Giovanni Battista Casti, Gli animali parlanti, 1802

vanità lusinga e tenta, ¶ Se vantando possente e grande

pagollo. ¶ Io non so se la Tigre ebbe o

Non è dunque stupor, se allora avvenne ¶ Un di

chi lo coprì; ¶ E se dimenticato appien non fu

bestie letterate, ¶ In fronte se gli affisse un epitaffio

DECIMOTERZO ¶ LE ALLEANZE ¶ Oh! se color che siedono sul

lasciando i rostri, ¶ Per se la parte militar ritenne

togliean natural fisonomia. ¶ E se la lionina altiera Corte

Ir non speri animal, se non ha l'ali

si pone, ¶ Ma guai se il piè pone una

dosso di dorate piume: ¶ Se i vanni spiega e

l'onor delle corone; ¶ Se unita forza all'insensato

Le animalesche monarchie distrutte. ¶ Se il quadrupede impero abbatter

imperi i torti; ¶ Che se una volta un re

stimeransi un cavolo. ¶ Ma se con istrettissima alleanza ¶ Insieme

l'altro risponde, e se non fallo, ¶ Quei che

della version non so se il testo, ¶ O se

se il testo, ¶ O se quella miglior fosse di

e i spregi alteri, ¶ Se, per esser distinti ed

bramare il mal passato. ¶ Se vogliam però dir le

affari regolar dei regni, ¶ Se ministri non ha, scorte

suoi, fosse impotente; ¶ E se schietto dir deggio il

inzuppa, ¶ E al petto se gli appiccica e raggruppa

in sulla cuccia? ¶ Ah se l'insulto atroce e

e inteso, ¶ Non sa se illusion, se fatto sia

Non sa se illusion, se fatto sia; ¶ Bensì si

io credo poco, ¶ Pur se il fatto, tal qual

vero. ¶ Comunque sia però, se giusto io stimo, ¶ La

suon, l'espression feroce. ¶ Se lo rincontra il passeggier

si chiama. ¶ Quando in se si ravvolge e si

terribil re. ¶ Che cal, se men terribile all'amico

che amor di conservar se stesso. ¶ Chi non sa

e s'avventa; ¶ Quei se ne avvider, nè fur

Di squama impenetrabile coperti; ¶ Se non eran sì provvidi

poi vasta e grande, ¶ Se alimento da Borea avvien

perdita o dispendio; ¶ E se è una qualche parte

stati ¶ Reca un sovran se, come i stati sui

uman senso priva? ¶ E se il permette il ciel

sì gran molestie; ¶ E se si mostran di pietà

e serra ¶ Sicchè non se gli volga a dargli

anche la madre mordono, se cova: ¶ E d'augei

cangiar tiranno? ¶ Che cal se amici sieno o sien

pregi a lor concessi, ¶ Se lor follia i più

voi prodi e forti, ¶ Se vi vedrò, non per

vil? Qual volontà conservi, ¶ Se dura tirannia sulla tua

divenga di virtù repente, ¶ Se coronato malfattor comanda; ¶ E

Vanta la tua condizion, se puoi. ¶ Qual mai dunque

ti lice ¶ Sorte sperar, se te par che natura

prevenir stragi ed eccidi, ¶ Se a tempo avesse pria

sossopra il mondo? ¶ E se osi deplorar la pertinace

può l'incendio; ¶ E se sull'ampia fiamma acqua

Incolpar altri e discolpar se stesso, ¶ Fe' divulgar, per

vendette sue momento coglie; ¶ Se odio nutre o livor

prima occasion vendetta: ¶ E se ministro tal vendetta giura

scorticatura è assai simpatico, ¶ Se non fisica sempre, almen

sempre, almen morale; ¶ E se la prendi in tal

e il ministero. ¶ E se nel crudo strazio il

aver dritto; ¶ Nè cal se delle vittime infelici ¶ Sia

chimerico il delitto, ¶ O se interesse fabbricollo, o invidia

l'insidia. ¶ Nè cal se iniqua oppression tiranna ¶ Il

malcontento universal produce; ¶ E se i popoli smugne, angaria

