Luigi Pulci, Morgante, 1483

palese o coperto; ¶ che se ciò fussi io sarei

urto: ¶ come un dragon se gli scagliava addosso, ¶ e

orgoglioso, ¶ io ti disfido, se tu fussi Anteo. ¶ Lo

drento era venuto, ¶ o se pur v'era gente

dovuto. ¶ Che sapevo io se tu t'eri ingannato

amico ¶ come stato mi se' pel tempo antico». ¶ Gan

Carlo Man mi tagli ¶ se non è quel ch

il torto. ¶ Non so se m'hai per tuo

presto costui sia pigliato, ¶ se non che tutti farò

detto solo una parola: ¶ - Se t'ha smentito, impiccal

a tedio: ¶ a Montalban se n'andava avvisarlo ¶ che

fraudolente, iniquo e rio, ¶ se prima non gli fia

mascalzon vita tegnamo; ¶ e se san Pier trovassimo a

bottino e 'l guadagno. ¶ Se vi passassi con sua

Rinaldo gente strana raünava: ¶ se sa sbandito ignun, gli

le mura. - ¶ Non domandar se Gano era contento, ¶ acciò

per terra. ¶ Rinaldo guarda se cognosce Gano: ¶ videlo un

per fargli il giuoco, se poteva, netto, ¶ gli pose

s'accosciò in terra, se Turpin non mente. ¶ E

cominciò a parlare: ¶ - Tu se' quel traditor che nostra

Carlo Mano, ¶ e malandrin se' fatto a Montalbano! ¶ I

condotto ¶ dove tu merti, se tu guardi bene ¶ alla

mai fe' cosa buona; ¶ se tu ragguardi, nel tempo

lor Terigi ¶ a domandar se novelle sapiéno ¶ di corte

Fugli risposto: - Niente sappiàno, ¶ se non ch'egli è

E' fallerà il pensiero, ¶ se tu mi segui, cugin

per nulla non pigliassi; ¶ se tu vedessi apparire stendardi

che Troia e Roma se ne duole; ¶ e sanz

ch'a' suoi pie' se gli fu inginocchiato: ¶ - Come

Montalban con lui ti se' fuggito ¶ e fatto un

col mio cugino; ¶ ma se per te mai cosa

servo e caro amico, ¶ se mai piaciuto t'è

e magna. ¶ E pur se morir debbo con tante

alle forche venire, ¶ che se noi gli assaltassin così

pagani. ¶ Carlo imperador, quanto se' ingrato! ¶ Non sai tu

è questo peccato in sé pestifero. ¶ Tu hai sentito

val poi. ¶ E pur se fatta ha cosa che

perdon pietosamente; ¶ e pur se 'l giusto priego non

non sai ben che, se quel guida a morte

forche, e gnun per sé non vede, ¶ un pianto

del mio misero padre, ¶ se per me stesso non

Ma tu sai pur se pel tempo passato ¶ combattuto

doverresti conoscer la mano, ¶ se se' profeta, astrolago o

conoscer la mano, ¶ se se' profeta, astrolago o indovino

già mai; ¶ ma tu se' traditore e rubatore, ¶ e

Gano: ¶ - Che guardi tu? Se ne vien Malagigi? ¶ E

che quasi ignun non se n'era avveduto; ¶ ma

sia fuggito, ¶ gliel manifesti: se non, fia punito. ¶ Carlo

costui ch'ha in sé tanta arroganza ¶ che sia

non avea veduto ancora ¶ se tu t'avevi lancia

ogni gentil costume. ¶ Vedren se tu sarai cavalier forte

trasse fore ¶ per racquistar, se poteva, il suo onore

che non è tempo, se Gesù mi vaglia: ¶ io

lasso; ¶ né fuggir può se non si lieva a

del suo fratel vendetta, ¶ se mille volte come lui

ti sconfonda, - disse Erminïone ¶ - se tu se' il prenze

disse Erminïone ¶ - se tu se' il prenze sir di

io t'abbatto; ¶ e se tu vinci me, datti

tratto Baiardo, ¶ e dice: - Se mai fusti ardito e

rispose: - Ben venuto siete. ¶ Se voi volessi ber, baron

di fuoco, ¶ e fra sé disse: «E' ti verrà

spada e 'l cavallo, ¶ se non che caro ti

