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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «sei»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
passiva tradizione orale. («Non sei neppure meridionale!» mi diceva
2
1956
e gli chiese: – Tu sei capace di liberare mia
3
1956
allora tu, valoroso giovane, sei il mio figlioccio! Tu
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1956
mondo? Non vedi che sei ancora piccolo? Quando sarai
5
1956
il leone gli disse: – Sei stato un buon giudice
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1956
io so che tu sei un corpo senza l
7
1956
Bravo, – gli disse, – ti sei fatto un palazzo che
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1956
capanna! Bravo. E di’, sei tu che hai fatto
9
1956
t’è successo? Ti sei fatto bestemmiare da qualcuno
10
1956
palpebre così vedo chi sei. ¶ – Sono uno che cerca
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1956
palpebre così vedo chi sei. ¶ – Sono uno che cerca
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1956
e disse: – Tu che sei così piccola sei così
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1956
che sei così piccola sei così bella e io
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1956
pastore e disse: – Chi sei? Come hai fatto a
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1956
ragazza. – Quella che ti sei trovato in tasca al
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1956
giorno quando non ci sei mi ritrasformo in bella
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1956
Di tutto il resto, sei padrona; ma di questa
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1956
andremo sempre d’accordo. Sei contenta? ¶ – Sì, qui sto
19
1956
le spezie! E – Dove sei stato! – e – Cos’hai
20
1956
in un sacco con sei gatti e sei cani
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1956
con sei gatti e sei cani! ¶ – Pietà! – diceva il
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1956
È vero che ti sei vantata d’andare a
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1956
guarito mio figlio, tu sei una donna, sposerai mio
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1956
disse: – Cos’hai che sei a letto? ¶ – Sto male
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1956
al compagno: – Allora tu sei Cric. ¶ E l’altro
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1956
l’altro: – E tu sei Croc. ¶ – Sì. ¶ – Bene, ruberemo
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1956
Uah! Uah! Uah! ¶ – Chi sei? Cos’hai da ridere
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1956
niente, è vero? Non sei stata mai così bene
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1956
si tolse cinque o sei spilloni dai capelli che
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1956
groppa: – Cos’hai, che sei così cattivo, cos’hai
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1956
quando viene mio figlio, sei bell’andata –. Ma poi
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1956
cosa dicono i passeri? Sei forse un indovino? ¶ – No
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1956
andiamo? – gli chiese. – Perché sei così triste? – ma il
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1956
il segno della croce. ¶ – Sei anni, sono, ormai, che
35
1956
una figlia, malata da sei anni, ma nessun medico
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1956
Dio che la punisce. Sei anni fa ha buttato
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1956
aprimi per carità. ¶ – Vattene; sei il lupo e mi
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1956
asilo per pietà. ¶ – No, sei il lupo, e mi
39
1956
lasciami entrare. ¶ – Vattene che sei il lupo e come
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1956
rotte col ferro, quindi sei tu che me le
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1956
altro paese. ¶ – Tu che sei astrologo, – disse il Re
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1956
voce: – Ah, Gàmbara, Gàmbara. Sei finito male. ¶ – Bravo! – disse
43
1956
è il nome: gamberi! Sei il più grande astrologo
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1956
e le disse: ¶ – Come sei diventata nera, mamma! ¶ – Sono
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1956
correrti dietro. Adesso ci sei cascato! Tutti dovrete finire
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1956