avvide il principin, nè se ne offese; ¶ Poichè imbecille

è re nostro. ¶ Ma se lo fosse pur, che

tal fu riportata: ¶ Che se quei prodi non facean

e di parola; ¶ Che se talun tal libertà gli

sua diversa tanto, ¶ Che, se l'origin sua fu

Qual fia dunque stupor se il giusto e il

e inonorata vai; ¶ Ah se invano d'altrui premio

brutal voluttuosa reggia; ¶ E se altri piange e geme

al desio di sodisfar se stessa ¶ E le dilette

vo' presentemente ¶ Massime tai, se buone siano o rie

apprese la quadrupede regina. ¶ Se Damma v'è, se

Se Damma v'è, se Cavriola o Cerva ¶ Della

son bell'impicci. ¶ Che se taluna a torle i

sola, il fece a se venire, ¶ E con un

senza un perchè; ¶ Scusa, se puoi, tratto sì infame

ognor si pasce; ¶ E se alcuna ragion preponderante ¶ Pone

sì solenne, strepitosa ingiuria, ¶ Se le bestie più deboli

mai non potrà purgar se stessa, ¶ E osa farmi

forti or che fia, se tali insulti ¶ Contro fere

morte, ¶ E il seme se n'estirpi dalla terra

E mi sento crepar se non mi sfogo. ¶ Ho

ritratto; ¶ Scusa merto però, se di più pregio ¶ Un

è diffusivo: ¶ Che gioveria se di profumi un vaso

e tondo; ¶ Tutte in se le beltà brutali accoglie

E starommi a veder se alcun vi sia ¶ Che

vecchia alla giovine anteponga; ¶ Se ciò sdegnano udir regine

esaminar tanto al minuto; ¶ Se ciò non fosse, in

farle incominciò qualche moina; ¶ Se n'avvide ella, il

vicin boschetto, ¶ Ghignando, domandò se anch'ei v'andrebbe

Orso, ella fe' a se venire ¶ Scrofa, che levatrice

Fe' la sovrana a se venir la Scrofa. ¶ Imbacuccati

discorsi ¶ Tema divenne, e se ne fer gran risa

il cor gli tocchi. ¶ Se in casi vi trovaste

ciascuna le tracce in se ritenne ¶ Dell'origine prima

Ma il nome ver se ne ignorava allora. ¶ Onde

virtù, di vizi pieno, ¶ Se crudel, se malvagio e

vizi pieno, ¶ Se crudel, se malvagio e sanguinario ¶ A

ed applaudirlo ancora? ¶ E se sui stati infinità di

volgergli un guardo; ¶ Come se ciaschedun per abitudine ¶ Studiasse

pensoso sovente, e fra se stesso ¶ Facea più d

può l'offerta mia; ¶ Se fe alcuna appo te

chiegg'io; ma poi, ¶ Se mal ten venne, a

schiettamente d'ignorar confesso ¶ Se quel sospetto che di

avea ¶ Fondato fosse, o se il sospetto stesso ¶ Gliene

Lungi vanne; e da se lontan gittollo ¶ Con fier

venerati ¶ Altro non han, se non perchè vogl'io

con grave contegno ¶ Disse: se vero sei, t'accetto

che il punge: ¶ Che se in un core ambizion

che anima serva. ¶ Da se bandisca violenza e orgoglio

doveri eterni e santi: ¶ Se turba sei corrotta e

cor lusinga e alletta. ¶ Se pieno ad usurpar sommo

certo seguiran grandi sventure, ¶ Se il Lionin governo alfin

un'essenza: ¶ E svanisce, se esala, se svapora, ¶ Se

E svanisce, se esala, se svapora, ¶ Se traspira al

se esala, se svapora, ¶ Se traspira al di fuori

cade alfin l'illusion, se il vero ¶ Mostrasi nella

corone e i sogli, ¶ Se il taciturno suo grave

parea, picciol diventa. ¶ Così se squaglia il sol biacca

si credean vigor bastante, ¶ Se a nome non uscian

ed affar lieve. ¶ Che se le loro maestà vorranno

ordinarie e consuete; ¶ Da se stesso incapace a dar

Lioncino, altro non fece ¶ Se non se dileggiar lo

non fece ¶ Se non se dileggiar lo Scimmiotto; ¶ E

il decoro, ¶ Non so se per sistema o per

