fatto al re di Francia, come alla
17
1353
a' tempi suoi. - ¶ [9] ¶ Il re di Cipri, da una
18
1353
ne' tempi del primo re di Cipri, dopo il
19
1353
andarsene a richiamare al re; ma detto le fu
20
1353
la miseria del detto re; e andatasene piagnendo davanti
21
1353
portatore ne se'." ¶ Il re, infino allora stato tardo
22
1353
essere la figliuola del re d'Inghilterra, ¶ la quale
23
1353
una guerra tra il re e un suo figliuolo
24
1353
antichi e parenti del re, co' quali, sì come
25
1353
parte de' tesori del re d'Inghilterra mio padre
26
1353
padre (il quale al re di Scozia vecchissimo signore
27
1353
tanto la vecchiezza del re di Scozia fuggire, quanto
28
1353
moglie esser figliuola del re d'Inghilterra e di
29
1353
Parigi venuti onorevolmente dal re ricevuti furono. ¶ Quindi andarono
30
1353
Inghilterra e tanto col re adoperarono, che egli le
31
1353
la Scozia e fiume re coronato. - ¶ [4] ¶ Landolfo Rufolo, impoverito
32
1353
alcuno trattato col nostro re Carlo. Il quale, sentito
33
1353
Il quale, sentito dal re Federigo prima che dare
34
1353
ne rifuggimmo, dove il re Carlo verso di noi
35
1353
prigione: ¶ Cicilia ribellata al re Carlo ¶ e il figliuolo
36
1353
Federigo secondo imperadore fu re di Cicilia coronato Manfredi
37
1353
mani, sentendo che il re Carlo primo aveva a
38
1353
amici e servidori del re Manfredi furono per prigioni
39
1353
per prigioni dati al re Carlo e la possessione
40
1353
in captività per lo re Carlo guardato, quasi della
41
1353
dimorati, avvenne che il re Piero da Raona per
42
1353
ribellò e tolse al re Carlo; di che Currado
43
1353
quello che i grandissimi re si facciano? che avevi
44
1353
vidi signore, vivendo il re Manfredi." ¶ Seguì il prigioniere
45
1353
in captività per lo re Carlo guardato, quando il
46
1353
il romore contro al re si levò nella terra
47
1353
come capitale nemico del re Carlo l'avevano fatto
48
1353
venuto nella grazia del re Petro, il quale lui
49
1353
figliuola ¶ a marito al re del Garbo, la quale
50
1353
pulcella, ¶ ne va al re del Garbo, come prima
51
1353
aveva maravigliosamente aiutato il re del Garbo, a lui
52
1353
di moglie d'un re fatta divenire amica d
53
1353
questa guisa, Osbech, allora re de' turchi, il quale
54
1353
tenuto trattato con Basano, re di Capadocia, acciò che
55
1353
indugio ciò che il re di Capadocia domandava fece
56
1353
mezzo, andò contro al re di Capadocia, lasciata nelle
57
1353
bella donna; e col re di Capadocia dopo alquanto
58
1353
egli ne' servigi del re di Cipri gli era
59
1353
appresso per moglie al re del Garbo." ¶ E, domandato
60
1353
Famagosta e fu al re, al qual disse: "Signor
61
1353
gran vostro costo." ¶ Il re domandò come. Antigono allora
62
1353
al soldano uscisse." ¶ Il re, da una reale onestà
63
1353
La quale poi dal re e dalla reina de
64
1353
appresso, adomandandolo ella, il re, con bella e onorevole
65
1353
me ne menò al re di Cipri, il quale
66
1353
onorata, e massimamente al re di Cipri per cui
67
1353
Cipri il licenziò, al re per lettere e per
68
1353
ella moglie fosse del re del Garbo, a lui
69
1353
Di ciò fece il re del Garbo gran festa
70
1353
ragazzo nello essercito del re di Francia, ¶ e riconosciuto
71
1353
offesa dell'altrui, il re di Francia e un
72
1353
avvenne che, essendo il re di Francia e il
73
1353
donna del figliuolo del re gli pose gli occhi
74
1353
pervenne nell'oste al re e al figliuolo; li
75
1353
uno de' maliscalchi del re d'Inghilterra, uscendo della
76
1353
altro de' maliscalchi del re, il quale grande stato
77
1353
Giannetta, se monsignor lo re, il quale è giovane
78
1353
mi potrebbe fare il re, ma di mio consentimento
79
1353
Gales col maliscalco del re d'Inghilterra era rimaso
80
1353
passò che, udendo il re d'Inghilterra il maliscalco
81
1353
menava, avvenne che il re di Francia, molte triegue
82
1353
come nuovo parente, il re d'Inghilterra mandò molta
83
1353
riraccontò, pregandogli che col re operassono che 'l conte
84
1353
La quale confessione al re raccontata, dopo alcun doloroso
85
1353
mostrare ciò che il re andava cercando. ¶ Adunati adunque
86
1353
questo beneficio che il re promette così grande per
87
1353
appresso venne davanti al re e offerse di presentargli
88
1353
guiderdonare il dovesse. Il re prestamente per tutti fece
89
1353
Dio tosto vedrete." ¶ Il re, udendo questo, guardò il
90
1353
a questo, onorò il re molto Giachetto e volle
91
1353
magnificenza di monsignore lo re, e ricordera'ti di
92
1353
conte, il quale il re avea in ogni suo
93
1353
la moglie d'Agilulf re, ¶ di che Agilulf tacitamente
94
1353
senno d'un valoroso re, vaghe donne, intendo che
95
1353
vi sia dimostrato. ¶ Agilulf, re de' longobardi, sì come
96
1353
