Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

confessioni delle fanciulle. Come se la fanciulla si confessasse

in me, vivente. ¶ E se io potessi realmente evocare

dove tutti sono protagonisti. Se ciò sia conforme alle

grossa voce: ¶ — Mariettella, alzati: se no, paghi la multa

tra le sei che se ne prendeva il Governo

due o tre che se ne pagavano per le

uscita un’ora prima. Se ne andava, con le

cuore alle labbra, come se le avessero fatto una

le anime abbandonate. Per sè non chiedeva nulla: in

a Castellamare, è insopportabile. Se faccio cinquanta telegrammi in

me e il corrispondente, se non ara diritto! ¶ — Ma

voce, per superbia; ma se ne stavano ognuna in

di nascosto, la Farfalla, se lo cacciò in tasca

fa abbandonare il lavoro. Se non mettete giudizio, le

direttrice. ¶ — Domandate a Foggia, se ha niente. ¶ Annina Pescara

anche tu a Reggio, se ha niente. ¶ E Faraone

profonda di loro, di sè medesima. ¶ Maria Vitale starnutò

il suo ombrello e se ne andava sotto la

di godersi il Natale. ¶ — Se papà tuo ti viene

noi non riposiamo mai. Se cadiamo ammalate e manchiamo

si fa colle serve; se manchiamo per volontà, non

vedendola piangere, contristata per sè, per la compagna, affogata

sembrare ineducata al corrispondente, se non gli rispondeva. Non

fino alle cinque: e se ella era libera nel

lo aspettavano tutte, come se fosse un interesse affettuoso

un buonasera, sottovoce: e se ne andavano in tre

e tirava via, come se non avesse udito, non

superba, sdegnosa, prepotente? O se fosse riescita Adelina Markò

registri, a lungo, come se li studiasse; leggeva l

linea di Terracina e se n’era andato verso

tamburo della sezione maschile. ¶ — Se ne va e non

palpebre le battevano, come se approvasse. Ella non rispondeva

il permesso fremevano, come se quell’ultimo quarto d

e tre parole, come se fosse una obbiezione, che

acqua due camelie bianche, se le aggiustava sul petto

sono stanca. ¶ Maria Vitale se ne andava, col padre

un po’ curve, come se una improvvisa vecchiezza le

delle ausiliarie, per sapere se volessero prestarsi a un

un momento all’altro. Se le telegrafiste facevano cattiva

licenziava, senz’altro: — cioè se avevano la disgrazia di

avrebbe prestato servizio per sè e per sua sorella

fasci, manipoli, cumuli; mentre se ne trasmetteva uno, ne

una delle più forti, se non la più forte

tanto il capo, come se non potesse reggerlo; la

bussasse per aiuto, come se chiamasse al soccorso: e

nervosa della faccia, come se tutta quell’elettricità le

ma miopi, per vedere se nulla vi mancasse: i

suo posto, tirò a sè la cesta del lavoro

tela bianca, tirando a sè il cestino del lavoro

cucine dell’ospizio, indecisa se fare quest’altro sacrifizio

Eva ad Angiolina. ¶ — Sì, se volete. Ma quelle bimbe

veniva ripetendo sottovoce, come se pregasse per lei: ¶ — Iddio

loro lavoro. ¶ — Probabilmente perchè se lo merita.... — suggerì Chiarina

si sentiva brutta e se ne vendicava, essendo sgraziata

si sapeva antipatica, e se ne vendicava, facendo delle

Non da Vienna, spero, se non vuoi essere assassinata

ella non lo confidava, se non a Giovannella; e

tuoi bimbi, Eva mia, se smetti di cucire quel

Aragona, che portava con sè i sessanta milioni di

dote, che riuniva in sè la nobiltà di tre

la fece ridere. ¶ — Ragazze, se andassimo tutte a casa

spettacolo, la sua rarità se le prendeva, una grande

si ballava disperatamente, come se quello fosse l’ultimo

ti voglio bene assai, se mi lasci ballare. ¶ Questo

cui niuno resiste: e se Giulio titubava, essa gli

dal cuore della fanciulla se ne andava alle amiche

questa corte tranquillamente, come se nulla fosse, con la

Giulia vide intorno a sè il principe di Sirmio

aria di uomo strano se n’era andato via

per l’oscurità, come se volesse viaggiare, con la

trasparente che mai, come se una fiaccola fosse stata

la voleva per forza, se ne voleva andare per

tutta la messa. ¶ — Chissà, se è vero, della bisca

la porta, per vedere se compariva sua madre e

ma invano, matrimonio non se ne faceva, e Charlotte

di sua figlia che se ne moriva, se questo

che se ne moriva, se questo matrimonio non si

milione, poichè la ragazza se ne moriva. Era tornato

al sole napoletano, che se ne andava pel mondo

mi ami? Come faccio, se egli non mi ama

la sua strada, come se nulla più potesse interessarla

di Miradois come per sè, per la povera Eva

candida creatura ventenne che se ne andava a morire

la guardavano, per distinguere se piangesse; perdere un figlio

gettò indietro, pallidissimo, come se gli mancasse la vita

consentito; oramai monache non se ne facevano più, una

accavalcavano sulla via domandavano se quello era un matrimonio

Riccarda Galanti, la morettona, se ne accorse, e nella

parlando fra loro, come se il resto del mondo

gruppo di ragazze che se n’erano state fino

scettico e umile, come se fosse sicura di raccogliere

quella sera di domenica, se ne andavano al grande

la sinistra, contenta di sè, non guardava neppure la

