Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

Povera idiota, disse a se stessa; credevi che la

abituata a considerare normale, se non proprio soddisfacente, quel

di vivere; e dove, se non lì, avrebbe potuto

cercare in questo titolo, se non l’espressione adeguata

sfogo, e mi perdoni se dovesse suonarle improprio o

sono sempre stata; e se qualcuno in passato, tra

secondi (così mi risulta, se non ho sbagliato il

lei, oso dire, anche se certamente non avrà neppure

arriva soltanto di straforo, se mi concede l’espressione

di un angelo. Come se la verità, la bellezza

persino lei, che infatti se non sbaglio si interruppe

Imperdonabile, lo so: eppure se non fossi fuggita sarei

si limitò a domandare se non mi sentissi bene

alla sua grandezza. ¶ III ¶ Se avesse potuto, Sonja avrebbe

un ramo del melo. Se avesse volto lo sguardo

stata così pesante, come se un attrito invincibile frenasse

pretese non siano eccessive. Se ha letto con attenzione

a dire che accetto, se per lei va bene

una trattativa d’affari. Se vuole, farò quanto è

la disposizione delle finestre. Se mi aiuta a muovermi

circospetto dei modi, come se alla poesia, a quella

gentile, non mi fraintenda se le confesso che il

uscirmi dalla mente, anche se non ne afferro del

più splendido dei regali se lei avesse la bontà

rassicurata e persuasa, come se tutte le mie domande

in cucina, cuocendoseli da sé: un apprendistato precoce, reso

minestra. ¶ «Gliene servo ancora, se le piace.» ¶ «Grazie, volentieri

smagrito, che reclamava per sé tutta la sua attenzione

e Sonja si domandò se il padrone di casa

il padrone di casa se ne fosse disfatto subito

abitudini di scapolo, o se solo in tempi più

la porta dietro di sé. Andò alla finestra, ma

rabbia inerme, la donna se n’era andata davvero

onore eccessivo citando, come se supponesse che anch’io

di noi porta in sé, e con cui addirittura

ho capito è come se il principe, o l

ha fraintesa; e questo, se permette, mi addolora profondamente

sarebbe infinitamente prezioso persino se non riuscissimo a scambiarci

notte, di prendere sonno. Se fuma o no, per

e in caso affermativo, se preferisce il sigaro, la

dal mio scrittoio, solo se vado ad affacciarmi alla

dalla sua stanza? Perdoni se provo ad azzardare una

una stanza particolarmente silenziosa (se anche lo fosse, io

mi figuro la faccenda; se sbaglio, la prego di

filistei… ¶ P.S. Anche se lei, quella sera, non

posa, ma quella era, se non la prima, forse

nuovo soprassalto di acidità «se così non fosse, non

già di ritorno, come se non sentisse il minimo

è fuori. Mentre io, se potessi… Ma ora vada

quando torna porti con sé lo straccio della polvere

tratti del suo volto. Se così non fosse, inviarle

non la capisco. Come se il bello potesse attrarre

sue opere. Va da sé che è una soluzione

è immobile, mollemente pietrificato (se mi concede quello che

linguaggio, significa inutile. Superflua, se preferisce; o non propriamente

Una lettera alla quale, se non sbaglio, lei vuole

modo più puntiglioso, anche se a volte le sfuggono

prezioso… Forse anche troppo, se mi consente…» ¶ «Per una

l’ha portato con sé quando…» ¶ «Quando, che cosa

verità. Avrei deciso (perdoni se le sembra sciocco) di

per sentire il vecchio, se mai avesse chiamato, benché

a casa sua, come se uno stratagemma così semplice

hai lo studio libero, se viene un paziente.» ¶ «Già

e questa, ora Sonja se ne rendeva conto, era

un canto d’amore: se come il sole potessi

