Antonio Moresco, Gli increati, 2015

e di schiuma, anche se il suo letto è

nella trapanazione del coito, se è poi aria questa

come in un bozzolo, se non è invece il

arrivano ancora voci, come se fossero vicine, infinitamente vicine

vicine, infinitamente vicine anche se vengono invece da infinitamente

ma non so poi se corro verso quelle voci

facendo sventolare dietro di sé gli strascichi dei capelli

le braccia allargate, come se volessero abbracciarmi già da

me. Non si capisce se sale verso l’alto

in avanti, mi pare, se non sono tutte quelle

non ai morti, anche se persino quando ero vivo

altro che morti, anche se la morte viene prima

morte viene prima, anche se la vita viene dopo

vita viene dopo, anche se il racconto dei morti

quello dei vivi, anche se il racconto dei vivi

io dov’ero prima, se sto raccontando adesso quello

prima? Dove sono adesso, se sto raccontando prima quello

che si restringono, come se partecipassero del generale movimento

avvolto dal mio, anche se in questa reggia si

morti. ¶ Piano, piano, come se l’aria tra di

fai ad avermi riconosciuta, se ci vediamo adesso per

qui.» ¶ «Ma allora perché, se deve ancora succedere, è

incontrare la prima volta, se no non potrei, non

si restringono pulsando come se fossero cuori?» le domando

Perché tutto questo?» ¶ «Perché se adesso non fossi qui

vorrà ancora molto tempo, se esistesse il tempo, perché

ha mai abbandonato, anche se solo adesso la vedi

occhi. ¶ Non lo so se stiamo camminando o se

se stiamo camminando o se siamo ancora fermi, abbracciati

e penetrarsi e sfondarsi, se sono morti? Perché tutto

è possibile?» le domando. «Se la morte viene prima

morte viene prima, e se la vita è dentro

e morte. Nessuno sa se avverrà prima la tracimazione

Come faremo a trovarci, se uno è nella vita

o tra mille altri, se non mi hai mai

mai visto prima, o se mi hai vista o

che strappa i corpi se non sono incernierati e

solo, mentre mille altri se ne stanno aggrappati con

a contenere dentro di sé l’enorme quantità di

silenzio di fronte a sé questa plaga fosforescente che

non mi sentiva, o se mi sentiva non si

le grido, non so se le sussurro o le

cui sono immerso, come se fossi anch’io uno

della sua irradiazione, come se provenisse non solo dall

la prima volta! Perché se tu non mi guardi

mi avrai guardata. Perché se tu non mi vedi

guardo, la guardo, anche se non la vedo, anche

non la vedo, anche se vedo solo, sotto questo

altro. ¶ Io non so se sono nudo o se

se sono nudo o se sono vestito, perché non

so più, non ricordo se mi sono poi rimesso

dentro la morte. Perché, se la temperatura è per

di atomi e molecole, se la dilatazione termica dei

essere per i morti, se tutto questo sconvolgimento di

la terra. Non capisco se quelle su cui sto

caldo, morbido braccio, come se avesse non solo due

si abbassano impercettibilmente come se fossero poste sopra dei

spazi nell’inconcepibile buio, se sono porticine di case

Ma che vuoto è, se si scorgono ancora, dall

vertiginosamente nel vuoto, come se dall’altra parte, da

e le loro tempie, «se sta succedendo adesso per

per la prima volta, se la morte viene prima

la morte viene prima, se la vita viene dopo

e baciarmi. «E perché, se risorgi, allora entri anche

per farli risorgere. Solo se ti accoppi con noi

accoppi con noi, solo se ci incernieriamo con le

le spose dei morti. Se tu ti unisci a

a noi, è come se ti unissi a lei

risorgere! ¶ Chiudo gli occhi, se non li avevo già

e vita. ¶ 17 ¶ Le incernieratrici ¶ Se dovessi dire su che

resurrezione e del coito. ¶ Se dovessi dire che cosa

unico perno?” ¶ Non so se quelle su cui sto

correndo sono strade o se sono corpi che si

emergendo. Non so neppure se sto correndo lungo l

questo stesso bilanciere, o se sono invece uscito dall

dai corpi portando con sé ancora un po’ della

della muraglia. ¶ Non so se sto ancora correndo o

sto ancora correndo o se mi sono fermato di

che tu mi conosca, se sono morto, se la

conosca, se sono morto, se la morte viene prima

me. Ma non so se è il ridere sommesso