pubblica si tolga. ¶ Che se contro il real divieto

Mulo presentossi alla regina. ¶ Se stesso esalta, e la

negletti. ¶ In Corte domandavasi se morta ¶ Era bestia di

anime inette e flosce. ¶ Se perito era amico o

al suo suggerimento, ¶ Fra se godea, la perfida, in

lui, tutto andrà bene: ¶ Se riuscir tu vuoi, cangiar

s'offran vantaggi, ¶ E se chiedonli ancor, si dian

a prendersi non vedo, ¶ Se il regno render vuoi

cui la Lionessa: E se si debbe ¶ Ostaggi consegnar

si vuol ne avvenga; ¶ Se l'altrui interesse al

le cure intende; ¶ E se in man se gli

E se in man se gli rompe alcun strumento

della virtù, del vizio. ¶ Se innocente esser vuoi, scendi

dal soglio? iva fra se dicendo ¶ La Lionessa allor

più degno ¶ Oggetto sia, se l'innocenza o il

posto. ¶ Pur ribrezzo in se prova e ripugnanza ¶ Per

d'ira, ¶ E da se lungi il cannocchiale scaglia

suol, cada il ciel; se viva e verde ¶ È

sfodera: ¶ Deh le dicea se il tuo fedel Zampiere

anch'esse, ¶ Non san se un che, se un

san se un che, se un qual, se un

che, se un qual, se un quanto sia; ¶ Anzi

ch'all'evidenza. ¶ E se la verità render palese

non osar mostrarti mai, ¶ Se aver non vuoi persecuzioni

non dir piuttosto che se il vero ¶ Giunge a

dell'errore altrui? ¶ Che se di verità la luce

o mascherar l'errore. ¶ Se gran tempo celato un

tiene, ¶ Peggiorando, incurabile diviene. ¶ Se in trave che sostiene

Saldo puntel sostituir procura: ¶ Se asconder vuole o fascia

opra eccelsa e di se degna; ¶ Sicchè non osi

malo o buon diviene: ¶ Se a te non giova

giova è un mal, se giova è bene. ¶ E

si credea del mondo. ¶ Se il saggio al suon

di un certo calibro, ¶ Se non avesse pria composto

effettuar sì bell'idea, ¶ Se nè legger nè scrivere

Sotto la tua direzion, se vuoi; ¶ E tu d

oscurità dei secoli ricopra! ¶ Se ciò non fosse, i

la bontà s'esalta, ¶ Se improvviso, sul pubblico camino

giorni in giuocolini indegni. ¶ Se collo stuol delle virtudi

impara appena, ¶ Che fia se a inetta ed inesperta

ozio e in gioco; ¶ Se si può non far

Ippopotamo, ¶ Medico sol per se, boja per gli altri

segno tale, ¶ Che da se stesso mettesi il cristere

siringa il lungo becco, ¶ Se il ventre ha duro

ventre ha duro o se il budello ha secco

Fenice, oltre a ciò, se d'esser vecchia ¶ Dopo

accorge, ¶ Il rogo da se stessa s'apparecchia, ¶ Arde

bozzolo. ¶ Pur, donne mie, se d'invecchiar v'incresce

del reale animaletto: ¶ E se non ha di ballerin

formalità, per lo decoro, ¶ Se n'andavano poi pei

volgo crede ciò che se gli dice, ¶ E che

suo particolare: ¶ Pubblico ben, se l'util non include

illusion, follia, chimera. ¶ Onde, se cuor v'era insensibil

v'era insensibil, duro, ¶ Se ingegno astuto e fertile

e fertile in ripieghi, ¶ Se caratter versatile ed oscuro

il core puro; ¶ E se v'è a caso

ma della carica. ¶ E se immoral sofista, a' nostri

Trovandole simpatiche e leggiadre, ¶ Se le fissò per norma

l'esempio: indi concludine ¶ Se puoi sperar da lor

vendette; ¶ E or in se si raggruppa e si

marito. ¶ Mal per lui, se un sovran presso i

aborrito sovran, prova in se stesso, ¶ Ed astretto è

poi voi l'udirete, ¶ Se dar ascolto al canto

Fra gli altri e se pose intervallo immenso, ¶ E

