Vittorio Alfieri, Virginia, 1783

spetta, ardire. ¶ Virginia ¶ Io schiava? Io di te schiava

schiava? Io di te schiava? ¶ Numitoria ¶ A me non

le prove. La mia schiava intanto ¶ meco ne venga

qui, pria che menarmi schiava, ¶ carnefici, v'è forza

un vil tuo par schiava più vil foss'io

dalla falsa ¶ madre la schiava fuggitiva. ¶ Virginia ¶ O prodi

a me. Costui di schiava ¶ tacciata m'ha. ¶ Icilio

m'ha. ¶ Icilio ¶ Di schiava! O vil, son queste

te? Questa è mia schiava; ¶ sì, questa; il dico

non ve la chiede; ¶ schiava la dice, e piglia

signor sottrar l'antica schiava ¶ qual di voi l

l soffre, il merta. ¶ Schiava non può d'Icilio

sposa;... ¶ fosse anco nata schiava. — Ove si vide ¶ legge

V'ha chi di schiava ¶ l'osa tacciar; v

uom finor, che costei schiava esser dica. — ¶ Ma voi

magion, d'una mia schiava è nata; ¶ quindi, bambina

credea ¶ giudicar d'una schiava oggi, e non d

in me: me traggan schiava ¶ i tuoi littori: è

Dar pria sentenza della schiava udrete, ¶ e di lui

frattanto ¶ resti la dubbia schiava. ¶ Icilio ¶ Infame tetto ¶ di

a chi nomarmi ardisse schiava, oh! pensi ¶ ch'io

a te nella tua schiava. ¶ Numitoria ¶ Oh! dove ¶ tal

date or tosto la schiava; e non vi arresti