rimasa vedova d'Auttari, re stato similmente de' longobardi
97
1353
lo senno di questo re Agilulf le cose de
98
1353
grande così come il re fosse, senza misura della
99
1353
egli in persona del re, il quale sapea che
100
1353
in che abito il re, quando a lei andava
101
1353
sala del palagio del re, la quale in mezzo
102
1353
tra la camera del re e quella della reina
103
1353
una notte vide il re uscire della sua camera
104
1353
a quello che al re veduto avea e un
105
1353
ciò che costume del re esser sapea che quando
106
1353
esser potea, quando il re, levatosi, alla camera andò
107
1353
che voi fate." ¶ Il re, udendo queste parole, subitamente
108
1353
recato. ¶ Risposele adunque il re, più nella mente che
109
1353
vostra salute." ¶ Allora il re disse: "E egli mi
110
1353
cosa, vedendo venire il re e avvisandosi ciò che
111
1353
fermamente che, se il re di ciò s'avvedesse
112
1353
fare, pur vedendo il re senza alcuna arme diliberò
113
1353
dovesse. Avendone adunque il re molti cerchi né alcun
114
1353
tornò a dormire. ¶ Il re, levato la mattina, comandò
115
1353
essaminarono che avesse il re voluto per quella dire
116
1353
savio, mai, vivente il re, non la scoperse, né
117
1353
similmente il senno del re, quando la reina, a
118
1353
di Nerbona guerisce il re di Francia d'una
119
1353
lui nelle mani del re lasciato, ne convenne andare
120
1353
una novella, come al re di Francia, per una
121
1353
la qual cosa il re disperatosene, più d'alcun
122
1353
appresso nel cospetto del re venuta, di grazia chiese
123
1353
infermità gli mostrasse. Il re, veggendola bella giovane e
124
1353
infermità renduto sano." ¶ Il re si fece in se
125
1353
medico mentre visse." ¶ Il re allora disse seco: "Forse
126
1353
seguirà?" ¶ A cui il re rispose: "Voi me parete
127
1353
della casa reale." ¶ Il re tantosto le promise di
128
1353
sanità; di che il re, guerito sentendosi, disse: "Damigella
129
1353
Gran cosa parve al re dovergliele dare; ma poi
130
1353
monsignore?" ¶ A cui il re rispose: "Ella è colei
131
1353
giammai." ¶ A cui il re disse: "Dunque volete voi
132
1353
Sì sarete" disse il re "per ciò che la
133
1353
si tacque, e il re fece fare l'apparecchio
134
1353
facesse, nella presenzia del re la damigella sposò che
135
1353
matrimonio, chiese commiato al re: e montato a cavallo
136
1353
volentieri. - ¶ Alla quale il re disse: - Niuna tua cosa
137
1353
recitar non accade. Il re, dopo questa, su l
138
1353
sopra le corone dei re e degl'imperadori, e
139
1353
ha oggi il nostro re data, pensando che, dove
140
1353
ma sì avere. Molti re, molti gran prencipi furon
141
1353
già essendo compiuta, il re con rigido viso disse
142
1353
compagne che quello del re per le sue parole
143
1353
del comandamento solo, il re contentare, a dire una
144
1353
la fede data dal re Guiglielmo suo avolo, ¶ combatte
145
1353
combatte una nave del re di Tunisi per torre
146
1353
altra diceva; quando il re, quasi da profondo pensier
147
1353
fia manifesto. ¶ Guiglielmo secondo, re di Cicilia, come i
148
1353
in quei tempi al re di Cicilia tributaria era
149
1353
a una figliuola del re di Tunisi, la qual
150
1353
Gerbino, avvenne che il re di Tunisi la maritò
151
1353
Tunisi la maritò al re di Granata: di che
152
1353
marito n'andasse. ¶ Il re di Tunisi, sentendo alcuna
153
1353
ne la dovea, al re Guiglielmo mandò significando ciò
154
1353
ntendeva di fare. Il re Guiglielmo, che vecchio signore
155
1353
di ciò mandò al re di Tunisi un suo
156
1353
e sappiendo che il re Guiglielmo suo avolo data
157
1353
avea la sicurtà al re di Tunisi, non sapeva
158
1353
fede lor data dal re da loro assaliti: e
159
1353
mostrarono il guanto del re Guglielmo e del tutto
160
1353
coverta la figliuola del re venire, che sotto coverta
161
1353
uomo si tornò. ¶ Il re di Tunisi, saputa la
162
1353
di nero vestiti al re Guiglielmo mandò, dogliendosi della
163
1353
come. Di che il re Guiglielmo turbato forte, né
164
1353
rimanere che esser tenuto re senza fede. ¶ Adunque così
165
1353
Elissa e alquanto dal re commendata, a Filomena fu
166
1353
fatta. Ma avendo il re la fine di quella
167
1353
novella diliberato, quando il re, nulla compassion mostrando all
168
1353
quando per comandamento del re Neifile così cominciò: ¶ - Alcuni
169
1353
le sue compagne, il re, il quale non intendeva
170
1353
Dioneo, avendo già il re fatto fine al suo
171
1353
conoscendo, e già dal re essendogli imposto, incominciò: ¶ - Le
172
1353
ristorare. Ma veggendo il re che il sole cominciava
173
1353
egli grande essendo col re per consigli dati, ¶ sposatala
174
1353
precedente non feci il re. ¶ Dovete adunque, dilicate donne
175
1353
morta, avvenne che, essendo re di Tunisi uno che
176
1353
