Luigi Pulci, Morgante, 1483

ché la manna casca. - ¶ Rispose Orlando: - Caro abate mio

di buon braccio nasca. - ¶ Rispose il santo padre: - Io

villan molto e robusti. - ¶ Rispose Orlando: - Io lo vedrò

l saprai tosto - gli rispose Orlando. ¶ Vengo per farti

deh, dillo in cortesia. - ¶ Rispose Orlando: - Di cotal mestiere

adorarlo, se ti piace. - ¶ Rispose il saracin con umil

al tutto esser cristiano. - ¶ Rispose Orlando: - Baron giusto e

buon talento. - ¶ Morgante gli rispose: - Io son contento. - ¶ E

l'acqua. - Onde e' rispose a quello: ¶ - Comanda ciò

ne di' tu, conte? - ¶ Rispose Orlando: - Un albero d

questo gigante la scoglia. - ¶ Rispose Orlando: - S'armadura avessi

volontà così di Dio, - ¶ rispose presto a Orlando l

io rubo, un castello. - ¶ Rispose Orlando: - Questa medicina ¶ forse

su per la ginestra. - ¶ Rispose Orlando: - Anzi ci siam

a fare? - ¶ E' gli rispose: - Tu lo sentirai. ¶ Convienti

dïavoli poi in mezzo. - ¶ Rispose Orlando: - E' non vi

bastoni e le mani. - ¶ Rispose l'un di loro

in piacimento. - ¶ Onde e' rispose: - Questo è ben dovere

tu sarai, baron, contento. - ¶ Rispose alle parole grate Orlando

re, sentendol, molto grazïoso ¶ rispose: - Per mia fé, che

il fallo. - ¶ Orlando gli rispose sorridendo: ¶ - E' si vorre

colle spade in mano. - ¶ Rispose Lïonetto: - A ogni modo

mi dicesti. ¶ Orlando gli rispose: - Egli è dovere. - ¶ E

la battaglia? - ¶ Orlando gli rispose sogghignando: ¶ - Venne una donna

mio impazzato. - ¶ Gan gli rispose con ardita fronte ¶ e

farà mal contento. - ¶ Carlo rispose: - Rinaldo d'Amone, ¶ tempo

chi fusse domandava. ¶ Brunor rispose con gran cortesia: ¶ - Io

tenessi più in bocca. ¶ Rispose: - Chiaramonte è il nome

non voglia esser villano. - ¶ Rispose il saracin presto a

sera e mattina. ¶ - Dimmi, - rispose Rinaldo - s' tu sai

ella ci è vicina? - ¶ Rispose il saracin: - Tu la

vieni aiuto. - ¶ Allor Rinaldo rispose: - O Corbante, ¶ il nome

un tagliere. - ¶ Ulivier nulla rispose a Rinaldo; ¶ abbassò gli

disse nïente; ¶ pur gli rispose vergognosamente: ¶ Io non fe

ispirassi il pagano, ¶ e rispose piangendo e così disse

paese avea mandato Orlando; ¶ rispose: - A Manfredon - molto cortese

il saluta. ¶ E' gli rispose faccendo gran pianto, ¶ per

Malgigi in tal modo rispose: ¶ - Tu non sai ancora

fusse tenebrosa. - ¶ Rinaldo presto rispose: - Io t'ho inteso

si mostravan nel visaggio. - ¶ Rispose Orlando: - E' non passerà

seco maraviglia; ¶ poi gli rispose: - Vegnamo all'effetto: ¶ se

fatto il gigante ghiottone. - ¶ Rispose Orlando: - Fa' come t

lïone a far guerra. - ¶ Rispose Orlando: - Qual cagion si

il porto. - ¶ A lui rispose il famoso marchese: ¶ - Alla

quando udì queste parole, ¶ rispose presto: - Ben avete fatto

che e' non erra. - ¶ Rispose Manfredon: - Venga il capresto

sciogli. - ¶ A questo Manfredon rispose forte: ¶ - Non lo sciorrà

colla tua mano. - ¶ Ella rispose: - S' tu mi mostri

che sia cagione. ¶ Erminïon rispose come saggio ¶ che inverso

tutti i paladin provarmi. - ¶ Rispose Erminïon: - Tu non sa

peccato antico. ¶ A lui rispose il signor d'Inghilterra

del campo, barone affricante. - ¶ Rispose il saracin: - Per certo

che mi dica. - ¶ Namo rispose: - Questo poco importa. ¶ Sappi

tu sotto altro viso? - ¶ Rispose Berlinghier: - Non più parole