è, com’è che sei diventata così giovane? ¶ E
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1956
in riva al mare? Sei matta? – ma come al
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1956
dissero: – Bene, anche se sei muto, starai a guerreggiare
49
1956
le dissero: – Già che sei qui, sta’ con noi
50
1956
E disse alla schiava: – Sei stata sempre tu da
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1956
al cavallo. ¶ – Che fai? Sei pazzo? ¶ – Perdonatemi, non ve
52
1956
strega e disse: – Ieh…! Sei tu che m’hai
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1956
maschio. Cresce, compie i sei anni, e un giorno
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1956
fil di voce: – Se sei capace, sì. ¶ Detto fatto
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1956
bevuto, il Mezzo disse: – Sei contenta di me, sposa
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1956
vestito da gran signore. – Sei contenta? ¶ – Sì, contenta son
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1956
tu benedetta, che bella sei e sempre più bella
58
1956
Ora va’, che bella sei e sempre più bella
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1956
adesso va’, che bella sei e sempre più bella
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1956
nonno, – ti ringrazio: bella sei e sempre più bella
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1956
disse il nonno, – ti sei dimenticata niente? ¶ – No, no
62
1956
il nonno, – che bella sei e più bella diventerai
63
1956
ci riusciva. ¶ – Figlia mia, sei arrabbiata? – le disse il
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1956
Brava! Visto che ti sei così intestata a non
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1956
lo so neanch’io. ¶ – Sei innamorato? Se vuoi una
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1956
fu condotto un prete: – Sei contento? – gli domandò il
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1956
cosa, a te che sei morto: di là, come
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1956
che sarà in pensiero. ¶ – Sei già stufo? ¶ – Stufo? Sì
69
1956
Ma sono io! ¶ – E sei stato all’altro mondo
70
1956
buona cena. Tu che sei bravo a far il
71
1956
Pietro, cos’hai che sei così biascicone? Hai forse
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1956
palazzo e di’ che sei un gran dottore. Quando
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1956
posto con lui. – Così sei più riparato. Dormi e
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1956
torni ti raggiungerò dove sei e ti mangerò. ¶ Il
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1956
disse il gatto, – se sei furbo salvi la vita
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1956
un cannone. Se domattina sei ancora vivo, spara un
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1956
coro: ¶ Ci hai ucciso sei fratelli, ¶ Ed ora tocca
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1956
te! ¶ Ci hai ucciso sei fratelli, ¶ Ed ora tocca
79
1956
finiti i tuoi studi, sei nell’età giusta per
80
1956
Cosa vuol dire che sei tornato così presto? ¶ E
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1956
me. ¶ E il vecchio: – Sei un giovane generoso. Sappi
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1956
gli domandò: – Ma cosa sei venuto a fare da
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1956
strada del ritorno. Dopo sei o sette ore di
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1956
animale; se però tu sei buono a liberarla, resta
85
1956
gli disse: – Tabagnino, come sei stato bravo di portargli
86
1956
scritto E saprai rispose: – Sei in un luogo che
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1956
Girò ancora cinque o sei padroni, e sempre faceva
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1956
no, povero te! ¶ Alle sei, si sentì un gran
89
1956
padre, vuoi dire. Perché sei tu la figlia di
90
1956
locandiere… ¶ Alla mattina alle sei, l’Orco s’alzò
91
1956
marito, fa: – Mammalucco! Ti sei lasciato scappare un pesce
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1956
l’altra gli tagliò sei teste. Allora il Drago
93
1956
attaccarsi tutte le altre sei. Quando vide questo il
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1956
lo riconobbe: – Ma non sei tu quello che voleva
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1956
