Alessia Gazzola, Arabesque, 2017

mi dicevano che bello, sei in vacanza, ma col

sfilandosi i guanti. ¶ «Però... Sei proprio sicuro che sia

i servizi sono da sei, e una è quella

naturale, come tu stessa sei propensa a credere, questo

del bisticcio di parole. ¶ «Sei la campionessa mondiale di

sentirsi assillato dagli altri.» ¶ «Sei sicuro che possa davvero

sentito il tuo esame, sei stata eccezzzzzzionale! Me l

di silurarmi. ¶ «Oh. Tu sei stato il più bravo

di lana. ¶ «Te la sei tirata addosso, questa iella

e del farmaco?» ¶ «Ne sei proprio sicura? Alla luce

casa?» ¶ «Ma come, non sei contenta di vedere le

Ma no, scusa, ormai sei specialista. Andiamo a sederci

restasse che abboccare. ¶ «Ne sei sicura?» ¶ Stavolta non ho

vecchietto un po’ scorbutico sei la mia arma migliore

delle mie tasche.» ¶ «Allora sei contento che non abbia

conoscenza in cui tu sei tu e io sono

c’era niente, ne sei sicura?» chiede l’ispettore

la bolletta della luce.» ¶ Sei passato accanto, sei passato

luce.» ¶ Sei passato accanto, sei passato così vicino che

accetterai, vero? Tanto tu sei già abituata...» ¶ Non nego

pipistrello, ma volando!» ¶ «Come sei poetica...» commenta Paolone, con

niente insulti solo perché sei nata. Un mondo senza

tanti soldi? ¶ «Bella, ti sei imbambolata?» mi richiama la

tra tutti te ne sei accorta proprio tu... Be

Cosa volevi dimostrare? Che sei più brava di me

possiamo sbagliare!» ¶ «Accennato? Alice, sei anche bugiarda. E per

insegnato qui.» ¶ «Ma allora sei veramente cretina. Certo che

più saperne è perché sei precipitosa e irrazionale. E

chiamarmi. ¶ «Ehi, bellezza. Ti sei data alla macchia. Come

qualunque cosa. E non sei neanche male. ¶ «Abbiamo traslocato

qualcosa di diverso. Ti sei truccata! Ah-ah! E

Ah-ah! E dove sei andata?» ¶ «Dai vicini.» ¶ «Una

indietro. Solo avanti.» ¶ «Quanto sei zen. Ma come fai

Oh, capisco.» ¶ «Cifra a sei zeri.» ¶ «Be’, quella casa

di scena. Alice, ne sei proprio sicura?» ¶ «Assolutamente sì

tiro. ¶ «Be’?» ¶ «Te lo sei dimenticato?» chiede Lara, gli

tuttavia credo di perdere. ¶ «Sei brava. Sei la mia

di perdere. ¶ «Sei brava. Sei la mia migliore allieva

che non viviamo. ¶ «Tu sei stato un buon maestro

mio Dio! Marco, ma sei impazzito? Non sai mai

lo smoking, ma se sei tamarro... – sottolinea che il

fare sicuro di sé. ¶ «Sei un medico?» gli chiedo

andare. ¶ «Va già meglio. Sei stato molto gentile» gli

suo cellulare squilla. ¶ «Ah, sei tu. Ciao. A che

cipresso, sul viale principale.» ¶ «Sei sicura che sia lui

questa distanza, mi mancano sei gradi per occhio.» ¶ Però

la villa intorno alle sei, al massimo sei e

alle sei, al massimo sei e mezzo. E considerato

quindi va bene così. ¶ «Sei stanca?» ¶ «Non più di

d’animo di quando sei al mare e osservi

sera in cui ti sei tirata indietro?» ¶ A quel

DNA. Tieniti pronta, ormai sei la sua consulente di

chiarire. ¶ «Molto meglio» aggiunge. ¶ «Sei un po’ sadico, tu

Wally? ¶ AA: Che ti sei perso! ¶ Sta scrivendo, mi

nell’etere. Che ti sei perso, in ogni senso

grandine. «Ma solo se sei pronta in cinque minuti

di nonna, te lo sei comprato poi quel vestito

Quand’è stato che sei venuta qui con quel

orecchio, quella volta che sei stata male? Me lo

suo lavoro. ¶ «No.» ¶ «Non sei rimasto sorpreso che tua

pagato per lavorare.» ¶ «Come sei serioso... una piccola pausa

domanda è: perché tu sei così curiosa?» ¶ «È un

la coda. Più tu sei reticente, più io mi

spontaneo ribattere. ¶ «Be’, se sei contenta tu.» Il suo

uomo sulla luna, allora sei messa bene. E che

servizi sono almeno da sei. Quindi ne mancava una

è per questo che sei tanto sfiduciato? Perché hai

tanta volgarità da te.» ¶ «Sei veramente scemo certe volte

telefono ed è Alessandra. ¶ «Sei in Istituto?» mi chiede

la ritrovo davanti. ¶ «Ma sei ancora al lavoro?» dice

Okay?» ¶ Alessandra mi abbraccia. «Sei così comprensiva!» ¶ A questo

chiamo Claudio. ¶ «Ehi. Dove sei?» mi chiede, la voce

ne aveva già abbastanza. «Sei tu che scrivi questi

a costituirmi? Se ne sei così sicura come dici

già. Tutti ti odiano. Sei incapace di farti amare

incapace di farti amare, sei una donnetta frustrata e

afferrò per un braccio. ¶ «Sei un assassino.» ¶ Fu in

con quell’altra non sei più stata la stessa

via, ci abbracciamo stretti. ¶ «Sei stata una buona coinquilina

E i ragazzi? Ah, sei diventato nonno? Che bellezza