sommesso dei morti o se sono invece i rumori

posso ricordarmi di te, se il ricordo è già

quella voce ridere piano, se poi quello che arriva

è davvero un riso, se non sono invece i

casa, senza riscaldamento anche se era pieno inverno, dove

vedere per poter vedere. ¶ «Se tu venissi vicino a

mio corpo da viva se adesso non te lo

non ci può essere, se non c’è prima

viene prima. Perché solo se restiamo dentro la morte

basso, verso il fondo, se c’è un fondo

bracieri. ¶ Riprendo a correre, se poi è un correre

poi è un correre, se non è il movimento

all’impazzata trascinando con sé un enorme fronte di

siamo qui! Ti aspettiamo! Se tu non ti unisci

è dopo la morte. Se tu non ci abbracci

Ma non lo so se sono poi delle voci

loro bocche morte come se cantassero nella nera notte

e saldati, attirano a sé altre cerniere di morti

che reggono su di sé le cuspidi emerse delle

la produzione di morte, se la vita sta tracimando

a un istante prima se ne era rimasto seduto

gli occhi chiusi come se dormisse da morto, e

dalla notte dei tempi, se ci fosse la notte

ci fosse la notte, se ci fosse il tempo

è per i vivi, se non è più un

Che aspettative ci sono, se anche la morte che

morte, come può esistere se l’intero pianeta, dei

e comperato da chi, se è stato venduto e

nome? Una sigla? E, se è una sigla, una

economia può esserci ancora se tutta l’economia, in

di vita e morte, se l’aumento della popolazione

vita dentro la morte, se lo spazio è stato

e dentro la morte, se l’economia è diventata

vivo dentro la morte, se chi non doveva risorgere

ancora dare all’economia, se anche la guerra non

e della morte? Perché, se la pubblicità è pubblicità

la morte viene prima, se la pubblicità della morte

della pubblicità della vita, se quello che viene pubblicizzato

dentro la morte, ma se adesso è in atto

libertà che cos’è, se la vita sta tracimando

morte dentro la vita, se la morte non viene

quello che stava parlando. «Se la morte non viene

morte non viene prima, se la libertà non viene

fondare i nostri sistemi? Se la libertà non è

che viene prima. Perché, se non ci fosse la

morte che viene prima, se gli uomini non morissero

leggi, un dominio? Perché, se la vita venisse prima

e la morte dopo, se non fossero i morti

ne sarà della vita, se la vita sta tracimando

è tutto buio, anche se era già tutto buio

luci sono nere, anche se erano già nere prima

solo la notte nera, se vuoi incontrare la sposa

intorno e mi domando se mi sto sognando mentre

E mi domando anche se c’è qualcuno che

anche quelli dei morti, se io stesso sto sognando

appena, tanto è leggero, se poi è leggero, se

se poi è leggero, se non è invece solo

e corpi vestiti, anche se continuerò a esprimermi così

per questo che non se ne può dare rappresentazione

dentro la morte, anche se la vita viene dopo

non saprai mai nulla se non scenderai nelle città

tengono sospese sopra di sé le città emerse dei

Vieni giù con noi, se vuoi incontrare la sposa

continua a dire, come se non avesse neppure sentito

di letti, per vedere se l’altro prefetto dormiva

altro prefetto dormiva o se era sveglio e lo

e deserto, per vedere se io ero già arrivata

ero già arrivata o se stavo arrivando, dopo essere

vivi dentro la morte. Se ancora non ero arrivata

vedermi, mi sentiva, anche se uscivo a piedi nudi

sua nella mia, come se stessimo stringendo tutti e

senza sapere dove andare, se c’era al mondo

volta nel mondo, come se sapessi già allora chi

sopra di noi, come se qualcuno avesse attivato l

cessati del tutto, come se lo sparatore se ne

come se lo sparatore se ne fosse andato all

sprazzi di voci anche se era notte fonda. Era

sanguinare di nuovo come se fosse ancora la prima

vivi dentro la morte, se poi non è voluto

Ma che sacerdote sarò? Se Gesù non è voluto

di soffocare dentro di sé quella sua tremenda risata

e lo indossava e se lo calzava con le

e si inginocchiava, come se fosse fatta di lamiera

me subito dopo, anche se era giorno, con la

niente. Chiudi gli occhi, se vuoi, riposati vicino a