versa tutto in terra. ¶ – Sei matto! E che cosa
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1956
suo fratello. ¶ – Gugliermo! – gridò, – sei qui! Perché non sei
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1956
sei qui! Perché non sei tornato? Ti credevamo morto
98
1956
vai così solo: ti sei perso? – disse la vecchia
99
1956
La vecchia disse: – Bravo, sei stato sincero e hai
100
1956
riuscirà a spiegare. Tu sei un ragazzo in gamba
101
1956
e morirono tutti e sei. ¶ Così Menichino andò avanti
102
1956
E tre ne ammazzan sei. ¶ Ma vedere i ladri
103
1956
però se vuoi ritirarti sei ancora in tempo, e
104
1956
E tre ne ammazzan sei. ¶ Io sparai a chi
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1956
questo segreto in mano, sei a posto. ¶ – E dov
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1956
e il Mago: – Chi sei? Cosa vuoi da me
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1956
vederlo meglio: – Però, – disse, – sei un ragazzo di fegato
108
1956
di fegato e poi sei sincero: ti meriti questo
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1956
voce nel buio: – Antonio! Sei sempre del medesimo sentimento
110
1956
Che cos’importa, se sei mora? – le rispondeva la
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1956
dissero: – Bella ragazza, tu sei gentile, vogliamo ricompensarti. Che
112
1956
voi di qui a sei mesi tornerà col regalo
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1956
fratelli alla fine dei sei mesi. Gli altri non
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1956
prima dello spirare dei sei mesi, non aveva trovato
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1956
al cacciatore. – Tu mi sei fedele, lo so, – gli
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1956
adesso? ¶ – Dovrà tenerti come sei. Ormai ha promesso di
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1956
Principe. – Come mai ti sei imbacuccata in questo modo
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1956
alla botola nel bosco. ¶ – Sei qui daccapo a frignare
119
1956
in mare, Pietro. Se sei sempre della stessa idea
120
1956
lui le dice. – Tu sei troppo bambina! Non ci
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1956
uomo e tu ti sei preso tanta passione per
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1956
cercava di coprirsi. – Chi sei? – le diceva. – Perché ti
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1956
le diceva. – Perché ti sei travestita così? ¶ E la
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1956
e anche tu lo sei, e crederai in quello
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1956
la trovarono addormentata. ¶ – Chi sei? Che fai qui? – le
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1956
partì, e stette fuori sei mesi a visitare le
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1956
molti paesi. Ma dopo sei mesi tornò a casa
128
1956
disse a Caterina, – ti sei tirata in capo una
129
1956
e disse: – Brava Caterina! Sei proprio la ragazza che
130
1956
del tuo sacco. Tu sei stato a consiglio dalla
131
1956
Forno accenditi e quando sei caldo chiamami! – Si voltò
132
1956
di Re? ¶ – Ma tu sei figlia del Sole? – disse
133
1956
vicino. ¶ – Io sì. ¶ – E sei nipote di Re? ¶ – Io
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1956
Regina disse: – Ma tu sei Lisabetta! – E la moglie
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1956
il suo caso: – Ma sei pazzo? – gli disse il
136
1956
Ce le tenne per sei mesi; poi pensò che
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1956
con un tiro a sei. Aveva schiacciato la nocciola
138
1956
sul suo tiro a sei e seguito dal reggimento
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1956
devi aprire bocca; tu sei abituato a stare coi
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1956
Il ragazzo dice: – Se sei vivo, morirai ora –. Prende
141
1956
Buon giorno, Vento. ¶ – Chi sei? ¶ – Sono Geppone. ¶ – Cosa cerchi
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1956
la famiglia. ¶ – E perché sei venuto da me? ¶ – Per
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1956
Geppone, mi rallegro che sei tornato, e della nuova
144
1956
scatola e saltarono fuori sei omaccioni armati di bastone
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1956
restò aperta, e i sei continuavano a picchiare. Geppone
146
1956