vuoi, palese. - ¶ Berlinghier gli rispose minacciando: ¶ - Non son Rinaldo

Il saracin, sentendo nominarlo, ¶ rispose: - Sia nel nome di

sulla punta della lancia. - ¶ Rispose Berlinghier: - Degli altri matti

un atto stato vile. - ¶ Rispose a Mattafolle Berlinghiere: ¶ - Io

il saracino. - Oì - tosto rispose ¶ il paladin sanza far

buon l'ha consentito. - ¶ Rispose Orlando: - Se 'l tuo

ne parli più. - ¶ Fieramonte rispose rimbrottando, ¶ e disse. - Poltonier

tutta la gente. ¶ Dodon rispose: - In paesi lontani ¶ gli

e gli altri, che rispose: - Anch'io ¶ m'accordo

sapea tutta la trama, ¶ rispose: - Dove lasci il tuo

per un tratto saziare». ¶ Rispose il lupo: «Tu non

morto aveva; ¶ onde e' rispose, benché e' sia nel

uom di gentilezza pieno, ¶ rispose: - Come Astolfo vuol voglio

disperato e insano, ¶ nulla rispose alla sua orazione; ¶ e

io te lo inforso. - ¶ Rispose Orlando: - La preghiera è

cosa inusitata e nuova. - ¶ Rispose Salincorno: - Io vo' vedere

a quel sanza dimora ¶ rispose: - In Danismarche così s

fatto sermone, ¶ a lui rispose: - Cavalier villano, ¶ che di

di mille ingiurie vecchie. - ¶ Rispose Erminïon: - Del tempo antico

morir certamente; ¶ e poi rispose: - D'ogni tuo dispetto

salutò cortesemente; ¶ e' gli rispose: - Ben venuto siete. ¶ Se

del figliuol di Millone. - ¶ Rispose lo scudiere stupefatto: ¶ - Io

battaglia a vedere. ¶ Carlo rispose a lui cortesemente ¶ ch

sentendo ricordar tante onte, ¶ rispose: - Imbasciador famoso e degno

ch'era tutto infurïato, ¶ rispose a Carlo Magno: - Tu

ti chiegga perdonanza. - ¶ Carlo rispose: - Ciò non farò mai

Ricciardetto ancor sia malandrino. - ¶ Rispose Astolfo: - Perché stiamo a

dove sia ito. - ¶ Grifon rispose al suo degno signore

volta hai detto. - ¶ Carlo rispose: - Gan, sia tua tal

ben procura. - ¶ Gan gli rispose: - E' fia fatto, imperiere

isfogarti a tua consolazione. - ¶ Rispose Carlo: - Fatelo venire. - ¶ Astolfo

allor col viso lacrimoso ¶ rispose con sospiri e con

E 'l conte Orlando rispose: - Io t'accetto ¶ per

oltraggio o disonore. ¶ Carlo rispose, di grande ira acceso

anzi canaglia è questa! - ¶ Rispose Orlando: - Sia quel ch

spada mi serbo ammazzallo. - ¶ Rispose Orlando: - Tu il di

gli manderei la testa. - ¶ Rispose Orlando: - E' fia più

almen la vita tòrre. - ¶ Rispose Chiarïella al paladino: ¶ - La

che 'l signor comanda. - ¶ Rispose l'amostante: - Mandal via

io vidi». E Salamon rispose, il saggio: ¶ «Tu che

uom forte»; ¶ poi gli rispose: - Oltre, io ti sfido

e discreto; ¶ molto gentil rispose, come saggio: ¶ - Io non

parete pieni d'afflizione. - ¶ Rispose il barbassoro: - Tu il

tranquillo vento. ¶ L'oste rispose: - Chi la mia vendetta

presuntüosi cavalieri? - ¶ Rinaldo gli rispose: - La risposta ¶ farò io

di pagani; ¶ non gli rispose alcun, ch'avieno sdegno

sia disegnata questa istoria. - ¶ Rispose il prenze a tutti

arme qual si converrebbe. - ¶ Rispose il barbassoro: - Questa terra

opera più degna. - ¶ Egli rispose: - Pel mio Trevicante, ¶ volentier

saluta ¶ e ch'e' rispose: - Tu sia ben venuta

molto superbo a lui rispose ¶ che non sa chi

L'amostante, veggendol furïato, ¶ rispose: - In altro modo ti

darò coperto a maglia. - ¶ Rispose Orlando: - Sia quel che

per viltà di core. - ¶ Rispose: - Traditore - Orlando - o vile

nervi e l'ossa. - ¶ Rispose Orlando: - Sempre ove a

