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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «se»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
ragionevolmente onde pentirmi; poiché se in tutte l'azzioni
2
1620
la statua di Minerva, se non per accennare, con
3
1620
senza confacevole proporzione. ¶ Ché se a quello si attribuiscono
4
1620
l'istesso Giove. ¶ Et se pur Ella, come Giove
5
1620
loro si compiace. ¶ Et se, come Giove per Danae
6
1620
liberalità lo dispensa. ¶ Et se, come Giove per Europa
7
1620
volto. ¶ Apollo invero, che, se circonda la chioma della
8
1620
verdi fronde del lauro, se da una parte attende
9
1620
le Muse in Parnaso; se nell'una mano tiene
10
1620
gli animi umani. ¶ Et se bene non la suona
11
1620
di sampogna, non sarà, se non m'inganno, con
12
1620
a quelle del mantovano, se ne stette quasi sempre
13
1620
ella avesse figurato tra un amore eminente et
14
1620
verità ella resterebbe persuasa, se sapesse la publica professione
15
1620
difensore de' suoi scritti, se non ch'essi hanno
16
1620
così soglio dir sempre) se potesser vedere gli scritti
17
1620
scrivere, non per altro, se non perché l'opere
18
1620
universale è grande, ma se ne sperano gli effetti
19
1620
Signoria a cotesto cielo; se non che andiamo sofferendo
20
1620
con tanti encomi, ché se l'Invidia vi sente
21
1620
termini della trivialità. ¶ Anzi (se mi è lecito dirne
22
1620
da chi ha in la dottrina uguale alla
23
1620
eccetto a me, che se fussi stato buccinato per
24
1620
buoni non sanno dir se non bene, sì come
25
1620
malvagi non possono dir se non male. ¶ Poco ho
26
1620
da spianar queste cifere. ¶ Se per l'innanzi sarò
27
1620
ridicole et puerili, come se noi non sapessimo assai
28
1620
me ne rimango quieto, se non sodisfatto; et sì
29
1620
et la Gerusalemme liberata, se poi alla prova le
30
1620
de' quali io parlo, se ben mancano nella felicità
31
1620
finezza di giudicio; et se questo talora s'inganna
32
1620
questo talora s'inganna, se ne può recar la
33
1620
et altri appropria a se stesso solo quel che
34
1620
più che, per discolpar se stessi et difendersi dalle
35
1620
me il medesimo fallo. ¶ Se confessassero con modestia di
36
1620
onde non è maraviglia se talora s'abbattono nel
37
1620
quali, come che per se stessi fussero fertilissimi ritrovatori
38
1620
con le mentovate condizioni, se bene ancor questo sovviemmi
39
1620
Io l'ho poi (se non m'inganno) aiutato
40
1620
a sua volontà. ¶ Or se così è, perché questi
41
1620
intelletti inventivi, ricevendo in a guisa di semi
42
1620
in quello istesso modo, se non erro, che hanno
43
1620
ultimo capo del rubare, se ben di questo et
44
1620
che cotal repertorio ciascuno se l'ha a fare
45
1620
alle fabriche nuove. ¶ Perciò se secondo i precetti et
46
1620
le vene nel petto, se hanno disiderio di gloria
47
1620
vogliono farsi onore. ¶ Et se non hanno spirito atto
48
1620
deprimer me et avantaggiar se stessi nella opinione del
49
1620
confondere con salde ragioni: se non ch'io mi
50
1620
ho volontà di ripigliarlo se non son provocato più
51
1620
non sapendo giamai per se medesimi produrre cosa di
52
1620
sodisfare a tanti appetiti, se non ha i sapori
53
1620
sempre abietti et sconosciuti se ne starebbono; in quella
54
1620
un minimo peccatuzzo. ¶ Ché se nelle cose di coloro
55
1620
che non s'ammettano se non gl'immacolati, si
56
1620