zie mandarono la vecchia. – Sei contenta dei consigli che
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1956
spalla e gli disse: – Sei venuto, cavaliere? E credi
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1956
Uccello parla gli rispondi, sei finita. Strappagli una penna
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1956
su, presto, calatemi! ¶ – Ma sei matta? – le dissero le
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1956
ora, mia cara! Finalmente sei in mano mia! Ti
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1956
Ormai son morta… ¶ – Se sei morta è meglio che
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1956
aveva tagliato una mano. ¶ – Sei in mia potestà, ora
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1956
più. – Oh! Ma non sei tu! – gli fece suo
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1956
nella stalla. – Cecino, dove sei? ¶ – Sono qui, – rispose una
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1956
questo. In che cavallo sei? ¶ – In questo! – e i
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1956
un’idea che ti sei messa in testa. Guarda
157
1956
Ma come mai ti sei fatta tanto brutta? Cos
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1956
partì. Erano appena le sei quando arrivò la volpe
159
1956
mancato di parola, non sei stata al mercato. ¶ – Sì
160
1956
ferro e chiamò: – Ochina, sei pronta? ¶ – Sì, quando vuoi
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1956
il Governatore. – Visto che sei così forte, – gli disse
162
1956
scommessa lui: – Tu che sei tanto bravo, facciamo a
163
1956
anch’io? ¶ – Se ci sei nella lettera –. E ci
164
1956
cristallo, gallina cristallina… Ci sei, ci sei: allora, andiamo
165
1956
cristallina… Ci sei, ci sei: allora, andiamo. ¶ E si
166
1956
anch’io? ¶ – Se ci sei nella lettera, – e il
167
1956
cristallina, oca contessa… Ci sei; e andiamo! ¶ Cammina cammina
168
1956
E sì, se ci sei –. Legge: – Gallo cristallo, gallina
169
1956
contessa, anatra badessa… Ci sei: e be’, vieni anche
170
1956
E sì, se ci sei! – Riapre la lettera: – Gallo
171
1956
badessa, uccellino cardellino… ci sei anche tu –. E si
172
1956
io? ¶ – Sì, se ci sei! – e il gallo rilesse
173
1956
turni di guardia ti sei fatti? ¶ Il napoletano di
174
1956
Ma, di’, come ti sei mascherato? ¶ – Ne sapete qualcosa
175
1956
Sorella mia, come mai sei qui? ¶ – Sono qui per
176
1956
canne, dicendo: – Tu sì sei la mia sposa! – e
177
1956
e lasciatemi partire. ¶ – Ma sei matta? ¶ – Matta o non
178
1956
Girò il mondo per sei mesi, ma non ci
179
1956
terzo viaggio e dopo sei mesi l’abito fu
180
1956
anche lei? ¶ – Ma va’, sei matta? – disse la Regina
181
1956
con un sasso e sei tornato a galla, t
182
1956
proprio a te che sei donna! ¶ Cammina cammina, incontrò
183
1956
il sangue; come mai sei diventata così nera? ¶ E
184
1956
così bella e ora sei così brutta! ¶ E lei
185
1956
fare i conti: – Sarebbero sei scudi, ma voi datemene
186
1956
dita di vino. ¶ – Non sei buono a niente! – disse
187
1956
le disse, – giacché ci sei, stacci. Ti tratteremo come
188
1956
e tu che ti sei preso la figlia del
189
1956
me l’hai fatta! Sei più in gamba di
190
1956
ultima. Son suonate le sei e non s’è
191
1956
perché in un giorno sei capace di mandarmi in
192
1956
senza che te ne sei accorto –. E si tolse
193
1956
fa morire! ¶ – Figlio mio, sei matto, – rispondeva la Regina
194
1956
Ma, comare, tu dove sei andata, che sei stata
195
1956
dove sei andata, che sei stata via tanto tempo
196
1956
così lontano! ¶ – Ma tu sei stata via tanto tempo
197
1956
via tanto tempo… Dove sei andata? ¶ – Compare, son morta
198
1956
fatto che cinque o sei miglia, che incontrano uno
199
1956
te, e se perdo sei sempre tu che t
200
1956
Te’, bel giovane, giacché sei stato il solo a
201
1956
Avevano fatto cinque o sei miglia, quando Orecchialepre che
202
1956
scemo! – disse Soffiarello. – Ti sei scordato che io faccio
203
1956
tuo! ¶ – Ah fuoco mio! Sei tornato, finalmente! Credevo già
204
1956
vide: – Ah! Te ne sei tornato! Be’, ora te
205
1956
Io, sono, mamma. ¶ – Maledizione, sei di nuovo qui? Cammina
206
1956
No, – disse la gatta, – sei stata buona coi miei
207
1956
Eh, – disse la massara, – sei ancora qui? In vecchiezza
208
1956
sul suo viso. ¶ – Non sei felice con noi, Schiuma
209
1956
Ehi, sta’ calmo, compagno, sei in salvo. Non c
210
1956
Fate. ¶ – Bel giovane, perché sei così triste? – disse una
211