veggendo Rinaldo sì acceso, ¶ rispose: - A me perdona, paladino

Da me son fuggito. - ¶ Rispose l'amostante: - Tu hai

Orlando, quando intese Chiarïella, ¶ rispose: - Io credo tu fussi

risposta. - ¶ Donde il Soldan rispose: - Va' a tua posta

con grande onore; ¶ ella rispose in lingua sorïana ¶ cose

armato a tuo piacere. - ¶ Rispose alle parole presto Antea

e trovava sua scusa. ¶ Rispose Orlando: - Noi sarem que

la cagion fosse; ¶ colui rispose: «Noi siàn due restati

che m'aveva assalito. - ¶ Rispose Orlando: - Ah, cugino impazzato

quel ch'è palese, ¶ rispose sospirando: - Io veggo certo

potrebbe destarsi. - ¶ Ulivier non rispose nulla a questo, ¶ e

d'oro; ¶ onde e' rispose: - Io vo' veder provallo

ella si ragiona. - ¶ Colui rispose sanza villania: ¶ - Sappi che

traditor di fine razza!». ¶ Rispose: - Io lodo quel c

e questo domandassi. ¶ Ella rispose al Soldan ch'era

tu lasciate l'armi? - ¶ Rispose la fanciulla: - Ah, puro

s'io l'atterro. - ¶ Rispose Antea: - Con teco manderòe

l Soldan pur vuole, ¶ rispose che parata era a

più d'un fallo. - ¶ Rispose il Veglio: - Io fui

vo' che ne vegna. - ¶ Rispose il Veglio: - Io son

dicesti arrecavi? - ¶ Guicciardo gli rispose: - O damigella, ¶ io non

in su l'arcione. - ¶ Rispose allora a Guicciardo la

il castel vo' donarvi. - ¶ Rispose Antea: - Per Macon, ciò

questo è in effetto. - ¶ Rispose la figliuola del Soldano

dì e notte vada. - ¶ Rispose il re Falcon: - Troppo

re discreto e saggio! ¶ Rispose Orlando: - Ognun di noi

in cortesia, ci accorderai. - ¶ Rispose il re Falcon: - Ben

importar volea quella imbasciata. ¶ Rispose il re Falcon: - Tu

di voi! - ¶ Onde e' rispose: - Di' ciò che tu

il sir della contrada. - ¶ Rispose Orlando: - Lecito a ciascuno

ch'egli è dovuto. - ¶ Rispose Orlando: - E' basta due

tu, Salicorno, pel tributo. - ¶ Rispose Salicorno: - Io v'andrò

la tua femina, ruffiano? - ¶ Rispose Orlando: - Per la testa

il gran mar freme. - ¶ Rispose Orlando: - E cinque pel

lancia fu molto villana. - ¶ Rispose Orlando: - S' tu non

nome. - Orlando, come umìle, ¶ rispose: - Io son nipote del

questo caso ti domando. - ¶ Rispose il re: - Tu non

Ove siete avvïati? - ¶ Costui rispose: - È il mastro giustiziere

Soldan farà color morire. - ¶ Rispose il Veglio: - Tuo servo

insieme de' calci darete. - ¶ Rispose alle parole Ricciardetto: ¶ - Se

suo dir non appella, ¶ rispose: - Così avea pensato farmi

non vuol per nïente. ¶ Rispose Marïotto: - Tu se' errato

campo abbi azzuffarsi. ¶ Colui rispose: - Il Soldan ci ha

cheto stassi. ¶ Ma Ricciardetto rispose: - Nïente: ¶ noi non abbiàn

Rinaldo: - Siete voi cristiani? - ¶ Rispose Ricciardetto: - Sì, messere, ¶ e

lumi e mille dïademe? - ¶ Rispose Orlando: - È Gesù nostro

in sedia tutti coronati. - ¶ Rispose Orlando: - Questa brigatella ¶ son

di veder sua vista? - ¶ Rispose Orlando: - È il suo

accosto sì al Signore? - ¶ Rispose Orlando: - Son le tre

dicessi: «Io ti disubbidie»? - ¶ Rispose Orlando: - Sarà il nostro

È Giovacchino ed Anna, - ¶ rispose Orlando - il padre di

quel che si sia? - ¶ Rispose Orlando: - Saranno i profeti

io vi veggo tante? - ¶ Rispose Orlando: - Gli altri santi

io vi veggo belle? - ¶ Rispose Orlando: - Celesti splendori, ¶ come

dolce armonie, tante fiammelle? - ¶ Rispose Orlando: - È il gaudio