mi risponde subito, anche se mi sembra, da un

bocca nel buio, come se stesse bisbigliando o cantando

un tratto. «Dopo quando, se il dopo viene prima

di nuovo, nel buio. «“Se Gesù non è voluto

rovente, nel buio, come se quella e solo quella

Non lo so perché, se perché doveva prepararsi e

essere allontanato da me, se qualcuno sapeva di noi

sapeva di noi due, se qualcuno aveva intuito qualcosa

qualcuno aveva intuito qualcosa, se lo sapevano tutti anche

lo sapevano tutti anche se nessuno diceva niente, restavano

Evitava di guardarmi direttamente, se lo incrociavo. Io lo

aveva preso niente con sé. Eravamo solo io e

una notte, non ricordo se era giorno o se

se era giorno o se era notte, in una

improvviso di fronte a sé, avvolta nel bozzolo dei

mondo. “Che demonio sei, se hai paura di portare

occhi aperti, sbarrati, anche se tutta la luce è

forte il volante, anche se non ce n’era

il mondo dei morti. ¶ «Se ne stava rannicchiato in

contro la scorta, anche se nessuno l’ha mai

abbassava gli occhi, anche se sembrava umiliato, perché aveva

prima la vita? E, se viene prima la morte

uomini verso il bene, se la morte viene prima

occhi, a lungo, come se io non fossi più

fossi più lì, come se non ci fosse più

sfondare il buio. Però, se mi guardo attorno, tutta

rumore della sua veste se il suo braccio si

possono confessare dei morti se non di essere stati

il giudizio? Ma allora, se i morti non possono

di quella dei morti? Se anche la colpa e

per vivi e morti? Se c’è solo, se

Se c’è solo, se ci può essere solo

Ma non so poi se gli grido, perché non

esserci per i morti, se la colpa e la

spaccate in due?» ¶ «Anche se la colpa si è

spaccata in due, anche se la storia si è

spaccate in due.» ¶ «Ma se esiste una storia dei

domando ancora, gli grido, se gli grido, mentre passano

dentro la morte. Perché, se la morte non resta

morte, che cos’è se non la storia della

anticipare la morte? Perché, se la morte viene prima

vita, allora la vita, se vuol essere prima della

interrompe di colpo, come se non potesse più proseguire

da più vicino, come se l’uomo avesse aumentato

la sua voce, anche se avverto la presenza della

dei vivi gira su se stessa, non c’è

non so perché, anche se stavo correndo forte. Sono

non c’era o, se c’era, non era

vita dentro la morte, se capita che si ritrovino

ho più sentito, anche se gridavo, gridavo, in quella

ripreso a correre anche se i miei occhi non

balenare nel buio, come se da quel punto si

più in avanti, anche se stavo correndo già a

allora che turbine è, se non è quello della

cosa mi sta rispondendo, se mi risponde, perché corro

ho già trovata, anche se la trovo e la

morte...”. ¶ Non lo so se quando si pensa e

raggiungere!» ¶ «Ma perché?» ¶ «Perché, se venisse raggiunta anche da

spalle. Non si capisce se sono solo le schiere

turbine della morte o se sono quei boati e

in quale turbine sono, se sono prima o se

se sono prima o se sono dopo, perché, se

se sono dopo, perché, se la morte viene prima

tira forte verso di sé, con la sua mano

Nera tirandomi verso di sé con tutte le sue

solo per te!» ¶ «E se qualcuno la raggiunge prima

è la tua sposa! Se tu non la raggiungerai

la Suora Nera, anche se sono già incernierato a

nudi già allora, anche se i piedi allora non

parte, mi attira a sé, con la mano e

turbine!» mi risponde. «Perché se non corriamo ci separiamo

sfolgorante del camion, e se non si spostano vengono

commerciali morti, aperti anche se è notte fonda, perché

Cosa vanno a comperare, se sono morti?» ¶ «Le nostre

perché eri Lazzaro.» ¶ «Ma se può succedere solo quello

bende. “Chi sei tu, se non sei né il

più niente, ma anche se là dentro l’oscurità

la mia morte, perché se io vivo tutto morirà

al buio, annientato. “Ma se tu non risorgerai, niente

niente e nessuno risorgerà! Se solo uno non risorgerà

bendata, nel buio. “Solo se io non risorgerò tu

Ma che resurrezione sarà, se c’è qualcuno che

mandibola imprigionata dalle bende. «Se lui non ha voluto

riusciva neppure a capire se il resurrettore era ancora

