parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «s»

nautoretestoannoconcordanza
1
1986
una finestrella in alto s’è staccata una cosina
2
1986
indicando la prigione, Gennaro s’irrita. ¶ «Là dentro stanno
3
1986
e a chiste. ¶ Saluta, s’allontana, mentre Chiara trema
4
1986
ti prego. Dammi.» ¶ Chiara s’accanisce sul pezzetto di
5
1986
Elmo.» ¶ Lunga pausa triste. S’avviano. Dall’altro capo
6
1986
di lì a poco, s’ode dall’alto voce
7
1986
comitive della primavera e s’infischia di tutto. C
8
1986
del salotto. Si ridacchia, s’insinua. ¶ «Tu ne trouveras
9
1986
tentato invano. Maria Carolina s’è fatta grassissima, pelosa
10
1986
di Buonaparte, a volte s’arrabbia. ¶ «Mais ce Napoléon
11
1986
faut brûler les étapes! S’il voulait, il pourrait
12
1986
en une semaine.» ¶ Talora s’illumina: «Viens, viens, je
13
1986
è libertà per voi» s’agita Cuoco. «Per una
14
1986
di libertà in più s’è avuta: i banchieri
15
1986
autunno è piovoso, tetro. S’è lasciato alle spalle
16
1986
creato la Cispadana. ¶ «Il s’approche!» gridava Chiara, entusiasta
17
1986
Francesi anche di questo.» ¶ S’apprese, poi, una cosa
18
1986
che da fuori non s’odono e che, invece
19
1986
orologio pubblico non lontano. S’era spaventata per avidi
20
1986
A Roma!» strillavano tutti. S’era ballato, cantato Carmagnole
21
1986
sguardo di Maria Carolina s’era incrociato con il
22
1986
gialli, dietro i quali s’insegue chissà quale quartiere
23
1986
avanti così. Ma non s’occupano, qui, dei prigionieri
24
1986
strillare, appare suor Cannitella. ¶ «S’adda fa’ una bella
25
1986
sulle r e le s, dev’essere spagnola. ¶ «Avete
26
1986
Se non siete colpevole...» ¶ S’irrita per la sciocca
27
1986
Un bicchiere di vino s’era rovesciato, la stanza
28
1986
era rovesciato, la stanza s’imbeveva dell’acre sentore
29
1986
Fonseca e cittadina Lenòr. S’irrigidì accanto a Graziella
30
1986
gentarella che rovina Napoli.» ¶ S’accostò, con fare più
31
1986
d’umidori. Il materasso s’intride, non sai se
32
1986
terra. ¶ Già finito novembre. S’è rannicchiata sulla panca
33
1986
crisi delle prime settimane s’è assestata, ha imparato
34
1986
una lingua lire cinque... ¶ S’era costruita nel cervello
35
1986
ingiustizia e i tiranni» s’infiammò. «Penso conosciate quella
36
1986
armati, carnefici, strumenti, tenaglioni s’arroventavano sopra fornacette. Provò
37
1986
palomma. ¶ Le prime volte s’era incuriosita, sforzandosi d
38
1986
scrivesse qualche bella parola.» ¶ S’impiastrò con la carbonella
39
1986
osservando la lana che s’aggrumiva in lunga striscia
40
1986
invece, sulla vita materiale. S’accorge di provar gioia
41
1986
rompe il misero equilibrio: s’è svegliata con mal
42
1986
anche prima, a casa, s’era accorta d’irregolarità
43
1986
in terra strisce sanguinose, s’avvicina all’uscio. Bussa
44
1986
strilla, anche donna Crezia s’impressiona. ¶ «Gesù! E ched
45
1986
vascio? Jammo a vede’.» ¶ S’è raggomitolata in terra
46
1986
larghi spruzzi di sangue. ¶ S’appoggia forte a Gennaro
47
1986
carichi di masserizie, vettovaglie, s’arrampicano sulle pennate per
48
1986
i morti, li spogliano, s’inseguono. ¶ Per Toledo vapora
49
1986
abitazioni decenti, dovranno lavorare.» ¶ S’interrompe, incerta. ¶ «Ma occorre
50
1986
lo so, Ignazio. Forse s’estinguerebbero soltanto.» ¶ «Comunque con
51
1986
ressa incredibile, la gente s’accalca alla minuscola entrata
52
1986
può fumare a volontà) s’ammassa, gonfia, penetra. Si
53
1986
pagava quasi niente. Poi s’è fatto intellettuale pure
54
1986
volta che vede Pulcinella. S’accorge presto che l
55
1986
complimenti, cui il pubblico s’è sganasciato. ¶ Gli occhi
56
1986
Prova ad abbozzarlo, rinunzia. S’allontana lento, spalle basse
57
1986
È dei nostri.» ¶ Ma s’è fatto tardi, lei
58
1986
Gennaro picchiano la notte, s’allontanano, smorzano. ¶ Resta dietro
59
1986
a la Madonna addolorata.» ¶ S’alza, tremando. ¶ «Io non
60
1986
fagottino. ¶ «Meglio che nessuno s’accorga. Come facessimo una
61
1986
vecchia mantella. ¶ Il cielo s’è schiarito, ma la