di gente, sopra il re di Tunisi se ne
177
1353
e udendo che il re di Tunisi faceva grandissimo
178
1353
io potessi parlare al re, e' mi dà il
179
1353
signore, il quale al re il rapportò incotanente; per
180
1353
la qual cosa il re comandò che Martuccio gli
181
1353
vincerebbe." ¶ A cui il re disse: "Senza dubbio, se
182
1353
n'avranno difetto." ¶ Al re, il quale savio signore
183
1353
da lei partitosi, al re suo signore n'andò
184
1353
legge di sposarla. Il re si maravigliò di queste
185
1353
appresso, con licenzia del re sopra un legnetto montati
186
1353
e stata data al re Federigo, ¶ per dovere essere
187
1353
doverla donare a Federigo re di Cicilia, il quale
188
1353
venuti, così fecero. ¶ Il re, veggendola bella, l'ebbe
189
1353
era stata donata al re e per lui era
190
1353
altro s'adormentarono. ¶ Il re, al quale costei era
191
1353
non che a un re, due ignudi uccidere dormendo
192
1353
veduto. ¶ Partissi adunque il re turbato della camera e
193
1353
assai cruccioso. ¶ Partito il re, subitamente furon molti sopra
194
1353
secondo il comandamento del re, menati in Palermo e
195
1353
all'ora comandata dal re. ¶ Quivi subitamente tutti i
196
1353
e allora ammiraglio del re, per vedergli se n
197
1353
e l'ira del re." ¶ Fecesi l'amiraglio più
198
1353
senza altro comandamento del re non dovessero più avanti
199
1353
e senza dimorare, al re se n'andò. Al
200
1353
parer suo e dissegli: "Re, di che t'hanno
201
1353
che arsi sieno?" ¶ Il re gliele disse; seguitò Ruggieri
202
1353
che s'ardano?" ¶ Il re rispose di no; disse
203
1353
del quale tu se' re e signor di questa
204
1353
gli dovresti onorare?" ¶ Il re, udendo questo e rendendosi
205
1353
tempo che il buon re Guiglielmo la Cicilia reggeva
206
1353
Currado, che per lo re v'era capitano, la
207
1353
erano, li quali dal re d'Erminia a Roma
208
1353
Ratta, maliscalco per lo re Ruberto; il quale essendo
209
1353
a guidare: sii adunque re e sì fattamente ne
210
1353
veduti, io dico delli re da scacchi, troppo più
211
1353
m'ubidiste come vero re si dee ubidire, io
212
1353
detta; alle quali il re rispose: - Donne, io conosco
213
1353
e ora, avendomi vostro re fatto, mi voleste la
214
1353
piacesse: per che il re per infino a ora
215
1353
che fatto avevano. ¶ Il re, udendo contare la bellezza
216
1353
la qual cosa il re, fattosi venire il siniscalco
217
1353
una danza presa, il re rivoltatosi verso Elissa le
218
1353
fosse cagione. Ma il re, che in buona tempera
219
1353
guari a levarsi il re, il quale lo strepito
220
1353
bel laghetto, come al re piacque, così andarono a
221
1353
chiusi, con licenzia del re, a cui piacque, si
222
1353
a novellare, come il re volle, non guari lontani
223
1353
seder postisi, comandò il re a Emilia che cominciasse
224
1353
venuta essendo, comandò il re a Filostrato che seguitasse
225
1353
Ma poi che il re conobbe la sua novella
226
1353
sgridandolo il vitupera. ¶ Il re, come la novella d
227
1353
cattivo si conveniva, il re, per non perder tempo
228
1353
che finita fu, il re a Pampinea impose che
229
1353
Filomena, alla quale il re imposto aveva che secondasse
230
1353
uomini al servigio del re di Francia, là dove
231
1353
Ma poi che il re vide Filomena tacersi, verso
232
1353
donne tenere, quantunque il re più volte silenzio loro
233
1353
per li suoi passati re molto più famosa che
234
1353
prenderei vendetta d'un re che mi facesse dispetto
235
1353
dimori. ¶ Restava solamente al re il dover novellare; il
236
1353
è che ogni giusto re primo servatore dee essere
237
1353
di punizione e non re si dee giudicare: nel
238
1353
a me, che vostro re sono, quasi costretto cader
239
1353
s'avicinava, quando il re, finita la sua novella
240
1353
indugio dalla presenza del re levato, e ritrovò Melisso
241
1353
ha prestato di farti re. - ¶ Panfilo, lietamente l'onor
242
1353
con licenzia del nuovo re tutta levatasi da sedere
243
1353
avendo cantate, comandò il re a Neifile che una
244
1353
Assai fu e dal re e da tutte le
245
1353
n'era, comandò il re che ciascuno per infino
246
1353
far soleano, dove al re piacque si ragunarono, e
247
1353
primo ragionamento comandò il re a Neifile; la quale
248
1353
Un cavaliere serve al re di Spagna; ¶ pargli male
249
1353
guiderdonato, ¶ per che il re con esperienzia certissima ¶ gli
250
1353
debbo che il nostro re me a tanta cosa
251
1353
essere appresso a Anfonso re di Spagna, la fama
252
1353
e graziosamente fu dal re ricevuto. ¶ Quivi adunque dimorando
253
1353
molto alle maniere del re riguardando, gli parve che
254
1353
partirsi diliberò e al re domandò commiato. Il re
255
1353
re domandò commiato. Il re gliele concedette, e donogli
256
1353
Appresso questo, commise il re a un suo discreto
257