dentro il sepolcro o se ne era già uscito

sopra la pietra. “Chissà se è ancora lì?” mi

Betania, nel buio, anche se la terra non smetteva

percuotevano il petto. ¶ «Signore, se tu fossi stato qui

con la mia morte. Se io risorgerò, nessun altro

sono stato fatto risorgere, se anch’io non posso

equilibrio sulla mia vita, se non posso fare argine

nostri respiri morti. ¶ «Ma se lui è Lazzaro e

Prendiamo l’ascensore? Ma se tutto il grattacielo è

dalle crepe del terremoto! Se tutte le città dei

a stringermela forte anche se siamo in un piccolo

saldati, da morti, perché se no ci si perde

Io non sono risorto!» ¶ «Se tu sei unito a

di nuovo nero anche se era già nero, ma

chissà dove. ”Dove vanno, se sono morti? In quale

di creazione? E ancora, se la morte è prima

prima? Dove sono adesso? Se adesso sono nell’aldilà

d’un tratto, anche se le nostre mani e

a voce bassa. ¶ «Ma se sei risorto da duemila

sempre più forte, come se qualcun altro sbucato da

po’ infatti sento che se ne è aggiunto un

nel vortice della resurrezione se voglio strapparli alla resurrezione

perdifiato senza mai sfiancarsi, se poi si corre, se

se poi si corre, se non si è invece

mi attira verso di sé mentre non smettiamo di

Verso cosa stiamo correndo, se non stiamo correndo verso

e a gridare, come se non mi avesse neppure

morte si stanno gettando se erano già morti dentro

successo, ma che nessuno se ne accorgeva, che tutta

a ogni oscillazione come se fossero tenuti uniti da

per contenere dentro di sé quell’enorme esplosione nel

confessato, quando ero vivo, se fossi andato a inginocchiarmi

adesso che sono morto, se incontrassi quel sacerdote sordomuto

sordomuto, anche lui morto, se mi capitasse di incontrare

vivi nei morti, e se mi mettessi anch’io

in quei giorni, anche se mi ci ero allontanato

il muso, per vedere se ero morto davvero, qualcun

aspetterei neppure di sentire se la sua mano si

quando si è morti, se quello che si fantastica

dell’altra, e neppure se ci sia, ma deve

la loro salute...» ¶ «Ma se sono morti!» ¶ «Appunto! È

in vita.» ¶ «Ah, sì? Se no cosa succede? Si

i morti?» ¶ «Sì, anche se i morti non hanno

lettere di vivi, anche se non possono venirgli recapitate

e là, per vedere se sono state scritte a

quello dei vivi, probabilmente. Se ne accorgerà anche lei

si era girata su se stessa srotolando il suo

interi, per intere notti, se qui ci fossero ancora

incontrollabilmente di tono, come se le bocche intente a

mondo!” ¶ 6 ¶ Lazzaro ¶ «Allora vieni, se è vero che non

leggermente, nel buio, come se stesse cominciando a parlare

piangendo gli dicono: “Signore, se tu fossi stato qui

E allora io, anche se ero morto, gli ho

la notte. Non so se erano ancora lì tutti

tutti gli altri o se erano andati ormai chissà

andati ormai chissà dove, se stavano dormendo o se

se stavano dormendo o se erano morti e stavano

dentro la morte? Perché, se adesso mi fai risorgere

continuamente o è come se non mi facessi mai

Mi sono fermato, anche se avrei avuto molte altre

qui per morire, perché se io adesso non muoio

lucidi di sudore anche se il giorno era appena

attoniti, che non sapevano se stavano vedendo un risorto

pareva, che non sapevano se erano di fronte a

di tutti i morti, se io che sono appena

Si muore ancora, anche se si era già morti

si vive ancora, anche se si era già vivi

io non so neppure se tu mi hai abbandonato

poi sono morto, anche se ero già morto, ero

tu allora chi sei, se non sei né quello

parole nel buio. ¶ «Ma se tu spezzi questo cerchio

da vicino, nel buio, «se tu fai risorgere i

fai risorgere i vivi se non dalla morte che

fai risorgere i morti se non dalla vita che

è dentro la morte? Se tu stai dentro il

sempre sarà.» ¶ «Sì, però se si risorge sempre, è

risorge sempre, è come se non si risorgesse mai

risorgesse mai. È come se succedesse ogni volta quello

sepolcro, a Betania, che se mi faceva risorgere una

dovuto farmi risorgere sempre, se no era come se

se no era come se non mi avesse fatto

avesse fatto risorgere! Ma, se doveva farmi risorgere eternamente