62
1986
fa niente di nuovo. S’apparecchia al Natale come
63
1986
impazzire le bandiere. Spettatori s’associano agli evviva. ¶ «Addo
64
1986
piano, ruscella dai balconi, s’è artigliata alle gronde
65
1986
artigliata alle gronde. Quando s’affaccia la contempla con
66
1986
tono pedagogico che rapido s’ammoscia. «Queste so’ ccose
67
1986
so’ ccose che non s’hanno da fa’. Manco
68
1986
una capra e tutti s’approfittano di te.» ¶ «Tu
69
1986
commare?». ¶ Lei ride e s’irrita, ma Graziella la
70
1986
Il re di Napoli s’inchinerà alla Repubblica di
71
1986
lei socchiude gli occhi. ¶ 5 ¶ S’è alzata presto, nonostante
72
1986
sembra preoccupata, appena sveglia s’è gettata a pregare
73
1986
ce la fa più. S’è affacciata mille volte
74
1986
Santa Croce: di lì s’ha la veduta della
75
1986
piacciono. Li fanno infoca’.» ¶ S’infastidisce, poi la lascia
76
1986
l’aveva Caracciolo adolescente. ¶ S’abbandona alla dolciastra rêverie
77
1986
si vuole: nell’anticamera s’è formato un mucchio
78
1986
gioia rivederti!» ¶ Anche Jeròcades s’avvicina. Ha perso i
79
1986
d’avervi qui, madame...» ¶ S’era corretta, sorridendo. ¶ «Citoyenne
80
1986
ferro!”. Il re non s’è arrabbiato come un
81
1986
tolti”». ¶ «E con questo?» s’irrita Lomonaco. «Come uomo
82
1986
Il gruppo si scompone, s’agita: Fasulo ha dato
83
1986
l’anno scorso (quando s’apprese l’esecuzione di
84
1986
senza soldi né libri. S’inferociva, poveretto, minacciava di
85
1986
a contenerla. ¶ Il rullo s’avvicina, viene dalla Selleria
86
1986
fa cattiva: urla, bestemmia, s’eccita da sola, lei
87
1986
alto, grasso, tutto rosso: s’esibisce tra i motteggi
88
1986
nuova, luccica di grasso. S’addossa a Gennaro, che
89
1986
orgogliose d’un mondo, s’incapricciano a dargli vita
90
1986
che penzola dal cappio. S’è fatto d’un
91
1986
nostra. Qui. A Napoli» s’intromette lei. «Per quanti
92
1986
Dando soldi, qualche cosa s’ottiene.» ¶ Vanno in carrozza
93
1986
Qualche garzone di bottega s’arrampica ad accendere i
94
1986
pennate. ¶ Poi la strada s’allarga, il basolato cede
95
1986
ritrae in lugubri rientranze, s’espande in sproni taglienti
96
1986
il terreno, i cespugli, s’aggirano lazzarielli scalzi: ogni
97
1986
fetenzia, senza sape’ niente!» ¶ S’accese, prese ad arringare
98
1986
zigomi sporgenti, guance risucchiate, s’era incavato un po
99
1986
La riconobbe quando lei s’affacciò alla soglia del
100
1986
paghiamo le tasse, Napoli s’è fatta pericolosa, si
101
1986
lavora poco.» ¶ «Perché Napoli s’è fatta pericolosa?» ¶ «Non
102
1986
vieni.» ¶ Il ragazzo riccio s’avvicinò, osservandola senza timidezza
103
1986
bagni di popolo”, come s’esprimevano i matti di
104
1986
giacobino Pétion, parevano ammattiti. S’appellavano sempre e solo
105
1986
propaganda, le spillavano soldi. S’era stabilito che i
106
1986
dové parlarne con tutti. S’era costituita, di fatto
107
1986
ridendo, dallo scrittoio dove s’era già installato a
108
1986
diverse: le rivoluzioni non s’esportano.» ¶ Sanges godeva. ¶ «Vedete
109
1986
vostri intrighi e Napoli s’è riempita di sbirri
110
1986
tardo pomeriggio del 4 novembre s’avviò verso Palazzo, in
111
1986
purpurei, bianchi, color caffè. S’accalcavano intorno al Nunzio
112
1986
si spense: la folia s’allargò, a evitare ogni
113
1986
dei venti. Al centro, s’ergeva una statuina in
114
1986
lontano, scomparve. ¶ Smagrito, stanco, s’aggirava solitario Cirillo. In
115
1986
pas exagérer. Il faut s’arrêter au Marquis de
116
1986
don Tiberio Carafa...”. Lui s’è messo a ridere
117
1986
purpo in mano’”. Lui s’è stato zitto, poi
118
1986
ccà! Lo sapete come s’uccidono li purpe? Co
119
1986
apparsa: per un attimo s’illividì, volse gli occhi
120
1986
regina voltò le spalle, s’indirizzò a Lady Hamilton
121
1986
trasparente, sotto il quale s’intravedeva il rosa delle
122
1986
splendore dei torcieri. Infine s’inarcò, si stirò, rimase
123
1986
chissà dove, la mantella s’aprì, cadde. Lei apparve
124
1986
più trasparente del peplo. S’inginocchiò, posando il capo