1353
egli non paresse dal re mandato e ogni cosa
258
1353
che egli indietro al re tornasse. Il famigliare, stato
259
1353
sopra la mula dal re datagli e costui d
260
1353
in somma lode del re dirne gli udì: per
261
1353
fece il comandamento del re, per lo quale messer
262
1353
E avendo già il re saputo quello che egli
263
1353
sì." ¶ Allora disse il re: "Messer Ruggieri, il non
264
1353
testimonio." ¶ Menollo adunque il re in una sua gran
265
1353
vide così piacere al re, prese l'uno, il
266
1353
uno, il quale il re comandò che fosse aperto
267
1353
di terra; laonde il re ridendo disse: "Ben potete
268
1353
quelle grazie rendute al re che a tanto dono
269
1353
stata la magnificenzia del re Anfonso nel fiorentin cavaliere
270
1353
cavaliere usata, quando il re, al quale molto era
271
1353
l'essere stato un re magnifico e l'avere
272
1353
non che quella del re fosse virtù e quella
273
1353
delle donne, comandò il re a Filostrato che procedesse
274
1353
fu la magnificenzia del re di Spagna e forse
275
1353
imperadori e i grandissimi re non hanno quasi con
276
1353
Natan aver quella del re di Spagna e dello
277
1353
detta ne fu, il re, verso Lauretta riguardando, le
278
1353
l'aver donato un re lo scettro e la
279
1353
al cielo, quando il re impose a Emilia che
280
1353
comparar si potesse. - ¶ [6] ¶ Il re Carlo vecchio, vittorioso, ¶ d
281
1353
Ma poi che il re alquanto disputare ebbe conceduto
282
1353
ma d'un valoroso re, quello che egli cavalierescamente
283
1353
avere udito ricordare il re Carlo vecchio o ver
284
1353
gloriosa vittoria avuta del re Manfredi furon di Firenze
285
1353
sotto le braccia del re Carlo riducere. E per
286
1353
giardino, avvenne che il re Carlo, nel tempo caldo
287
1353
poté e seppe il re nel suo bel giardino
288
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noia: il che il re commendò molto. ¶ E mangiando
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accesa; le quali il re vedendo si maravigliò e
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vergognose, fecero reverenzia al re; e appresso, là andatesene
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con grandissimo piacere del re che ciò attentamente guardava
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la tavola davanti al re e al conte Guido
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guizzavano, di che il re aveva maraviglioso piacere; e
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fu messo davanti al re. ¶ Le fanciulle, veggendo il
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avendo riprese, davanti al re vergognosamente passando, in casa
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se ne tornarono. Il re e 'l conte e
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ogn'altro erano al re piaciute, il quale sì
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bionda." A cui il re le commendò molto, confortandolo
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e quegli davanti al re posarono sopra la tavola
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sì piacevolmente, che al re, che con diletto le
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reverentemente commiato domandarono dal re, il quale, ancora che
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la cena e il re co' suoi compagni, rimontati
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tornarono. ¶ Quivi, tenendo il re la sua affezion nascosa
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non è atto di re magnanimo anzi d'un
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fermamente creda voi essere re e non lupo rapace
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questa della giustizia del re, che coloro che nelle
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trattino? Io vi ricordo, re, che grandissima gloria v
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punsero l'animo del re e tanto più l
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passarono che tornato il re a Napoli, sì per
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cosa essere a un re l'aver maritate duo
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dirò, se diremo un re innamorato questo abbia fatto
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Così adunque il magnifico re operò, il nobile cavaliere
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medesimo fortemente vincendo. - ¶ [7] ¶ Il re Piero, ¶ sentito il fervente
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la virile magnificenzia del re Carlo, quantunque alcuna, che
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quando Pampinea, avendogliele il re imposto, incominciò: ¶ - Niun discreto