intorno alla sedia vicini? - ¶ Rispose Orlando: - Qui ti ferma

disse: - Fate battaglia reale. - ¶ Rispose Salicorno: - Io ho combattuto

che tu sia contento. - ¶ Rispose Orlando: - Il tuo consiglio

nome, - dicea - vïandante. - ¶ Colui rispose: - Il mio nome è

Cristo o in Apollino. - ¶ Rispose allor Margutte: - A dirtel

non mosse il volto; ¶ rispose e disse: - In fuor

nel forno. - ¶ L'oste rispose: - E' ci fia da

una pillola di gera. - ¶ Rispose l'oste: - Mangi delle

volea andare. ¶ L'oste rispose che non si trovava

né basto né sella. ¶ Rispose l'oste: - Io la

E l'oste gli rispose: - Io te l'arreco

spender per la via? - ¶ Rispose l'oste: - Io non

qualche mangurro. - ¶ L'oste rispose: - Nïente non voglio: ¶ domanda

processione, ¶ non uscir fuor. - Rispose presto il Dormi, ¶ e

Egli è qui presso - rispose Morgante. ¶ Diceva la fanciulla

govèrnati a tuo modo; - ¶ rispose allor Morgante d'ira

paese egli abbi signoria? - ¶ Rispose l'oste: - Quel che

Morgante come savio anco rispose ¶ che accettava e l

nacque Cristo. - ¶ Margutte gli rispose: - E tra' capresti ¶ e

de' miei tradire usanza. - ¶ Rispose Ganellon: - Tu lo vedrai

di questi giganti gli rispose: ¶ - Tu suogli essere il

noi, se contento sarete. - ¶ Rispose Can: - Per cento gran

data hai la morte. - ¶ Rispose Orlando: - Famoso signore, ¶ tutti

mio stendardo. - ¶ Orlando gli rispose: - Se tuo fia, ¶ io

menti per la gola. - ¶ Rispose Leopante: - Ed io rispondo

quand'egli era bizzarro; ¶ rispose: - Egli è ben ver

saper questo. ¶ E' gli rispose: - Gentil cavalieri, ¶ la madre

ho voglia. - ¶ Rinaldo gli rispose: - Uccidil presto, ¶ acciò che

Questo gigante a Rinaldo rispose: ¶ - Io tel farò, ghiotton

Chi ti facessi scendere. - ¶ Rispose Astolfo: - Più di me

suoi merito e frutto. - ¶ Rispose Astolfo: - A cotesta mercede

ostiere: - Il messaggier ritorna. - ¶ Rispose Astolfo: - Non ci aprir

Ma l'oste non rispose nulla a quello? - ¶ Disse

un matto anco costui. - ¶ Rispose Chiaristante: - Or torna tosto

fuor con le granate. ¶ Rispose Astolfo: - Acciò che tempo

difetto del caval rozzone. - ¶ Rispose Astolfo: - E chi giudica

era quell'atto piaciuto. ¶ Rispose Astolfo: - Sia quel delle

insin drento all'elmetto. - ¶ Rispose Orlando: - Tu mi domandasti

le spade a piede. - ¶ Rispose Astolfo - Questo è ben

io son molto contento. - ¶ Rispose il saracin: - Se vuoi

ne vo' dintorno cento. - ¶ Rispose Orlando: - E' basterà forse

io sono Orlando paladino. - ¶ Rispose Chiaristante: - Io ti perdono

le parole. - ¶ Astolfo gli rispose: - Aspetta un poco, ¶ non

giosterrà; forse nol credi? - ¶ Rispose Orlando: - Anzi, di mezza

tal cosa intese; ¶ e rispose: - Di questo menti tu

di' il contrario, Dilïante. - ¶ Rispose Dilïante: - Assai m'incresce

di Gano ogni rete. - ¶ Rispose Orlando: - A tuo senno

ha tradito e figne»? - ¶ Rispose Orlando: - Questo che vuol

la risposta. ¶ Ma Aldighier rispose innanzi a lui, ¶ e

teco, s' tu vorrai. - ¶ Rispose Dilïante: - Quel voglio io

alcuna ruggine ci resta. - ¶ Rispose il saracin: - Mille anni

trappola ci è fatta. - ¶ Rispose Astolfo: - Tanti billi billi

zaffo avessi tu cavato! - ¶ Rispose Gan: - Tu hai il

là Grifonetto partire. - ¶ Carlo rispose: - Questo fia ben fatto

gran fretta. ¶ Gan gli rispose: - Aldighier, tu ne menti