125
1986
di bucato. Quelli usati s’ammucchiavano in terra. Ficcò
126
1986
astici di Sant’Anna. S’è alzata da pochi
127
1986
desidera futuro. È quando s’è sicuri di non
128
1986
non averlo che ci s’infetta. Voi avete reagito
129
1986
allo scrittoio, sul quale s’ammucchiano carte e polvere
130
1986
In fondo, sempre qualcuno s’è occupato di lei
131
1986
intrighi di cui non s’intravede l’esito. E
132
1986
cosa? È ritornato Ciaia». ¶ «S’è stancato della Coltellini
133
1986
anni più di lui...» ¶ S’interruppe, un po’ turbata
134
1986
ha preso le distanze. S’è formato un grosso
135
1986
magari versi, perché no. S’arresta, perplessa, quasi in
136
1986
Mergellina, i lazzari nudi s’arrostiscono beati, sonnolenti, avvolti
137
1986
un sogno. ¶ Pian piano s’azzardano, dietro Castel dell
138
1986
bene, sì. Al largo s’arricciano schiumette, sulle quali
139
1986
gavine bianche. I gabbiani s’impennano nel cielo azzurro
140
1986
mota lattiginosa di polpe, s’affollano mosche, calabroni, vespe
141
1986
misteriosi segnali. A Napoli s’erano sgranati i momenti
142
1986
spalle. «Alla fin fine...» ¶ S’è resa conto d
143
1986
cercando i giacobini che s’allevano in seno». ¶ «Capirai
144
1986
la marina... Caracciolo non s’espone. Ma che la
145
1986
I primi tempi lei s’inferociva e Pasquale osava
146
1986
cascò sul pavimento. ¶ Poi s’era accorta d’aspettare
147
1986
roseo, i capelli gli s’imbiondivano via via. Sul
148
1986
adesso, guai se lei s’allontanava: pianti, strilli, poi
149
1986
il suo arrivo, lì s’era chiusa l’infelice
150
1986
rifiutava più di vivere. S’alzò presto. Dalle imposte
151
1986
bambini mangeranno. Se nessuno s’occupa del giardino il
152
1986
La Naso de Cane s’accontentò d’un ducato
153
1986
provò rimorso. Ma quella s’era calmata di colpo
154
1986
era calmata di colpo: s’alzò, rimase a testa
155
1986
Ritrovò molti amici: adesso s’incontravano nel magnifico palazzo
156
1986
Manthonè, Marra, Ciaia. ¶ Jeròcades s’era stempiato assai, ma
157
1986
esser fratello muratore?» ¶ Jeròcades s’incupì. ¶ «Nel cuore, sempre
158
1986
menti, i nostri cuori s’incontrano di nuovo, certo
159
1986
grasso. L’aria decisa s’era trasformata in atteggiamento
160
1986
Caterina II. A Corte s’intende farle accoglienze straordinarie
161
1986
giorno in cui Gaetano s’accomiatò dagli amici, nel
162
1986
Lenòr Pimentel Fonseca? Non s’era data per compenso
163
1986
una è fresca, non s’impesta. S’impestano li
164
1986
fresca, non s’impesta. S’impestano li vvecchie». ¶ Rabbrividì
165
1986
patenti di papài. ¶ Graziella s’aggrappò a una porta
166
1986
gl’impegni ufficiali. Quando s’inaugura qualcosa a Corte
167
1986
fogli del lavoro cui s’è accinta e che
168
1986
quelle piagnucolose di Rousseau! S’accendono le frasi della
169
1986
scritto nella prefazione. Così s’insegna al Principe. ¶ 3 ¶ I
170
1986
risolveranno un bel niente» s’accende Manthonè. «Ce n
171
1986
Carlo. Ruvo si diverte: s’è impadronito d’una
172
1986
inamidate, che sul petto s’intersecano a V. Non
173
1986
donne, incuriosisce i maschi. ¶ S’era appiccicato subito. Restava
174
1986
papa, commoventi al re. S’esposero nei salotti, per
175
1986
capissero niente. Il re s’affacciava, petto gonfio aria
176
1986
capo, lei e Primicerio s’inchinarono. Re Carlo era
177
1986
bello fu che Fortis s’eccitò come un bambino
178
1986
Voilà: le troisième État s’est constitué en Assemblée
179
1986
Con ordine. L’assemblea s’è riunita... dans la
180
1986
Non sapeva ribellarsi. Mai s’era saputa ribellare. Giusto
181
1986
faceva freddo. Il gruppo s’avventurò per la scesa
182
1986
Galline, cani, maiali, asini s’aggiravano dappertutto. Il tanfo
183
1986
retoriche e realtà. Gennaro s’era staccato dalla bella
184
1986
anni ho, adesso?» ¶ Gennaro s’era congedato dall’esercito
185
1986
sempre sedici. Una volta s’arrabbiò con se stessa
186
1986
presente. La liseuse bianca s’era aperta sul solco
187
1986
paura.» ¶ «Venite» ordinò Lauberg. S’arrestò davanti la porta