risorgere eternamente, era come se non mi facesse mai

fai risorgere anche lui, se sei il resurrettore?» ¶ È

morte del mondo.» ¶ «Ma se io adesso sono morto

questo momento sono morto, se anche lui è morto

corpi che collassano su se stessi, si autoinghiottono, franano

che non succeda niente, se prima ci siamo e

via con un soffio, se li sorprendevo a correre

sordo, un fragore, come se stesse piovendo a dirotto

ombrello all’uscita, come se piovesse a dirotto, anche

piovesse a dirotto, anche se non piove, è solo

poi non lo so se sono davvero treni, macchine

vede niente, è come se ti bendassero e poi

niente, perché è come se vi avessero bendato gli

inclinata sul fianco, come se cantasse. Però non canta

lungo, non si capisce se è interminabile o se

se è interminabile o se è istantaneo, non lo

e di suoni, come se un numero sterminato di

mia anima. E poi, se davvero ci fosse stato

in silenzio la benda, se era una benda, alte

non si può dire se si tratta di una

Poi si gira su se stessa, comincia a camminare

prima si avvolge su se stesso e poi si

Ma a notte fonda – se nel regno dei morti

sentito da dentro, anche se le finestre della vostra

stanza erano sigillate, anche se eravate sprofondati nell’inconcepibile

però sono morte. Perché se noi le aggiustassimo diventerebbero

dove vengono queste scosse, se qui è tutto morto

sappiamo neppure dove siamo, se siamo. Se siamo spaccati

dove siamo, se siamo. Se siamo spaccati in due

dentro la morte o se stiamo facendo irruzione gli

ci si sente anche se non si parla. Qui

raccontare i morti? Perché, se il tempo non c

i vivi da vivi, se si è divorati dagli

i morti da morti, se noi divoriamo gli specchi

contro gli altri come se fossero vivi. Si sbranano

umana e del mondo. Se ne stanno là, addormentati

modo di raccontare come se le cose succedessero a

solo a me, anche se ogni cosa è spaccata

spaccata in due, anche se i confini dell’io

trovare il tempo, anche se il tempo non c

vede in faccia, come se fossimo tutti indistinguibili dentro

dagli interstizi, è come se la luce che si

sa mai ogni volta se ce ne sarà ancora

sarà ancora un altro, se questo corridoio pieno di

lampo di luce o se rimarrà d’ora in

po’, dopo molto tempo, se si potesse parlare ancora

già morto? E perché, se mi hai già fotografato

della porta muoversi, come se ci fosse dietro qualcuno

da sposa. Non so se mi hai vista, da

suo vestito d’organza, se lo sfila dal basso

ancora di più anche se eravamo già infinitamente vicini

pensare o a fantasticare, se si può fantasticare anche

senza che la Signorina se ne accorgesse, si è

forte sul pavimento, come se, separato dalle sue braccia

dalla nostra parte, anche se non ci vede. ¶ «È

a sussurrare, nel buio. «Se ci siamo già incontrati

che viene prima, e se poi ci siamo incontrati

che viene dopo, e se poi siamo tracimati insieme

come stelle cadenti... Perché, se ti ho già vista

attraverso la casa, come se i nostri piedi e

alla tavola grande, anche se saremo solo noi, tu

la Dea, il Nervo, se potrà abbandonare il suo

e non si capiva se il tempo c’era

tempo c’era più, se c’era ancora, se

se c’era ancora, se ci sarà. ¶ E c

che è appena entrata se ne accorge e lo

per la mente. “Come se gli avessero già schiacciato

sua stessa merda, anche se le merde che ho

O sarà successo adesso, se adesso è adesso?” ¶ E

tratto. Non lo so se qualcosa mi ha svegliato

no. Non lo so se li ho aperti per

è sempre notte? Anche se qui non è sempre

durante il giorno come se per noi fosse notte

resto della parete come se non l’avessero aperta

fosse stata inglobata, come se intonaco e muffa avessero

è il riscaldamento, anche se la caldaia è vicina

perché tutto il caldo se lo prendono questi vestitini

adesso? Quando ci entrerò, se adesso non è più

ad averti già vista se non ti avevo ancora

ti avevo ancora vista, se ti sto vedendo per

come facevo a riconoscerti, se non ti avevo già

avevo già vista prima, se non ti avevo già

può conoscere l’amore se l’amore viene sempre