che par baron gagliardo. - ¶ Rispose Berlinghier: - Fa' che tu

Berlinghier con molto duolo ¶ rispose: - È Aldighier, ch'è

aveva in vita. ¶ Carlo rispose molto grazïoso ¶ che tutto

posta libero n'andrai. - ¶ Rispose l'Arpalista: - E così

andava cercando la morte. ¶ Rispose Gan: - Tu debbi esser

finalmente la porta bussorno. ¶ Rispose una fanciulla, e 'l

stran palagio, ¶ fin che rispose il traditor malvagio, ¶ e

provar mia forza teco. - ¶ Rispose Fuligatto: - Tu n'andrai

il doloroso; ¶ onde e' rispose: «A non tenerti a

potre' questa bestia trovare? - ¶ Rispose Fuligatto: - E' suole spesso

il core. - ¶ Non gli rispose Spinardo a quel tratto

com'egli ha nome. ¶ Rispose: - Io son d'Ulivante

piglio. ¶ - Piglia del campo - rispose il pagano; ¶ e volse

alfin pure al Danese rispose: ¶ - Io son sempre il

tua posta mi dipartiròe. - ¶ Rispose Antea: - In ogni modo

qualche corpo fantastico incantato. - ¶ Rispose Orlando: - Non ne dubitare

d'altra gloria coronarlo. - ¶ Rispose Orlando: - Il marchese di

il reame di Francia. - ¶ Rispose Antea: - E così ti

altro vuol dire. ¶ Carlo rispose: - Nella tua prudenzia ¶ mi

Che è di Gallerana? - ¶ Rispose il conte Gan: - Magna

maggior cose disse arrecherebbe. - ¶ Rispose presto la reina a

per traditore. ¶ Gan gli rispose: - Egli è più tuo

hai comandato. - ¶ E Malagigi rispose: - In qual parte ¶ si

andato d'Egitto; - gli rispose ¶ questo demòne - e se

E' non si fideranno. - ¶ Rispose Malagigi: - Entra in Baiardo

nell'ordine prima. ¶ Dimmi - rispose Malagigi - ancora, ¶ ché tu

se quel Savio non rispose allotta, ¶ quando Pilato domandò

salti in un tratto. - ¶ Rispose Ricciardetto: - Adagio un poco

di tenergli a tedio? - ¶ Rispose Rubicante: - Io m'indovino

in corpo l'hai». ¶ Rispose il santo: «Per la

il tentar non nuoce. - ¶ Rispose il nigromante: - Or ferma

che Astaròt o Farferello - ¶ rispose Rubicante - facci o dica

arrossir però in volto. - ¶ Rispose Squarciaferro in la vergogna

allato a Rinaldo cammini. - ¶ Rispose Squarciaferro: - Or lo vedrai

dura che la morte! - ¶ Rispose Orlando: - Se venissi adesso

la corona. - ¶ Orlando non rispose a quel che disse

acerbo; ¶ pure Avin gli rispose con la lancia, ¶ ma

e Farferello; ¶ poi gli rispose: - Astaròt, e' mi duole

Marsilio, anzi altro Scarïotto, - ¶ rispose Orlando - ci dètte speranza

Gan m'ha scritto. - ¶ Rispose Bianciardin: - Qua son venuti

Che vuol dir questo? - ¶ Rispose Mazzarigi: - Così vuole ¶ Macon

nome. - ¶ Onde il pagan rispose con gran grido: ¶ - Aspetta

gli occhi d'Argo. - ¶ Rispose Buiaforte: - Bene hai detto

veggo la gente fuggire. - ¶ Rispose Orlando: - Tu ti fai

a Marsilio per ischiavi. - ¶ Rispose Baldovin: - Se il padre

sua corte, ¶ Rinaldo gli rispose infurïato: ¶ - Chi non è

lasciar morir sanza vendetta. - ¶ Rispose Orlando: - Sanza te non

è la prima cosa? - ¶ Rispose Orlando: - Maiestatis laesae, ¶ idest

dir che ti ricordi? - ¶ Rispose Orlando: - Noi siàn tutti

Questo che vuol dire? - ¶ Rispose Gan: - Suona forse a

santo messo, ¶ venne, e rispose alla sua orazione; ¶ ed

nella mia balìa. - ¶ Carlo rispose: - O figliuol mio diletto

modo l'uccida. ¶ Carlo rispose che volea impiccarlo, ¶ ché

essere il boia. - ¶ Carlo rispose: - Ed io son ben

aspettavo io. - ¶ Rinaldo gli rispose: - Omai cò'la! ¶ Non

sempre in tuo favor rispose, ¶ tanto che pure se