188
1986
famme trasi’.»5 ¶ L’usciaccio s’aprì, piano. Zaffata di
189
1986
a porta’ sta rrobba s’arrìsecano dieci cucuzzune. Stavota
190
1986
arricciate e lo Casalone s’è rignuto de jatte
191
1986
portiamo addosso.» ¶ La folla s’addensò. Bambini scalzi dalle
192
1986
famme, guaglio’.» ¶ Il lazzaro s’irrigidì. Guardò i compagni
193
1986
Sì, anche in lei s’erano accesi i fuochi
194
1986
morire, Chiaretta.» ¶ La voce s’era sparsa, nel salotto
195
1986
et la nuit. Elles s’aiment beaucoup. Sapete con
196
1986
piaceva a Giordano, Chiara s’incendiò. ¶ «Moi! Avec le
197
1986
bien sûr.» ¶ «Mais non!» s’irritò Chiara. «L’Ottaviani
198
1986
immane, sudata e bagnata, s’accorgeva che il pavimento
199
1986
modo logorante. Gli occhi s’infiammavano. Ed ora Sanges
200
1986
all’interno l’atmosfera s’eccitava tra champagne, asprino
201
1986
poltrona, solo le zampette s’agitavano frenetiche nello sferruzzìo
202
1986
attesa d’avvenimenti ignoti. ¶ S’erano trasferiti in un
203
1986
mille doti. E Miguelzinho s’era laureato, stava facendo
204
1986
materiale, nobili e re, s’alleano col clero. Cesare
205
1986
Maria Antonietta: il popolo s’agitava contro preti e
206
1986
diceva in giro: Cirillo s’era innamorato. Pareva strano
207
1986
Ma anche Cimarosa non s’incontrava più: troppi impegni
208
1986
Dio stava cambiando: molti s’erano trasferiti nei cenacoli
209
1986
Basta saperli prendere, come s’adda fa’ con le
210
1986
né tornaconto. I pettegolezzi s’eran trasformati in triviale
211
1986
le signore tramortite, sfatte, s’interrogavano con gli occhi
212
1986
femminella? Tutto sommato, Tanucci s’era fatto vecchio. E
213
1986
sa fare.» ¶ 3 ¶ Una mattina s’arrampicò fino all’Imbrecciata
214
1986
calvo. ¶ «Lenorzinha, tio Antonio s’è occupato di te
215
1986
cometa incrostata di gemme, s’ergeva un eccezionale paesaggio
216
1986
purtroppo, non vennero bene: s’asciugavano a chiazze. Ne
217
1986
si faceva dai Serra. ¶ S’era truccata con cura
218
1986
a quello di Belforte. S’era anche leccato le
219
1986
la riverenza, gli uomini s’erano alzati a salutarla
220
1986
Era tornata col caffè, s’era trattenuta per brevissimo
221
1986
suo reggimento, il “Sannio”, s’acquartierava in città. Definitivamente
222
1986
fatica, un volante. Lui s’è impegnato a comprare
223
1986
Il mare azzurro cupo s’arricciava di pizzi. ¶ Uscì
224
1986
le quattro sorelle non s’erano volute muovere. Per
225
1986
Sospirò, mentre l’organo s’impennava nelle note del
226
1986
vetro». ¶ La donna non s’offese, anzi rise più
227
1986
risata tremenda, a momenti s’affogava nel vino. Farfugliò
228
1986
il piccolo uomo che s’accaniva su lei. Mugolava
229
1986
spiegò che a Napoli s’usava, dopo una prima
230
1986
e sua moglie, ora s’agitano sulle seggiole, capisce
231
1986
per lei l’esistenza s’era fermata. ¶ Serra gli
232
1986
sebbene lei, da quando s’era scoperta incinta, cercasse
233
1986
vivo uscì da lei. S’era fatto vedere: il
234
1986
parla più. Qualcosa gli s’è spezzato dentro, da
235
1986
sinistro del corpo gli s’era rattrappito, divenendo insensibile
236
1986
tensione contraffatta dei muscoli s’era lievemente allentata, ma
237
1986
quel petto grande, che s’era fatto ancor più
238
1986
ora del latte. Quando s’appartava per unirsi con
239
1986
stolida volgarità di Tria. S’era rivelato presto: dopo
240
1986
fatto? Questa è sciacquatura». ¶ «S’adda tirà, la conserva
241
1986
poi s’era allontanato. S’avvicinò con aria brusca
242
1986
a Vienna, da quando s’è combinato il matrimonio
243
1986
Caterina di San Marco s’è fatta i più
244
1986
E Logroscino?» ¶ Paisiello, aggrondato, s’era messo in un
245
1986
baciò sgarbatamente la mano. S’avvicinò infine ad Angiola
246
1986
Belmonte, con lune diamantine. S’intravidero la chioma bionda
247
1986
guantate in alto, poi s’immobilizzarono al proscenio. Piegarono
248
1986
cantanti in costumi sontuosi. S’inchinarono. ¶ Silenzio pruriginoso d
249
1986
volte in Santa Teresella s’accendevano risse, fra urla
250
1986