Flacco, ci basterà che, se pure ne' nostri scritti
57
1620
parti principali abbiano in tanto di bello che
58
1620
pietà il considerare che se, fra tanti moti, pericoli
59
1620
tosto occasione d'amarmi, se non per altro, almeno
60
1620
delizie di questo mondo, se ci fosse bisogno al
61
1620
Valesi, né i Morazzoni. ¶ Se voi la ristamperete, sarete
62
1620
far conoscere in breve se abbiamo ingegno ancor noi
63
1620
timor risospinta, assai veloce, ¶ se non quanto il bel
64
1620
fulmine senza scoppio, ¶ aventò se medesmo e dala lingua
65
1620
bel piè trafitto ¶ di se stesso maggior subito cresce
66
1620
atto dolce e grave ¶ se medesmo compose. ¶ D'una
67
1620
penne, ¶ quaggiù ne venne. ¶ Se qui legge fatal vieta
68
1620
sol per qualch'anno (se potran mai tanto ¶ quest
69
1620
celesti, ¶ com'ardo, ardesti. ¶ Se neghi che 'l mio
70
1620
scusa e di perdono, ¶ se di perdono, o scusa
71
1620
temprato, ¶ come il canto. ¶ Se del'occhio era il
72
1620
di quel sommo coro, ¶ se 'l mio devoto stil
73
1620
io più non curo ¶ se non che di se
74
1620
se non che di se stesso abbia a dolersi
75
1620
dotta man, ch'a mi tira, ¶ far del
76
1620
adoperò l'orecchio: ¶ o se parte nell'opra avea
77
1620
ordigno. ¶ L'istrice, a se medesmo arciero et arco
78
1620
e saette, or di fatto ¶ spinoso globo e
79
1620
è degno, ¶ fere tra se medesme ¶ discordanti e nemiche
80
1620
su l'acque ¶ a se medesmo piacque, ¶ né di
81
1620
alcun l'ingegno. ¶ O se dardo pungente ¶ scoccando di
82
1620
arresta ¶ fuggitiva cervetta; ¶ o se spiedo lucente ¶ impugnando dapresso
83
1620
mi fossi! ¶ Felice me, se dela dea di Cinto
84
1620
al'onde. ¶ Tel diran (se nol credi) ¶ le mie
85
1620
tel direbbono anch'essi ¶ se quell'avide bocche, ¶ che
86
1620
Eccoti là nel suolo ¶ (se vedergli ti cale) ¶ del
87
1620
et ossa ignude". ¶ Ma se l'aspra cagion di
88
1620
d'un, non so se dir deggia ¶ boschetto o
89
1620
l'entrata. ¶ È dubbio se la rupe ¶ dal continuo
90
1620
accumulate stille, ¶ forma di con labirinti ondosi ¶ mille
91
1620
vaghezza simplicissima mi trasse. ¶ Se colpa è risguardar le
92
1620
tuoi; ¶ or va, dillo, se puoi". ¶ Ahi chi credea
93
1620
già di tua mano ¶ (se ti soviene, o madre
94
1620
inteso, ¶ meschinel, che potea ¶ se non per entro la
95
1620
di me vedesti. ¶ E se i miei genitori ¶ qua
96
1620
danno, arco mal teso, ¶ se però l'arco e
97
1620
vin ebro Lieo; ¶ e se non fusse il pampinoso
98
1620
mormora questi accenti infra se stesso. ¶ – Silenzio, o Fauni
99
1620
mai vide ¶ Grazia vestita, ¶ se sempre tutte ¶ van senza
100
1620
viene a le sponde ¶ se non ignuda? ¶ Forse è
101
1620
in volto. ¶ Chi sa se fusse ¶ Minerva casta? ¶ Ma
102
1620
spiaggia i desolati orrori, ¶ se non quanto sol ode
103
1620
altra cura ne tien, se non che sola ¶ quella
104
1620
rapio, ¶ dala paterna reggia? ¶ Se fu Borea superbo, ¶ supplico
105
1620
volta ¶ risospingere al lido. ¶ Se Zefiro spietato, ¶ prega Clori
106
1620
a me nol renda. ¶ Se fu fors'Euro audace
107
1620
lor fraudi accuso. ¶ Ma se sol per fuggirmi, ¶ fellone
108
1620
per l'acque volate, ¶ se la vostra bianchezza ¶ rappresenta
109
1620
Felice, oh me felice, ¶ se mai l'attiche navi
110
1620
ti servirò d'ancella, ¶ se non vorrai di sposa
111
1620
l'acqua ale mani, ¶ se non con altro vaso
112
1620
mai, ch'io speri? ¶ Se col focile accendo ¶ fiamma
113
1620
affanno ¶ fora miglior partito, ¶ se non che 'l petto
114
1620
