Ada Negri, Il dono, 1936

tenace cuore ¶ che non s'arrende. Si rannodan fili

segreta legge ¶ per cui s'alterna con la notte

ogni sogno, ogni speranza ¶ s'allunga il nero della

cuore, ¶ fratello. ¶ TRAMONTO ACCESO ¶ S'io potessi sapere ¶ ciò

coccio. L'oleandro ¶ rosa s'abbraccia al bianco ed

Son della vite, che s'aggrappa ai ferri ¶ della

i tuoi vicoli, e s'intrecciano ¶ a labirinto; ed

e madreselve; e vi s'affacciano ¶ alberi di gran

di sole; ed or s'ostina ¶ nell'alba smorta

autunno, essere foglia ¶ che s'imbeve di te sin

sí fonda ¶ che non s'incidan nel nitor del

lo sai, viver bisogna, s'anche ¶ vita non sia

infuori di me: mentre s'addensa ¶ la nebbia incontro

Dio ritorna, ¶ piú non s'alza che a laude

che tu consolasti, or s'avvia ¶ dietro a te

mendicar vorrebbe e non s'attenta. ¶ Rotto è il

tempo anche per te s'involi ¶ rapido – e offenda

Umile che d'erba s'inghirlanda; ¶ e non una

bianco di neve che s'indura al gelo, ¶ e

venimmo ¶ e ci prostrammo, s'accostò in silenzio ¶ suor

dopo la morte. ¶ SERENITÀ ¶ S'io dovessi tornare al

vitalbe ¶ al chiosco che s'affaccia alla campagna: ¶ queto

disse addio. ¶ L'ECO ¶ S'io dovessi tornare al

ed or con te s'è spenta. ¶ CIELO DI

l'uguale estremo rantolo s'agghiaccia ¶ entro la gola

varia fatica agili corpi ¶ s'avvicendan concordi, e non

ad altro moto non s'allacci, in ritmo ¶ di