e non potea fra sé darsene pace. ¶ Intanto Ruïnatto

inverso Ruïnatto così disse ¶ se sapea nulla come il

per conclusïone: ¶ «Perché tu se', Rinaldo, mio cugino, ¶ voler

e la spada. ¶ Ma se 'l mio indrieto non

me ne duole; ¶ e se quistion di nuovo cercherai

il sole: ¶ or tu se' savio e so che

spada rimandare ¶ né Vegliantin, se non gli promettea ¶ con

A tuo modo farai: ¶ se così sta, combatter ti

ch'io non so se si sogna; ¶ ma se

se si sogna; ¶ ma se davver m'invita alla

battaglia, ¶ doman lo troverrò, se Dio mi vaglia; ¶ e

che perda il sentimento: ¶ se muor Rinaldo, e 'l

il piagnerà ma cento; ¶ se 'l prenze déssi a

uomo o condizione! ¶ vedi se sbergo era di fine

e Vegliantino, ¶ seco dicendo: «Se m'abbatte Orlando, ¶ arà

dice a Carlo Man, se gli è in piacere

sempre a man sinistra se gli pone, ¶ quantunque il

tu perdi d'onore: ¶ se tu perdessi un sì

saria il tuo peggiore; ¶ se tu perdessi il tuo

segno. - ¶ Carlo diceva fra sé: «La corona ¶ non mi

s'accosta, ¶ e dice: - Se' tu, cugino, ostinato ¶ combatter

cugino, ostinato ¶ combatter meco? Se vuogli, a tua posta

gli fece altra risposta ¶ se non che presto il

va con men prestezza: ¶ se questi son pel mondo

è ben ragione, e se Carlo gli apprezza». ¶ Erminïon

che in un tratto se gli arricci i peli

Rinaldo la fronte ¶ come se 'l suo signor riconoscessi

di Macone, ¶ dicendo: «Tu se' falso veramente, ¶ e quel

Cristo sia sempre laudato! ¶ Se vuoi ch'io ti

assoda, ¶ di tentar Caradoro, se potessi, ¶ tanto che qualche

ver della tua figlia. ¶ Se tu se' savio, or

tua figlia. ¶ Se tu se' savio, or te stesso

tua figlia bella; ¶ e se pur torna, svergognata è

gente pagana; ¶ e che se mai potrà farne vendetta

che è sapïente. ¶ Poi, se gli fussi rïuscito il

e nazarena, ¶ perché tu se' di Dio nel cielo

Rinaldo almen tornato! ¶ Ché se ci fussi il conte

traditore il vero, ¶ ché se vi fussi stato pur

s'è offerto. ¶ Via se ne vanno per paese

ha consentito. - ¶ Rispose Orlando: - Se 'l tuo dir ben

dir ben noto, ¶ molto se' fatto, al mio parer

donare. - ¶ Disse il pagan: - Se tu non vuoi far

credessi: ¶ ben sarei sciocco se 'l caval ti dessi

l caval ti dessi. ¶ Se vuoi giostrarlo, io sono

sono al tuo comando: ¶ se tu m'abbatti per

tuo il caval, non se ne parli più. - ¶ Fieramonte

nol direbbe il Soldano! ¶ Se tu sapessi ben con

hai, baron, mia vendetta. ¶ Se vuoi ch'io parli

potendo, imprigionata ha quella. ¶ Se tu se' cavalier ch

ha quella. ¶ Se tu se' cavalier ch'abbi potesta

doleva a morte, ¶ dicendo: - Se Morgante mio ci fosse

crudele ¶ e fatto a sé questo popol fedele. ¶ Poi

molto duolo. - ¶ Disse Dodon: - Se tu vuoi, sir d

il paladino; ¶ diceva Carador: - Se ben riguardo, ¶ questo è

dovuto. ¶ Orlando ed Ulivier se come amici ¶ ci hanno

ma nondimeno ¶ e' non se gli poteva appor magagna

gli poteva appor magagna, ¶ se non che 'l capo

mi fia caro, ¶ Orlando, se tu m'ami o

piange e dice fra sé: «Più non posso! ¶ Non

e tutti all'amirante se ne vanno, ¶ e disse

che giù nel pozzo se n'è andata. ¶ Il

lasche di libbra, compare; ¶ se tu ci fussi, tu

ebbe luogo la giustizia. ¶ Se tradimenti hai fatti alla