vorrei librarmi in eterno; se come un uccellino potessi

l’arte, la poesia, se non la segreta, paradossale

tempo.» ¶ «Infatti, signore: anche se fosse più in ordine

la propria riluttanza. «Così se ne renderà conto da

ne renderà conto da sé, e prendere un po

mia finestra.» ¶ «D’accordo: se crede che possa farmi

avrebbe una forma bellissima, se qualcuno lo potasse; e

non lo diceva per sé. Ma stia attenta, per

senza nessuna cautela, come se il vecchio per lei

sarebbe reso conto da sé». ¶ «Sì, ma niente spese

così duro d’orecchio.» ¶ «Se le dà fastidio, possiamo

a me? Oppure a se stessa? Ha un’espressione

testa.» ¶ «Infatti, signore. Rientriamo, se non le dispiace.» ¶ «Come

altalena dopo un po’ se ne tornasse in casa

che fosse così, anche se quella mancanza di curiosità

Cosa importa a loro se domani saranno tigli tedeschi

non ho capito perché. Se lei lo sa, Maestro

sguardo grave e risoluto: «Se è possibile. Se vuole

risoluto: «Se è possibile. Se vuole ricevermi». ¶ «Non saprei

Ora vado a sentire se può riceverti.» ¶ «No, aspetta

a dir poco bizzarro. ¶ «Se tu volessi, saresti ancora

con te, innanzitutto. Ma se tu mi autorizzi…» ¶ Quella

approfittarmi della tua situazione. Se la metti così…» ¶ «Comunque

accordo, Maestro? Per giunta, se gli avessi detto di

essersi spenta da tempo. Se Sonja ne ricordava il

forse non sapeva nemmeno se fosse vivo o morto

notte, o dea… dimmi se mai ancora… ¶ III ¶ Maestro

lo stesso pegno, come se le anime, qui e

restare tali in eterno, se domani se ne ricorderanno

in eterno, se domani se ne ricorderanno ancora… Quanta

ironia, Maestro, in questo «se», quale struggimento in questa

piedi. Ebrea… Ci crede se le dico che fino

che importanza ha? Anche se fossi bruna come un

Dovevano disegnare, dipingere; riprendere, se appena conoscevano la musica

dita deformate dall’artrosi; se cuoche, affondare le mani

o di una focaccia; se giardinieri, ostinarsi a curare

muovono i pezzi. Però, se vuole…» ¶ «Ma no, Sonja

guidarmi passo dopo passo.» ¶ «Se proprio insiste… Ma l

posizione pericolosa. Chissà, pensò, se il vecchio ha mai

allora vado a prenderla, se mi dice dov’è

che io capisca, signore, se continua a disperdere la

uno scacco matto.» ¶ V ¶ Se oggi, aprendo la cassetta

cosa conta per loro se i governi mutano, se

se i governi mutano, se i confini tra gli

prego di tenerli per sé. Può lasciare la nostra

la settimana.» «Stasera, signore, se non le spiace. Ho

con aria confusa, come se non si fosse reso

quei suoi elzeviri: perché se è vero ciò che

vero ciò che scrive, se ormai spirito e stato

a far la spesa; se poi si viene servite

tacito diritto di precedenza, se alla fine, quando si

in pena? diceva a se stessa con dispetto. Non

un’espressione allarmata, come se lo spettacolo di un

un’altra mezz’ora; se intanto vuole uscire a

È ferito, mi sembra… Se crede, l’accompagno al

mettersi nei guai?» E se ne andò in tutta

di cui andiamo discutendo, se nella sua ultima lettera

non l’avrebbe ritratta. Se avessi il minimo dubbio

scriverle? ¶ X ¶ Sì, Sonja se lo ricordava quello sguardo

il vecchio ritornò in sé. Appena appena: quanto bastava

Semaforo.» ¶ «Eh già, semaforo… Se solo sapessi cosa significa

a tenere rigorosamente per sé le proprie preoccupazioni. Ora

tanto più, mi corregga se sbaglio, per ogni driade

non avrebbe saputo dire se la sua memoria avesse

un’eccessiva semplificazione o se davvero, negli anni vissuti

