Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

nol posso … Il primo sei, che aperto ¶ Tutto il

Della tua Patria ancora ¶ Sei tu la speme? … Ah

Achille, è vero, ¶ Tu sei germana, e il Ciel

un tempo istesso!) ¶ Tu sei … ¶ (vivamente) ¶ Ciel! che dirò

indi alto) ¶ Tu chiunque sei Diva, o mortale, ¶ Cui

Stranier, tu il primo sei, cui sparger vedo ¶ Lacrime

vedo … ¶ Ah! chiunque tu sei parla, o m'uccidi

astergi. ¶ Ti consola; tu sei per anco ignoto. ¶ Guardati

Fato; ¶ Libera in fin sei in quanto brami, e

pur quieto … ¶ Fortunato tu sei più che non credi

gl'occhi tuoi, che sei tradito, e quindi ¶ Sacrifica

E non vedi ove sei, non vedi a quale

perduta ¶ Se tu scoperto sei, e il Padre estinto

conosco: Or mia Germana sei. ¶ Quanto m'è dolce

Involati, crudel; Vedi: tu sei ¶ Di quel sangue innocente

aggiri al fianco … ¶ Chi sei … che brami? … tu soccorso

Prence, rifletti … ¶ Pensa, che sei … ¶ PIRRO ¶ No, non so

gl'inventi, fellon; tu sei, che fingi ¶ Barbari, audaci

e finché quì tu sei ¶ Non potria spaventarmi il