Ma questo che rileva, ¶ se tra gli aspi e
115
1620
usurpi ¶ dela Parca proterva, ¶ se tua son, Teseo mio
116
1620
gioia io vengo meno ¶ se 'l tracanno a sorso
117
1620
crò ¶ fa buon prò. ¶ Se talor mi lava il
118
1620
allegria bear mi sento, ¶ se si versa e cade
119
1620
i più bei fregi, ¶ se ne colmava il grembo
120
1620
e devoti, ¶ movendo tra se stessi ¶ ambiziose gare, ¶ quasi
121
1620
non le fesse di cortese invito. ¶ Ma la
122
1620
acceso et ebro ¶ fra rivolge come ¶ la semplicetta
123
1620
l'ignude piante in ristretta accoglie; ¶ quindi rivolta
124
1620
e temerario tauro? ¶ Chi se' tu, nel cui petto
125
1620
prego, ¶ questo stranio animale ¶ (se pur i crudi tori
126
1620
E tu Borea gentile, ¶ se 'n te viva si
127
1620
rifiuta, ¶ e, pur tra dubbiosa ¶ di froda e
128
1620
Provino omai l'Erinni ¶ se di Cocito è più
129
1620
poi ¶ l'anime tormentate ¶ se tormento han gli abissi
130
1620
annebbiare il giorno. ¶ Ma se ben dal'un lato
131
1620
a maturare i frutti; ¶ se mai per me, se
132
1620
se mai per me, se mai ¶ per opra del
133
1620
sovienti ¶ amorose dolcezze; ¶ e se pur ciò che nasce
134
1620
bench'abbia ¶ alquanto in di ruvidezza in vista
135
1620
luce abbagliar potrebbe altrui, ¶ se non fusse maggiore ¶ l
136
1620
capriccioso scherzo, ¶ figurando in se stessi ¶ di gran membra
137
1620
e di riso ¶ tra se medesma, e di piacer
138
1620
ferrugineo carro, ¶ non sa, se non piangendo, ¶ ale compagne
139
1620
tartareo ladron fatto contrasto, ¶ se non che 'l re
140
1620
e taciturno il fianco, ¶ se non ch'ad or
141
1620
morir mi sento. ¶ Morrò (se 'l ver pavento) ¶ e
142
1620
tanto diviso. ¶ Chi fia, se tu non sei, ¶ tu
143
1620
a raccontar le presi. ¶ Se le dico talor ch
144
1620
Odimi o bella, e se tra i cespi ombrosi
145
1620
ch'io son contento. ¶ Se sapessi, o giovinetta, ¶ ritrosetta
146
1620
prova, ¶ ma che giova, ¶ se d'Amor lo stral
147
1620
Ahi, che veggio? ove se' ita? ¶ Dura scorza, invida
148
1620
ch'inestinguibile ¶ non so se dele Furie ¶ o pur
149
1620
la cima incurvasi, ¶ dimostra (se 'l consideri) ¶ l'anno
150
1620
continovo ¶ si volge in se medesimo. ¶ Di me dunque
151
1620
sferico ¶ l'universal dominio. ¶ Se nel cantar Idillii ¶ altro
152
1620
arbitrio ¶ sentenza favorevole; ¶ e se ben egli in premio
153
1620
macigno o selice? ¶ Ma se sei marmo o porfido
154
1620
e quelle rupi sdrucciola, ¶ se stesso a più poter
155
1620
partorì doglia eterna. ¶ E se dipinger vuoi ¶ quanto conviensi
156
1620
crescenti ardori ¶ diè di se stesso tanto, ¶ che l
157
1620
o meta ¶ consumavansi amando. ¶ Se disuniva i corpi ¶ confine
158
1620
al'incontro ¶ Piramo rimanea, ¶ se Tisbe oltre l'usato
159
1620
la colpa del'indugio, ¶ se colpa esser potesse ¶ colà
160
1620
e soggiorna. Or vedi ¶ se chi per lui ragiona
161
1620
più vive, ¶ sentiro in cangiarsi ¶ i trastulli in
162
1620
ne le viscere tue? ¶ Se per onore il fai
163
1620
sono un'alma sola. ¶ Se 'l fai per risanarmi
164
1620
desperato. ¶ Tanto fuor di se stesso, ¶ quanto dentro al
165
1620
ben, ch'io moro, ¶ se più tarda a svelarsi
166
1620
sì e 'l no, se sia ¶ o pur non
167
1620
perché raro si vede ¶ se non sol colà, dove
168
1620
esser non pote ¶ altra, se non la mia. ¶ Ma
169
1620
piagni? ¶ Lascia il pianto, se m'ami, ¶ che ogni
170
1620
ritornar pensando ¶ discorron tra se stessi, ¶ e dice ciascun
171
1620
volto con volto almeno, ¶ se non seno con seno
172
1620