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voi dite del buon re Carlo, se non costei
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marito. E essendo il re Pietro di Raona signor
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tanto da amare il re indietro si voleva tirare
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non l'ardiva. Il re di questa cosa non
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che morisse, fare al re sentire; e per ciò
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sonatore e volentieri dal re Pietro veduto, il quale
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che il nostro signore re Pietro fece la gran
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mio amore a un re si convenga e non
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posto a così gran re, t'offero il mio
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corte, essendo ancora il re Pietro a mangiare; dal
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a ascoltare, e il re per poco più che
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suo canto fornito, il re il domandò donde questo
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il quale, avendo il re domandato per cui, rispose
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non a voi." ¶ Il re, disideroso d'udirlo, levate
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raccontò; di che il re fece gran festa e
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signor veder dovea. Il re, il quale liberale e
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è maravigliosamente migliorata." ¶ Il re intese prestamente quello che
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mi vedrete." ¶ Solo il re intendeva il coperto parlare
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partì. Questa umanità del re fu commendata assai e
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guerita fu, avendo il re con la reina diliberato
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E dopo alquanto il re insieme con la reina
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Lisa, le disse il re: "Valorosa giovane, il grande
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suo il piacer del re, con bassa voce così
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piaceste conobbi voi essere re e me figliuola di
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sarebbe diletto. Aver voi re per cavaliere sapete quanto
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così savia come il re l'aveva detto. Il
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l'aveva detto. Il re fece chiamare il padre
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A' quali incontanente il re, oltre a molte gioie
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che molti affermano, il re molto bene servò alla
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Filomena, per comandamento del re, essendo Pampinea di parlar
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avendo ciascuna commendato il re Pietro, e più la
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chi non sa li re poter, quando vogliono, ogni
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parole l'opere del re essaltate e paionvi belle
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sono a quelle de' re simiglianti o maggiori; per
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commendata molto, quando il re, il deretano luogo riserbando
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mai; e se li re cristiani son così fatti
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cristiani son così fatti re verso di sé chente
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mandato dal soldano al re di Francia ambasciadore. Fu
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la lunga novella del re, molto a tutti nel
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è stato dato a re e a soldani e
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avesse la figliuola del re di Francia. ¶ La giovane
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avevan favellato, quando il re, levato il viso verso
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onesto il consiglio del re e così di fare
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una danza, comandò il re alla Fiammetta che dicesse
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che mezza, come al re piacque, tutti s'andarono
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alla guida del discreto re verso Firenze si ritornarono