Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

Tu no, tu non sei cambiato. ¶ E mio padre

afferrandolo per un braccio. — Sei pazzo? — Egli mi guarda

Alfine essi si sposarono. — Sei felice? — chiesi a Sarkis

terra. ¶ Clauss mi guardò. ¶ — Sei tu? — disse senza muoversi

pacata disse: ¶ — Tu Sterpoli sei giovane. Hai buon tempo

Andiamo... Andiamo via... Perchè sei venuta? Perchè? ¶ Clauss non

quanto te. Tu solo sei stato pietoso. Tu e

mio orecchio. — Non parli? Sei addormentato? Sta allegro! Domani

di lei. Tu ti sei curvato e le hai

allora, ieri sera, non sei stato pietoso con lei

ancora? Vedo bene che sei un buon ragazzo. Soltanto

miei capelli. ¶ — Anche tu sei moribondo? — chiese la sua

ventagli, e pensa: — Tu sei troppo bello per il

ai confini dell'Impero. ¶ — Sei straordinario! — esclamai. — Bevo alla

No? Dunque, dimmi: ti sei mai domandato, tu (si

da ubriaco. ¶ — Ah! ah! sei tu? — disse. — Sì, sì

riconosciuto. Ora ti vedo... Sei tu. ¶ Tese la mano

di paura. ¶ — Ah! — disse, — sei tu... ¶ Abbassò il capo

fronte e domandò: ¶ — Dove sei stato? ¶ XI. ¶ Il silenzio

si dondolavano sull'acqua. ¶ — Sei come tuo padre, tale

piedi di scatto. ¶ — Ah, sei tu? mormorò con accento

di te? Ah! tu sei una bambina, una vera

debbo parlarti così. Non sei che una bambina, eppure

ti amo teneramente, perchè sei la mia piccola sorella

mia piccola sorella, perchè sei Silvina nostra; sei la

perchè sei Silvina nostra; sei la più piccina, la

al gran passo, sceglieva sei colorati e leggieri fazzoletti

uno per uno i sei fazzoletti e li contava

gota, e diceva: — Peccato! Sei fazzoletti non dureranno molto

mi vuoi bene? Non sei mica stanca già di

già di me? Non sei mica annoiata? Se tu

E le diceva: — Come sei bella, Silvina! Che capelli

auprès de vous.... ¶ Delle sei ragazze rimaste nel salotto

disse Soave. Anche tu sei giovane. E sei sola

tu sei giovane. E sei sola? ¶ Silvina non comprese

guardò perplessa, senza rispondere. ¶ — Sei orfana? domandò Soave. ¶ — No

Da quattro mesi... ¶ — E sei fuggita con lui da

Soave le disse: ¶ — Come sei fortunata tu, Silvina. C

vivo, vivo!... Perchè non sei venuta a convincertene prima

stretta delle sue mani. ¶ — Sei pazzo! sei pazzo! gemette

sue mani. ¶ — Sei pazzo! sei pazzo! gemette con un

che sono pazzo? Tu sei bene Silvina. Io sono

soffocando d'ira. Tu sei stato, tu, tu, tu

e accarezzandogliele dolcemente: ¶ — Tu sei stato sempre buono con

sola conosceva, e mormorò: ¶ — Sei sempre la stessa... la

disse furono appunto quelle: — Sei sempre la stessa, la

e russa, or sono sei mesi o poco più

fiato. Ma, Dio grazia, sei venuto! Tutto è in

febbrile. «Da due giorni sei mutato con me, Esposito

un'altra lettera: non sei più lo stesso. Usi

ami un'altra, Esposito! Sei già stanco della tua

contro di me, tu sei la causa di tutto

levate al cielo. Poichè sei venuto, ecco qui quel

una fanciulla, e tu sei un uomo, e questa

guardandomi pietosa, mi domandava: — Sei stanco? Sei molto stanco

mi domandava: — Sei stanco? Sei molto stanco anche oggi

di consolarti? Per me sei bella: bellissima. Per me

bella: bellissima. Per me sei anche troppo bella... Finiscila

Perchè non tenti? Perchè sei così innocente ed insipida

venuta... Sentimi, guardami... Non sei più solo. Luisa tua

chiamarmi per nome. ¶ — Paris, sei sveglio? Paris, aprimi, Paris

singhiozzando: ¶ — Perchè, perchè ti sei uccisa? Luisa perchè hai