amato e caro? ¶ Che se tra noi non fusse
173
1620
a Piramo innanzi, ¶ pensa se la fanciulla ¶ sarà costante
174
1620
sarà costante, e salda; ¶ se lascerà dormendo, ¶ ingannarsi dal
175
1620
dormendo, ¶ ingannarsi dal sonno; ¶ se fia che sen'accorga
176
1620
che s'attraversi; ¶ o se non altro, forse, ¶ faccia
177
1620
chi l'have in maggiore. ¶ Quindi riprega Amore
178
1620
sìch'ardisce, quant'arde. ¶ Se teme pur, non teme
179
1620
fedele ¶ negligente e crudele. ¶ Se da liev'aura tocco
180
1620
pensiero ¶ il falso persuade. ¶ Se foglia a terra cade
181
1620
giunto, ¶ io non so se m'inganno. ¶ Se' tu
182
1620
so se m'inganno. ¶ Se' tu Piramo mio, ¶ ahi
183
1620
Queste tacite cose ¶ tra se stesso dicendo, ¶ s'affrettava
184
1620
solca l'onde tranquille, ¶ se in non veduto scoglio
185
1620
e spia ¶ per veder se s'inganna, ¶ bramoso d
186
1620
ove sei? ¶ (dicea) ma se colei, ¶ ch'era sola
187
1620
fuggì con lei? ¶ E se pur sen fuggio, ¶ come
188
1620
dolor, ch'io sento, ¶ se quel conoscimento, ¶ ch'allora
189
1620
si lagnava del fato, ¶ se stesso riprendea. ¶ La spada
190
1620
disse in questa guisa: ¶ – Se 'l tempo, che potrebbe
191
1620
torto mi facesti, ¶ che se (come ben sai) ¶ in
192
1620
senza me poi morire. ¶ Se fosti discortese ¶ a non
193
1620
in quel ferro crudele; ¶ se non poté il bel
194
1620
per sposo, ¶ or guarda se la morte ¶ ha dissolver
195
1620
Vienne, vienne, e vedrai, ¶ se ciò che non fe
196
1620
E te pietosa madre, ¶ se la triste novella ¶ ti
197
1620
cagion novella? ¶ Lidio ¶ A l'appella il gran
198
1620
sotto il braccio? ¶ Lidio ¶ Se tu sapessi, o Lilla
199
1620
d'ogni stile; ¶ ché se l'occhio, che 'l
200
1620
disegno. ¶ Lilla ¶ Lidio mio, se di fuor bruna ho
201
1620
date ai cori. ¶ Ma se i cori rubate, ¶ anzi
202
1620
i cori rubate, ¶ anzi se gli uccidete, ¶ e l
203
1620
alloggi? ¶ Come, come presume, ¶ se nemica è del lume
204
1620
labro. ¶ Consentite (vi prego) ¶ se l'alme m'involaste
205
1620
semplicetti fanciulli, ¶ perigliosi trastulli, ¶ se non volete infra lo
206
1620
miei propri sembianti. ¶ Or, se sì chiari a me
207
1620
del core, ¶ che 'n l'effigie mia ritenga
208
1620
arnese; ¶ ferir non sa, se non minute fila ¶ e
209
1620
mostro orrendo e difforme, ¶ se ben son mostro misero
210
1620
divenne un verde tronco; ¶ se ben tu, ch'a
211
1620
ruscel cervo assetato. ¶ Filaura ¶ Se di sete e di
212
1620
o s'io taccia. ¶ Se l'ardir cresce, mancan
213
1620
guarda gli armenti, ¶ che, se vuol la sua ninfa
214
1620
intendo pur troppo; ¶ anzi se' tu che me non
215
1620
ha che dar altrui se non se stesso. ¶ Mercenario
216
1620
dar altrui se non se stesso. ¶ Mercenario e venal
217
1620
egli è, ma fanciullo; ¶ se talvolta s'adira, ¶ sol
218
1620
mio canto. ¶ Ti canterò (se vuoi) ¶ canzonette leggiadre, ¶ da
219
1620
io ciance vendo, ¶ e, se nulla mi dai, nulla
220
1620
pote ¶ buona musica Amor, se di chi suona ¶ lo
221
1620
le corde d'oro. ¶ Se pur canto mi piace
222
1620
divin seguir l'essempio. ¶ Se sia malvagio et empio
223
1620
aurate ¶ raro impiagano ancor, se non l'arrota ¶ Fortuna
224
1620
si compra, né vende? ¶ Se 'l bisogno vien mai
225
1620
bisogno vien mai, ¶ impegnale, se sai. ¶ Fileno ¶ Se cangiar
226
1620
impegnale, se sai. ¶ Fileno ¶ Se cangiar potess'io ¶ in
227
1620
tue chiome un filo. ¶ Se questi fiori intorno e
228
1620
solo un tuo sguardo. ¶ Se quanto esperto sono ¶ ne
229
1620
