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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «sapevo»

nautoretestoannoconcordanza
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prendevamo altri bastardi. ¶ Adesso sapevo ch’eravamo dei miserabili
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nuovo che adesso lo sapevo, e quel tempo era
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non c’ero andato. Sapevo che il vecchio, le
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in America. – Ma se sapevo che si beve questa
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Buttarmi dal molo? Adesso sapevo perché ogni tanto sulle
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poggiato sulla ringhiera. ¶ – Se sapevo suonare come te, non
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quel bue? Perché non sapevo suonare neanche la chitarra
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gliel’avevo mai chiesto. Sapevo di diversi del paese
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strade, per quei boschi. Sapevo molte cose, gliele avevo
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e maneggiato un fucile. Sapevo che quei boschi s
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tante voglie che non sapevo piú d’avere addosso
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dove non sarebbe ripassato. Sapevo ch’era vedovo, gli
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Da ragazzo non lo sapevo ancora, eppure avevo sempre
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dissi che non lo sapevo. Tacque un momento, si
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dargli quel piacere. Ma sapevo che avrebbe dovuto sturarmi
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e dei falò la sapevo. Soltanto, m’ero accorto
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ero accorto, che non sapevo piú di saperla. ¶ X
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non credevo nella luna, sapevo che tutto sommato soltanto
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Fatto sta che lo sapevo che non sarebbe durata
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o le solite facce. Sapevo già che finita la
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tane di quella pianura sapevo che correvano lucertole velenose
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e masticava amaro. – Lo sapevo, – disse poi, – ha già
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sempre ragione. Io lo sapevo, e lo sapeva anche
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queste cose ma non sapevo come dirgli la mia
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manovrare la trebbiatrice. Non sapevo che crescere vuol dire
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a mandarmi via. Perché sapevo di non essere nessuno
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ti hanno fatto… ¶ Io sapevo già tutto. Sapevo e
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Io sapevo già tutto. Sapevo e piangevo. Le ragazze
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vedere quella tina? ¶ Io sapevo dov’era la tina
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dov’era la tina, sapevo la volta bassa, i
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avevo sentite tante, e sapevo, vedevo come anche Irene
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alla bambina, io non sapevo se dovevo andarmene. La
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quella gamba – adesso che sapevo tante cose e sapevo
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sapevo tante cose e sapevo difendermi. Non era mica
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bestemmie, tutte quelle che sapevo. ¶ Se avessi osato, avrei
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a popolarsi, io ne sapevo abbastanza sulla festa che
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ragazzotto americano. Già allora sapevo che sarei ritornato. ¶ Rosanne
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noi a Tripoli… ¶ Io sapevo com’era la stanza
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sentivo davvero io, non sapevo nemmeno bene perché. Una
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tante cose successe non sapevo nemmeno piú io che
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anche per me, adesso sapevo che cos’era una
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cos’era una donna, sapevo perché la musica sui
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la strada per Genova. Sapevo che fra due anni
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o l’America. Ne sapevo già abbastanza a quei
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che quelle storie le sapevo già da un pezzo
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i padroni non li sapevo. Ci voltammo a guardare