cui siam soggetti, ¶ Guai se malvagi, e peggio ancor

malvagi, e peggio ancor se inetti. ¶ CANTO DECIMO ¶ IL

Di sua sovranità prerogativa? ¶ Se voto di virtù, di

Per tal guisa potè, se non appieno, ¶ Rappattumarli in

si dier tenero amplesso; ¶ Se poi sincero fosse, io

al suolo tiene, ¶ Di se la parte anterior sostiene

accada in etichetta. ¶ E se, mentre talun la zampa

toccar l'ultima meta, ¶ Se il servil bacio in

e zuppe ¶ Risposer quei se immaginati o veri ¶ Sian

te immolar dovrebbe. ¶ Pur, se in faccia a chi

e di rispetto; ¶ Ma se la zampa a far

intanto la Scimmia a se venire: ¶ Ho fame, il

attentato. ¶ E avendo a se vicino un buon boccone

benchè tardi, ¶ Tutti a se trasse di color gli

re la vede, a se l'appella ¶ Per via

marito, ¶ Anch'essa a se fece appressar la Cerva

ignoranza cieca; ¶ E acciò, se pria fur neghittosi e

talenti. ¶ Ei presidente nominò se stesso ¶ E fissò certi

scrivere ¶ (Purchè il Castoro se n'eccetti e il

accademici vi veggio! ¶ Ma se accademie tai poteron poi

non aprian mai bocca, ¶ Se non per palesar crassa

taciturna gravità restiate; ¶ Che se in dotte assemblee non

voi siete fritti. ¶ Ma se poco omogenee e non

grazia all'animal minore ¶ Se a lui d'un

pasta; ¶ Nè poco fia se provenir faranno ¶ Almen dal

talor le brame appieno, ¶ Se render paghe non potea

e lasciò vivere. ¶ E se non fece il ben

venero e stimo; ¶ E se quei cui 'l destin

a Lion Primo, ¶ E se com'ei se ne

E se com'ei se ne rendesser degni, ¶ Oh

l'ambiziose voglie; ¶ E se nel posto sostener si

ascosa! ¶ Lion Primo però, se non perfetto, ¶ Sì nullo

per essi e langue, ¶ Se fortunata pace un regno

non avesse intorno a se ¶ Con lor droghe, decotti

fai di regicidio rea! ¶ Se provocar non vuoi la

vil turba negletta ¶ Stermina, se tu vuoi, chè non

A un morto re se ne surroga un altro

o meno ¶ Sempre avvien: se sintomo alquanto strano ¶ Nella

Sia, morta ancor, come se fosse in vita, ¶ Sua

desinare al morto, ¶ Acciò se a sorte mai viengli

i dritti regi; ¶ O se di moto proprio un

e parlan chiaro. ¶ Ma se in archivio monumento esiste

d'arbitrio v'era. ¶ Se oggi per altro un

appoco appoco; ¶ E perciò, se n'andrà di questo

figlio ¶ Per maggior riconoscere, se pria ¶ Dichiarato non fosse

a contener bastante? ¶ Ah se gli ambiziosi animi altieri

custode, è il cielo. ¶ Se ciò non fosse e

ciò non fosse e se inspirati ab alto ¶ Non

sospetti mi protesto: ¶ Ma se dei cortigian la maldicenza

Supporre in lei propension, se n'ebbe. ¶ Per altro

e che conclude alfine? ¶ Se penetrar nel laberinto interno

l'ode alla lontana; ¶ Se incontro viengli altro animal

tratta ¶ Sol di saper se bene o mal si

o mal si gratta. ¶ Se il re Lion dicevagli

possa i fatti sui, ¶ Se in opera non pon

suoi pregi baldanzosa: ¶ Ma se il Lion si riputò

donna in regno ereditario. ¶ Se la donna, e non

primaria, acciò s'appoggi, ¶ Se per ventura o marcia

accordavan mai grazie reali, ¶ Se non passavan pria pe

avidità non si adottasse, ¶ Se anche il respir dovesse

qualche membro anche storpiar, se occorre. ¶ Qual di talun

Che ognor presso di se solea tenere; ¶ Come un

avviva; ¶ E far vorrebbe, se il potesse fare, ¶ A

per fervor, per zelo; ¶ Se gli scalda la cute