si trasforma il metallo; ¶ se d'auree marche ibere
230
1620
i mucchi possedessi; ¶ e se d'ongare stampe ¶ gravide
231
1620
carpir l'oro guardato; ¶ se fossi Mida, ond'io
232
1620
ciò che tocco volgessi; ¶ se fussi Enea, che dal
233
1620
l'aureo germoglio; ¶ e se fossi Giasone, ¶ che di
234
1620
i ricchi stami; ¶ o se Prometeo fossi, ¶ cui non
235
1620
e dele stelle; ¶ anzi se fossi Giove, ¶ sìche mi
236
1620
è già trafitto. ¶ SELVAGGlA ¶ Se fede a me non
237
1620
E che diresti poi, ¶ se con ragion gagliarde io
238
1620
Oh me felice apieno, ¶ se pur dato mi fusse
239
1620
teco si mora? ¶ Laurino ¶ Se men superba e cruda
240
1620
volgon sei mesi apunto, ¶ se mal non mi rimembra
241
1620
portento è di Natura. ¶ Se rose hai nel bel
242
1620
spine il petto? ¶ E se sei sì nemica ¶ d
243
1620
ma non esser infida. ¶ Se ricusi d'amare, ¶ almen
244
1620
ne torna ferito. ¶ Crede se stesso al mar tranquillo
245
1620
del'amorose pene. ¶ Selvaggia ¶ Se sì lieto è il
246
1620
è il tuo stato, ¶ se sì dolce è il
247
1620
commun, vera dolcezza. ¶ Ma se di pari Amor non
248
1620
gioia perfetta. ¶ Selvaggia ¶ Or se tra noi non è
249
1620
In questo sol, conoscerò se m'ami, ¶ se prendi
250
1620
conoscerò se m'ami, ¶ se prendi a disamarmi ¶ e
251
1620
me non ami. ¶ Or se cerca il tuo core
252
1620
amassi, amar devresti. ¶ Ma se sai, che m'offendi
253
1620
di soverchio amore; ¶ or se colpa è l'amor
254
1620
me ne richiamo. ¶ Ma se pur di fallo tal
255
1620
pur di fallo tal (se fallo è questo) ¶ ti
256
1620
eccesso ¶ del misfatto commesso, ¶ se già senza punir, punito
257
1620
manca l'effetto. ¶ Laurino ¶ Se del'incendio mio fuss
258
1620
l'amore eterna. ¶ Selvaggia ¶ Se la beltà del'alma
259
1620
amante ¶ peregrin sitibondo ¶ che se tra via s'incontra
260
1620
ver non ama, o se pur ama, ¶ ama d
261
1620
serbato, alfin si guasta. ¶ Se bene invero il fiore
262
1620
una vergine a Natura, ¶ se de' nostri imenei ¶ non
263
1620
morto? ¶ Laurino ¶ Anzi no: se ciò fai, ¶ subito mi
264
1620
et consacrare olocausti. ¶ Ma se alle vostre bellezze (o
265
1620
onori, et tributi? ¶ Percioché se il sole è vera
266
1620
istesso autor del sole. Se il sole è prencipe
267
1620
di luce perpetua, che se ben talora da qualche
268
1620
beltà infinita, la qual se pur talvolta da maligna
269
1620
fuggire il paragone, volentieri se ne starebbe perpetuamente sepolto
270
1620
porterebbe giamai seco giorni, se non sereni et ridenti
271
1620
quest'anima eletto? ¶ Et se voi di quest'anima
272
1620
i debiti miei. ¶ Che se voi siete il sole
273
1620
l'ira e 'n rigor non serba, ¶ perché
274
1620
ardo, ¶ men crudo almen, se non pietoso, un guardo
275
1620
e l'aura spiri, ¶ se dal tuo core il
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ghiaccio Amor non sgombra? ¶ se del tuo volto il
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a me non giri? ¶ se fra nebbia di duol
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tu mormorando, ondoso rio, ¶ se t'asciugò sovente il
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pietà punto non piega, ¶ se ben con mesto e
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fiori in altro prato, ¶ se i fior del tuo
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licor del'ape; ¶ ma, se tu non le tempri
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case palustri, ¶ volsi inferir: «Se ben con gli occhi
