Vittorio Alfieri, Polinice, 1783

impuri ¶ empi del vostro sangue avanzi feri ¶ distruggersi fra

di regno, o di sangue, mal diresti. ¶ Giocasta ¶ Io

pria tinte ¶ entro al sangue materno. ¶ Antigone ¶ Omai, s

digiuno ancora ¶ del teban sangue sta. Posan sul brando

via sgombrarsen col tuo sangue. ¶ Eteocle ¶ Certo, e mestier

noi tutti ¶ vuoti di sangue e d'alma. Ove

in me; son vostro sangue anch'io. ¶ Emuli al

ei torre, ¶ finché di sangue in me riman pur

che risparmiare il teban sangue; ed altro ¶ non brama

novelli empi legami ¶ di sangue hai stretti; e che

vena ¶ l'odio col sangue scorre. È ver, non

poss'io ¶ qui, senza sangue, regno? ¶ Creonte ¶ — Io te

avrai regno ¶ qui, senza sangue. ¶ Polinice ¶ Oh ciel!... ¶ Creonte

empi: io nel fraterno sangue ¶ bagnarmi? Agghiaccio al rio

ferro, ¶ a fuoco, a sangue, il mal difeso regno

cova, e rancore, e sangue, e morte, ¶ nel simulato

puote?... Oh qual di sangue scorrer veggio ¶ orribil fiume

a me son di sangue; ed io di tutti

se rotta ¶ può risparmiar sangue, e delitti. ¶ Polinice ¶ E

delitti. ¶ Polinice ¶ E il sangue ¶ di un traditor perché

trono ¶ lasciargli vuoi di sangue e di delitti ¶ contaminato

contaminato? ah! non puoi sangue in Tebe ¶ versar, che

il delitto, nel fraterno sangue ¶ mai non si ammenda

noi, che sol nel sangue ¶ d'ambi noi spento

la sete del tuo sangue. ¶ Polinice ¶ Il tuo ¶ sparger

gara, ¶ nell'abborrito nostro sangue a un tempo ¶ bagnar

l'altro ¶ beremci il sangue; e giurerem sovr'esso

in noi serpe col sangue il delitto. — ¶ Finché n

altro in campo il sangue, ¶ frutto non son d

a terra immerso nel sangue cadeva... ¶ Giocasta ¶ Quale?... Oimè

a nostro pro del sangue vostro, ¶ scendeste voi: fine

tu dei Tebani il sangue ¶ risparmia; in me, tutto

spettatrice, sta. — ¶ Ebbro di sangue, e di furor, se

Eteòcle, che cade. Il sangue spiccia ¶ sovra il fratel

son tutto del fraterno sangue. ¶ Giocasta ¶ Ahi scellerato, fratricida

che misto ¶ senti col sangue tuo rigarti il volto

moro?... ¶ Polinice ¶ Il mio ¶ sangue avrai tutto; ad acquetar

atroce vista ¶ del tuo sangue... Me misero! ben veggo

mie vene ¶ sento col sangue l'odio... Oh rabbia

mostri? ¶ e d'atro sangue e mani e volto

ancor del tuo versato sangue. — ¶ Ma, chi altronde mi