sguardo e cerco invano, ¶ Se appar sull'orizzonte alcun

formarsi un avvenir peggiore, ¶ Se possente virtù non vien

il Can ministro, e se un istante ¶ Prende sonno

il giuramento abiura, ¶ E se utile lo crede e

sovrano ¶ Che mi ringrazi se lo lascio in pace

vil schiavo, fuggi, e se il tuo re ¶ Stuzzicherammi

la tromba; ¶ E guai! se addosso un colpo tal

ragion per cui non se glie n'ebbe. ¶ Sensato

in ver sarebbe poi, ¶ Se imitarli volesse alcun di

gli altri e con se stessi. ¶ Oltre agli usati

differente; ¶ Difettosa è in se stessa, e tal la

non s'arroghi universale. ¶ Se di governo ha qualche

governo ha qualche idea, se istrutto, ¶ Nè di talenti

sostegni aggiungervi e puntelli. ¶ Se indotto è il prence

onori. ¶ E poscia soggiungea: se de' governi ¶ Qualunque forma

li politici sistemi ¶ In se di destruzion racchiudon semi

lo credi ¶ Ambulante museo, se andar lo vedi. ¶ Stan

caratteristico e bizzarro. ¶ Che se tutto descrivervi volessi, ¶ Seccherei

suoi d'intorni a se; ¶ E mostrando, umanissimo e

impedisci ogni disordine; ¶ Ma se aneddoto alcun, se coserella

Ma se aneddoto alcun, se coserella ¶ Discopri, esercitando il

gli costan cari: ¶ Ma se altro tale avvien, tu

con lui farsene onore, ¶ Se fatti gli mancarono, li

del tutto. ¶ Che cale se il pudor, se l

cale se il pudor, se l'innocenza, ¶ O l

E' par destin che, se onest'uom la carica

a grandi cure intento, ¶ Se anche a grave colloquio

ricevea più alcuno. ¶ E se il primo ministro, il

critici e dai dotti, ¶ Se un po' meglio volessero

debba e non a se, ma tacque. ¶ Gratitudin per

Fisiche, metafisiche e morali. ¶ Se il titol chiedi, ella

non esiste alcuno, ¶ O, se alcun dritto esiste e

e Secretario; ¶ E inver, se altri hanno una tintura

Per attirar sopra di se un benigno ¶ Sguardo della

Vacca, un Toro; ¶ Che se non abbiam corna alte

motteggiar costume. ¶ Disse che se per suo fatal disastro

al suol giacer dovea, ¶ Se con argani, suste ed

ed un'ingiuria; ¶ Ma se porlo in ridicolo vorrai

perdoni mai. ¶ Ritira a se la formidabil tromba, ¶ Coll

rapidissima la slancia; ¶ E se lo prende, e direzion

promosso! ¶ Gran sorte! che, se tanto ei fa privato

ci saria pesato addosso, ¶ Se dal concorde universal suffragio

ragion, stavasi in forse ¶ Se vendicar non debba un

poi ragionerem del resto. ¶ Se il sol competitor fu

regno di lui figurerebbe, ¶ Se finchè quei parlò non

il consesso esposte avria, ¶ Se l'egregio orator, se

Se l'egregio orator, se il savio Cane ¶ Con

udir stavan gli Achei ¶ Se parlavan dal tripode gli

Senza punto aspettar che se gli dica, ¶ Cieca sommissione

agli ordin nostri; ¶ Poichè se mai che alcun ci

che le comandi; ¶ Cui se offriran la pelle, il

vita, ¶ Sarà accettata ognor, se non gradita. ¶ E voti

baciarti anch'io. ¶ Ora, se il ciel la podestà

converso anche il direi, ¶ Se coda e zampe avessero

e sforma, ¶ Ed in se l'immedesima e trasforma

re sol trova. ¶ Tal se talun zucchero o sale

di più scommetterei che se ¶ Quel bestial collegio avesse

pensieri eran rivolti, ¶ Come se nulla l'esistenza altrui

cor l'affetto: ¶ E se fra gli altri alcun

ciascun invidia e fra se dice: ¶ Oh fortunato Cane