corpo. ¶ . . . . . . . . ¶ Il vecchio Brown se ne stava seduto accanto

il fratellino e per sè. ¶ Per le ragazze Sanges

nastro nei capelli, come se fosse una bambina. ¶ — Vanno

sorelle lasciavano fare, come se non ci fossero. Una

chi la conduceva con sè, in carrozza o al

guardarla e il vecchio se n’era accorto e

che doveva trovarselo da sè, fidando solo sulle proprie

di cose, stringendola a sè, come per protezione; la

madri fecero un coro: se fosse stata da ricominciare

litigavano fra loro, Carolina se ne andava con Carluccio

ti assicuro: mandalo via, se vuoi, che non me

non sono pieni. ¶ — E se si smorzano? ¶ — Si smorzano

delle cose amabili, egli se ne andrà in solluchero

disprezzo; ella sentiva sovra sè il vario giudizio della

la quadriglia con lui, se no, non avrebbe suonato

Gaetanino aspettava: ma ella se lo rivide innanzi, come

sedici coppie, come non se ne erano mai viste

cotillon: e soggiungevano, sottovoce, se non si ballava il

del suo stivalino e se ne stava in un

per non dire peggio? Se ne sarebbero viste delle

marchesa, senz’altro, come se non ve ne fosse

il fazzoletto subito, come se avessero voluto vedere i

nelle cartine dorate, come se fossero confetti prelibati; erano

portarla senza fatica, come se fosse lievissima. Le donne

perdevano d’occhio, come se fosse l’urna della

altra. Donna Franceschina che se ne intendeva, scappò a

rompere benissimo la pignatta, se non fosse stata la

casa; la signora Malagrida se ne tornò al suo

cenno di addio, come se un grave affare li

villaggio di Ottaiano, e se ne vedea il larghissimo

cercava di rassicurarla, ecco, se il pericolo cresceva, sarebbero

senza capir nulla, come se cantassero in sogno e

pronunciando le parole, come se fossero in ebraico. Ma

cercava invano di sapere se Annina Casale aveva trovato

una fatica immensa, ma se arrivava a perdere il

tanta dolcezza che Rosa se ne commosse. ¶ — Verrà presto

non sarebbe mai entrata, se il direttore non veniva

Decuriona, assegnatele un posto. ¶ Se ne uscì, già inquieto

la bocca schiusa, come se pregasse sempre. Il prete

e che abbia scritto. Se mi favorisce queste spiegazioni

almeno il suo zero se l’era guadagnato. Il

impertinente ¶ Mette zero e se ne va. ¶ II. ¶ La

le aveva chiesto, improvvisamente, se intendesse bene la legge

palesemente quell’incarico, e sè stesso che lo compiva

il capo indietro, come se svenisse, Giustina Marangio, la

quell’ingranaggio metallico, come se volessero estrarne tutta la

carta, ognuna temeva per sè, la macchina di Atwood

volte la stessa cosa. Se volete, lasciamo per un

che esclamò: ¶ — Parli per sè, Vetromile. Io so la

Io so la lezione: se il professore vuole, io

consegnato un biglietto: diceva: se non mi vuoi bene

quell’ufficio gratuitamente, come se si degnassero di fare

bisognava fingere di rispettarle, se no, andavano dal provveditore

osò dire la maestra. ¶ — Se continua così, noi riferiremo

l’ha il direttore. ¶ — Se si fanno far tutte

Luisetta Deste tossiva, come se affogasse: vedendo entrare le

Questo le rincorava, perchè se avesse assegnato molta roba

diceva De Sanctis, come se parlasse a se stessa

come se parlasse a se stessa. — Non l’ho

tutto il volume. E se mi domanda i metodi

finestra e diceva fra sè delle avemmarie. Carolina Mazza

voce. E ognuna, in sè, provava uno scoramento profondo

domande, tutte volevan sapere, se i professori erano burberi

i professori erano burberi, se i problemi erano facili

i problemi erano facili, se chiedevano quello che era

che era nel programma, se il direttore era nervoso

il direttore era nervoso, se i dieci minuti di

ogni esaminatore passavano presto, se la geografia si diceva

severissimo, vi giuro, che se non improvvisavo un poco

dubbiosa: e dentro di sè sospettava forte di aver

domandare a Checchina Vetromile se bastava il metodo di

Campaldino! — Strillava Borrelli. ¶ Dedonato se ne stava tranquilla, sapeva

di essere approvata, come se fosse stata la più

sorella e il cognato se la son vista precipitare

spiriti di Santa Maria se ne burlavano. Quella sera

ed era soddisfatta di sè, del suo salone rosso

le stoffe per sentire se erano di seta, pensava

erano di seta, pensava se il merletto delle cortine

amica, ma pensava che se Carluccio Scoppa, che studiava

fatto venire dalla Sicilia! Se Carluccio avesse avuto miglior

ai giovinotti, chi sa se si sarebbero maritate? E

si curvavano per vedere se veramente nel salone da

socchiudeva gli occhi, come se si addormentasse. ¶ Dalla mattina

damasco della coperta, come se lo carezzasse: e gli

lievamente le dita, come se già il neonato pensasse

neonato pensasse dentro di sè. Grazia Orlando Santangelo, con

leggi il martirologio; vedrai se c’è. ¶ — Se manca

vedrai se c’è. ¶ — Se manca la santa, santificheranno

dormono a quest’ora. ¶ — Se mammà viene a sapere

morirò di tisi, Federico, se non posso sposarti? ¶ — Non

cominciato a recitarlo, tra sè, per non ascoltare più

da chiedere, nè per sè, nè per gli altri

una grande tristezza, come se tutto si staccasse da