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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «sangue»

nautoretestoannoconcordanza
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sulla Croce, intriso di sangue e aureolato d’oro
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diventato un gocciolone di sangue palpitante, spinse i passi
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gonfio d’acqua, il sangue gli era scoppiato dal
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sentiva delle montate di sangue al capo: — figgiu du
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parve un fiotto di sangue coagulato. La pezzuola bianca
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si è incarnato nel sangue battezzato dei vostri figli
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gli occhi lustravano di sangue laccato, con le luminelle
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sei un digrumatore di sangue umano. ¶ — E tu sei
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specie d’orticaia nel sangue. Quello che capitava all
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lustrenti, loschi, panicciati nel sangue. Quella che teneva campione
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corona di spine scintillanti sangue del nostro Signore, le
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quando gli colò il sangue bollente e sentì aggelare
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occhi torbi lampeggianti di sangue balenavano cieli di dannazione
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pareva mi lordasse di sangue. L’occhio buono sembrò
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di quel colore il sangue, la barba nera partita
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sentì una montata di sangue al capo e un
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dalle fiancate abbrumate, rosso sangue erano come fortezze, gli
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uva che stillavano rosso sangue in fondo altomare, denti
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allagava il fondo di sangue paonazzo. ¶ Nell’ombra la
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la terra e mescè sangue dal naso tanto che
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parve seduta sopra il sangue. Quando scorse il Tarmito
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un cuore che gronda sangue. ¶ La vela, col cuore
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Buoni”. Queste parole, rosso sangue, erano scritte sui vetri
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granivano una goccia di sangue cagliato: parve un condannato
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Argene. ¶ — Qui ha sudato sangue. ¶ — Di pena!.... ¶ — Ma fu
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acre succo di un sangue non più vegeto. L
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domare i germogli del sangue. Dopo lotte gloriosamente combattute
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dolciastro esalava stiepidito dal sangue mortificato. ¶ L’uomo deduceva
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introgolato di fanga e sangue. La testa dell’arnese
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bocca il sapore del sangue umano sciapo com’acqua
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sciapivano e avvelenavano il sangue. ¶ Sognò il tempo lontano
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foro uno zampillo di sangue. A momenti si sentiva
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freddo notturno stemprò il sangue del Tarmito che, affagottati
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tartufi. Lo sciapo del sangue umano gli si dimojò
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metto volentieri il mio sangue. ¶ — Se ha cuore nel
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dei metati il vostro sangue e assuefarlo al mondo
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Rio parvero gorgogli di sangue vivo e l’erbe
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infanzia. Quello è giovine sangue nostrale disperso per le
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Udite? ¶ — Sì. ¶ — Nicodemo per sangue gagliardo fu pari all
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spine, l’orme stillavano sangue vivo. Isaia seduto al
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piedi non renderanno più sangue voi potrete affrontare l
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tutta d’osso. Il sangue sciolto sciambrottava nella parte
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alto e vedeva colare sangue dai capelli nelle fauci
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e gorgoglianti come il sangue che sgorga dall’arteria
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il ferro nel loro sangue che stempera la dolcezza
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stirpe. I ragazzi, giovine sangue della Patria, sgorgato nelle
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e di toga, di sangue, di mondo, di pena
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la terra lavata dal sangue, purificata dall’incendio: poi
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il taglio gemè lento sangue inchiostrato. — I morti ritornano
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si chiazzavano di rosso sangue. ¶ Repentinamente i gelsi svettarono
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un rivolo caldo di sangue sgorgare dal cuore. ¶ — Di
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corona di spine, il sangue, il fiele, il telo
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suppliziata, anche se il sangue bollirà in ogni vena
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di capelli grumate di sangue sopra i sassi, ha
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era tanto zuppa di sangue cagliato che stava ritta
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latta ruggine manda il sangue in acqua; dopo un
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con la guerra nel sangue. Anche il Cieco, Cuore
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rivincevano il bruciaticcio del sangue. Intorno v’era il
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al muro stillava il sangue come sul drappo della
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tenuti caldi col loro sangue vivo nei fossati di
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cimitero di Monfalcone stillava sangue. Al di là del
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lineati di terra rosso-sangue, solcati di nero, con
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primi, una verginità di sangue sacro è quasi un
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pettirosso ferito che sgocciolava sangue. ¶ Gli stampi delle martiri
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lo cifravano in rosso sangue. ¶ Una goriola laccata rivolava
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di zappa che affettava sangue immaginario. Costì, doveva essere
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cisterne dei ventri. Il sangue gelo e cagliato sulle
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dalla terra, lavato dal sangue. ¶ La rupe della 209 tagliata
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scolavano palta mattone come sangue inacquerito. ¶ I soldati nei
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rosso con la croce sangue; basso come una casamatta
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Il Tarmito aveva nel sangue l’alito della foresta
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della trincea, schizzati di sangue, annerito sulle vestimenta, alcuni
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del naso torcia e sangue. Forbendosi col dosso della
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naso piramidale chiazzato di sangue, gli occhi convergevano divaricati
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dovevano aver veduto tanto sangue. Con gli scarponi impegolati
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dava le vertigini al sangue. ¶ Su tutti i ricordi
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di raddoppiarsi incendiò il sangue del Tarmito che alzandosi
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pulsavano e sbisciavano sul sangue che i soldati ramazzavano
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soldati erano impolpati di sangue. Anche il viso e
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corna, all’odor del sangue fermentato si piantavano sulle
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fino al manico. Il sangue gli schizzò bollente sul
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riparò lo zampillo del sangue che ribolliva e schiumava
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le guance lardose e sangue slabbrarono sugli orecchi afflosciati
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gli faceva schizzare il sangue dagli occhi. Con la
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rosso cardinale: note di sangue sul tono calcina delle
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quelle che davanti al sangue mestruale erano prese dal
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pidocchi pollini: sciolti dal sangue, colarono dal naso. ¶ Il