poichè l'intento ottenne, ¶ Se fatto re da ogni

sapea quel Cane; ¶ Ma se riescon poi nelle lor

suoi rival non piacque: ¶ Se gli armò contro gelosia

il pregio. ¶ Chi sa se un giorno un fine

sovran vicino ¶ Stassene ognor, se non sovran, ben spesso

nobil lo noma. ¶ E se avvien mai (poichè il

e sempre instabil cosa) ¶ Se avvien mai che per

E allor pur anche, se possibil fora, ¶ L'avrian

re d'oggi; ¶ Che, se interesse del sovran non

rispettar dai subalterni; ¶ Che se poscia dicean diventa Bue

dicean diventa Bue, ¶ Successor se gli trova, o sostituto

trova, o sostituto, ¶ O se gli aggiunge un altro

umor, gaio, giocoso; ¶ Onde se mai turbasse i sonni

suddito che re. ¶ Che se un re poi (se

se un re poi (se pur vi son re

dir l'animalesca turba: ¶ Se di star meglio è

la cosa espressa: ¶ Ma se la cosa avrem, di

il Can soggiungea dee, se ti piace ¶ Capitan della

adatto; ¶ Ma colui troppo se n'è reso indegno

regno a governar imprende, ¶ Se le sue prime gesta

ti par poco? ¶ E se intanto qualche altra impertinenza

rapida gia ¶ O per se stessa gli ordini eseguia

verità possiam chiamarla. ¶ E se ad analizzar noi vorrem

a lui si facevano, se false erano e calunniose

non riguardassero, o profittavane, se vere e giuste in

tanti staccati poemetti; e se talvolta hanno arrischiata censura

mi portarono a riflettere, se per avventura non convenisse

o poco dopo che se ne sono perduti di

costante anche dopo secoli, se tanta vita ella sperar

certa riserva e che, se non soffocare l'intimo

potrebbe una tale impresa, se eseguita ella fosse con

alcuno ha scritto; ¶ Che se passabilmente io vi riesco

Repubblican, monarchico oppur misto. ¶ Se udiam gli aristocrati, il

dell'anarchia fratel minore; ¶ Se i democrati udiam, l

men vigorosa e intensa. ¶ Se però quell'elettrico vapore

con più vigore agisce, ¶ Se in un sol si

retto: ¶ Ogni bene in se stesso aduna e accoglie

loro. ¶ Sol discuter dovean se convenisse ¶ Re creare assoluto

suprema attribuire, ¶ Esaminar dovea se conveniva ¶ Ch'ereditaria fosse

Gran tempo ei può, se strettamente unito ¶ Non tiensi

ministro. ¶ Un re fra se dicea, nè aveva torto

regnar spesso si secca; ¶ Se dalle cure lo distrae

dichiararsi ella non vuol, se innante ¶ Non scopre di

ha in man, più se n'abusa, ¶ Se legittimo

più se n'abusa, ¶ Se legittimo vincolo non frena

e il dispotismo adora? ¶ Se libere in te volgi

uom così operar volesse, ¶ Se ragion grandi e forti

di re non ha se non la scorza, ¶ È

aver del tutto. ¶ Che se poi della forza un

nemico è sempre, ¶ E, se ha la forza in

di lor dentro di se ¶ Speranza avea d'esser

Nè ignoravan però, che se si tratta ¶ Di principe

sostenere. ¶ Poichè si sa, se non s'ignora affatto

e al volgo; ¶ Ma se il merito suo sodo

Solennissimamente lo provò; ¶ Come se avrete pazienza un poco

aver fisonomia decisa. ¶ Che se un dì vi saran

RE DEGLI ANIMALI QUADRUPEDI ¶ Se del comun sulla gran

e l'Elefante. ¶ Così, se s'urta impetuoso stuolo

era bruto ¶ Che in se non fosse persuaso e

lui conteso ¶ Ne avria, se un re far si

impression sì forte ¶ Che, se poneasi allora alle ballotte

loro avean contratto, ¶ Che se il Can riuscia colle

fidar dell'apparenza! ¶ Oh! se vedersi l'animo potesse