del pianoforte, fu come se quelle note dimenticate tornassero

dita della madre, come se non reggessero più, come

non reggessero più, come se i tasti si ribellassero

di soffocare i singhiozzi. Se quella figura al pianoforte

che fare, non sapeva se svegliare gli altri o

altri o tenere per sé la scena orrenda e

casa. Perché vuole compromettersi? Se ne vada.» ¶ «Signor professore

richiamare ancora su di sé un’ultima attenzione da

bellezza? Mentre formulava tra sé questa indispettita domanda, Sonja

delle frasi sottolineate, come se l’autore del libro

nemmeno lui. E chissà se ci aveva creduto la

una ristampa apparsa nel 1934. Se sua madre lo aveva

aveva sempre portato con sé, come un fragile altare

cercava. Così, disse a se stessa posando sull’immagine

lungo i fianchi, come se non sapesse bene dove

tanta ottusa ferocia, o se preferisce un modesto corollario

che nessuno di noi se ne curasse. Avevamo altro

col lasciarsi convincere e se ne andò, promettendo di

sul tappeto, e anche se l’avessi notata, non

mentre guardava davanti a sé spingendo lo sguardo oltre

la piazza del Duomo, se riesce a sollevarsi un

rivolgendosi forse più a se stessa che a lui

Ma certo, è naturale: se fossimo liberi di circolare

cittadini della Bellezza…». Anche se volesse, forse non ne

di così perfetto, come se proprio ora (a dispetto

riga di risposta, o se non ha tempo, se

se non ha tempo, se non ne ha voglia

come un bambino ribelle, se le si proponeva di

vuole un calesse (cosa se ne farebbe?), vuole piuttosto

Guardava fisso davanti a sé, e sorrideva. «No, i

interno, un fiore che, se non sbaglio, porta il

le amicizie più sacre. Se vuol sapere cos’è

scriverò dal fronte. E se potete, vi prego, perdonatemi

parte del vecchio: anche se si fosse accorto della

papà portava sempre con sé quando usciva per le

speranza di richiamare a sé, grazie a quell’innovazione

o in Palestina, come se ancora disponessimo dei mezzi

intraprendere un simile viaggio. Se l’immagina, la sua

di tediata insofferenza, come se tutte le esperienze successive

tutte a letto con sé coricandosele a fianco, le

udito parlare i suoi se non per vaghi accenni

in casa, qualche volta, se ne sarebbe parlato. Invece

ebreuccia e l’oblio… Se l’immagina? Eppure sarebbe

bellezza diversa: qualcosa che, se il mondo fosse un

colpa ne ho io, se mi tocca sopravvivere? ¶ IX

impossibile trovare altro senso se non quello puramente decorativo

E a cosa giocava, se posso chiederlo?» ¶ «A palla

della sconfinata ammirazione o, se posso azzardare la parola

davvero, nonostante tutto, anche se le note di Chopin

che altro mi resta, se le ore presenti sono

il nostro ambiente, che se sparissimo dall’oggi al

visitatore. ¶ Chi poteva essere se non il mio dottorino

questo proposito volevo chiedere… se loro non hanno niente

mi preoccupo per lei.» ¶ «Se è per me, non

Mi dava il braccio, se ne rende conto? Un

mi stringeva leggermente a sé, come per dire: «Guai

tutto il controllo di sé. Divenne rosso, mentre io

verso il maître come se avesse voluto agguantarlo per

cliente.» ¶ «Riferirò, signore; ma se permette…» ¶ «Non c’è

XII ¶ Mi domando, Maestro, se esista ancora qualcuno che

aveva deposte lì e se ne era andato senza

Credo che soffrirei molto se non ritornasse; ma anche

chiedo in ginocchio, come se ne andasse della mia

dalla corrente, turbinando su se stesso come in un

Lise, tremavi di paura.» ¶ «Se davvero avete assistito a

non li avesse con sé quando siamo scesi in