ma distratto riguardo che s’usa pei ragazzi? E
251
1986
sarà con Primicerio. ¶ Stupefatta s’abbandonò a cattivo immaginare
252
1986
quanti sforzi facesse non s’interrompeva. Vide il terrazzo
253
1986
carta amalfitana sui quali s’era abituata a scrivere
254
1986
sul terrazzo grande, Jeròcades s’era rivelato. Come parlasse
255
1986
falce di luna che s’inarcava nel cielo di
256
1986
perché Jeròcades, nella foga, s’era avvicinato molto. Pensò
257
1986
po’ ipocrita. «Nobili.» ¶ Jeròcades s’illuminò. ¶ «Verrete con noi
258
1986
se stessi: fra loro s’aiutano.» ¶ «Ma Jeròcades...» ¶ «Jeròcades
259
1986
la mattina dopo, riflettendo. ¶ S’era levata presto. Ormai
260
1986
lei. ¶ In casa non s’andava bene. Le famose
261
1986
Per José e Jerónimo s’erano ottenuti i posti
262
1986
un’altra. ¶ A casa s’avanzava ogni tanto l
263
1986
può far bene se s’è perso il proprio
264
1986
Italia e d’Europa. ¶ S’avviò scambio di lettere
265
1986
d’allusioni inconsce. Quando s’accingeva a scrivergli provava
266
1986
re ad Apollo, e s’auspicava, secondo le indicazioni
267
1986
Baldassarre Papadia. ¶ Con raccapriccio s’accorse d’esser l
268
1986
feroce che il poveraccio s’avvicinò, mormorando: «Siete l
269
1986
attaccò Campolongo. Il re s’agitava sulla poltrona, cominciò
270
1986
umido, le antiche chiazze s’allargavano. Dagl’infissi sconnessi
271
1986
Nei gruppi, nei salotti, s’era sparsa ambascia. ¶ «Tanto
272
1986
calza verde. Le statue s’avviarono. Ma Gesù si
273
1986
litanie, uscirono sul balcone, s’inginocchiarono a lungo. Poi
274
1986
Antonio! A Santa Teresella s’esponevano un sant’Antonio
275
1986
non era per questo. ¶ S’era proprio spezzato qualcosa
276
1986
comporta male. Per ora...» ¶ S’accorse che lei parlava
277
1986
la presentazione di Pagano, s’erano messi insieme. ¶ Perché
278
1986
dare sofferenze così angosciose. S’era un po’ assuefatta
279
1986
tre o quattro lazzari s’accapigliarono per prenderlo. ¶ Luigi
280
1986
nei momenti difficili. Lei s’irrigidì. No, no e
281
1986
no e poi no. S’opponeva come bambina irragionevole
282
1986
sempre in questo modo? ¶ S’erano rivisti ogni giorno
283
1986
l’altra banale, volgare. S’arricchiva, cresceva. Luigi aveva
284
1986
La prima sera che s’abbandonarono fu terribile. Erano
285
1986
i seni nel corsetto, s’era rassettato, dicendo: «Non
286
1986
Aria di campagna aperta. S’inoltrava fra piante un
287
1986
i ghiribizzi, ma lei s’accorse d’ardori che
288
1986
Francia come tiene...» ¶ Luigi s’interruppe. Respirò forte. Di
289
1986
guance rosse, occhi scintillanti. S’accollava con piacere le
290
1986
le antiche scritture araldiche s’eran perse da tempo
291
1986
pié, la bella man. ¶ S’era sbirciata, sempre un
292
1986
diventato “colmo”, il fianco s’andava “rilevando”. Tentava d
293
1986
fulgóri che, al crepuscolo, s’accendevano nei palazzi di
294
1986
del Gigante, in altri s’era provata a rappresentare
295
1986
il sistema di Copernico, s’esponeva Keplero, ma nulla
296
1986
nero e calze bianche. S’era levato la parrucca
297
1986
occhi ridotti a fessura. S’abbottonò il collarino. ¶ E
298
1986
alle loro spalle. Jeròcades s’avvicinò, le chiese, brusco
299
1986
ti sarà prezioso.» ¶ Sanges s’era avvicinato. Le sorrise
300
1986
il Cuor sospira. ¶ Mentre s’avviava a conclusione, si
301
1986
la storia degli scrupoli s’è rovinato il mondo
302
1986
la ragione.» ¶ «Per esempio?» s’intromise ironico, Pagano. Continuava
303
1986
La Mettrie...» ¶ Il discorso s’accese, coinvolgendo un po
304
1986
che quei bambini grandi s’andavano accapigliando più del
305
1986
più del solito (mamãe s’era affacciata due o
306
1986
non ce ne stanno?» s’infuriò Giordano. «E noi
307
1986
fa il proprio dovere, s’occupa di cose che
308
1986
sé. Per questo, tuttavia, s’arroga il diritto dell
309
1986
ho verso mia madre. S’è ritirata nell’unica
310
1986
soddisfare bisogni differenti... Una s’occuperebbe di manifattura, un
311
1986
La razza a Napoli s’è guastata da quando
312
1986
