Luigi Pirandello, Pasqua di Gea, 1891

die Venus des Frühling's. Die schöne Göttin besuchte

nächtlichen Schatten des Mittelalter's abscüttelten und zur Liebe

dieses Gedicht des Frühling's. ¶ Meine süsse Freundin, keinem

eines ita1ienischen Dichter's, der, wo er auch

rius de la fontana ¶ s'eclarzis, si cum far

come ciò sia. ¶ Ma s'io mortal non fossi

a chi piú non s'allieta ¶ di quest'umano

che a sugger non s'arresti ¶ dei calici il

bene ¶ al corpo ti s'attaglia? ¶ Via, prendi questa

ti raggiunga, ¶ e non s'allenti mai ¶ questo invisibil

vivace ¶ d'augel che s'allontana; ¶ non sei tu

Sol lieto è chi s'illude, ¶ e non discorre

tana ¶ ov'ella ci s'asconde, ¶ noi non saprem

il tempo non perdona, ¶ s'invecchia tuttavia, ¶ e quando

l'è spacciato! ¶ Mamma, s'è innamorato ¶ d'una

festante, ¶ che ognor piú s'allontana... ¶ Ella ama, e

dinanzi l'avvenire! ¶ Oh s'ei sapesse dire ¶ una

loro, ¶ gli augelletti canori ¶ s'accoglieran le sere ¶ a

riceve, ¶ che ognor piú s'allontana. ¶ C'è in