non li aveva con sé, e io vorrei proprio

ricordo di sua sorella. Se vuole proverò a cercarli

e si arrabbiò con se stessa per essersi lasciata

luccicava all’orecchio. ¶ XIV ¶ Se vediamo qualcuno inciampare, d

genere molto tempo fa; se qualcuno chiama aiuto, chiunque

ancora una volta, anche se la lettera le perverrà

spinta fuori di casa se non per le indispensabili

i miei genitori non se ne accorgano, e uscirò

prudente, ma non vile, se Dio me ne concederà

ritraendo le dita come se avesse toccato un oggetto

casa. A quale scopo, se non questo? Per cercare

questo? Per cercare cosa, se non ciò che adesso

ti scrissi? Quindici anni, se non vado errata; ma

e non si sapeva se si sarebbe tornati. Lei

dovrai ascoltarmi. Non importa se nel frattempo hai cambiato

quale non so sfuggire se non così: rivolgendomi a

remota eppure vicinissima, come se mi bastasse entrare nella

stordimento e all’oblio. Se mi ero ripromessa di

separavano da me, ma se avessi gridato, non saresti

a te. Chissà, forse se l’avessi fatto mi

di una vita; eppure se ti scrivo è proprio

con disarmante naturalezza, come se niente, nel frattempo, fosse

gentilezza, mi dissero che se volevo sarei potuta passare

fosse obbligatorio portare con sé un simile corredo. No

quieta, sgomentevole assolutezza. ¶ Come se il giorno non dovesse

Maestro, come avevo ragione… Se ti scrivo, forse è

rado i giornali, e se talvolta mi capitava di

così facile dimenticare… Ma se il dolore ha un

risiedere che nella parola. Se il mondo può essere

legge è legge, anche se odiosa e incomprensibile. Ora

Non so dirti, Maestro, se con quel «qualcuno» intendessi

avere nostre notizie e se possibile venirci in aiuto

a prostituirsi e che, se l’avessi fatto, me

non sentirla più, come se fosse divenuta il mio

strano, di bambola stanca. ¶ Se fossi ancora capace di

questo solitario carteggio. Eppure, se c’è una cosa

sfruttarla, per quanto posso. Se davvero arriverò a parlarti

mi domando cosa accadrebbe se adesso, nella vita normale

non riconoscerebbe me; ma se, per un sinistro miracolo

più che intenzioni avessero. Se dovevo tornare al lavoro

coperta di stracci? E se dovevo essere rilasciata, allora

parlò fu per domandarmi se avessi mai avuto qualche

i suoi moduli, come se nella stanza non ci

pensando con disperazione che, se solo mi avessero guardata

balenare davanti agli occhi. Se avessi osato, le avrei

in pieno giorno, come se il sonno dei suoi

in grado di salvare, se non il mondo, almeno

ha lasciato dietro di sé. Sarei qualcuno che non

mi domando come farei se volessi dirlo a Sonja

bambola dal sorriso vuoto; se non ricambi il loro

loro bacio ti puniscono, se lo ricambi ti rubano

saper stabilire con certezza se risalgano ai primi giorni

una ragazza, mi domandavo se fosse bella e se

se fosse bella e se un giorno avrei visto

ero in grado, e se avessi potuto farlo lucidamente

notte, o dea… dimmi se mai ancora… Persino quel

agli inverni. Non so se riesco a spiegarmi con

questa ovvia, assurda espressione. Se vuoi venire con me

un bacio; In eterno… se domani ancor ci penso

e di luce. Come se il tempo non esistesse

tempo non esistesse; come se la musica potesse ancora

gioia. ¶ XI ¶ Forse, Maestro, se alla fine ho accettato

adesso eravamo libere e, se non subito, presto saremmo

sarebbe interessante da riferire, se si fosse realmente compiuta

commessi mi riveriscono e se ceno al ristorante, in

informarsi, dopo ogni piatto, se la signora l’ha