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ad un medesmo caso: ¶ se ride in sul mattin
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sonno aggravi. ¶ XLV ¶ Ahi se ben tu m'aborri
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mio sembiante è vago, ¶ se pur nel fonte limpido
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sospiraro indarno. ¶ XLVI ¶ Fillide (se nol sai) la bionda
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il suo tesoro. ¶ L ¶ Se 'l mio canto il
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d'or si vesta, ¶ se virtù non l'adorna
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di satiro e nipote? ¶ Se ben l'insegna infame
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LVI ¶ Quel sarà tuo, se 'l chiedi, e voglio
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sospir la doglia mostro: ¶ se non che tu languisci
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onora. ¶ LXII ¶ Oh dio, se tu vedessi, or che
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d'or la cocca. ¶ Se tu n'andrai di
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versi suoi. ¶ LXXI ¶ Fu, se 'l ver si racconta
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la negai; ¶ e tu, se ti fia in grado
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cor sia salamandra; ¶ ché, se t'ascolta Pan, che
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e saggia, ¶ né so se i monti ircani o
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vergognar di me stesso, se ben certo debbo prenderlo
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scampo, ò schermo. ¶ Già com'elce al vento
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vile. ¶ Ò nuova crudeltà, se non m'è dato
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l mio tormento: ¶ ma se dagl'occhi ho vita
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mia morte fora? ¶ 15 ¶ Ò se t'havesse de l
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pur su gli Arimaspi: ¶ se tè di sangue, e
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ond'ella vuole ¶ sovra se stessa, e dal mortal
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pur d'Amor in stesso ha spirto, e
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l'acque stesse, elle se 'n vanno ¶ a' lor
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fonti primieri, che à se l'invita, ¶ e s
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e la Vite. ¶ Che se pur son già mai
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Ecco quel Pruno, hor se no 'l sai fu
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incende, e bolle. ¶ 47 ¶ Così, se ben rimembro, egli solea
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note ¶ possenti ad arrestar, se 'l Ciel l'udisse
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ch'ei disse, ¶ stil, se divin non è ridir
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no 'l puote ¶ non, se Dafne tornasse, ò Melibeo
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intenerito ho spesso. ¶ 76 ¶ E se à me de' suoi
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placar con doni almen, se non con canto. ¶ 88 ¶ Io
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selve à caccia; ¶ e se sei con le Fere
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la cocca, ¶ non sò se tale in Cinto, ò