per finestre. ¶ La spiaggia s’arcuava in mare. Mucchi
313
1986
rete, puntavano i piedi, s’inarcavano. ¶ Un uomo in
314
1986
di bianco, l’acqua s’insinuava in anfratti, tornava
315
1986
La barca deviò, lei s’accorse che quei ponti
316
1986
bionda, celeste, verde smeraldo. S’avvertivano appena il fruscìo
317
1986
d’estate. Si sudava, s’ansava. Costeggiarono muriccioli lungo
318
1986
carrozza. ¶ Da quella porta s’entrava in piazza del
319
1986
Mente e fantasia le s’agitarono. Valicò la porta
320
1986
sospeso: quasi di lì s’entrasse in una cattedrale
321
1986
bestie d’ogni sorta: s’intricavano fra le persone
322
1986
nudi, luridissimi. Dal palco s’ergeva al cielo arroventato
323
1986
Volevi conoscer tutta Napoli...» ¶ S’interruppe. Da un lurido
324
1986
abiti scollati. Una vecchia s’affacciò a un finestrino
325
1986
nel clamore inquietante, che s’era rivelato necessario. Di
326
1986
cui, da qualche tempo, s’era trasferita la comitiva
327
1986
musicista, che però, quando s’aggirava con la sua
328
1986
il tempo dolce che s’andava aprendo agli splendori
329
1986
il salotto Fonseca Lopez s’era disgregato, non le
330
1986
giansenisti dell’Archetto. Le s’erano accentuati i dolori
331
1986
scelto di Epolnifenora Olcesamante. ¶ S’era rotta il cervello
332
1986
il “semplice Olcesamante”. ¶ Naturalmente s’eran scatenati a leggere
333
1986
Tutti in orgasmo: Giordano s’agitava più d’ogni
334
1986
al centro, come già s’usava a Parigi, buccoli
335
1986
in aiuto. Da quando s’era sparsa la notizia
336
1986
sonetto, la proclamazione, poi s’era allontanato. S’avvicinò
337
1986
che andava pronunziando non s’udivano, per distanza e
338
1986
sò! Eles matam-se... S’ammazzano per raccogliere un
339
1986
sbreccati, frammenti d’architrave. ¶ S’erano arrampicati per dirupi
340
1986
era felice. Poi tutti s’intristirono. Tia Michaela, la
341
1986
ritorsioni.» ¶ «Que Papa malandro!» s’accese vovó. «Ma sono
342
1986
la gente di Ripetta s’intratteneva per strada, con
343
1986
strada, con rabbonito clamore. S’udivano musiche di chitarra
344
1986
Contrariata con se stessa, s’obbligò a recitare un
345
1986
coração...» ¶ Nel tenue chiarore s’era soffermata a guardarsi
346
1986
corriere a Napoli, dove s’era già trasferito papài
347
1986
di roba polvere ricordi. ¶ S’andò via all’alba
348
1986
postiglione, nonostante la via s’inerpicasse. Ora si succedevano
349
1986
la frusta. La strada s’era fatta erta, i
350
1986
pieghe del bandrié che s’andava rassettando intorno alle
351
1986
nella diligenza, apparivano stanchi, s’asciugavano i volti madidi
352
1986
a pungere bufali che s’inoltravano lenti verso gli
353
1986
fascia blu del mare. ¶ S’andava, tra alberi di
354
1986
lontane sono Ventotene, Ponza.» ¶ S’abbandonò all’aria che
355
1986
CONFINI ¶ Giù pascolavano cavalli, s’intravedevano soldati in calzoni
356
1986
rimuginò, mentre la diligenza s’inerpicava ancora. «Statte bbuono
357
1986
controllare le cadenze: la s un po’ strisciata di
358
1986
resto del viaggio. ¶ 6 ¶ Ci s’arrampicò verso l’interno
359
1986
rosa. Ma a Caserta s’incantò per la fatata
360
1986
d’un abitato grande. S’addensavano casupole intorno vasti
361
1986
all’altro. ¶ Man mano s’avvicinavano al posto di
362
1986
Titìo per lasciar spazio s’avventurò in serpa, accanto
363
1986
carrozza faticava a muoversi. S’era in una via
364
1986
infittirsi della folla. Talvolta s’udivano strilli di dolore
365
1986
via sfolgorante in cui s’andavano inoltrando e che
366
1986
marina, alla spiaggia che s’indovinava tra musica e
367
1986
spinse verso un vicolo. S’entrò in mondo diverso
368
1986
terranei. In un attimo s’ammassò un popolo che
369
1986
che si chiamavano àsteci, s’intravedeva, in mezzo a
370
1986
mattina dopo l’arrivo s’accorse con stupore che
371
1986
aperti, ma la fanghiglia s’andava asciugando sotto il
372
1986
quello indimenticabile di Formia. ¶ 2 ¶ S’impadronì via via dei
373
1986
intenzioni, esistessero abitudini, norme. S’accorse invece che frastuono
374
1986