tradimenti. ¶ Il messaggiero 'Astolfo se n'andòe ¶ e disse

e gli altri a sé chiamòe ¶ e referì di

Pontiere; ¶ e che per se medesmo gli parrebbe ¶ che

hai certo: ¶ sappi tu se' col tuo popol diserto

il mio iddio ¶ o se v'è altro diavol

raccomandai? ¶ Che farò io, se in qua ritorna Orlando

qua ritorna Orlando, ¶ e se torna Rinaldo, il mio

veder chi ha in sé bontade: ¶ questo sai tu

ognun che intende dice. ¶ Se Fieramonte è morto e

e con istran martìre, ¶ se non gli dà Parigi

madre; ¶ donami grazia, Signor, se ti piace, ¶ ch'io

e come disperato a sé chiamòe ¶ Magagna e fece

parlare: ¶ - Io vo' venir, se la domanda è degna

gli altri sventurati; ¶ e se non fussi che 'l

che gli bisogna, ¶ dicendo: «Se morir facciàn costoro, ¶ e

darebbe qualche stran martoro. ¶ Se vivi son, qualche bel

disse al conte Orlando: ¶ - Se ti fussi in piacer

Morgante a me vegna, ¶ se bisognassi pur qualche soccorso

che tua gente spaccia; ¶ se nol credete, a vederlo

volte riguardata; ¶ dicea fra sé: «Perché d'ira m

Meredïana, ¶ e disse: - Manfredon, se 'l tuo desio ¶ è

non voglio esser villana. ¶ Se tu facessi pel consiglio

mio ti partirai. ¶ E se tu scampi e salvi

sempre in Orïente; ¶ e se Fortuna e 'l Ciel

alcuna ¶ nel regno mio, se così vuol Fortuna. ¶ E

toccava; ¶ e dèi pensar se si cavorno il guanto

tu, Manfredonio, Merediana? ¶ Or se ne va la tua

tua voglia ria? ¶ E se' cagion che tanta gente

farò per certo, ¶ perché se' saracina, io son cristiano

gli fece una comparazione: ¶ - Se d'essere uno e

che patto. ¶ Rinaldo disse: - Se cristiana è certa, ¶ fa

in odio avergli Carlo. ¶ Se tu vien presto col

conte ¶ per fargli sol, se può, mal capitare; ¶ e

può, mal capitare; ¶ e se tu vien colle tue

notte né giorno; ¶ e se farà il suo debito

Man questi non tiene, ¶ se non fussino ognun provata

Tu ti potrai provar, se n'hai pur voglia

te ne coglia. ¶ E se non v'è Rinaldo

Rinaldo ed Ulivieri, ¶ e se non v'è Orlando

campo ti starai; ¶ pur, se ti piace, a tuo

col quale io parlo, ¶ se tu se' cavaliere o

io parlo, ¶ se tu se' cavaliere o paladino. - ¶ Astolfo

ogni peso. ¶ E domandò se sapeva nïente ¶ del suo

aveva donato, ¶ e fra se stesso diceva: «Io non

quand'egli scrisse questo, se sognava ¶ a dir ch

Astolfo che debba venire ¶ se vuol con esso in

par lor di fare, ¶ se Mattafolle si debba obedire

per combatter con noi se' qua venuto? ¶ Io sono

stimo, pagano, un bisante. ¶ Se tu se' pur, come

un bisante. ¶ Se tu se' pur, come credi, gagliardo

Per certo io guardo ¶ se tu se' quel cavaliere

io guardo ¶ se tu se' quel cavaliere arrogante ¶ che

punir di tua fallenza, ¶ se stato tu non fussi

altro cavalier mandar bisogna, ¶ se non che gli saria

Disse il pagano: - Or, se non t'è fatica

un levriere, ¶ e disse: - Se' tu quel baron villano

sprezzi il famoso imperiere? ¶ Se tu sapessi chi sotto

perdon verresti a domandarmi. ¶ Se tu scampi da me

Matto uom bestiale, ¶ che se' tu uso a mangiar

fammi il nome tuo, se vuoi, palese. - ¶ Berlinghier gli

di Macone! ¶ Dunque tu se' de' paladin di Carlo

fatto compagnone ¶ in corte, se non usa di provarlo

farlo tu, né Macometto! ¶ Se tu non soldi gente