viene sempre dopo, e se adesso non è più

anche dentro la morte, se la vita non è

l’amore dove sarà se non è più, non

vita e la morte se non sono più dentro

si può vivere adesso se si è vissuto prima

è vissuto prima e se si è vissuto dopo

era tutto quel tormento, se non era amore, sarà

sentivano questa tremenda mancanza, se quello che mancava non

viene prima, verrà, anche se non viene più dopo

viene più prima, anche se adesso non è più

ancora di più anche se già mi stava abbracciando

stanno scricchiolando forte come se fossero sempre sul punto

ferma, si gira su se stesso, colpisce mia madre

parte del pavimento, come se qualcosa si stesse muovendo

li sento ancora, anche se sono lontani, più sono

mio potente richiamo, anche se nessuno oltre alla Signorina

non si capisce mai se stanno guardando. ¶ «Fammi vedere

muori, muori ancora, anche se sei già morta e

sei già morta e se sei già tracimata dalla

di medicarti io, anche se sono piccolo, io lo

che cosa vuoi strangolare, se sei appena stata strangolata

il tacchino!» ripete, come se non mi avesse sentito

si muovono più, e se qualcuno si muoverà ancora

so quando, non so se prima, non so se

se prima, non so se dopo. ¶ “È folle anche

a domandare ancora, anche se mi sembra che non

e non si sapeva se era vivo o morto

era vivo o morto, se era già tracimato dentro

che viene dopo, anche se lui era vivo e

scriveva, che mi scriverà, se dal continente dei morti

e inventata e fondata, se lo accarezzavo con mani

mani di tracimata o se era lui ad accarezzarmi

con mani di tracimato, se lo baciavo con la

bocca di tracimata o se era lui a baciarmi

O sono arrivate adesso, se adesso è adesso? Chi

fuori dalle buste o se li stringe accartocciati sul

ma non lo so se riesce a vedermi. ¶ «Perché

sopra il dito, come se le ossa che ci

le ossa per sentire se sono rotte, e lei

buio, da solo, anche se sono piccolo, sarò.» ¶ La

che sta ripetendo tra sé, mentre continuo a lavarle

neanche da dove veniva, se dalla parte dell’anticamera

non vedere...» ¶ «Ma allora, se sei santa Lucia, perché

sempre più forte, perché se dentro le case ci

veste, e non so se è per le scosse

solo! Per riscaldarti! Anche se la caldaia è stata

per l’emozione, anche se questa volta mi sto

guardo, la guardo, anche se lei non mi vede

vita e morte, anche se non l’ho raccontato

non c’è più, se n’è andata, si

siamo tracimati insieme, anche se poi siamo finiti così

qualche nuova scossa, anche se io non me ne

è il buio, anche se la luce è buia

luce è buia, anche se il buio è la

che viene prima, anche se mi sembrava di continuare

nel sonno, e anche se dormivo profondamente, rannicchiato su

e un intero giorno, se mi sono svegliato la

ad accoppiarsi, ad abbracciarsi, se lui continuava a stringere

dentro il suo corpo, se lei ha le ossa

farla! Ma come mai, se l’ha fatta adesso

mi sembra, marmorizzata, come se l’avesse fatta prima

a suonare, insistentemente, come se qualcuno ci si fosse

parte. “Perché suona come se la casa fosse come

intanto, le sussurro, anche se lei sta già guardando

la sta guardando, come se il solo fatto che

se si indovina prima, se non si può indovinare

si può indovinare dopo, se si indovina dopo, se

se si indovina dopo, se non si può indovinare

quella che viene dopo, se il dopo è prima

il dopo è prima, se il prima è dopo

come sto facendo adesso, se adesso è adesso. Mi

e nessuna luce, come se all’interno i loro

galassia di luci anche se qui non arriva luce

queste stradine buie, anche se adesso c’è ancora

che non si sa se sono di vivi dentro

e non si capiva se erano grida di persone

enorme che girava su se stessa come una vite

il barbiere ruotava tutto se stesso e si torceva

rossa, mi pare, anche se non si vede neppure

che viene dopo? Ma, se sono tracimati dentro la

dove erano allora? E, se sono tracimati dentro la

dove sono io adesso, se adesso è adesso?” ¶ Corro

scritte ai morti? Ma, se le hanno scritte ai

scrivendo, dove saranno? E, se le hanno scritte ai

spandono più quel fetore... ¶ “Se ne trovavano sempre di