intorno ai suoi pensieri. Se la madre, come Sonja

senza poter nascondere a se stessa il sospetto, anzi

poi avrebbe dovuto decidere se prenderli con sé o

decidere se prenderli con sé o nasconderli di nuovo

faceva il dottore, anche se in origine non appartenevano

passo morbido, indolente, come se, più che calcare il

pensare che troverei pace se solo potessi sapere come

camicia da notte. Lei se l’era sfilata, aveva

bene, erano aperte, come se ancora stesse gridando. ¶ III

valle facendolo ruotare su se stesso come in un

lasciando scorrere su di sé con la più assoluta

uno sguardo perplesso, come se neppure capisse di che

ne serbasse memoria, come se la crudele, innocente imperturbabilità

pensava, non può lamentarsi se ora se ne va

può lamentarsi se ora se ne va così, in

cui senza dubbio godeva, se aveva potuto permettersi di

non riesco a dormire, se ho litigato con qualcuno

una donna buona anche se non molto dolce, a

No, ora voglio dormire. Se viene Lise, dille che

si addormentò, portando con sé nel sonno un vago

Sonja, dell’apocalisse? Come se già non ne avesse

senso aveva, ormai, appurare se fosse stato un artista

giudicare è terribile; forse se ne era resa conto

basso e tenerli con sé; mentre gli altri… Gli

sapere bene cosa farne. Se il camino del salotto

che teneva in mano: se il vento le porterà

le porterà via con sé invece di lasciarle affondare

troppo male alla salute, se snocciolati si mangiano abbastanza

buonanotte e avviarsi come se niente fosse verso la

quartieri nuovi recando con sé una valigia semipiena. Aveva

valigia che aveva con sé, la trovò piena di

attraverso la soglia, come se dalla sera prima lui

gli occhi, o come se, per qualche misteriosa intuizione

il vecchio parlava di sé e delle sue condizioni

come faccio a darglieli, se lei non mi lascia

un bel libro che se vuole, per passare il

e di portare con sé. Davvero per risparmiare al

lungo i fianchi, come se non sapesse dove metterle

madre. Sedici, diciassette anni… se lei avesse avuto una

le gambe pesanti, come se un dispettoso incantesimo le

È proprio lei, anche se non mi somiglia molto

cartello, Sonja si domandava se quella non fosse davvero

vivere; e si domandava se la stessa cosa non

soffitto. Il primo giorno se n’era lagnato con

qui, davanti a lei, se potesse sollevare il busto

la morte del vecchio. Se n’era andato quasi

alla custode dell’obitorio. ¶ «Se torna nell’atrio dell

signora, ma posso domandarle se deve ancora venire qualcuno

in un’altra città, se non addirittura all’estero

quando era abbastanza in sé da poter trarne una

aveva sapute, e ora se ne andava di nuovo

l’esistenza: a chi, se non a una figlia

lo strazio accogliendolo in sé foglio dopo foglio? Questa

meravigliosa». Sì, meravigliosa: e se lui aveva sentito così

affacciò il sacerdote chiedendo se poteva benedire la salma

alzò, non sapeva nemmeno se avesse veramente dormito; certo

dopo che per settimane se l’era vietato, trovò

assoluta noncuranza, quando Sonja se ne fosse andata. ¶ O

e delle cose. Come se il tempo non esistesse

così le vedremmo noi, se solo potessimo guarire dalla

antiche ore… Ma quali, se le ore sono tutte

semplice difetto di prospettiva se non so nascere e

la bara, dicendo a se stessa che mai, in

più sicuro. ¶ Aveva con sé la valigia nella quale

aveva voluto prendere con sé come ricordo, a costo

sembrò di essere non se stessa, ma una giovane

sogno della madre, anche se quando fosse giunta a