gente da dividere ¶ ovver se tu non voli, io

m'hai stracco: ¶ tu se' come tu hai nome

disse: - Poi che tu se' in tanto errore, ¶ io

d'un volume. ¶ Or se lo stil della ragion

di guarirmi del sordo, ¶ se fussi rïuscito la pensata

piè a Vegliantino; ¶ e se non fussi che giunse

il vedesti entrare. ¶ Veggiam se questa bestia da catena

disse: - Costì ancor non se' sicuro ¶ se 'l sasso

ancor non se' sicuro ¶ se 'l sasso più che

ch'Ulivieri e Dodon se ne duole, ¶ ché cavalcare

posta in cima ¶ e se' legato già d'altra

schiacciò come un sonaglio. ¶ Se con quel cavalier vi

che saprete domandare arete, ¶ se ben la figlia mia

fra suo cor dicea: «Se tu farai ¶ quel che

del re Corbante; ¶ ché se ti piace il bel

all'ultima ora; ¶ e se fra' morti poi vorran

alcun de' nomi loro, ¶ se non che tutti assai

e tutto il popol se ne rallegròe. ¶ Aveva fatti

parlar si dimostra viltà. ¶ Se tu sapessi, baron di

non offende il lïone, ¶ se non chi a torto

rispose: - Vegnamo all'effetto: ¶ se vuoi combatter sanz'altra

e' vide balenar Dodone, ¶ se gli accostava e trassel

farò, cavalier, villania. ¶ Aspettami, se vuoi, tanto ch'io

lance in mano: ¶ vedren se, come mostri, hai tanto

e 'l suo signor, se Dio ti dia conforto

menato un gigante ¶ che, se s'accosta un giorno

son cristiani, e tu se' affricante; ¶ guarda che danno

molte bande. ¶ Or tu se' savio e intendi, e

campo udirete lo scoppio, ¶ se col battaglio s'avessi

avessi a colpire: ¶ perché, se bene ogni cosa raccoppio

Rinaldo: - A Caradoro andremo, ¶ se non ti fussi, cavalier

pari al mondo ¶ come se' tu, Brunor, baron giocondo

treccia tutta scompigliasti ¶ come se fussi un paladin di

famoso ¶ vendetta farne fra sé disponea, ¶ e disse: - S

potrebbe disdegnar Brunoro, ¶ e se tu perdi lui, tu

concestoro. ¶ Io il menerò, se tu mi crederrai. ¶ Credo

affogava, ¶ onde e' gridò: - Se scacciati hai que' cani

alla terra: ¶ poi che se' morto, finita è la

Morgante con Dodon suo se n'andava ¶ e rimenollo

e le pagane schiere. ¶ Se per se stessi si

pagane schiere. ¶ Se per se stessi si dipartiranno, ¶ lasciàgli

al campo, ¶ e fra se stessa di tal colpo

per dolore il cor se gli divide, ¶ dicendo: «Appunto

e la fama». ¶ Guarda se a tempo la trappola

ci trastulla. ¶ Non domandar se questo il cor gli

gentilezza allor quella fanciulla ¶ se gli accostava e diceva

gridava il gigante: ¶ - Tu se' qui, re di naibi

battaglia è mia; ¶ e se ci fussi al presente

la dama: - Tu ricascherai, ¶ se tu combatti, cento volte

ogni frodo. - ¶ Disse Ulivier: - Se così ti contenti, ¶ che

che poss'io dir, se non ch'io affermo

va chi s'innamora! ¶ Se mille volte uccider lo

Come vuoi sia fatto: ¶ se tu m'abbatti, questo

voglio un altro patto, se ti piace: ¶ che s

sanz'altra puntaglia. ¶ Così, se 'l mio pensier fussi

abate, che siete cugino, ¶ se bene ho inteso tal

convento? - ¶ Disse l'abate: - Se saper t'è caro

do la mia benedizione. ¶ Se di vedere Orlando è

famoso conte», ¶ dicea fra sé, «ch'io ti rivegga

fiato e col caldo, ¶ se gli accostava e prese

innanzi a caminare, ¶ come se «drieto mi verrai» dicessi

non si può dir se pareva contento, ¶ e disse