sulle schiene i viandanti, s’immergevano dentro i flutti
375
1986
scatoloni. ¶ La maestosa signora s’avvicinò, rise, discorse, acciuffò
376
1986
grasso, nel fondo, dove s’intravedevano il gran letto
377
1986
si lasciava comandare più: s’era fatto lungo, inquieto
378
1986
verde collina del Vomero. ¶ S’era spinta anche a
379
1986
possedeva nobiltà numerosa, ricca, s’era detta nel veder
380
1986
continuava la corsa. Forse s’era irritato perché lei
381
1986
in cui la vettura s’imbatteva. ¶ Questo incontro con
382
1986
con cautela. A casa s’accorse che per la
383
1986
della zona ricevevano, ossia s’intrattenevano a giocare d
384
1986
questi ne condussero altri, s’ebbe con regolarità un
385
1986
avvicinati i Francesi, Ferdinando s’è travestito ed è
386
1986
travestito ed è scappato. S’è fermato a Napoli
387
1986
Gennaro «a Napoli non s’è capito più niente
388
1986
E perché?» ¶ «Perché Pignatelli s’era impegnato a consegnare
389
1986
pensa giungeranno i francesi. ¶ S’avventurano, Gennaro e Manthonè
390
1986
quando, secoli or sono, s’esibì al certame di
391
1986
lazzaresche: il pennacchio bianco s’è spiegato da un
392
1986
pregiudiziale?» ¶ Acclamazioni. Sanges, che s’è seduto pure lui
393
1986
la sua aria ridanciana s’è mutata in non
394
1986
tumultuosi paiono mortificati. Fasulo s’asciuga il sudore, con
395
1986
Marra vuol picchiare Giordano, s’intromettono Moliterno, Gennaro, Ciaia
396
1986
Fasulo, scrollando le spalle. S’avvia con gli altri
397
1986
Sant’Elmo, anche Gennaro s’è unito a loro
398
1986
gruppo di Sant’Elmo s’è rifugiato nell’altra
399
1986
essi fallaci? Barbari? Come s’edifica un mondo esclusivamente
400
1986
chi lo capirebbe?» ¶ Cuoco s’agita nei tic. ¶ «Questi
401
1986
i soldati della libertà. ¶ S’aspettano nuove da Sant
402
1986
cui si spieghi tutto, s’ispirino entusiasmo, fiducia. Ma
403
1986
enfasi. Le dame applaudono, s’abbracciano, strillettano. ¶ «E Gennaro
404
1986
A!». ¶ La bestia guizza, s’inarca. Sballottio frenetico, il
405
1986
di Santa Maria Apparente, s’imbocca l’infernale salita
406
1986
petto. Il sentiero che s’inerpica alla collina è
407
1986
Petraio piega a gomito, s’inerpica, piega di nuovo
408
1986
forsennato di muscoli. Adesso s’odono le voci di
409
1986
indivisibile!». ¶ «Viva la Repubblica!» s’urla da ogni parte
410
1986
I due cerchi sfocati s’azzurrano di mare, vi
411
1986
Finalmente uno d’essi s’illumina, grida: “Qua’ famme
412
1986
mangia’, chisto vo fot...”.» ¶ S’interrompe, imbarazzato per la
413
1986
di chiese e palazzi, s’andavano levando i lazzari
414
1986
di che si tratta”. ¶ S’avvicinarono al palco. Già
415
1986
un ragazzo, mentre lui s’avvicinava sorridendo. Le baciò
416
1986
i balconi, le finestre. S’avvicinava un corteo splendido
417
1986
Ciaia raccontava, ridendo, che s’eran divisi: i giovani
418
1986
cher Lauberg! Il faut s’adresser aux bourgeois de
419
1986
menava all’altare, qui s’inginocchiò devotamente, pur senza
420
1986
rito, alzandosi quando tutti s’alzavano, abbassando il capo
421
1986
il capo quando molti s’inginocchiavano. Il cardinale recitò
422
1986
ne condividevano l’operato: s’arrangiasse da solo. ¶ Il
423
1986
in coro, qualche donna s’arrogò il diritto delle
424
1986
articolo d’apertura fervido, s’era andata eccitando man
425
1986
si vede nessuno, nessuno s’è fatto vivo a
426
1986
del Governo. ¶ Qua non s’è mai capito che
427
1986
dal foglio. «Vedi cosa s’ottiene con l’esempio
428
1986
insisterà su tali cose, s’otterranno risultati grandi.» ¶ Più
429
1986
Cuoco tentenna il capo: s’è smagrito, ha aria
430
1986
semplice esercito d’occupazione?» ¶ «S’io venissi a constatare
431
1986
lui, ma quand’uno s’innamora a quel modo
432
1986
coram populo”. In fondo s’espongono alla luce del
433
1986
credo. Non è possibile s’arrivi a sudice idiozie
434
1986
guidata da Manthonè (Lauberg s’è defilato) ha ricordato
435
1986
il Governo? A stento s’era messa su una
436
1986
Sempre il vecchio problema: s’ha diritto di far
437