chiara apparisse, ¶ E assicurarsi se felici o vane ¶ Le

possa il solo sguardo? ¶ Se del Lione il fremito

lo fece a lui. ¶ Se non lodato, almen scusabil

talor, dell'ironia; ¶ Ma se ragion non manca, io

forse alcun dentro di se ¶ Maravigliando chiederà: perchè? ¶ Non

senz'altro esame; ¶ E se talun rispondergli potea, ¶ Cosa

questa che qualunque oggetto, ¶ Se anche trattar in pubblico

esporsi in differente aspetto. ¶ Se non fosse così, ne

fosse mai, nullo sarebbe. ¶ Se dunque è tal qual

riconoscenza i monumenti. ¶ Ma se da lui sollievo e

di stato; ¶ Come in se stesse son le cose

del suo mal pianga se stesso, ¶ È proverbio volgar

maggior gloria coprir crede ¶ Se stessa, e quell'altier

me s'onora. ¶ Che se invasor rapace i doni

sia la miglior discuto: ¶ Se dispotismo ed anarchia rimuova

confin virtù si tiene; ¶ Se oltrepassarli vuol, vizio diviene

abusa, ancor si può, se occorre. ¶ Stoltezza è dir

ha, l'ha da se stesso. ¶ Il poter che

lui l'han dato. ¶ Se usurpato è il poter

l'usurpator non puote. ¶ Se poi dato è il

sesso femminil succederebbe: ¶ Nè, se detto non fu, suppor

di peggio ancor saria, ¶ Se l'Idra i sette

la spuma estolle; ¶ Ma se frigida sovra acqua s

a un porco piace, ¶ Se, anche a costo di

cose usualissime ti parlo: ¶ Se per esempio un qualche

sovran, può farlo, ¶ Ma se alcun pochettin di cosa

Periglioso è per te, se sol ne cerchi; ¶ D

la monarchia promossi: ¶ Ma se contro i miei voti

repubblica che vanti; ¶ Ma se animali son, come siam

anch'io? ¶ Deciderete voi se false o vere ¶ Sian

ragion del cangiamento mio; ¶ Se certa dose in se

Se certa dose in se di mal, di bene

Monarchia e repubblica contiene; ¶ Se l'una e l

spesso dai principj suoi; ¶ Se chi in mano ha

ben maggior dose in se racchiude, ¶ E la massa

mali irrimediabili ed eterni. ¶ Se di padron superbo ereditario

catena; ¶ Delitto è già se se ne accorge appena

Delitto è già se se ne accorge appena. ¶ Se

se ne accorge appena. ¶ Se alcun repubblican ne' dover

d'inviolabil reo; ¶ E se ria passion, vizio o

nelle avvilite anime serve. ¶ Se alcun sovran del suo

ciò ch'io dico; ¶ Se esempi ancor ne ricercate

crudel, sterminatrice guerra, ¶ E se è ver che a

in sulla terra; ¶ Osserviam, se frequente ella più sia

interessar non ponno. ¶ Come se nazion, popoli interi, ¶ E

nipoti e per parenti. ¶ Se interamente esser non può

non speri averli amici; ¶ Se tu schiavo non sei

Tortora o Colomba, ¶ Che se incauta evitar non sa

Agita le repubbliche sovente: ¶ Se sanarle non puoi da

talun sovr'altri saglia, ¶ Se tutti legge imparziale agguaglia

legge imparziale agguaglia? ¶ Che se talor d'emule gare

mar tributo rende, ¶ Ma se impaluda, ed ivi torpe

per la campagna. ¶ Che se alla legge cittadin rubelli

scosse e tai sconvolgimenti, ¶ Se non ne abbian le

da civil guerra esente, ¶ Se si vuol sicurezza in

la mia ¶ Fu mai, se non governo alfin si

di calunnia i colpi, ¶ Se tanto colla lingua il

di te mi beffo; ¶ Se virtù mi sostiene, in

e ti sfido. ¶ Ma se di finzion le seducenti

e gli artifizi adopri, ¶ Se d'amicizia il tuon

accettò quell'incumbenza. ¶ Ma se le furbe del ministro

l'Asin sempre?... Sì: se avvien che alcune ¶ Bestie