te venavamo a sapere ¶ se rotta avevi al serpente

A te non darò se non gotate. ¶ Che se

se non gotate. ¶ Che se' tu tratto, del cervio

mi raccapriccio. ¶ Disse Rinaldo: - Se ci è il pane

gorgozzul ti debbe pizzicare: ¶ se non è cotto, e

mangiava intero e saldo, ¶ se non che la vergogna

ed Ulivier con lui se n'accordava; ¶ tanto ch

Come egli è dì, se ne viene alle porte

ne viene alle porte; ¶ se da mangiar non gli

di camparla s'ingegna. ¶ Se tu credessi quella bestia

un poco delle dame: ¶ se così bella è la

sia il ben venuto, ¶ se per la fera a

tu credi in Macometto. ¶ Se tu credessi, gentil cavaliere

e l'avere; ¶ e se tu il vuoi ancor

è pasto d'amanti, ¶ se noi dovessin morir tutti

il cappello: ¶ non so se starna ha veduta o

furon grate tanto ¶ che se l'affisse Rinaldo nel

Che crederres' tu far se la donzella ¶ avessi in

quella? - ¶ Disse Ulivier: - Tu se' pur per le ciance

mezzo a vedere, ¶ perché se fussi d'alcun domandato

vostro. ¶ Ma sempre piangerò se questo è morto, ¶ che

sue scole! ¶ e fra se stessa sospirando disse: ¶ «E

mi consigli? - ¶ Disse Rinaldo: - Se mi crederrai, ¶ di questo

questo ancor deliberaro ¶ tentar se il re volessi battezarsi

t'assegnerei, ¶ ma tu se' savio e intendi con

così disse: ¶ - Dunque tu se' il signor di Montalbano

gentile, ¶ manda a saper se volea la battaglia ¶ a

a lui si raccomanda. ¶ Se tu credessi da questo

tutto il concestoro. ¶ Forse, se fia da te punito

questo volgerà la briglia; ¶ se fussi Orlando, quel ch

che lo consente; ¶ e se non fussi alcun che

Chi fia costui?» fra sé diceva piano; ¶ vedea la

bosco non mi vanto ¶ se non m'aiuti - e

scorto. ¶ Disse Dodon: - Tu se' molto cortese -, ¶ e del

modo beffato ¶ Rinaldo, alfin se gli para davante, ¶ e

in questi boschi strani? ¶ Se tu ragguardi, Rinaldo, i

Rinaldo: - Non temer, Dodone: ¶ se fussi ben la Morte

per modo tal che, se giugnea Rinaldo, ¶ e' gli

se voi siete cristiani, ¶ se Dio vi salvi e

colui per chi tu se' mandato. ¶ Di' a Rinaldo

spada; ¶ altro non ho se non questa armadura; ¶ e

il tuo nome or, se t'è in piacimento

al vostro car cugino, ¶ se non ch'ogni speranza

a lui non ritornassi, ¶ se meco in Francia non

ragionamenti, ¶ disse: - Chimento, tu se' buono amico. - ¶ E gittò

numerati. ¶ Di questo molto se ne rallegròe; ¶ così Morgante

qui invano, ¶ soldo darotti, se t'è in piacimento

da voi non domando ¶ se non vedete l'arme

pure alfin noi vinceremo, ¶ se femina sarà di carne

intendo: ¶ or che tu se' rimontato a cavallo, ¶ mi

sono stato negligente, ¶ tu se' pur finalmente il Signor

il Signor mio, ¶ tu se' salute dell'umana gente

dell'umana gente; ¶ tu se' colui che 'l mio

dare al suo caval, se può, la morte. ¶ Orlando

debbe usarsi. - ¶ Poi fra sé disse: «Ove se', Vegliantino

fra sé disse: «Ove se', Vegliantino?»; ¶ ma non disse

del saracino, ¶ e disse: «Se più oltre a costui

dico, ¶ in dubbio son se mi conosce scorto: ¶ il

facea. ¶ - O Macometto, tu se' falso iddio, ¶ non te

sul campo n'andasse, ¶ se l'aütor della istoria

sia il mal venuto. ¶ Se se' colui ch'hai

il mal venuto. ¶ Se se' colui ch'hai morto