1986
felicità? Felicità comporta sacrifici, s’ha diritto d’imporli
438
1986
di Napoletani man mano s’estinguano, carpire a esse
439
1986
tempo le impenitenti legioni s’assottiglieranno, si dilegueranno nel
440
1986
Artemisia regina di Caria, s’è fatto ipocondriaco. ¶ «V
441
1986
possono dire. ¶ «No, no» s’impunta. «Non per questo
442
1986
lui, il viso gli s’illumina. Anche Ignazio sembra
443
1986
Perché il misterioso flusso s’è seccato? Perché sta
444
1986
la gente, che pure s’entusiasma ai cavalli, resta
445
1986
A stento sulla collina s’intravede Sant’Elmo con
446
1986
été donc mieux de s’occuper d’autres nouvelles
447
1986
les journaux napolitains». ¶ Lei s’arrabbia di nuovo. Si
448
1986
stavano nell’atrio; non s’alza all’ingresso della
449
1986
des êtres indignes de s’appeller citoyens et républicains
450
1986
l’armée française ne s’occupera plus de vos
451
1986
sguardo pare addormentato, ma s’accende di subitanei furori
452
1986
Scrive poesie, scrive musica, s’occupa di filosofia. ¶ «Voi
453
1986
un po’ vile, che s’usa coi malati gravi
454
1986
un paio di volte s’è addirittura ubriacato, in
455
1986
togliersi gli occhialetti che s’appannano. ¶ Ha indossato un
456
1986
lacci, alla greca. E s’è fatta tagliare i
457
1986
articolo esce sul «Monitore» s’accorge d’un’incredibile
458
1986
una caponatella, mangia piano, s’alza per versarsi un
459
1986
moderni. In bocca gli s’è fissato un curioso
460
1986
di star calma. Perché s’agita tanto? Non se
461
1986
tanto facile a decifrare. S’è fatto vecchio, è
462
1986
Sorride sempre, mentre lei s’arrovella per capire. Cosa
463
1986
radi i potecari che s’avviano, in mano le
464
1986
solo carrettino di verdura s’arrampica verso il mercatino
465
1986
beota ostentata sin qui. S’inginocchia a piangere. ¶ «Ma
466
1986
più, quel Ruffo? Lauberg s’è trincerato in Castelnuovo
467
1986
ormai» mormora, stanca. ¶ Lui s’infervora. ¶ «Senti. So che
468
1986
leggermente cavernoso, tuttavia lei s’accuccia contro di lui
469
1986
interno. Per fortuna non s’incontra nessuno. Al trivio
470
1986
vecchio ormai, nel pomeriggio s’è affaticato su di
471
1986
curva sottostante. A momenti s’ammazzano a vicenda, tra
472
1986
e gli altri che s’aggiravano pei camminamenti debbono
473
1986
Fra gli uomini che s’agitano per le cannonaie
474
1986
bassi, argentini, riverberi metallici s’impastano in vento musicale
475
1986
sua borsa dei ferri, s’arrangia con un temperino
476
1986
la notte. Nei cameroni s’accendono torce fumiganti che
477
1986
piano anche lì dentro s’insinua la brezza fresca
478
1986
avanguardia straripa nelle terre, s’accampa oltre le bianche
479
1986
l’adunata. ¶ L’assalto s’aspettava all’alba, invece
480
1986
prete» ride Marra. «Basterebbe s’ammassassero dall’altra parte
481
1986
strilli, un lampo, poi s’ode lo scoppio, grave
482
1986
parrucche. Dietro di loro s’accalcano lazzari, sanfedisti. Vocio
483
1986
soldati. La folla preme. ¶ «S’adda mantene’ fresca e
484
1986
fosforescenza greve di rumori. S’odono spesso sciaguattio d
485
1986
il corpo ha ceduto, s’è intrisa tutta, in
486
1986
Il povero abito bianco s’è sfilacciato, puzza d
487
1986
Sul grande specchio verdazzurro s’impastano i riflessi, i
488
1986
enormi bandiere bianche. ¶ Ormai s’è quasi in rada
489
1986
barche sembra impazzita: strilla, s’agita, suona, balla persino
490
1986
in mare, si grida, s’indica un punto nell
491
1986
farei. La mia storia s’è svolta, ne lascio
492
1986
va vuotandosi, il Fulminant s’è dileguato all’orizzonte
493
1986
velocissimi. Ogni cinque minuti s’apre la porta in
494
1986
allora torna il vocio, s’accendono torciole, candelotti. Molti
495
1986
di facce, suoni, colori s’era andato sfuocando, fin
496
1986
con garbo da salotto. S’alza dalla sedia. ¶ «Oh
497
1986
di Vico Equense, e s’impicca per essersi reso
498
1986
Eleonora de Fonseca, che s’impicca per essersi resa
499
1986
a poco, infatti, mentre s’esce al fuoco del
500
1986
il mare di teste s’erge il palco nero