Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

pensiero nato non si sa come, fluttua, bizzarra, perversa

qualche essere innocente, e sa di esser malato, infine

partire, per sparire? Chi sa! E niuno può sapere

senza meta, non si sa dove, ed ella non

ed ella non lo sa, ella va, per andare

che ha perduto, giacchè sa di nulla ritrovare. ¶ A

via, lontano, per chi sà dove! E forse molti

in pellegrinaggio: il cristiano sa che in Sionne, sovra

incontrano e dove nessuno sa o saprà mai dell

profondità del suo spirito, sa bene che ella porta

ragione di vita interiore, sa che il segreto d

fotografia: ma chi lo sa! Poi, si lascia il

sua giornata, quasi non sa fare i suoi conti

suoi conti, quasi non sa quello che ha perduto

molto. Più tardi, chi sa, in novembre, in dicembre

ha perduto?... Chi ne sa nulla!... Forse, neppure quelli

di joyeux poitrinaire... Chi sa...! ora, la triplice fine

cui assolutamente non si sa nulla, che non è

equivoche si notavano. Chi sa! Parenti viziosi e crudeli

forse l’indomani? Chi sa! La blague parigina cessava

una mensa imbandita; e sa trovare i fiori freschi

a procurarsele; ogni signora sa quale è il più

sorpreso: non risponde: non sa. Ella si tace: a

Gressoney, troverete cavalcature ?... Chi sa.... Poi, pian piano, miracolosamente

il sentiero? Chi lo sa... Per chi si fa

perduti sulle Alpi? Chi sa..... Da dieci secoli, per

vanno questi alpinisti? Chi sa! Li tiene solo questo

nessuno crede, dove nessuno sa..... In una di queste

o l’arrestarsi? Chi sa! Il semplice monaco, la

perduti sulle Alpi? Chi sa..... Da dieci secoli, per

non vede nulla, non sa nulla, non capisce più

risponde gentilmente, come essa sa, con poche parole. Il