Vittorio Alfieri, Merope, 1782

più forse ¶ tu non sei madre. — A che tre

Elide muove ¶ già da sei lune, e tutta Grecia

mai: tutto tiranno ¶ tu sei; né vedi altro che

a te stesso obbrobrioso sei? ¶ Troppo il sai tu

POLIFONTE ¶ Polifonte ¶ — Accorta invan; sei madre: e verrà giorno

se´ valente, ¶ se veritiero sei. ¶ Egisto ¶ Troppo mi dolse

d´Elide... ¶ Merope ¶ Tu sei?... ¶ Polifonte ¶ Ma, perché tanto

e il bramo; il sei tanto più dunque ¶ d

nato ¶ dunque in Messene sei? Tuo padre seco ¶ ti

più lieve detto. — ¶ Ma, sei tu certo che il

vo in traccia da sei lunghi mesi; ¶ ed or

tal nome omai?... Chi sei, buon vecchio?... ¶ Ma che

l´hai? Parla: or sei lune ¶ son, che partisti

tempo! Ah! dove, ¶ dove sei, figlio?... E il ver

suon: che fia? — Chi sei tu, vecchio? ¶ Che mai

poi forse... — ¶ Ma, certa sei di tal novella? Ov

che il serbavi, ¶ colpevol sei. T´era mestier quel

Se reo ¶ dunque non sei del colpo, in questa

dal dolor, dall´ira ¶ sei travagliata, e in piè

tremo... ¶ misero te!... Perduto sei. ¶ Egisto ¶ Deh! lascia, ¶ ch

t´ascondi... ¶ fuggi... Tu sei... — Grave periglio è il

figlio... l´uccisor... non sei. ¶ Egisto ¶ Dunque? ¶ Polidoro ¶ Nol

Egisto ¶ Dunque? ¶ Polidoro ¶ Nol sei... ¶ Egisto ¶ Che più? Tal

non sono... ¶ Polidoro ¶ Tu sei... quel figlio, ch´ella

io son?... Non mi sei padre? ¶ Sangue son io

non figlio, a me sei più che figlio. ¶ Io

ei torna; e tu sei morto. Ah! lascia; ¶ ad

pietà?... no... Ma, tu sei madre... Arresta... ¶ Udir più

cielo! ¶ Polifonte ¶ Costui?... ¶ Polidoro ¶ Sei madre; salvalo. ¶ Merope ¶ Il