dir meglio, ei nominò se stesso, ¶ Che nulle riuscian

assiduo brigator fra loro, ¶ Se non eran del Can

vi vo' scoprire, ¶ Acciò, se ambasciador siete anche voi

sua, la Lionessa, ¶ In se non meditasse il gran

de' tuoi lumi; ¶ Ma se ardue cose odi vantar

andar com'esse vanno: ¶ Se andranno ben, tutto l

l'onor n'avrai; ¶ Se mal, la colpa i

Porco mio, va da se stesso, ¶ E chi governa

men, meglio governa; ¶ E se me vedi attivo ed

come idee dovria cangiar, se a nostri ¶ Tempi quel

il Can, dicean fra se: ¶ Se il Can l

Can, dicean fra se: ¶ Se il Can l'ha

ch'io dico; ¶ E se mai prence tal fu

a decadere. ¶ Qualunque autorità, se consistenza ¶ Da interna forza

grand'affar discusso; ¶ Come se d'orgoglioso, insano fasto

vaglion gli atti pubblici se, in guisa ¶ Di sanzion

chiamar Sirene: ¶ Sirena in sè due specie accoppia e

ministri politici dà norma. ¶ Se fissata però veder sperasti

tanti mali; ¶ E vediam se quant'io dissi in

insiem ridutte; ¶ Ditemi poi se Utrecht, Munster, Francforte, ¶ Ratisbona

lor plenipotenze ¶ Per accertarsi se fra loro intruso ¶ Si

aperse... ¶ Cioè... non so se una n'aperse o

scambievol carità fraterna; ¶ Che se ingrato talun non vorrà

e non ragioni; ¶ E se l'assenso il debol

prestava, ¶ Il forte mediator se lo pappava. ¶ Tramanda l

orbo ¶ Dicea talun fra se per qual ragione ¶ Non

adunanza pubblica o congresso, ¶ Se il Coccodrillo non vi

suoi legati o da se stesso, ¶ Delle formalità fosse

di qualità ministeriali; ¶ Ma se sceglier dovessi o l

tal s'espresse: ¶ Che se dal dì che il

turbolenti ed inquieti. ¶ Che se regno pacifico e tranquillo

spirito pubblico corrompe; ¶ Chè se in governi error si

Ma prosegue colei, nè se ne impaccia. ¶ E acciò

cessi la rabbia. ¶ Ora se la fatal saccenteria ¶ In

fia mai dei stati, ¶ Se ministro filosofo pretende ¶ Regolar

premiar si denno. ¶ Anzi, se adottar vuolsi il mio

altrui calunnia accusa. ¶ Ah se te dal delitto e

a sempiterna notte; ¶ E se vien mai tratto alla

usi al chiaro porvi. ¶ Se a contener lo strepito

e dormi: ¶ E oh se tanti politici tuoi pari

e vero ¶ Che a se stesso ogni popolo propose

può, nè debbe; ¶ E se altro fosse mai, nullo

il volo torse, ¶ E se lei dal mortifero veleno

e nulla appien distingue ¶ Se non spavento, orror, sterminio

per avventura morto? ¶ Ah se morto tu sei, dillo

l'Elefante avvisto; ¶ Ma se ne avvide ben allor

pancia, ¶ Lo trasse a se, poi lo balzò tant

carmi suoi ¶ Omero stesso, se tornasse al mondo, ¶ E

spettator fu preveduto ¶ Che, se ancor quel duello iva

Pantera avria dovuto; ¶ Che se una volta ad afferrar

pigre ¶ Sbranò, distrusse; e se abbattuta e vinta ¶ La

attribuì le colpe. ¶ Contro se le avventò per isbranarla

rende. ¶ Pur taluni fra se dicean bel bello: ¶ Prence

al macello, ¶ S'espon se stesso, esser non può

va fra gli uccisor, se ucciso viene, ¶ Non ha

ferite e uccise; ¶ Onde se Affrica pianse, Asia non

famosissimo tra loro, ¶ Che se a memoria ben me

Fe' la regina a se l'Asin venire; ¶ Sul

vo' con onorate esequie, ¶ Se andar dovessi, semplice e

grave e patetico. ¶ Oh! se stato foss'io bestia

avrei dentro il marciume. ¶ Se man potente anche oggi

Centauri orrenda schiera; ¶ E se talun fuori dell'onda