Massimo Carlotto, Il mistero di Mangiabarche, 1997

revolver. Consumò tutti e sei i proiettili, quindi lo

imbarcarsi su quel traghetto. Sei mesi prima, nel corso

tendendomi la mano. ¶ «Marco». ¶ «Sei un amico di Alberto

e attaccò il pezzo. ¶ «Sei l’Alligatore» constatò la

sentire». ¶ «Hai ragione. Ma sei sempre nel mio cuore

dolci russatine?». ¶ «E tu sei sempre il solito stronzo

si renderanno conto che sei solo l’involucro di

banca. E non lo sei. Cos’è peggio?» replicò

è troppo grande. Stona. Sei decisamente poco credibile» commentò

tra un mese? O sei mesi? Chi la segue

e mi ha detto “Sei quello del ristorante”». ¶ «E

vide e mi insultò: «Sei proprio un bianco, Alligatore

almeno un giorno. ¶ Alle sei del mattino eravamo ancora

socio ne approfittò: «Forse sei anche tu nella lista

parlato di affari...». ¶ «Non sei di Cagliari» constatò Marlon

e invece assomigli, anzi sei identica, a Satanik?». ¶ Lo

puntò contro l’indice. «Sei innamorato» esclamò. ¶ Il mio

notte delle calze autoreggenti. ¶ «Sei veramente elegante, Gina. Oltre

allora. Fammi vedere quanto sei bravo». ¶ Avevamo bisogno di

ammazzano per piacere». ¶ «Ne sei sicuro?» domandai perplesso. ¶ «Sicurissimo

so». ¶ «Fammi sapere dove sei» chiocciò. «Un sicario di

di carabinieri corrotti. ¶ «Non sei venuto solo» disse indicando

quei soldi e magari sei pure capace di raccontare

abbandonare la bisca, alle sei del mattino. Da viale

di vergogna. ¶ «Chi ti sei scopato?» gridò incredulo. ¶ Non

non si insospettisce mai sei tu, Marco. Nemmeno quando

ha secondi fini... Ti sei fatto infinocchiare come l

tu ci caschi ancora... Sei proprio il re dei

pirla... Marlon, dove cazzo sei?». ¶ «Volete essere così gentili

in posizione fetale. ¶ «Gance sei proprio una carogna» esclamò

con una risata. «Sciocchino... Sei proprio un Alligatorino sciocchino

le signore...». ¶ «Tu non sei una signora, Gina... sei

sei una signora, Gina... sei un mostro da rinchiudere

alla tua fidanzata?». ¶ «Non sei la mia fidanzata» urlai

vuole Gance». ¶ «Oh, come sei nervoso» si lamentò senza

Povero Marlon, è fottuto...». ¶ «Sei sicuro che non vogliano

il luogo?». ¶ «Oh, come sei impaziente, Alligatore mio... Anch

a pezzetti piccoli, piccoli». ¶ «Sei pazza, Gina, non ti

Hai ragione... Ma non sei tu a dover rispondere

avere la responsabilità...». ¶ «Non sei responsabile di nulla, vuoi

apparecchio ricominciò a trillare.. ¶ «Sei pronto, Alligatore?» la voce

della banda». ¶ «Ehi, non sei nella posizione di dettare

Tu invece rimani dove sei... tranquillo, seduto e con

cadavere di Marlon Brundu. ¶ «Sei pronto a morire?» sussurrò

tra gioielli e orologi, sei pistole... Niente male come

che non ammetteva repliche. ¶ «Sei il solito guastafeste. Hai

il momento di farlo...». ¶ «Sei convinto che possa essere

in sala regia. ¶ «Non sei tagliato per fare il

della giornata. ¶ «Parla pure, sei in onda». ¶ «Ciao, sono

Cristiano, il mio ragazzo». ¶ «Sei pronta a risolvere Il

corsi nello studio. «Monica, sei ancora in linea?» domandai

almeno altre cinque o sei ore» protestai, guardandomi intorno

a corto di viveri...». ¶ «Sei fortunato, ragazzo» frugò nella

pignolo nel predisporre piani». ¶ «Sei un pirla» si inalberò

file. Vero, Suzanne?». ¶ «Non sei completamente decerebrato» si complimentò

rosso sangue. «Tu non sei uno che spara. Lo

Mi fai paura quando sei così» sussurrò per non

prigioniero, «sembri un pazzo. Sei l’unico che conosco

troverei in questa situazione». ¶ «Sei una merda, Giampaolo Siddi

puoi dirci di queste sei persone?». ¶ «Ben poco» rispose

il telefono all’orecchio. ¶ «Sei proprio un cattivone, bell

nemmeno uno, vero?». ¶ «Dove sei?» domandai, vedendo Rossini sbirciare

sparando come forsennati. ¶ «Ti sei dimenticato che io non

ne sono capace». ¶ «Marco, sei proprio un disastro. Sono

sapere quello che dicevo. «Sei grottesca con quella parrucca

era appartenuta a Dedonato. ¶ «Sei già pronto a partire