Marco Missiroli, Senza coda, 2005

voltato, aveva rovesciato la sedia e si era diretto

cucina. Lì scelse la sedia che ballava meno, quella

terriccio di fianco alla sedia. Ascoltò Nino masticare. Prese

le gambe sotto la sedia di paglia mezzo bucata

poi indietreggiò, colpendo la sedia con le gambe. Per

le braccia sotto la sedia bucata. Tirò fuori prima

Al suo fianco, la sedia gialla con i fiori

Carmine gli indicò la sedia rossa con i braccioli

e lui girò la sedia davanti a quello corto

gambe dondolanti sotto la sedia. ¶ “E ringrazia il buon

la schiena contro la sedia. Guardò il ripiano di

si sedette sulla stessa sedia di prima, accanto alla

in piedi, scostando la sedia con una gamba. Il

si dondolava, tenendo la sedia in equilibrio con la

dai braccioli, impennando la sedia da terra più che

schiaffo al ginocchio, la sedia ritornò a terra. “Presa

si accovacciò. Scostò la sedia a ruote che finiva

una mano avvicinò la sedia. Si ritrovarono appiccicati nel

piede spinse avanti la sedia e Pietro strisciò con

Illuminava le gambe della sedia e del tavolo. Illuminava

portato?” fece sistemando la sedia di fianco a quella

tavolo. Poi avvicinò la sedia a quella di suo

le tenaglie, appoggiate alla sedia color pistacchio. C’erano

fece oscillare sotto la sedia, finché la maniglia della

Di nuovo Luigi. Una sedia cigolò. I rintocchi vicini

alzarsi di scatto, la sedia che si ribaltava. Si