mio, ¶ poi che tu se' di questa vita uscito

ché mai non pensi se non tradimenti. - ¶ E volle

Rinaldo diceva: ¶ - Rinaldo, tu se' uom troppo villano. - ¶ Allor

nato; ¶ non vi fidate se non di voi stesso

son desso io, e se ciò non vi grava

visïone o in sogno. ¶ Se voi volete colla mia

son cavalier del Soldano. ¶ Se la ragione aspetta che

l'aiutino, in prigion se n'andrà tosto, ¶ s

fichi agosto. - ¶ Dicea fra sé sorridendo Brunoro: ¶ «A Ercol

cosa che faccin collezione, ¶ se v'è reliquia, arcame

menato il marchese; ¶ poi se ne va a Baiardo

per Macometto, ¶ che tu se' porco o bestia che

atto. - ¶ Il saracin non se ne vuole andare, ¶ e

ito ¶ e disse: - Cavalier, se Iddio ti vaglia, ¶ per

vaglia, ¶ per che cagion se' tu stato assalito? - ¶ e

io lo pregai ¶ che se n'andassi, e' non

conti, ¶ di questo fatto se ne vuol far pace

t'ho fatto piacer: se non ti spiace, ¶ i

sconti; ¶ rimettete le spade, se vi piace. - ¶ Rimisson tutti

poi solverete la quistione; ¶ se non, tu lascerai qui

cui mi tengo offeso. ¶ Se la ragion tu di

andrà diritto il solco. ¶ Se due campane l'una

con quel conte Orlando se n'andòe ¶ verso Levante

data già in iscritto: ¶ se vero è quel che

disse «Ave», ¶ perché tu se' de' tuoi servi pietosa

dirti: ¶ Orlando ha in sé troppa presunzione. ¶ Noi siàn

a quella fonte. ¶ Ma se non fussi stato il

c'ha meritato, Carlo. ¶ Se ti ricorda, già sendo

la corte tutta quanta se ne duole: ¶ tu credi

paure. ¶ Or ci bisogna, se vogliamo starci, ¶ dalle bestie

padri nostri nel deserto, ¶ se le loro opre sante

Rondello ¶ ed ordinar per sé da collezione; ¶ poi disse

più giusti; ¶ e pur se vuoi andar, fa' che

e davante, ¶ poi domandò se star volea per fante

ammazzato! ¶ Volgiti addrieto, ché se alie non hai ¶ non

ch'ebbe questo detto, se n'andòe ¶ tanto che

Orlando bisognò schermisse, ¶ ché se l'avessi giunto la

nome tuo vorrei sapere; ¶ se se' cristian, deh, dillo

tuo vorrei sapere; ¶ se se' cristian, deh, dillo in

e puoi tu adorarlo, se ti piace. - ¶ Rispose il

Baron giusto e pio, ¶ se questo buon voler terrai

sua madre virgine pulzella. ¶ Se cognoscessi quel Signor beato

qual cosa Orlando in sé godea, ¶ dicendo: - Fratel mio

in nessun modo errare; ¶ se padre o madre è

de' miei fratelli, Orlando, se mi duole, ¶ e s

uccelli. ¶ Alla badia insieme se ne vanno, ¶ ove l

tanto che 'l can se ne doleva e 'l

farai ¶ come buon cavalier, se Dio mi vaglia; ¶ ed

così morto: ¶ non so se la sua istoria hai

Morgante come una montagna: ¶ se facea questo, non è

arei chiesto, ¶ benigno padre, se non ch'io mi

tanto fervor nel petto se gli accese, ¶ e disse

accese, ¶ e disse: - Cavalier, se a tua prodezza ¶ non

ma so che tu se' savio e intendi e

anni, ¶ ché tu non se' da vestir questi panni

da Dio fussi mandato, ¶ Se ci è armadura o

che arrivato ¶ v'era, se appunto questa storia dico

nome tuo, gentil barone, ¶ se così piace a Gesù

truova; ¶ cinsela, e poi se n'andava soletto ¶ là

qualche torniamento ¶ trovar vorremo, se piacessi a Dio. - ¶ Disse

voi piace: ¶ contento son, se tanto v'è in

e non poteva a sé ritrar la mente, ¶ fra

ritrar la mente, ¶ fra sé dicendo: «Aremol noi sognato