1956
disse il suocero, – ti sei meritata mia figlia. Però
212
1956
disse il Re, – ti sei presentato alla giostra e
213
1956
Aiuto, aiuto, anima santa! Sei venuto a salvarci, finalmente
214
1956
venuta. ¶ – E per cosa sei venuta? ¶ – Per lo scatolino
215
1956
e gli disse: – Compare, sei capace di dar due
216
1956
tornare, disse: – Vedi? Non sei andato dove ti avevo
217
1956
dove ti avevo mandato! Sei licenziato. Va’ a quel
218
1956
volete da me? ¶ – Oh! Sei viva! Parli! Sono felice
219
1956
si mise a setacciare. Sei mesi stette a setacciare
220
1956
mesi stette a setacciare, sei mesi a impastare; quando
221
1956
Senza penna e calamaro, ¶ Sei mesi a setacciarti, ¶ Sei
222
1956
Sei mesi a setacciarti, ¶ Sei mesi ad impastarti, ¶ Sei
223
1956
Sei mesi ad impastarti, ¶ Sei mesi per spastarti, ¶ Sei
224
1956
Sei mesi per spastarti, ¶ Sei mesi per rifarti, ¶ Sei
225
1956
Sei mesi per rifarti, ¶ Sei mesi alla nicchiola ¶ E
226
1956
la parola! ¶ E per sei mesi, la ragazza continuò
227
1956
bestie e serpenti. Se sei cristiana, fatti il segno
228
1956
è il carcere. Quando sei sotto il palazzo, spezza
229
1956
Senza penna e calamaro, ¶ Sei mesi a setacciarti, ¶ Sei
230
1956
Sei mesi a setacciarti, ¶ Sei mesi ad impastarti, ¶ Sei
231
1956
Sei mesi ad impastarti, ¶ Sei mesi per spastarti, ¶ Sei
232
1956
Sei mesi per spastarti, ¶ Sei mesi per rifarti, ¶ Ma
233
1956
per rifarti, ¶ Ma ora sei di questa Turca-Cane
234
1956
le sue mani, che sei mesi v’ha impastato
235
1956
v’ha impastato, che sei mesi v’ha spastato
236
1956
mie nozze e ora sei morta per via di
237
1956
E gridò: – Mano, dove sei? – Allora si sentì la
238
1956
Ora vediamo. Braccio, dove sei? ¶ – Sottoterra! – gridò il braccio
239
1956
Ora vediamo. Piede, dove sei? ¶ E il piede: – Sulla
240
1956
morto, tanto s’assomigliavano. ¶ – Sei risuscitato? – gli chiesero. ¶ – Perché
241
1956
Ah, figlia di villano sei? – esclamò il serpente, e
242
1956
Ah, figlia di ciabattino sei! – fece il serpente e
243
1956
abbracciò e disse: – Tu sei la mia sposa, ma
244
1956
qui, tuo figlio? ¶ – Chi sei? Che vai cercando? – fece
245
1956
Mentr’era lì salirono sei briganti, si sedettero a
246
1956
accorsero d’essere in sei. ¶ – Ma non dovremmo essere
247
1956
furono ammazzati tutti e sei. ¶ Il ragazzo andò a
248
1956
orso disse: – Compare, cosa sei venuto a fare qui
249
1956
a vendere e prese sei ducati. Il granchio faceva
250
1956
e il muratore, con sei ducati al giorno, in
251
1956
parlarti? T’ho riconosciuto: sei mio fratello! Questa è
252
1956
terra, che fai? Non sei mica un pesce? ¶ E
253
1956
gli disse, – tu che sei così bravo nuotatore, dovresti
254
1956
croce… E questa sfortunata sei tu! ¶ – E per questo
255
1956
chiese: – Ma tu, chi sei? ¶ E Sfortuna allora: – Io
256
1956
e ore, con le sei sorelle intorno tutte commosse
257
1956
Figlia, in quale miseria sei nata! ¶ La bambina cresce
258
1956
ancora di quel che sei. ¶ S’alza la terza
259
1956
sorella sono io, e sei a posto –. E Baldellone
260
1956
mio, ahi Baldellone, ¶ Sepolto sei tra le nere verdure
261
1956
mio, ahi Baldellone, ¶ Sepolto sei tra le nere verdure
262
1956
la pena te la sei data tu stessa. Olà
263
1956
m’hai dato? Ti sei pentita? ¶ – Pentita? Se volete
264
1956
un altro! ¶ – Come? Non sei pentita? ¶ – Manco per sogno
265
1956
al trabocchetto: – Caterina, ti sei pentita dello schiaffo che
266
1956
stai? ¶ – Io? Bene! ¶ – Ti sei pentita di quello schiaffo
267
1956
tu vuoi lasciarmi, ti sei innamorato di questa Reginella
268
1956
mai chi è. Tu sei stato trovato in mezzo
269
1956
nera esclamò: – Ppuh! Come sei brutta! Non ti vergogni
270
1956
alle scarpe, di’ che sei disposta ad andarci scalza
271
1956
sto fuori cinque o sei giorni, e ti porto
272
1956
porto a Palazzo? tu sei vecchio, come può restare
273
1956
un orecchio al figlio: – Sei arrivato dove dovevi. Mi
274
1956
Re, – ho visto che sei donna fedele. Ora voglio
275
1956
rispose: ¶ Vigna eri, vigna sei; ¶ Eri potata, or più
276
1956
potata, or più non sei; ¶ Per la granfia del
277
1956
e ti mangio! Tu sei venuto a rubarmi le
278
1956
gli dissero: – Tu che sei forestiero, facci da giudice
279
1956
metti, vedi e non sei visto. ¶ Il picciotto disse
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Eh, fratello, perché ti sei preso una pietruzza? Gli
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e fece: – Ora ci sei e ci resti. ¶ Con
