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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Arpino, L'ombra delle colline, 1964

concordanze di «sei»

nautoretestoannoconcordanza
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me spettava nel pomeriggio. ¶ “Sei proprio sicuro delle pallottole
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insistette Francesco: “E tu sei come loro… Voglio vedere
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cioè a dirmi non sei diverso, quindi non sei
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sei diverso, quindi non sei meglio… Ha quarantadue anni
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al primo assalto o sei costretto a lasciarlo penetrare
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che tu stesso ti sei lasciato alle spalle, e
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segatura sotto i tavoli. ¶ «Sei stanco. Non hai dormito
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leggerissima. ¶ «Caro» dice: «Tu sei libero di fare e
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Parlo troppo?». ¶ «Certe volte sei così brava, bella, buona
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la posizione che ti sei fatto a Roma, a
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e ancora adesso non sei persuaso che qui sia
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il male. E ti sei perso, o meglio arruffato
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di atti positivi, fruttuosi. Sei un energumeno, è certo
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della specie più grossolana, sei della pasta di quelli
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ma sempre caos, e sei ancora convinto di poter
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vaso armonioso del principio… Sei ancora sicuro di riuscire
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pacifico, utile a tutti. Sei uno di quei dannati
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con la ragione, ti sei mummificato nelle secche di
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a vincere ancora, ancora… Sei come il medico che
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che razza di “vice” sei… Quando torno, se vedo
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a Ferragosto? Che moglie sei?” si era arrabbiato il
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voleva zitto e calmo. ¶ “Sei Stefano come me…” disse
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hanno ballato fino alle sei al palazzo, hanno persino
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Francesco: “E tu quando sei a scuola fai il
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della circonvallazione allineati per sei, i moschetti in spalla
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forza così… Forza che sei bravo…” mormorò stridendo e
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fine…” sillabai. ¶ “Ecco, questo sei tu. Ho incontrato la
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bisogna procurarsi delle scorte… Sei grande come la fame
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E tu, lungo come sei, sì, non capisci niente
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niente, ridi, ridi, Ridolini…, sei solo buono a far
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che allappava la lingua. ¶ “Sei il solito Lenin…” dicevo
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di capir qualcosa… Non sei più un bambino!”. ¶ Mi
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Dopo Alessandria bevvi le sei uova che avrei dovuto
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Milano senza lucchetto… Tu sei lesto, vero che sei
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sei lesto, vero che sei lesto? Salti su ed
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sulle scartoffie, lucido. ¶ “… Torinese, sei il primo che mi
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deluso: “In cinque o sei ore sei a La
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cinque o sei ore sei a La Spezia, e
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d’aviazione… Dammi retta… Sei scappato di casa, eh
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stai bene qui? O sei pentito…”. ¶ Non ero pentito
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persiana ruotò cigolando. ¶ 4 ¶ «… Tu sei come un nuotatore in
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c’entro io…». ¶ «Dove sei: al secondo atto della
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sentito: tutte le mattine sei chilometri in bicicletta, poi
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il rigovernare, di nuovo sei chilometri… Tu mangia, non
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chilometri… Tu mangia, non sei obbligato a discorrere». ¶ La
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vita… E magari invece sei un bischero, chissà!, e
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giorno, svegliandomi, scoprissi che sei solamente un tanghero, uno
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sai che basta…». ¶ «Quanto sei stupido» ride leggera scuotendo
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sono nella mia stanza, sei libero, perché non esci
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Sta’ tranquillo, dormi, ciao…». ¶ «Sei stanca?». ¶ «Sì, adesso sì
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la corte o se sei di quelle che non
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richiama dopo un momento: «Sei stato anche troppo buono
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a una gallina…”. ¶ “Tu sei sicuro che quello là
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bruciacchiato, con cinque o sei fori sanguinosi in diagonale
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luoghi di peccato… Come sei simpatico… Voglio giocare i
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nervosismo frugando nella borsetta. ¶ «Sei diventato troppo buono, troppo
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gran capo, parliamone!». ¶ «Ti sei divertita abbastanza… Su, smettila
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o alla cosa che sei quando ti penso…». ¶ «Gentile
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costa tanto e ne sei stufo, mandare all’inferno
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ti riattacchi un bottone, sei lì con pochi spiccioli
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fabbrica a Torino, tu sei qui, a porgere natiche
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per esempio… Scelte quelle, sei a posto per una
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domando. ¶ «Una volta ogni sei mesi… Passa per la
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che non te ne sei accorto alla prima occhiata
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ride sommessamente: «Ma tu sei venuto qui da Roma
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sento stranita, cretina… O sei tu!, col tuo maledetto
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tuoi degni compari… Non sei corso da Roma per
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dal tavolo al guanciale. ¶ «Sei ubriaco…» mi guarda con
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a dire. ¶ «Te ne sei andato senza neppure scaricare
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o no la mancia?». ¶ «Sei pazza… Si offenderebbe!». ¶ «Non
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di cosa fai, che sei contento… Che siamo contenti
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anche il cane… Ci sei riuscita. Già tutti ti
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prende coraggio: «Davvero non sei pentito, deluso? Avevi sperato