di qui mai partire ¶ se meco prima non v

questa lapida a scoprire, ¶ se non che qui in

loda ¶ e disse: - Scuopri, se vi fussi dentro ¶ quanti

faccia. - ¶ E finalmente addosso se gli caccia. ¶ Questo dïavol

gridò: - Non serrare, ¶ ché se tu serri, mai non

va sicuro e ratto. ¶ Se tu mi lasci questa

tutti i dïavoli sbucare. ¶ Se si potessi entrar di

coda a quel Minosse, ¶ se come questo ogni dïavol

le bastonate: ¶ ditemi ancor se voi siete cristiani, ¶ se

teco a scotto: ¶ tu se' villano e disonesto e

avvide, ¶ e disse: - Tu se' uso con bagasce. - ¶ Quella

vergognosa. ¶ Dicea Morgante: - Tu se' pur cattivo ¶ come tu

che mal contento era: ¶ - Se tanta coscïenzia pur ti

ostier ne l'avvisava, ¶ se capitar volevono a Belfiore

Allor Morgante ritirava a sé ¶ presto il battaglio, e

dice ha scritto; ¶ e se l'avessi preso me

scorto ¶ ch'egli scoppiava se non fussi morto. - ¶ Era

tòsco: ¶ così va chi se stesso pur trastulla; ¶ ed

come gentil gigante ¶ ti se portato, e non come

mia figliuola» ¶ dicea fra sé, ché non la conoscìa

E tutto il popol se ne maraviglia: ¶ ognun verso

io fossi; ¶ e pur se Florinetta m'ama seco

e mattina. - ¶ Non domandar se Margutte s'affanna ¶ e

Margutte s'affanna ¶ e se' parea di casa più

qualche buon boccon per sé ritiene ¶ e 'n corbona

tristizie, ¶ e più facea, se non partia sì tosto

in ogni modo per sé tornerebbe, ¶ e fecene ogni

e rio, ¶ ché tu se' il cucco mio per

presto; ¶ e disse: - Tu se' pur, Morgante, strano: ¶ io

una bertuccia, ¶ e prima se gli ha messi e

poi cavati. ¶ Non domandar se le risa gli smuccia

essere impacciato. ¶ Questa bertuccia se gli rimetteva: ¶ allor le

per lo dio Macone! ¶ se ben le membra di

questo ragguaglio», ¶ dicea fra sé, «ch'io conosco il

da poi che tu se' qui, caro fratello; ¶ ch

partisti da Carlo? ¶ Dimmi se Gano è tornato a

sforza ire aiutarlo, ¶ e se dovessi lasciar ben la

con tanta arroganza: ¶ tu se' colui che rubasti il

dove tu vada, ¶ e se tu se' saracino o

vada, ¶ e se tu se' saracino o cristiano. - ¶ Tanto

che Gan per forza se gli arrende; ¶ e portalo

Dunque io mi dolgo se t'ha fatto torto

grave. ¶ Disse Scirocco: - Tu se' tanto grande ¶ che non

vivande: ¶ che dirai tu se tu mi vedi a

s'è votato ¶ che, se scampar potran sì crudel

e' l'udì Rinaldo, ¶ se gli montò sù al

il gitterò bene io, se tu nol getti. - ¶ Rinaldo

tosto inverso la prua se ne venne ¶ ed acconciò

ne venne ¶ ed acconciò se nulla v'è di

finalmente l'are' traboccata, ¶ se non l'avessi Morgante

nave levava sù alta; ¶ se non ch'addosso Morgante

tanto che Greco non se ne ramarca; ¶ e ritornossi

un granchio marino; ¶ non se ne cura, e questo

incresciuto ¶ che non facea se non pianger Morgante, ¶ e

pruove; ¶ e dissi: «Certo, se Morgante v'era, ¶ tu

baroni ¶ ognun di noi, se contento sarete. - ¶ Rispose Can

lïone; ¶ e non sappiàn se si sono affricanti. - ¶ Lo

hai nome;» ¶ così fra sé «tu sarai ben destato

a questo tratto ¶ mi se' paruto, io mi chiamo

ti dessi qualche sergozzone; ¶ se tu sentissi per disgrazia

tanto che 'l Dormi se n'andò a letto

in terra delle piante, ¶ se non che presto il