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presentò alla Signora. – Ih, sei venuta, figlia! – disse la
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letto, perciò la padrona sei tu. Va’, figlia, ora
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quando la vide: – Come, sei tornata? ¶ – Padre, Mamma-Draga
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diceva: – Tutte, te le sei mangiate… ¶ E la nipote
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nipote: – Tutte, te le sei mangiate… ¶ – Che vuole la
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Ma tutte, te le sei mangiate… ¶ E il Re
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bastone di ferro con sei punte di bronzo incatenate
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padre lo sapesse ¶ Che sei figlio di suo figlio
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padre lo sapesse ¶ Che sei figlio di suo figlio
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padre lo sapesse ¶ Che sei figlio di suo figlio
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Figlia mia, – le disse, – sei in età che bisogna
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chiese: – E tu chi sei? Che fai qui? ¶ – Sono
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Oh, ecco la ladra! Sei tu! T’ho colta
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Dài, cammina, che tu sei leggera e io ho
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disse: – Be’, dottore, ora sei mio genero. ¶ E il
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andò a interrogare. – Capitano, sei scapolo o sposato? ¶ – Signor
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rovina. – Ah! Dunque ti sei fatto cogliere i cavoli
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al naso! Tu non sei buono a far la
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E tu di chi sei figlia, ragazzina? ¶ – Della Gnà
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Della Gnà Sabedda. ¶ – Ti sei fatta bella grande… devi
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coda del sorcetto. ¶ – Eh, sei magra, sei magra ancora
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sorcetto. ¶ – Eh, sei magra, sei magra ancora, piccina mia
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stia. – Ah, sì che sei bella grassa. Adesso riscaldiamo
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al Re che tu sei il Conte Pero e
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La tela te la sei presa, no? E i
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appena ne vedi una sei autorizzato ad ammazzarla. ¶ Proprio
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dicevano, – mi doveva, – (mettiamo), – sei tarì per un paio
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non tagliarla se non sei a tavola con tutta
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che rubò ai banditi ¶ Sei banditi molto temuti e
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ordinarono a un bottaio sei botti grandi con un
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pregarlo di tenere quelle sei botti finché il padrone
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sono vecchio, tu ora sei nostro figliolo e ti
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dolce in vita e sei dolce in morte! – e
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li coglierai! Perché ora sei nella schiera dei morti
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col gelo! Febbraio, se sei buono con me ti
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O Marzo! Tu che sei lo spavento dei greggi
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un giunco. ¶ – Ah, tu sei Giovan Balento che ne
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Ho visto che non sei ingrato, e ti aiuterò
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Fata non veniva. – Dove sei, buona Regina? – supplicava lui
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Francesco: – Ebbene, vecchio, non sei ancora stanco della vita
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minuto. ¶ – Allora, visto che sei così crudele, salta nel
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BALD. p. 11), Umbria (PRATO, sei var. alla 2, MOR. 3), Lazio
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Ceccano, in Ciociaria]. ¶ TIRAB. ¶ Sei quadernetti manoscritti di fiabe