Mentre che questi così se ne vanno, ¶ la casa

alla grattugia, ¶ e fra se stesso dicea: «Tutto die

certo paese ¶ dove da sé non ha chi non

e come il Dormi se n'andò a dormire

castello? ¶ E maggior bestia se' tu che 'l cammello

qua di quel monte, ¶ se vi surgessi d'acqua

alcun rampollo; ¶ ché pur, se noi trovassin qualche fonte

qualche fonte, ¶ la sete se n'andrebbe al primo

o pronte ¶ non sento, se la bocca non immollo

gli esca. ¶ Disse Margutte: - Se tu guardi bene, ¶ quel

la fame e a sé la sete. - ¶ Il lïocorno

posta. ¶ Ma tu che se', Margutte, sì sottile, ¶ ed

Morgante ridendo favella: ¶ - Guarda se fuor le faville ti

mia insino al finocchio, ¶ se s'avessi a divider

un alloggiamento. ¶ Disse Morgante: - Se quel non si spegne

mille cose degne, ¶ tu se' il maestro di color

scorgan le parole; ¶ e se son mascalzon, tu riderai

Morgante domanda; ¶ ma finalmente se gli raccomanda, ¶ dicendo: - Non

dicendo: - Non pigliassi ammirazione ¶ se prima non risposi a

vinta dalla passïone; ¶ ma se di me pur per

cor gli piomba, ¶ o se giustizia l'arco più

si sollazze; ¶ e pur se già di me si

schifo esser le starne; ¶ se non che mi percuote

son rimasi tutti quanti. ¶ Se voi credessi di qui

liberarmi, ¶ il padre mio, se vivo fussi ancora ¶ (ché

ben, come dicesti, errante, ¶ se tu credi acquistar qua

gli assetta. ¶ Non domandar se le trovava tutte ¶ e

le trovava tutte ¶ e se le piana me' che

e piegava allo smalto; ¶ se non che pur, come

che truova fracassa ¶ come se fussi caduta una massa

che morto è Sperante; ¶ se non che presto gliel

tuo ritornerai, ¶ ché libera se' or come ti piace

il cervello. ¶ Non domandar se lieva le caluggine! ¶ Quella

Per Dio, che tu se' troppo disonesto! ¶ Noi partirem

la compagnia, e presto. ¶ Se fussin come te fatti

il vino. ¶ Tu non se' uom da star tra

e fello. ¶ Fecion pensier se fussi d'arrostillo. ¶ Diceva

io ¶ cerchi dell'acqua, se ci è ignun ridotto

sia divisa ¶ la compagnia, se tu non muti giuoco

dell'acqua, e poi se n'andò al fuoco

dente a stuzzicare ¶ come se proprio e' non m

il boccon rimproverarmi, ¶ come se fussi stato mio il

fanciulla: - Io ti prometto, ¶ se infino al padre mio

nïente. ¶ Rispose Marïotto: - Tu se' errato: ¶ se ci fussi

Marïotto: - Tu se' errato: ¶ se ci fussi al presente

c'hai nominato, ¶ e se ci fussi il grande

questo al Soldano; ¶ e se tu se' in cotesta

Soldano; ¶ e se tu se' in cotesta oppinïone, ¶ io

battaglia, e dice fra se stesso: ¶ «O Ricciardetto mio

O Ricciardetto mio, tu se' spacciato. ¶ Ove è, Soldan

s'alcun non fugge, se ne pente, ¶ ch'ogni

disse: - Io vo' veder se la tua morte ¶ si

modo camperai la vita; ¶ se non, da me tu

come vuol fortuna. ¶ Ma se qui fussi Rinaldo al

di cosa nessuna, ¶ o se ci fussi il conte

l Ciel per grazia se gli aprisse, ¶ dove l

scaccia ognun che innanzi se gli affronta. ¶ Orlando in

bel combattitore; ¶ ma tu se' il caffo d'ogni

quello, ¶ e disse: - Badalon, se tanto vali, ¶ come ti

che sai che tu se' il fior d'ogni

giganti poco uso; ¶ ché se io comincio, per la

col guanto nel mostaccio; ¶ se non ch'Orlando gli

ch'egli arebbe traboccato ¶ se fussin tutti insieme i